Questa parte del sito racconta storie vere di animali, quindi se avete delle cosuccie interessanti da raccontare, scrivetemi e le pubblicherò :-)

 

FACEVA SGOZZARE UN CONIGLIO DAL FURETTO: CACCIATORE CONDANNATO AD 8 MILIONI DI AMMENDA DAL PRETORE DI PIAZZA ARMERINA (ENNA)

Il Pretore di Piazza Armerina (Enna) ha condannato al pagamento di un'ammenda di 8 milioni di lire un anziano cacciatore, Gioacchino Marchese, accusato del reato di maltrattamento di animali previsto dall'art. 727 del codice Penale. Nell'agosto del 1997, infatti, l'uomo si era recato presso il mercato settimanale della città dei mosaici dove faceva dimostrazione dell'abilità del proprio furetto nello sgozzare ed uccidere a morsi un coniglio vivo, al fine di convincere i potenziali cacciatori acquirenti dediti a tale barbara forma di caccia. Immediatamente è scattata la denuncia all'Autorità giudiziaria che ora ha emesso la sentenza di condanna.

Il furetto (varietà domestica, albina o semialbina, della puzzola) è molto diffuso presso i cacciatori siciliani che lo usano per cacciare i conigli: immerso nella tana, il furetto comincia a mordere il coniglio costringendolo ad uscire allo scoperto ed a divenire facile vittima delle doppiette. Spesso, però, capita che il coniglio abbia paura ad uscire dalla tana e muoia dissanguato dai morsi del furetto, istigato all'aggressività dai cacciatori.

"Quella col furetto è una sanguinaria pratica venatoria che esiste solo in Sicilia, dove ogni anno è autorizzata dall'Assessore all'agricoltura on. Totò Cuffaro in sede di calendario venatorio - ha dichiarato Ennio Bonfanti, consigliere direttivo della LAV - chiediamo alla Regione Sicilia di abolire immediatamente l'infame e vergognosa caccia al coniglio con il furetto sin dal prossimo calendario venatorio, rispettando la legge statale sulla caccia n.157 del 1992 che vieta simili barbarie".
 
 
 

14/03/00
qualche sera fa, vengo avvertita dell'esistenza di un FURETTO da 17 GIORNI chiuso in casa senza che nessuno lo accudisse.
I proprietari erano stati arrestati appunto 17 giorni prima e, nonostante i vicini avessero chiamato i carabinieri avvertendo della presenza dell'animaletto, questi non hanno disposto alcun provvedimento per sottrarlo a una morte atroce, per inedia!
Il bello e' che, nonostante mi fossi recata personalmente presso l'appartamento e avessi attivato Vigili del Fuoco e ovviamente i
carabinieri per far aprire la casa e portare via...probabilmente un cadavere o in extremis un furetto morente, i carabinieri hanno posto un sacco di ostacoli sulla presunta responsabilita' di chi si facesse garante dell'apertura di una casa altrui!!!! Ho lottato, credetemi per tre ore, con l'ottusita' dei militi in questione alla presenza tra l'altro sbigottita dei Vigili del Fuoco pronti a entrare in qualsiasi modo. Mi hanno fatto praticamente un accusatorio come se io stessi facendo qualcosa di incredibilmente illegale, presi i dati dei documenti e discorsi del tipo...lei ha mobilitato due organi di cui possono necessitare le persone ecc......Insomma, con il rischio di beccarmi una denuncia per violazione di domicilio, mi sono presa la responsabilita' dell'azione e fatta arrivare una scala mobile dei pompieri dalla non vicina Firenze, questi sono entrati nell'appartamento e.... legato ad un guinzaglio a sua volta legato alla zampa del letto c'era il furetto VIVO!!!!!!!! Spelacchiato, denutrito, al buio, ha tentato di
rifocillarsi con il materasso...ALLUCINANTE!!! 17 GIORNI!!!
Ho provveduto subito a rifocillarlo moderatamente per non creare danni e, avvisato gia' prima della mia partenza, ho confermato la necessita' di sistemare il furetto a un mio amico animalista di Firenze che collabora in un centro di recupero che ospita altri furetti...
Durante l'incredibile battaglia con l'"homo sapiens" in divisa, ho pensato piu' volte al passo contenuto nelle nostre proposte di legge e sentivo quanto fosse importante ribadirne il contenuto e quanto ancora fosse indispensabile riuscire a far emanare una circolare dal Ministero affinche' gli uomini dell'arma abbiano ben chiari quali siano gli strumenti legislativi d'intervento per casi come questi, casi tra l'altro non isolati...(che orrore!!! pensate solo a quante persone sole con animali a casa vengono ricoverate in ospedale o arrestate e non tutti sono in grado di comunicare, tantomeno di far intervenire terze persone disponibili ad
assumersi la responsabilita' di un intervento di questo tipo..).
L'art.354 del codice di procedura penale, applicato ai casi di animali, prevede che gli organi di polizia giudiziaria si possano attivare anche senza l'autorizzazione del magistrato qualora vi sia pericolo di vita per l' OGGETTO del maltrattamento ecc...., oltre all'art.321 c.p.p. che ne dispone il sequestro preventivo (sempre di oggetti si parla, ma almeno si possono applicare agli animali, salvandoli). Tra l'altro se c'era tempo sufficiente ci si moteva muovere meglio: vedi le competneze del sindaco
ecc.Ma il tempo era prezioso per il Furetto...
Insomma, e' andata bene, ma come si fa a vivere cosi'?! Se non andavo io, pur esistendo leggi e dispositivi che costituiscono veri e propri strumenti specifici d'intervento, l'animaletto sarebbe morto in modo orribile...La gente non ha il fegato per affrontare l'illogica ostinazione basata sulla non conoscenza di tutti gli strumenti legislativi da parte dei carabinieri..;e' assurdo. Sono davvero perplessa..e anche un po' scioccata.
Questo solo per rendervi partecipi di una cosa che mi ha completamente coinvolta a tutti i livelli e per evidenziare degli aspetti che non fanno altro che rafforzare la mia/nostra convinzione nella bonta' del lavoro che stiamo facendo come comitato AnimaLex e che spero arrivi in porto con proposte di legge efficaci, anche per casi come questo.un caro saluto

 Daniela
 

DEDICA AL FURETTO
L'andatura claudicante. Lo sguardo schivo ma lezioso. Gli occhi ora imploranti e lacrimevoli, ora furbi e irridenti. Dispettoso. Quasi mai soddisfatto. Osserva da lontano il massaro mentre conta, disperato, i polli sgozzati ed esangui del suo signore. Il tapino servo maledice l'incapace villico che, a sua volta, maledice quell'animale-vampiro crudele e si augura di poterlo catturare, un giorno, per poi mozzargli il capo con la vanga, indi esporre con gaudio la misera carcassa acefala al pubblico ludibrio. Ma invano. Il furetto è bestiola furba - perciò priva d'intelligenza - che ama sgozzare i suoi polli dopo averli prima spennati e messi alla berlina. Le vittime designate abboccano, stolte, alle lusinghe del predatore e ignare seguono i suoi incerti passi; ascoltano rapiti i suoni articolati e gli "sgrignuffi" della sua vocina stridula e tentennante. Si lasciano circuire dalle idiozie e dai rari deliri verbali che la sua mente malata riesce a vomitare. Poi si fanno spennare senza opporre resistenza alcuna. Anzi, si scoprono masochiste, votate all'olocausto, e si lasciano immolare con gioia sull'ara sacrificale. Gli esaltati offrono il loro calice di sangue plebeo alla nobile causa del proprio carnefice. Questo furetto, privo di scienza e di eloquenza, possiede infinite energie e ferma volontà di dominio. E' un ardito quanto improvvido cacciatore, che non calcola il rischio e non avverte i pericoli, perché egli stesso è il pericolo. Comunque, per insipienza e incapacità delle guardie riesce sempre a sfuggire alle segrete e alla forca. Si introduce nei pollai, strisciando, agitando la minuscola coda semiatrofizzata, e sceglie gli animali con la carcassa più grassa. Li punta. Li corteggia. A volte, per esigenza strategica, diventa egli stesso un pollo. Parla da pollo. Si comporta come un pollo. Pigola: "pipipi", "coccocò", "coccodè". Poi li fa venire fuori, all'aperto, nell'aia sconfinata dell'ipocrisia e della vergogna. Dunque li sgozza con inaudito sadismo. Si riempie avidamente di goduria gli occhietti spiritati. Incauto, si fida solo di se stesso, quindi di nessuno. E, cosa ancora più infamante e deplorevole per la società degli uomini, cammina impunemente per le vie del bosco, con le fauci ancor sporche di sangue, segno ineludibile del suo ignominioso crimine. Maestro di ecatombi e di complotti. L'animale così si rigenera. Si rivitalizza, con quelle carni bianche, di quelle che non fanno male al suo cuore assassino. Lui, il meno dotato, colui che non conosce il linguaggio degli umani, comanda il gioco di questa partita a scacchi, arroccando con illimitato piacimento. Faccendiere. Tessitore di trame occulte. Mistagogo. Giocatore d'azzardo. Non vuole più sentirsi "animaletto comune" e aspira, spocchiosamente, a diventare predatore in una provincia più ricca, dove poter addentare qualche coniglio che, più del pollo, è pasto preferito dal mustelide. Per tal cagione, il furetto ha dato tregua ai suoi "polli comunardi", che ora godono di sufficiente ma controllata libertà e di buon becchime, di quello che li farà enormemente impinguare, almeno sino al prossimo autunno. Proprio i polli, e sono tanti, lo aiuteranno a evitare la tagliente vanga del villico e gli indicheranno la segreta via dell'agognata conigliera. E poiché ogni vittima è complice del suo carnefice, anche i polli saranno correi del loro lugubre boia. E' sicuro di farcela, il furbo animaletto, poiché sa di essere abile puparo in quel teatro di esanimi marionette. Or s'attende il primo inverno, quando giungeranno le miopi nebbie novembrine e le appiccicose uggie dello scirocco, che confonderà ancor più le già obnubilate idee dei poveri villici. Si leveranno fumi acri e soffocanti. Si alzeranno malevoli odori di stupidità. Si affileranno le zappe e si lucideranno le vanghe, che diverranno fredde armi di guerra e non più nobili strumenti di lavoro. Le armi bianche si agiteranno funestamente sui campi di battaglia, in quella terra bruna e brulla, e sotto i loro fendenti molte testoline abbandoneranno i loro deboli e servili colli. E quando tutto sarà finito resterà soltanto qualche vecchio pollo che, marpione, s'era sottratto al cruento combattimento e qualche coniglietto rampante, lesto di zampe a riparare altrove, mentre imperversava la battaglia. In quell'aceldama sconsacrata, il furetto sarà incoronato signore e dio dalle bestie superstiti, che saranno giustamente e lautamente ricompensate per i servigi resi al loro padrone: il mustelide li scannerà per ultimi e ne suggerà il pallido sangue, senza timore e senza ritegno. I polli torneranno così a beccare i loro stessi escrementi, tentando di trovarvici dentro quella parvenza di dignità che non hanno mai avuto, e a nutrirsi degli sputi misericordiosamente dispensati, per riconoscenza, dal sibilante furetto.
 
 

GATTI ABBANDONATI, FENOMENO IN AUMENTO
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La Camera oscura di Federico Bario si sofferma questa settimana sui felini domestici

E' comparso la prima volta circa un mese fa, in una zona (che si vorrebbe tranquilla) del nostro centro storico. Era chiaramente disorientato e percorreva quel piccolo territorio con circospezione cercando, forse, qualche indizio che «sapesse di casa», un tono di voce conosciuto, un nascondiglio noto solo a lui. E' stato subito evidente che qualcuno lo aveva abbandonato lì, in una zona «franca» dove alcune gentili signore si premurano di dar da mangiare ad un paio di simpatici gatti di strada. Lui, un magnifico esemplare di maschio tigrato e ben nutrito, due occhi attenti e vispi, una vitalità eccezionale, ha fatto capolino dal suo rifugio quando ho chiamato la mia amica gatta che incontro e coccolo quotidianamente quando faccio ritorno a casa. Un miagolio lungo e nervoso si è levato nella notte; ed ecco zampettare verso di me il nuovo arrivato agitatissimo.
Mi dà una spinta con la testa, poi si ritrae; si guarda intorno, mi osserva, si allontana velocemente e poi ritorna; mi si struscia contro e poi si butta a terra e incomincia a girare su se stesso cercando di prendersi le zampe anteriori e la coda con i denti. Gioca, certo, è contento, ma è anche nervoso, spaurito. Salta un po' qui e un po' la e percorre con lo sguardo l'architettura circostante a lui estranea. Lo accarezzo; è felice ma subito dopo si ritrae e si allontana di nuovo per poi riavvicinarsi mentre la gatta lo guata con diffidenza e quando lui cerca di avvicinarla, lei gli fa chiaramente capire che non è il caso. Sembra apparso dal nulla il Gatto Furetto (così l'ho battezzato e spero lui abbia gradito), e invece è solo l'ennesimo odioso esempio di abbandono di un animale domestico, di un amico che è stato lasciato sulla strada di nascosto, vigliaccamente, perché magari qualcun altro se ne prendesse cura.
Mi confida Domenico Bertolini, «gattofilo» Doc e grande benefattore di un numero incalcolabile di felini «Vengono abbandonati in continuazione, non solo durante l'estate. Non si capisce bene cosa spinge certe persone a tenere con sé un animale per qualche anno e poi a liberarsene. Per queste persone è come buttare via un oggetto che non interessa più. E' squallido, ma è così».
Il Gatto Furetto ha probabilmente esplorato tutta la zona circostante. Di tanto in tanto scompare e poi ritorna. E' sempre più affabile, si fa prendere in braccio senza problemi; non si agita più come un po' di tempo fa, ma miagola insistentemente quando ti vede, lo chiami, ti corre incontro. Ti osserva e tu capisci che si è reso conto di quanto gli è accaduto. La femmina lo lascia avvicinare adesso, non lo respinge più perché ha capito che il gattone tigrato condivide con lei un'esperienza fondamentale: quella di essere passata attraverso il medesimo inferno che ti porta dalla casa con coccole alla strada, ai pericoli, spesso alla morte. Nei dintorni si aggira un altro felino che emana grazia ed eleganza: un siamese bellissimo che però non si lascia avvicinare. Lo potete incontrare solo al mattino molto presto, quando esce dal suo nascondiglio per nutrirsi del cibo che alcuni umani pietosi non lasciano mai mancare ai loro piccoli amici. Ma appena ti vede si defila velocemente e scompare. Lui non ha fatto amicizia con la gatta e il Furetto. Non si fida. Lasciato a sé stesso un po' di tempo fa, non ha superato il trauma dell'abbandono e fugge quando il suo sguardo incontra le sembianze di quegli umani che lo hanno tradito.
 

Nel Suffolk,in Inghilterra, si tiene ogni settembre il

Campionato Mondiale di Corsa di Furetti, che attira pubblico e concorrenti

da ogni luogo.

Tutti i furetti, addomesticati, hanno origini britanniche, e molti sono animali

da compagnia.

Durante la gara, viene preso il tempo di ogni furetto su un percorso

costituito da 9 m di grondaia. Il record sembra essere di 15 secondi.

Andrea
 

NEW YORK -
Tolleranza zero anche per gli animali. Il sindaco di New York Rudolph Giuliani ha deciso che anche le intemperanze delle bestie domestiche non saranno più accettate. E ha dichiarato guerra anche ai furetti, suscitando l'ira dei numerosissimi appassionati che hanno subito fondato un Comitato per la difesa dei diritti di questi piccoli carnivori.
Giuliani ha compilato una vera e propria lista di proscrizione, elencando le specie da bandire dagli appartamenti della Grande Mela. Fra le bestie vietate per ragioni di incolumità e sicurezza pubblica i furetti, molto diffusi nelle abitazioni dei cittadini newyorkesi. Anche i piccoli mammiferi sono stati accusati da Giuliani di possedere "l'indole selvaggia, feroce, indomabile, pericolosa o comunque naturalmente incline ad arrecare danni fisici". Al pari di bestie ben più temibili come orsi bianchi, anaconda, elefanti, coccodrilli. O di creature esotiche dai nomi già impressionanti come i diavoli della Tasmania (marsupiali molto simili a orsetti neri, particolarmente aggressivi) o i mostri di Gila (grossi sauri dal morso letale).

Gli amanti del furetto se la sono presa non poco per aver visto i loro conviventi finiti nella lista nera del sindaco. E hanno accusato Giuliani di "diffamare ingiustamente" i mustelidi diventati da tempo animali domestici.

Contro la decisione sono scese in campo le associazioni degli animalisti. Kathryn Freed, membro del Pet-Loving City Council ha bollato come "ignoranti" i componenti della commissione che ha deciso la messa al bando dei furetti: "Si tratta di animali che sono stati addomesticati da migliaia di anni", ha detto. "Non c'è nessuna prova scientifica nell'affermazione che i furetti sono selvatici", ha aggiunto Gary Kaskel dell'associazione "Amici del furetto". E intanto gli appassionati della specie che hanno fondato il "Comitato per la difesa dei diritti del furetto", giurano battaglia alla delibera del sindaco.

Sulla questione però il Comune non ha voluto saperne di fare retromarcia. Anzi ha ribadito punto per punto le sue accuse. I furetti - è stata la replica di Giuliani - sono "dediti ad assaltare gli esseri umani in modo subdolo e imprevedibile".

Negli ultimi tempi, in effetti, i piccoli furetti si sono resi responsabili di aggressioni ai loro proprietari, soprattutto bambini. E questo ha compromesso inesorabilmente la loro reputazione. Ora chi vuole continuare a viveve con i piccoli carnivori dovrà cambiare Stato. Nel resto degli Usa - con l'eccezione della California, delle Hawaii e da oggi anche di New York - i furetti sono infatti abbondantemente tollerati.

(30 giugno 1999)