Kamikaze su New York
Gli Stati Uniti d'America e tutto
il mondo sono rimasti sconvolti dalla tragedia avvenuta l'undici settembre,
quando i due più alti edifici di New York e parte del Pentagono sono stati
colpiti da terroristi islamici.
Alle ore 8.45, due Boeing, a distanza di diciotto minuti l'uno dall'altro, si
sono schiantati contro le due Torri Gemelle della Grande Mela mentre un terzo
aereo colpiva e distruggeva parte del Pentagono.
I pompieri, per cercare di salvare vite umane, accorrevano sul posto a sirene
spiegate e, sprezzanti del pericolo, cercavano di trarre in salvo coloro che
erano rimasti intrappolati nelle Torri.
Era una scena da Apocalisse! Poi, il crollo degli edifici e la morte di migliaia
di persone l'hanno resa ancor più drammatica.
Il fumo e la polvere che si alzavano dalle macerie accrescevano la sensazione
della gravità degli avvenimenti.
Tutte le nazioni civili sono ora in allarme.
Per motivi di sicurezza gli aeroporti statunitensi sono stati bloccati per
qualche giorno.
L'umanità intera è sconvolta e partecipe al cordoglio degli americani.
E' risultato subito chiaro che l'attentato sia opera di Bin Laden, emiro arabo
ricchissimo, che da molti anni è giudicato nemico degli Stati Uniti e di tutti
i paesi occidentali.
I Capi di Stato e di Governo dei vari paesi, esprimendo la loro solidarietà
agli USA, hanno promesso il loro aiuto al Presidente Bush nelle azioni di guerra
necessarie per catturare e punire tutti i responsabili di questa disastrosa
incivile aggressione.
Da alcuni giorni sono stati sferrati attacchi aerei sull'Afghanistan e, ormai,
la guerra cesserà soltanto con la cattura di Bin Laden e con l'annientamento
delle organizzazioni terroristiche.
Alessandra Fella
e
Annalisa Di Mascio