FANTACALCIO STORY: PRIMA PUNTATA

 

Il fantacalcio ha una storia lunghissima, che inizia nella notte dei tempi. Per capire la logica strutturale di questo gioco, dunque, è indispensabile conoscere chi furono i personaggi illustri che prima di noi ci giocarono.

 

Il fantacalcio ai tempi di Caino e Abele

Ai tempi di Caino e Abele il fantacampionato era molto noioso, perché c’erano solo due squadre, quella di Caino e quella di Abele, appunto. Adamo era infatti troppo occupato a portare avanti (da solo!) un intero pianeta ed Eva era stata squalificata perché una volta si era fatta fare la formazione dal serpente, che già aveva combinato troppi danni... Caino era molto bastardo, perché al fantamercato era sempre lui a gestire l’asta, e quando veniva il turno di un giocatore forte da comprare, lui faceva subito l’offerta e poi diceva “1, 2, 3” troppo veloce perché Abele potesse contro offrire. Solo una volta Abele riuscì ad avere un giocatore bravo, Maldini, che già allora era una giovane promessa. Ogni tanto i due si incazzavano col papà, che aveva dato nome a tutte le cose, perché in tanti anni non erano riusciti a capire dove diavolo si doveva mettere la “h” in Bierhoff (o Biheroff o Hbieroff?) e quante “t” ci fossero in Batistuta.

Allora era tradizione offrire dei sacrifici al Signore. Abele, che era devoto, offriva in sacrificio i suoi giocatori migliori, e Dio accettava di buon grado. Caino, invece, che come detto era abbastanza bastardello, offriva a Dio solo i giocatori sopravvalutati, quelli che si credevano forti, ma che invece erano delle pippe, e Dio in tutta risposta, li vendeva tutti a Moratti a peso d’oro. Quando il calendario del campionato programmava il derby tra i fratelli (cioè tutte le domeniche, visto che c’erano solo 2 squadre), Caino e Abele, nel sito internet del loro fantacampionato, si divertivano a far finta che le loro tifoserie esponessero striscioni provocatori contro la squadra avversaria, tipo: “Caino c’hai la foglia di fico piccola”, “Abele attento che se mi girano sono cazzi tuoi”, “Caino sei più brutto della caduta dall’Eden”, “Abele guardati le spalle che non scherzo”, “Caino: ma Eva ha dovuto pure partori’ con dolore pe’ fa’ ‘no stronzo come te?”, “Abele finisce che con te ci concimo la terra…”

In realtà, andò poi a finire che, mentre Abele scherzava, Caino non proprio. Egli uccise il fratello per invidia, e Dio lo marchiò in fronte per sempre. I tifosi della squadra di Abele alzarono in risposta uno striscione che diceva “Caino nun te lamentà che sei migliorato!”

 

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