Prefazione
L'idea del libro è nata come dono alle famiglie e ai professori in ricordo dei
tre indimenticabili anni trascorsi insieme. Abbiamo cominciato a lavorarci per
gioco in seconda media "buttando” giù qualche riga tanto per
trascorrere un po’ di tempo insieme e divertirci in modo diverso ed originale.
Con il passare dei giorni però l’idea di poter pubblicare un libro nostro ci
ha appassionato e abbiamo deciso all'unanimità di trasformare il passatempo in
una cosa seria coinvolgendo anche la nostra insegnante.
Come ci aspettavamo, l'idea l'ha entusiasmata subito ed ha accettato di
aiutarci correggendo pazientemente il nostro racconto che aveva bisogno di una
mano esperta. Prima di buttarci a capofitto in questa avventura non. sapevamo
quanto fosse difficile e impegnativo “scrivere”. Bisogna coordinare te idee,
saper dividere i capitoli, trovare i titoli giusti i vocaboli
attinenti ma soprattutto c'è bisogno di idee perché è. su queste che si
costruisce un libro.
Il mestiere di autrici per noi è stato ancora più difficile di quanto
sembrasse perché eravamo in quattro. Provate ad immaginare la scena, quattro
ragazze sedute ad una scrivania intente a scrivere un libro, è difficile non
distrarsi e concentrare tutto l'impegno sul tema del racconto, ma è ancora più
complicato mettersi d’accordo su ciò che si deve scrivere. Spesso abbiamo
avuto discussioni, 1itigi, a volte abbiamo persino pensato di mandare tutto
all'aria ma poi il desiderio di diventare vere scrittrici e di vincere la sfida
con noi stesse ci ha spinto
ad andare avanti e adesso eccoci qui, in terza media, con. un libro tutto
nostro, e tanto orgoglio e soddisfazione.
Con questa
esperienza abbiamo imparato ad apprezzare molto di più i poeti e gli scrittori
perché sappiamo quanto sforzo e quanto impegno ci siano dietro a quelle pagine
stampate. Inoltre abbiamo conosciuto meglio noi stesse e forse siamo anche un
po' migliorate acquisendo ognuno la parte migliore delle altre.
Non ci aspettiamo che questo libro vi appassioni particolarmente, perché
sarebbe chiedere troppo, ma ci auguriamo che almeno non vi annoi e che
apprezziate il nostro impegno e la nostra fatica Ringraziamo tutti coloro che ci
hanno pazientemente aiutato: le nostre famiglie
che ci
hanno sempre assecondato nei
continui spostamenti che eravamo costrette ad operare per poter portare a
terminare questo ambizioso progetto, la mamma di Martina che
ci ha
fornito alcune informazioni
sulla leggenda narrata e il nonno Enzo, ispiratore e protagonista del racconto.