Il termine Fata deriva dal plurale latino di fatum che significa destino. Le fate sono esseri soprannaturali, protagoniste di vicende fantastiche, la cui caratteristica è quella di avere un aspetto umano accompagnato da poteri sovraumani magici come l'invisibilità, la possibilità di assumere aspetti diversi, di predire il futuro, di aiutare gli innocenti e di riparare ai torti. Oltre all'aspetto, le fate, possono avere anche l'indole simile a quella degli uomini; possono infatti essere maligne e vendicative.

Alcuni sostengono che le fate siano angeli caduti dal cielo, altri suggeriscono che siano le anime dei bambini non battezzati. Ogni tradizione ha stabilito una origine particolare e ha attribuito a queste entità, frutto delle credenze popolari, un nome e un potere particolare. La certezza che abbiamo è che il mondo delle fate è antichissimo e è esistito sotto forme varie in molte parti del mondo.
Queste creature sono accompagnate da una serie di altri esseri dai poteri soprannaturali (elfi, folletti...), che con loro vivono in un limbo di mistero. Il Regno delle fate è sfuggente agli occhi (ma non per questo invisibile), a volte è sopra la linea dell'orizzonte, altre sotto i nostri piedi; può svelarsi senza preavviso in qualunque luogo, e sparire con la stessa rapidità. In genere sono i puri di cuore o i bambini a scorgerlo con maggiore facilità. Secondo la credenza più diffusa le fate sono soprannaturali ma non immortali; c'è un modo però per salvarle dalla fine credendo in loro e battendo le mani per dimostrarlo.
Molte delle favole o dei racconti popolari che noi conosciamo parlano o anche semplicemente citano le fate: celebri sono la Campanellino di Peter Pan e la Fata Turchina di Pinocchio.

 

 

 

Anche in Italia si raccontano favole e leggende legate all'esistenza delle fate. Sulle alpi Lepontine, ad esempio, si narra una leggende legata alla concezione che il lago rappresenta una porta aperta verso l'altro mondo. La storia racconta di una fanciulla che beveva dal ruscello che alimenta il lago aelio (VA) e che dallo stesso ruscello viene a conoscenza del suo destino amoroso. Questa ragazza è destinata al Sole e, infatti, lo incontra e si unisce a lui nel giorno più lungo dell'estate. Il giorno successivo il sole sparisce e la fanciulla, non potendo vivere senza di lui, cammina col ruscello fino alla sponda del lago e oltre fino a che, diventando lei stessa acqua, si fonde per sempre con il mondo della natura.

Sugli Appennini si narra che i pastori di Pretare durante le allegre feste da ballo accogliessero le fate, uscite di soppiatto dalla "Grotta delle Fate" situata nell'aia della Regina sul fronte sud del monte Vettore, per ballare. Le fate potevano trattenersi tra gli uomini solo durante la notte.

Tutt'ora si crede che in prossimità della cascata delle Marmore si possono fare strani incontri. A quanto pare questi sentieri sono battuti, oltre che da animali e uomini, anche da folletti. Questi folletti, abitanti della cascata, sono spiritelli tutelari del focolare domestico; creature alte poche decine di centimetri e di cui è difficile descrivere l'aspetto.

 

 

  Clicca la fata per proseguire

 

 

Struttura del sito

Immagini Introduzione  Disegni  Curiosità Origini delle fate
Animali delle fate Poesie