Prefazione

 

  Il testo è stato scritto da noi, quattro alunne del corso H Martina Ferrucci, Ginevra Marandola, Giorgia Pellecchia e Caterina Tagliaferri, con la collaborazione della professoressa di lettere Francesca  D’Ambrosio.
L'idea del libro è nata come dono alle famiglie e ai professori in ricordo dei tre indimenticabili anni trascorsi insieme. Abbiamo cominciato a lavorarci per gioco in seconda media "buttando” giù qualche riga tanto per trascorrere un po’ di tempo insieme e divertirci in modo diverso ed originale.
Con il passare dei giorni però l’idea di poter pubblicare un libro nostro ci ha appassionato e abbiamo deciso all'unanimità di trasformare il passatempo in una cosa seria coinvolgendo anche la nostra insegnante.
Come ci aspettavamo, l'idea l'ha entusiasmata subito ed ha accettato di aiutarci correggendo pazientemente il nostro racconto che aveva bisogno di una mano esperta. Prima di buttarci a capofitto in questa avventura non. sapevamo quanto fosse difficile e impegnativo “scrivere”. Bisogna coordinare te idee, saper dividere i capitoli, trovare i titoli giusti i vocaboli attinenti ma soprattutto c'è bisogno di idee perché è. su queste che si costruisce un libro.
Il mestiere di autrici per noi è stato ancora più difficile di quanto sembrasse perché eravamo in quattro. Provate ad immaginare la scena, quattro ragazze sedute ad una scrivania intente a scrivere un libro, è difficile non distrarsi e concentrare tutto l'impegno sul tema del racconto, ma è ancora più complicato mettersi d’accordo su ciò che si deve scrivere. Spesso abbiamo avuto discussioni, 1itigi, a volte abbiamo persino pensato di mandare tutto all'aria ma poi il desiderio di diventare vere scrittrici e di vincere la sfida con noi stesse ci ha spinto ad andare avanti e adesso eccoci qui, in terza media, con. un libro tutto nostro, e tanto orgoglio e soddisfazione.
Con questa esperienza abbiamo imparato ad apprezzare molto di più i poeti e gli scrittori perché sappiamo quanto sforzo e quanto impegno ci siano dietro a quelle pagine stampate. Inoltre abbiamo conosciuto meglio noi stesse e forse siamo anche un po' migliorate acquisendo ognuno la parte migliore delle altre.
Non ci aspettiamo che questo libro vi appassioni particolarmente, perché sarebbe chiedere troppo, ma ci auguriamo che almeno non vi annoi e che apprezziate il nostro impegno e la nostra fatica Ringraziamo tutti coloro che ci hanno pazientemente aiutato: le nostre famiglie  che  ci  hanno  sempre assecondato nei continui spostamenti che eravamo costrette ad operare per poter portare a terminare questo ambizioso progetto, la mamma di  Martina  che  ci  ha  fornito  alcune informazioni sulla leggenda narrata e il nonno Enzo, ispiratore e protagonista del racconto.

  Ginevra Marandola