Le pulsar e buchi neri

LE PULSAR E I BUCHI NERI erano sconosciuti fino ad alcuni decenni fa.
Gli astronomi hanno scoperto che dopo l'esplosione di una supernova si verificano strani fenomeni nel nucleo della stella. Se il nucleo è da una volta e mezzo a tre volte più pesante del Sole, i costituenti dei suoi atomi collassano e il nucleo diventa una stella di neutroni, ovvero una pulsar.
Se, invece, il nucleo ha una massa più che tripla rispetto al Sole, continua a collassare, diventando ancora più denso. Alla fine, la gravità sulla sua superficie diventa talmente intensa che impedisce addirittura alla luce di allontanarsi. Poiché la luce non può fuoriuscire, la stella diventa completamente nera. Nulla può essere più veloce della luce e quindi ciò che cadrà in questo "buco" resterà intrappolato per sempre. Nessuno sa cosa c'è al centro di un buco nero, ma gli astronomi ritengono che possa trattarsi di una "singolarità": un punto di densità infinita.

Un modo per osservare i buchi neri è di immaginare lo spazio e il tempo come un foglio flessibile e la gravità come la forma del foglio.
Se si appoggia un oggetto leggero su un foglio la forma del foglio sostanzialmente non cambia. Però, se si appoggia un corpo di una certa massa, il foglio si piega. Se poi si aggiunge un oggetto più leggero, questo ricadrà nell' infossamento prodotto dall'oggetto più grande. Questo è un altro modo per dire che gli oggetti massicci generano una gravità più intensa di quella prodotta dai corpi con una massa minore.

 

Cosa succede in un buco nero
Immaginate di cadere a piedi in avanti in un buco nero. La prima cosa che notereste sarebbe una leggera spinta sui piedi che, essendo vicini al buco, sarebbero i primi a risentire della sua forza di gravità. Man man che vi avvicinereste al buco, la gravità eserciterebbe una forza sempre più intensa sui vostri piedi tanto che il corpo inizierebbe a distendersi. Sareste risucchiati un tubo lungo e sottile con un processo, che per ovvi motivi viene chiamato "spaghettificazione", prima di essere disintegrati del tutto.

 

Costruire una pulsar

Quando una stella esplode come una supernova, il suo nucleo - una palla contratta di neutroni - può sopravvivere allo scoppio. Le "stelle di neutroni" appena formate girano molto rapidamente, spesso più volte al secondo. Alcune, chiamate pulsar, inviano fasci o impulsi di radiazioni che possono essere raccolti dai radiotelescopi. Noi riceviamo un lampo di radiazione ogni volta che la rotazione della stella di neutroni rivela una brillante "macchia calda" sulla sua superficie. Quindi, bisogna trovarsi nel posto giusto per osservare questi lampi.
Ciò significa che la nostra Galassia deve contenere molte più pulsar di quelle già conosciute: il problema è che non riusciamo a vedere gli altri lampeggiamenti.

La scoperta delle pulsar
Jocelyn Bell e Tony Hewish  scoprirono nel 1967 la prima pulsar. Il loro "telescopio" era costituito da 2.048 antenne a filo - ciascuna linea era un'antenna radio FM - che coprivano un campo di quasi 2 ettari di superficie. Le antenne raccoglievano i deboli segnali radio provenienti dallo spazio, incluse le piccole pulsazioni regolari emanate dalle stelle di neutroni. La prima pulsar emetteva un lampo ogni 1,337 secondi.