Curiosità sulle fate

"Quando il primo bambino rise per la prima volta la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate."

("Peter Pan" di James M.Barrie)

E' all'imbrunire, o all'alba che ogni luogo si popola delle nostre fantasie. In quel momento in cui l'aria è ancora fitta e pesante, in cui respirare è reso faticoso da una invisibile nebbiolina che si infila nelle narici; in cui vedere è difficoltoso perché le nostre pupille sono ristrette dal sonno che ci separa debolmente dalla realtà. Proprio in questi attimi infinitesimali le creature del nostro immaginario escono allo scoperto e danno vita a una danza luminosa tra gli arbusti e le "erbacce" della nostra città. Durante lo scorrere inesorabile dell'anno queste piccole entità ci accompagnano, invisibili, ma in Autunno, la possibilità di scorgerle e di udirle sono maggiori perché questo lasso di tempo nebuloso si dilata leggermente rispetto al resto dell'anno. Certamente il cemento e la tecnologia non gli lasciano più molto spazio ma loro non hanno grandi pretese: gli basta anche un fievole battito di mani per tornare a volare e a popolare i nostri intimi desideri di spensieratezza e innocenza. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Di fate e folletti che con le loro prodigiose capacità accompagnano i passi dei più piccoli e di quelli che giurano di crederci veramente

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