...ecco cosa "dicono di Lei" le principali riviste del settore...

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Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con Sergio "Mako" a cui - di nuovo - vanno tutti i miei ringraziamenti; gli stessi contenuti compaiono nell'analoga pagina del suo sito. I testi sopra riportati sono stralci di articoli tratti da riviste del settore, specificamente menzionate, che potranno in ogni momento richiederne l'eliminazione: tuttavia l'autore del sito si riserva espressamente il diritto di autorizzare terze persone all'utilizzo del frutto della propria opera di ricerca e selezione, così come originalmente tradotto, impaginato e rielaborato graficamente.

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"Automobile Magazine", marzo 1989 (1.6 litri)

La MX-5 Miata appare quasi perfetta, regalando fino in fondo il divertimento che le sue affascinanti forme promettono.

"Road & Track", marzo 1989 (1.6 litri)

La sports car leggera è tornata! Ed è migliore che mai.

Aspettate di guidare la Miata! Ve ne innamorerete.

"Auto Capital", aprile 1989 (1.6 litri)

Se qualsiasi appassionato avesse di fronte questa vettura spogliata di tutti i marchi e le sigle, sicuramente la penserebbe della più pura stirpe inglese. Carrozzeria aperta di linee pure ed essenziali, due posti secchi, abitacolo sobrio e privo di ogni orpello inutile, ruote che sembrano le classiche Minilite.

Proprio alle varie MG, Triumph e Austin Healey infatti la casa stessa si ricollega idealmente: e ai numerosi appassionati che la scomparsa di queste divertenti vetturette ha lasciato orfani, o a coloro che erano troppo giovani per apprezzarle ai loro tempi, la Mazda offre oggi un'auto che conserva tutti i pregi delle antenate, uniti ai vantaggi dlla tecnologia più moderna. Niente sofisticazioni inutili: la Miata è l'essenza più pura della vettura sportiva.

L'essenzialità e la sensazione di fare corpo unico con la vettura, tipica delle sportive inglesi, è la sensazione che pervade il pilota appena a bordo della Miata.

...è un peccato dover riconoscere a una casa giapponese, di storia piuttosto recente, e non a una delle tradizionali europee il merito di aver restituito agli automobilisti il gusto della guida all wind in the air. E non è poco.

"Autosport", giugno 1989 (1.6 litri)

Perfetta. Ecco ciò che si dice della Mazda MX-5 Miata, e una volta che l'avrete guidata lo direte anche voi. E' impossibile non essere colpiti da questa incantevole piccola auto che appare così bella e si guida così piacevolmente.

Sì, tutti si stupiscono davanti alla MX-5, soprattutto uomini delle case concorrenti, alcuni dei quali darebbero la vita per produrre qualcosa di simile.

"Road & Track", luglio 1989 (1.6 litri)

Può la Mazda MX-5 Miata [...] dividere le acque del mar Rosso? No, ma può tracciare un cammino attraverso l'oceano Pacifico per condurre gli appassionati fuori dal deserto e verso la terra promessa delle auto sportive. Può far rivivere il sogno delle spider leggere ed economiche? Sì. Può predire il futuro? Speriamo di sì. Più di ogni altra automobile in tempi recenti - ed anche meno recenti - la Mazda Miata ha creato un'eccitazione di proporzioni quasi imbarazzanti.

Che cosa c'è in quest'auto che fa in modo che i proprietari di CRX (fra gli altri) saltino giù dalle loro Honda ai semafori per indagare, "Che cos'è? Chi la produce? Quanto costa?" O, ancora, che un automobilista di quelli che la sanno lunga vi segua per molti isolati solo per dirvi tutto giulivo "Ne ho ordinata una!".

La risposta, naturalmente, è "divertimento". Puro, semplice, immediato, chiaro divertimento di guida: dalla testa (una capote apribile) ai piedi (un pedale dell'acceleratore forato).

In una giornata di sole, infilerete i vostri guanti da guida, abbasserete la capote e vi dirigerete verso la vostra strada di campagna preferita. Snocciolerete le marce, salendo e scalando, come in un tutt'uno con la strada, godendovi la vostra curva preferita come se fosse la prima volta. In quel momento, tutti quei numeri [i rilevamenti e le prestazioni dichiarate, ndt] saranno spazzati via nel turbinio del vento...

"Car and Driver", settembre 1989 (1.6 litri)

...la Miata risponde in pieno agli ideali automobilistici cari a questa testata - aspetto coinvolgente, piacere di guida, ergonomia, qualità costruttiva, piacere di guida, meccanica raffinata, prezzo accessibile e - abbiamo dimenticato di dirlo? - piacere di guida.

Con la nuova Miata, la Mazda [ci] ha restituito la sportscar semplice ed onesta che temevamo fosse scomparsa per sempre.

La Miata è chiaramente stata creata da appassionati per appassionati.

...in cambio [del suo costo] la Miata dà un surplus di quel genere di puro, genuino piacere proprio delle sportscar [...] ed, essendo un'automobile moderna in tutto e per tutto, promette più miglia felici e senza guai di quanto osassero solo sognare i guidatori di piccole sportscar ai tempi in cui ancora non c'era MTV.

"Auto Capital", dicembre 1989 (1.6 litri, confronto con Lotus Elan e Alfa Romeo Spider)

Paradossi dell'industria automobilistica: la vera Elan è targata Mazda. Non nel nome, evidentemente, ma nell'aspetto e nella sostanza.

Insomma, un amarcord a cui è difficile sottrarsi (e a cui, in fondo, è piacevole abbandonarsi).

...la MX-5 è perfetta per chi dell'automobile ha una cultura ormai radicata...

...non è difficile ipotizzare [...] un futuro da instant classic, da auto destinata a rimanere nel mirino degli appassionati...

"Car New Zealand", marzo 1990 (1.6 litri)

E' la roadster più significativa del decennio: un classico del suo tempo.

"Autocar", marzo 1990 (1.6 litri)

Questa è la spider biposto che gli appassionati invocano dall'uscita di scena della vecchia Lotus Elan.

...per farti capire che la MX-5 ha un telaio con prestazioni che oltrepassano ogni ragionevole aspettativa.

La determinazione della Mazda di offrire divertimento ha prodotto un'automobile della qualità più rara. Soprattutto è la sua abilità nel coinvolgere intimamente il guidatore in in ogni sua reazione e risposta che la rende una gioia da guidare. Poche altre, di qualunque prezzo, possono offrire così tanto.

"Motor Trend", giugno 1990 (1.6 litri, confronto con Toyota MR2)

...la MX-5 [...] dà una delle esperienze al volante più divertenti che avreste mai potuto sperare di avere.

"Quattroruote", luglio 1990 (1,6 litri)

"Si potrebbero scrivere trattati di marketing, di design, di tecnica e di cultura automobilistica sulla piccola spider giapponese, tanto è ricca di contenuti e di idee interessanti."

"Nonostante il catalizzatore a tre vie, grazie alle quattro valvole per cilindro e al raffinato impianto di iniezione elettronica, il quattro cilindri tocca i 115 cv a 6500 giri/min. Interessante il valore della coppia massima (13.8 Kgm) raggiunto ad un regime decisamente elevato (5.500 giri/min). Paradossalmente tale caratteristica è voluta e contraddistingue il funzionamento di questa unità, che risulta così prontissima e vivace soprattutto ai regimi più elevati. Il cambio a cinque marce con rapporti ravvicinati ripropone. migliorandola, la classica manovrabilità <<inglese>>; esso trasmette il moto alle ruote posteriori tramite un differenziale autobloccante, una soluzione scelta per dare maggior direzionalità al retrotreno."

"La scocca, portante in acciaio, è coadiuvata da due telaietti supplementari collegati tra loro da una trave centrale in alluminio; essi sostengono rispettivamente il motore, il differenziale e le sospensioni. Queste ultime sono a quadrilateri articolati con molle e ammortizzatori coassiali e barre stabilizzatrici sui due assali, uno schema tra i più raffinati e sportivi."

"...il cinque marce della MX-5 è rapido e preciso con innesti ed escursioni della leva simili a quelli di una granturismo: manovrarlo diventa un vero piacere per gli sportivi più appassionati."

"Il piccolo 1.6 della Mazda, un moderno, nervoso bialbero 16 valvole, è un vero <<figlio dei nostri tempi>> sempre pronto a scattare, una specie di <<frullino>> dal temperamento sportivo che raggiunge facilmente gli alti regimi di rotazione e in grado di offrire prestazioni sufficientemente brillanti."

"Il comportamento della MX-5 rivela ancora una volta l'abilità tecnica e l'astuzia dei giapponesi, nel proporre automobili dalle prestazioni brillanti, ma soprattutto in grado di offrire emozioni e il piacere della guida sportiva. Ciò non vuol dire che la piccola Mazda garantisca limiti di tenuta  e stabilità superiori. Anzi, molte trazioni anteriori di pari potenza offrono prestazioni equivalenti impegnando meno il pilota. Eppure pochissime granturismo, anche molto più costose, vantano una guida così divertente."

"Automobiismo", luglio 1990 (1.6 litri)

Guardala: sembra una Lotus, o una "Duetto" Alfa prima maniera. Toccala: ti ricorda sensazioni già provate altrove, in un'altra epoca, quando andare da Milano per bere un caffè a Sanremo, all'ombra del Casinò, era una sfida al traffico e alle strade (e che strade!) degli anni Cinquanta e Sessanta. Guidala: e ti sembrerà un incredibile ritorno al passato, quando chi aveva la spider era invidiato da tanti, perchè era tutto un altro modo di vivere il rapporto con l'automobile. Apri il cofano motore: e dovrai stropicciarti gli occhi e farti forza per convincerti che quello non è un bialbero che hai già visto su una spider italiana, ma il frutto dellla più sofisticata tecnologia giapponese.
Questo, tutto questo, ma anche molto di più, è la Mazda MX-5, non più soltanto un'auto scoperta, ma un vero e proprio fenomeno di costume, attorno al quale si è scatenata una bagarre fatta di entusiasmo e speculazione al tempo stesso.

La Mazda MX-5 si acquista per il puro piacere di possederla, un piacere da condividere al massimo con un'altra persona, quella che ti siede a fianco, e non tanto per il gusto di ostentarla come uno status symbol...

Qui non ci sono troppi servocomandi o diavolerie elettriche da azionare, perchè non sarebbe neppure nello spirito di un'auto del genere offrire una vita troppo comoda al suo proprietario.

Divertitevi con lei sulle statali, dove viene ancora fuori il "manico" di chi guida, dove la piccola spider dagli occhi a mandorla saprà divertirvi come poche altre volte vi è capitato nella vita, con un rombo da anni Cinquanta nelle orecchie.

E dopo ore ed ore al volante di questa piccola spider, vi staccherete da lei con un sottile dispiacere nell'anima, mitigato solo dal fatto che l'indomani, come sempre, lei sarà pronta ad offrirvi altre ore di piacevole compagnia.

...anche se il massimo è, probabilmente, lanciarsi con lei su strade dove un'altra sua "progenitrice" alla lontana, la Lotus Elan, vide la luce: nel Galles, o nel Derbyshire, o attraversando la foresta incantata di Sherwood, alla caccia di Robin Hood, o ancora spingersi fin lassù, nelle Highlands, dove nasce il whisky più buono della terra di Scozia, facendo magari una puntata sull'isola di Skye.

...con la MX-5 si può veramente impazzire di piacere, guidando in tutta sicurezza e provando un'emozione al di fuori del tempo e dello spazio, sognando ad occhi aperti.

E il resto, con la MX-5, è... vita, nel senso più puro del termine.

"Gente Motori", agosto 1990 (1.6 litri)

Che sia affascinante non vi sono dubbi; ha il sapore dello spider d'altri tempi, ma i suoi organi meccanici [...] sono modernissimi. Un po' Triumph Spitfire, un po' Alfa Giulietta spider, un po' Alfa "Duetto", ma anche un po' Lotus e un po' Ferrari Daytona...

La Mazda MX-5 Miata [...] interpreta quel ruolo della piccola sportiva scoperta agile e giovanile che era proprio degli spider italiani e inglesi degli anni '50 e di cui avevamo perso il gusto, se non il ricordo.

"Auto", ottobre 1990 (1,6 litri)

"30 e gode...bastano poco più di trenta milioni per entrare in possesso di questa moderna spider. Che ha tutto per convincere: una linea simpatica, prestazioni brillanti, un comportamento sportivo e soprattutto una guida piacevolissima"

"Per giudicare la Mazda MX-5 si potrebbe forse fare a meno delle fredde cifre dei nostri rilevamenti prestazionali. Tanto emozionale, intenso, diretto, quasi epidermico è il rapporto che si viene ad instaurare fra questa spider e il suo guidatore..."

"Piaceri di guida, legati non solo alla possibilità di viaggiare capelli al vento, ma anche e soprattutto a un comportamento stradale che in quanto a divertimento può essere associato a quello delle più prestigiose GT..."

"Agilissima e nervosa, dotata di un assetto giustamente rigido e piatto, si lascia guidare <<tutta di traverso>> con una immediatezza, una sincerità e una prontezza di reazione che fanno la gioia dei patiti del controsterzo...così è di una facilità irrisoria far scivolare la coda quando si scarica la potenza nelle curve da seconda o da terza, controllando la reazione della vettura (sempre dolce e progressiva, mai brusca) grazie alla precisione millimetrica e alla prontezza dello sterzo e alla reattività del mezzo ai comandi dell'acceleratore..."

"Sportiva si nasce...Fin dall'inizio i progettisti della Mazda si erano posti come obbiettivo la realizzazione di una spider che fosse in grado di soddisfare gli amanti della guida sportiva. Logica quindi la scelta della trazione posteriore che, abbinata ad una scocca portante ad elevata rigidità torsionale, a un assetto <<piatto>>, a un cambio e a uno sterzo con caratteristiche quasi corsaiole, determina la personalità senza compromessi della MX-5"

"Tutti la guardano...nonostante la sostanziale semplicità del suo design, la Mazda MX-5 riesce a calamitare gli sguardi con una frequenza tale da mettere quasi in imbarazzo il suo guidatore"

"Car South Africa", dicembre 1990 (1.6 litri)

...la piccola roadster giapponese che ha provocato così tanta eccitazione nel mondo è l'erede spirituale della Elan originale...

E' piccola, snella, sexy e, soprattutto, di una maneggevoleza perfetta - fattori che caratterizzavano la due posti di Colin Chapman e aiutarono a porla di una generazione avanti rispetto alle sportive inglesi contemporanee.

E' facile intuire perchè questa piccola e formidabile automobile si è guadagnata istantaneamente lo status di "cult" oltreoceano. E' una vera, sanguigna sportscar di vecchia scuola che beneficia delle moderne raffinatezze, qualità costruttive ed affidabilità...

"Modern Motor", aprile 1991 (1.6 litri)

La minuscola biposto di Hiroshima vanta prestazioni effervescenti e comportamento stradale eccezionale, uniti a un aspetto retrò e ad una personalità magnetica che in questi tempi di produzione di massa sono molto spesso schiacciati sotto lamiere e plastiche opache.

"Auto Capital", luglio 1991 (1.6 litri, confronto con Lotus Elan)

La MX-5 [...] è graziosissima, raccolta, pulita, sembra un'automobilina di marzapane e fa venir voglia di addentarne un parafango. L'idea del giocattolo viene rafforzata constatando che non c'è un luogo decoroso per attaccare la targa anteriore, i fanalini dietro sono strambi e manca uno stemmino, uno qualsiasi, sul muso. Ma è meravigliosamente chicca.

Nella Mazda invece, alla sommità di un tradizionale motore a quattro cilindri, i coperchi delle camme sono quanto di più europeo si possa immaginare, con lo stile Alfa Romeo ma l'aria volutamente poco leccata degli analoghi particolari di una vecchia Mercedes-Benz.

La posizione di guida, nella sua ristrettezza, sfiora la perfezione ed è ancora una volta un distillato del meglio offerto dalla congrega TR6 / MG B: tutti i comandi sottomano, gambe distese, braccia appena un filo piegate, in questa canonica collocazione si spinge sull'acceleratore muovendo una leva del cambio leggera e precisa (ma il freno a mano impaccia un po') deliziandosi con le fini maniere stradali di questa spider... almeno finchè non si finisce l'acceleratore. Peccato che succeda spesso, perchè 115 cavalli non sono moltissimi e il resto della macchina va tanto bene.

Bellissimo poi il volante Momo rivestito in pelle nera, di diametro e linea perfetti; per una volta non viene la voglia di andare a tirar fuori dall'armadio il Moto Lita che si era montato sulla MG.

"Automobile Magazine", gennaio 1992 (1.6 litri)

Guidare nella sua forma più pura - per il puro piacere di farlo.

"Torque Class", febbraio 1992 (1.6 litri)

...la Miata è probabilmente tutto quello che un'auto sportiva deve essere. E' divertente da guidare, ed è anche molto attraente - che è quello che molti se non tutti mettono in primo piano quando si tratta di acquistare un'auto.

"Automobilismo", luglio 1992 (1.6 litri)

Ma è sulla strada che la MX-5 Black Special dimostra tutto il suo comportamento brioso. Pronto ai comandi dell'acceleratore, il motore multivalvole offre prestazioni ben bilanciate per un'auto sportiva così leggera. Eccellenti la tenuta di strada e la stabilità in curva...

"What Car?", aprile 1993 (1.6 litri, confronto dell'usato con Alfa Romeo Spider e Toyota MR2)

...la MX-5 è stata un immediato successo. Era un progetto basato sul puro divertimento, non solo sulla potenza massima. Ci si può aspettare il sovrasterzo se si esagera nelle curve o sul bagnato - proprio come le vecchie MG e Triumph - ma è prevedibile e facile da correggere.

"Wheels", luglio 1993 (1.6 litri, confronto con Ford Capri XR2 Turbo)

...la MX-5 è forse la prima automobile giapponese a rivestire il ruolo di "instant classic".

"Motor Trend", gennaio 1994 (1.8 litri, confronto con Honda Civic del Sol)

La Miata ha resuscitato lo spirito delle roadster, generando un entusiasmo fenomenale al suo esordio, ed è stata sia la convertibile che la sportiva più venduta fin dal 1990. E' un'auto da guidare, pura e semplice...

Calatevi in una Miata e vi renderete subito conto che questa è una vera roadster.

Considerando una pura esperienza di guida sportiva, la Miata vince a piene mani.

"Road & Track", gennaio 1994 (1.8 litri, confronto con Honda Civic del Sol)

Che cos'è una sportscar? Come scrissi [...] nel gennaio '93, è un'auto a bordo della quale posso indossare i miei bei guanti da guida senza sentirmi un idiota dietro il volante. Con la Miata metto i guanti; con la del Sol no.

...citando ancora dall'articolo [...] "la Miata è la migliore sportscar che si possa comprare nel '93, e questo è quanto".

"Autocar", febbraio 1994 (1.8 litri)

Il telaio è, incredibilmente, anche migliore di prima.

Il risultato è una vettura che elimina le tracce di nervosismo al limite della vecchia MX-5. E [quest'ultimo] non è stato rimpiazzato dal sottosterzo che si rischia sempre [di ottenere] quando gli ingegneri tentano di addomesticare la coda di un'auto.

Ma dove la prima MX-5 avrebbe cominciato a perdere grip al retrotreno, specialmente sul bagnato, quest'ultima avverte [dell'avvicinarsi] del limite più chiaramente e perdona di più una volta arrivatici.

Può non essere più veloce [rispetto alla precedente] - e questa è un'onta - ma la sua maneggevolezza è perfino migliore ed è questo, non le prestazioni, che ha sempre distinto quest'auto dalla massa. Per coloro che non necessitano [...] di una Caterham, non c'è ancora niente che la eguagli.

"Quattroruote", luglio 1994 (1.8 litri)

Bella, elegante, con un po' di grinta che non guasta, raccoglie l'eredità delle più classiche spider, inglesi e italiane, degli anni Cinquanta e Sessanta. Guidarla è un piacere, e non solo a velocità elevata, ma anche quando si va a spasso con la capote aperta e il vento nei capelli.

Ha lo stile delle automobili di razza, il fascino delle "aperte" del passato ed è costruita con tecnica tipicamente giapponese.

Lo schema meccanico [...] è tipico delle granturismo purosangue.

Si sta seduti praticamente per terra, 25 centimetri più su dell'asfalto per la precisione. Bisogna quindi abituarsi un po' alla prospettiva. A bordo, ci si ritrova a guardare il mondo dall'altezza di un bambino. E la Mx-5 è una macchina per bambini, nel senso più positivo del termine. E' un'auto fatta per giocare, per divertirsi, anche se soltanto sul percorso casa - ufficio. Non è necessario andare forte per vibrare di piacere.

Lo sterzo superlativo, preciso, morbido e progressivo, il cambio "da corsa", la disponibilità del motore a tutti i regimi permettono di riscoprire il piacere della guida. Più la strada è tortuosa e difficile, più si apprezzano la maneggevolezza e la docilità della vettura.

Il carattere è quello di un'autentica granturismo, non tanto per le prestazioni assolute [...], quanto per le caratteristiche stradali.

Sul bagnato, forse anche per la presenza del differenziale Torsen, le reazioni diventano un po' più vivaci e la vettura, in eccesso di potenza, tende ad allargare con la coda in modo più vistoso. Va trattata, quindi, con un minimo di prudenza.

"Automobilismo", agosto 1994 (1,8 litri)

"Revival tecnologico...il motore rappresenta quanto di più sofisticato sia in grado di offrire la tecnologia moderna..."

"Il comportamento stradale della MX-5 è pressoché esemplare..."

"Al volante della rinnovata MX-5 si possono provare sensazioni che ricordano quelle delle più prestigiose GT..."

"Tuttavia, esagerando volutamente con il pedale dell'acceleratore nelle curve strette, è possibile esibirsi in divertenti sovrasterzi di potenza, facilmente controllabili grazie ad uno sterzo molto pronto e preciso, che richiede una certa sensibilità alle velocità più elevate e nelle curve ad ampio raggio a causa di una rapportatura molto diretta..."

"L'abitacolo improntato alla massima semplicità, la posizione di guida distesa, l'altezza da terra contenuta, il volante a tre razze perfettamente verticale, il disegno essenziale del cruscotto sono elementi che riproducono fedelmente lo spirito delle spider anni '60..."

"Auto", settembre 1994 (1.8 litri)

Seduti in posizione semisdraiata, "immersi" nell'abitacolo, è del tutto naturale mettere le mani sui comandi principali: volante e leva del cambio sono proprio dove si vorrebbe trovarli. Poi, dopo qualche chilometro percorso ad andatura tranquilla, affiora tutto il fascino di una spider come la Mazda MX-5 1.8, moderna ma in grado di evocare sensazioni di altri tempi e di far respirare a pieni polmoni il vento delle emozioni: dal piacere della guida allo stato puro, all'ebbrezza del sentirsi parte integrante dell'ambiente e non asetticamente isolati in una scatola di lamiera.

Per chi ama "spingere" sul gas la tentazione è continua, tanto disarmante è la docilità con la quale la MX-5 asseconda ogni comando: la coda è guizzante per via della trazione posteriore, mentre le sofisticate sospensioni consentono sovrasterzi di potenza dosabili millimetricamente; lo sterzo, pur servoassistito, permette la giusta sensibilità e definirlo diretto è quasi riduttivo; il cambio è davvero corsaiolo tanto sono secchi e rapidi gli innesti, comandati da una leva dalla corsa cortissima. Nondimeno, la spider giapponese resta altrettanto appagante se si pediligono le andature più tranquille, magari con in testa una cuffia in pelle chiara stile anni '50 perfettamente in armonia con il design graevolmente retrò della MX-5.

Il terreno ideale per assaporare il potenziale della MX-5 1.8 è il misto stretto, dove l'efficacia del telaio e la grande agilità permettono di affrontare le successioni di curve a notevole velocità: l'inserimento è fulmineo e anticipando quel tanto che basta le traiettorie, si può viaggiare pressochè costantemente in moderato sovrasterzo, quasi sorpresi per la facilità con la quale lo si controlla. Le sospensioni sono infatti davvero efficaci nel rendere le "scodate" assolutamente progressive, così come il riallineamento che segue.

"Road & Track Special", marzo 1995 (1.8 litri)

Fin dal suo debutto nel 1990 la Miata è stata destinata a diventare uno di quei rari "grandi slam". Sebbene apparsa in un periodo che vide l'introduzione di molti modelli sportivi, la Miata è stata quella che combinò nelle giuste proporzioni potenza, prestazioni, prezzo e, soprattutto, un'indole che ne ha fatto [...] una superstite. La maggior parte delle sue concorrenti hanno lasciato il campo.

Dove la Miata eccelle - ed eccelle davvero - è nella precisione del suo handling. I suoi pneumatici non sono sufficientemente larghi per stabilire record di tenuta laterale, ma le sue morbide sospensioni completamente indipendenti fanno sì che il guidatore comune sembri bravo e che un buon guidatore sembri un pilota.

Anche considerando l'aumento [di cilindrata] dello scorso anno, la Miata non ha la potenza più elevata fra le sportive e le gare di accelerazione non sono il suo forte - sebbene ciò potrebbe costituire l'ennesima scusa per utilizzare quel cambio a corsa ridotta che è divenuto il punto di riferimento delle trasmissioni manuali.

...la Miata ha fatto nascere il club dedicato ad un singolo modello più grande del mondo [il Miata Club of America, oggi trasformato in un club ufficiale patrocinato da Mazda USA, ndt], tutto in cinque anni di presenza sul mercato. Circa il 40 % dei clienti Miata aderiscono al club, un livello di entusiasmo fenomenale.

"Gente Motori", aprile 1995 (1.8 litri, confronto con Fiat barchetta)

La MX-5 [...] permette, impostando con un minimo di anticipo le traiettorie, di godere dei vantaggi del sovrasterzo facilissimo da controllare. Persino in sbandata la spider giapponese dispone di una buona trazione che aiuta a raddrizzare l'auto e consente di riaccelerare anche in maniera energica senza il minimo problema. Divertentissima.

"Sports Car International", luglio 1995 (1.8 litri)

E ancora, dopo quasi sei anni, quest'auto continua a generare abbastanza interesse commerciale al punto che anche delle piccole modifiche - che sono le sole che la Mazda sembra voler apportare - creano grande interesse negli autosaloni.

[La macchina] Non è così esaltante quando si va a parlare di numeri - almeno non se confrontata con alcune tra le più recenti novità come la Neon Sport bialbero e la Nissan 200 SX - ma dona ancora un numero di sorrisi ad ogni miglio percorso che la concorrenza non riesce ad eguagliare.

...la Miata rimane divertente, una cosa che di molte auto più veloci, sofisticate e costose non si può dire, e le soddisfazioni [alla guida] sono l'unica cosa che conta veramente al di fuori di una pista.

"Road & Track Special", gennaio 1996 (1.8 litri)

E così gli angeli si riunirono e realizzarono una spider. Leggera, a passo corto, a trazione posteriore, carina da vedere e una delizia da guidare. Non la più potente o la più veloce "piccola" in circolazione, ma, a suo modo, perfetta. La spider biposto Mazda Miata si presentò come una ventata d'aria fresca nel mondo dell'automobile sei anni fa. E' stata imitata, trasformata in coupè, motorizzata V8 e superelaborata, ma è rimasta insuperata perchè tutto in essa va semplicemente... bene così.

...la Miata possiede il miglior 5 marce manuale di cui siamo a conoscenza...

"Performance Car", giugno 1996 (Mega Monster V8)

Più cavalli di una Ferrari F355, quasi la stessa accelerazione di una 911 Turbo.

Ma Hops [il costruttore, ndt] voleva ancora di più. Voleva un vero Miata - missile in grado di mangiarsi le Porsche a pranzo e addentare i fanalini posteriori di una muscle car come l'autentica AC Cobra 427.

La conversione al V8 è sorprendentamente facile, grazie al vano motore della MX-5, insolitamente largo.

Il motore di per sè è un V8 5.0 di provenienza Ford Mustang HPO, con un compressore Kenne-Bell [...] . Il risultato: 400 poderosi cavalli a 3800 giri/min e una coppia da trattore pari a 375 lb ft a 3200 giri/min. Volete di più? Hops porterà volentieri il motore a 5.6 litri, aggiungendo una coppia di testate GT 40 e aumentando la presssione [...] per 460 CV da infarto.

...il V8 è accoppiato ad un cambio Borg Warner...

Se vi sembra vigorosa sotto pelle, aspettate di vedere la carrozzeria.

Wooooomph ! E' come sentire un tuono da due miglia di distanza.

La coda si schiaccia a terra, il muso si alza e la macchina viene scagliata lungo la strada. Dimenticate ogni ritardo o indugio; il V8 sovralimentato eroga la propria potenza come un gancio destro di Tyson, cogliendoti di sorpresa, togliendoti il fiato.

E' stata cronometrata da 0 a 60 mph in 3,9 s. Cioè appena un paio di decimi di secondo più lenta di una Ferrari F50, un buon mezzo secondo più rapida di una 911 Turbo, quasi un secondo più veloce di una Dodge Viper.

Arrivate dietro un'auto più lenta, scalate in terza, [...] e sembra di essere in un videogame in cui si viene sparati nell'iperspazio.

"Road & Track", luglio 1996 (1.8 litri, prototipo M Coupe)

Impossibile da ignorare è la tonalità dello scarico. Ad ogni tocco di acceleratore, lo scarico Remus con terminale in fibra di carbonio ringhiava e rombava, dando la sensazione di essere sulla griglia di partenza a Le Mans.

La differenza si sente in fase di inserimento dove il telaio della Coupe evidenzia una notevole rigidità, rendendo l'auto sensibile ai più minimi input dati dallo sterzo. Inoltre, il rollio è praticamente inavvertibile. Comunque, entrate troppo forte in una curva secca [...] e vi accorgerete che il sovrasterzo continua ad essere parte del repertorio dinamico della Miata. Sfortunatamente, la natura agile della M Coupe è ottenuta a scapito della comodità.

"Quattroruote Vendo e compro", aprile 1998 (test dell'usato)

Divertimento allo stato puro. Spiriti anestetizzati da anni di trazioni anteriori hanno riscoperto su questa macchina il gusto della guida sportiva.

"Auto", luglio 1998 (1,6 litri)

"Fin dal suo debutto, la spider Mazda è entrata nel cuore degli appassionati della guida più classica, quella "di traverso". Questo per l'evidente tendenza al sovrasterzo determinata dal comportamento stradale del modello originale. Alla base una ricetta infallibile come il motore anteriore e la trazione posteriore, insaporita ulteriormente da sospensioni a doppi bracci oscillanti traversali (con triangoli inferiori all'avantreno e quadrilateri al retrotreno), un'abile distribuzione dei pesi ed una estrema precisione telaistica."

"...ne va dimenticata l'accattivante sonorità che si ottiene affondando il piede sull'acceleratore; ammalati di perfezionismo, i tecnici giapponesi hanno curato in modo maniacale anche questo aspetto. Le emissioni sonore dello scarico sono state analizzate in laboratorio e sono state eliminate le frequenze più sgradevoli, fino alla definizione della tonalità ottimale."

"La potenza disponibile viene scaricata sul treno posteriore, secondo il più classico schema delle sportive purosangue."

"Quattroruote", luglio 1998 (1,8 litri, confronto con barchetta LE)

"La MX-5, Miata per gli amici, ci riprova con il nuovo modello. Circa otto anni fa, grazie a lei, la febbre delle auto <<scoperte>> ricominciò a salire. Dopo di lei, o meglio dopo il successo della sua formula, una dopo l'altra arrivarono tante altre spider a due posti secchi, agili e divertenti. Tra queste la fiat <<barchetta>>, la risposta italiana all'invasione giapponese, che abbiamo preso come il modello di riferimento."

"La risposta del motore, o meglio di entrambi i motori, è immediata, senza la minima indecisione e con una grinta che invoglia a spingere di più. Si può fare, perché i limiti delle vetture sono molto alti. Rapidissime ad inserirsi in curva, per la verità lo è di più la MX-5, tengono le traiettorie con straordinaria precisione..."

"La MX-5 nei nostri test è risultata addirittura più veloce in curva di numerose supersportive...buon risultato anche per la barchetta, che però non raggiunge i notevoli livelli della concorrente."

"Nel giro di pista sul tracciato di <<handling>> del nostro circuito di Vairano la MX-5 ha dato ben 2 secondi alla barchetta, 1'30".2 contro 1'32".4. Un margine considerevole, favorito soprattutto dalla rapidità di inserimento in curva e dalla migliore erogazione di coppia del motore della spider giapponese."

"Automobilismo", settembre 1998 (1,8 litri)

"Motore anteriore longitudinale, trazione posteriore e ripartizione dei pesi praticamente ideale (52.4% sull'asse anteriore e il restante 47.6% sul retrotreno) sono i principali elementi che fanno della Mazda MX-5 l'oggetto del desiderio per gli amanti della guida sportiva. Infatti, la rapidità con cui la vettura raggiunge la traiettoria ideale, la sua incredibile reattività nel continuo susseguirsi di curve e il comportamento sovrasterzante al limite sono le caratteristiche che permettono alla spider giapponese di dare del filo da torcere a vetture di categoria superiore sul misto stretto, oltre a regalare al guidatore quelle sensazioni solitamente riservate ai possessori delle supercar più costose e blasonate."

"Il motore 1.8 16 valvole da 140 cv offre una erogazione molto progressiva della potenza, consentendo riprese pronte e rapide senza dover ricorrere troppo frequentemente al cambio. Quest'ultimo offre un comportamento esemplare, con innesti talmente corti, precisi e rapidi da rappresentare una delle migliori unità anche tra le vetture di prezzo e prestazioni superiori."

"AM", luglio 1999 (1.6 litri, test dell'usato)

"...la biposto scoperta rappresenta l'istintività pura, la cosa più vicina alla moto: sintesi dell'estremo, un nervo scoperto di sensazioni".

"Ma se si vuole capire qualcosa più di noi, del nostro modo di guidare, bisogna andare a scuola. A scuola in pista o a scuola di piccole spider a trazione posteriore. Piccole "sportscar" economiche tornate di nuovo alla ribalta con la MX-5, diventata un "must" tra le biposto scoperte di questo fine secolo".

"Il posto di guida è uguale a quello delle sportive di un tempo: sedile a livello del pianale per cogliere ogni minima variazione d'assetto dentro una nicchia che fa tanto monoposto".

"...la MX-5 del nostro test ha dimostrato di essere un prodotto senz'altro valido, integro nella carrozzeria, addirittura dall'aspetto seminuovo a livello di pannelli, plancia e rivestimenti interni. Il che la dice lunga sulla qualità complessiva dell'auto dopo otto anni di onorata storia e 116.000 km macinati. Fiore all'occhiello di quest'auto è comunque la meccanica: una tra le più godibili ed affidabili in assoluto".

"L'Automobile", luglio/agosto 1999 (1.8 litri, confronto con Alfa Romeo Spider, Mercedes SLK, MGF)

"Se cercate il divertimento questa è l'auto che fa per voi. Rigida e scattante, la "Mazdina" trasforma in puro piacere qualsiasi strada, a patto che ci sia qualche curva".

"Progettata con passione ricordando le più celebri spider del passato, la Mazda MX-5 è la riuscita resurrezione di una formula che sembrava ormai destinata al definitivo tramonto".

"Muso a punta, fari sottili, presa d'aria sotto il paraurti, targa anteriore appoggiata in posizione precaria, come se fosse un orpello inutile imposto ad un purosangue: gli stilisti della Mazda sono stati molto bravi nel distillare sulla MX-5 lo spirito delle più riuscite spider inglesi..."

"Ruoteclassiche", febbraio 2000

"Ha fatto battere il cuore a molti questa piccola giapponese, specie a chi nel cuore aveva le automobili inglesi. Il riferimento è alla Lotus Elan anni Sessanta, alla quale la Mazda MX-5 s'ispira apertamente".

"Cos'ha di speciale questa spider? Beh, molto: il motore bilabero, la trazione posteriore, l'essenzialità (fin troppo spartana) delle vetture del passato. Offre buona affidabilità, consumo modesto e prestazioni molto interessanti".

"Quattroruote", maggio 2000 (1,8 litri 10° Anniversary vs. Toyota MR2)

"Un pezzo di storia dell'automobile: tanto ci si può può portare a casa staccando un assegno da quasi cinquanta milioni. Quanto basta per diventare proprietari (sicuramente felici) di una delle 7.500 Mazda <<MX-5 10° Anniversary>>, specialissima versione <<Limited>> in blu, nata per celebrare, l'anno scorso, l'importante traguardo di longevità. Che ha dello straordinario, se si pensa alla frequenza con cui, specie i giapponesi, sfornano vetture. Il bello è che, a undici anni di distanza dal quel mese di luglio del 1989, la MX-5 - o Miata o Eunos roadster che dir si voglia - è ancora in grado di tenere testa all'ultima novità in fatto di roadster, la Toyota MR2 appunto. E non è una questione di numeri, ma di appeal, di immagine, sensazione, tutte cose che non si possono misurare, ma cose che si percepiscono al volo: la Mazda, questa Mazda, è la sintesi ideale del concetto di spider. Il successo non è mancato, tant'è che nella scia di MX-5 sono nati club, siti internet, libri e giornali, insomma, un intero mondo. Non staremo a raccontarvi quanto fa con un litro di <<verde>>  o di quanto ci mette da 0 a 100 all'ora (ma vi avvertiamo che è un oggetto da trattare con rispetto): ci limitiamo a dirvi che il coinvolgimento emotivo che si prova al volante della MX-5 è superiore a qualsiasi aspettativa. e non è un caso che questa sia la spider più venduta al mondo. La più venduta di tutti i tempi."

"Come una vera sportiva si comporta la Mazda MX-5e, a differenza che con la MR2, il recupero è lievemente più rapido (ma sempre impegnativo): in mani esperte è sicuramente più efficace, come dimostra la velocità di superamento del test di stabilità in curva, 115,9 Km/h contro i 107,9 della Toyota. Il valore è molto elevato, ed è confrontabile con quello di alcune blasonatissime sportive, ma non bisogna farsi trarre in inganno: la Mazda, al pari della Toyota, va guidata con precisione e perizia. O si è capaci, oppure è meglio non esagerare: tanto ci si diverte lo stesso."

"Bisogna dare atto alla Mazda di aver saputo reinventare con la MX-5 (o Miata), la spider. Il successo è stato tale da indurre altri costruttori a scendere in campo, negli anni successivi, con modelli analoghi, nel tentativo di conquistare una fetta di mercato in un settore che fa tanto <<immagine>>. Ora è la volta della Toyota, che ripropone la sua ex berlinetta a motore centrale in una veste totalmente nuova. Il risultato l'avete visto nelle pagine precedenti, sebbene ci sia parso migliorabile, è più che dignitoso. Eppure, nel confronto con il punto di riferimento della categoria, la Mazda MX-5 appunto, nata undici anni fa, non abbiamo riscontrato grandi progressi. D'accordo, la Toyota MR2 è un tantino più comoda e spunta prestazioni lievemente migliori, ma resta da chiedersi come un auto di dieci e più anni fa riesca ancora a tenere testa all'ultimissima novità. Due sono le cose: o la Toyota non aggiunge nulla di più a quanto realizzato un decennio fa, oppure la Mazda ha creato una automobile straordinaria. A giudicare dal successo della MX-5, prende corpo quest'ultima ipotesi e viene da chiedersi se tra dieci anni saremo ancora qui a parlare di MR2."

"La mia Auto", ottobre 2000 (1,8 litri Miracle)

"...insomma: molti la scelgono perché attratti dal suo aspetto, ma tutti se ne innamorano veramente soprattutto quando la guidano."

"Mazda costruisce le proprie vetture con cura, badando più alla qualità reale che non ad inutili orpelli con esclusive funzioni di richiamo."

"205 Km/h effettivi, poco più di 8" per scattare da 0 a 100 rappresentano già un bel biglietto da visita, che rischia però di sminuire le effettive qualità dinamiche della MX-5 1.8. In realtà, il formidabile mix tra la prontezza del propulsore e la rapportatura quasi corsaiola del ravvicinato cambio a 6 marce danno alla spider Mazda una verve straordinaria e divertentissima."

"Quando però arrivate nel misto, allora divertitevi davvero: con un avantreno che <<sta sempre esattamente dove lo metti>>, e un retrotreno che si guida con l'acceleratore, il piacere della trazione posteriore qui raggiunge livelli estremamente eccitanti, tanto che uscire in controsterzo dalle curve strette diventa un gioco esaltante. E facile, se si possiede la giusta esperienza. Portatela in pista (anche in un kartodromo, tanto è maneggevolissima) sacrificate qualche millimetro di battistrada, e godetevi in sicurezza il vero piacere di guidare <<come una volta>>!"

"Dossier Sportive" di Quattroruote, giugno 2001 (1,8 litri)

"Passano gli anni, dodici per la precisione, e la Mazda <<MX-5>>, <<Miata>> per gli amici, è sempre lì, sul suo bel piedistallo dorato, che guarda la concorrenza dall'alto. In effetti, di primavera in primavera, le si affiancano giovani e arrembanti proposte automobilistiche allo scopo di la popolarità, l'immagine e, soprattutto, le quote di mercato.

Con risultati, però, più che discutibili.

Non è un caso, infatti, che la due posti giapponese sia la spider più venduta al mondo, che ci siano almeno cinquecento siti internet a essa dedicati, che in giro per il mondo ci sia una innumerevole quantità di estimatori. Liberamente ispirata alle leggendarie spider inglesi (alla Lotus <<Elan>> anni sessanta in particolare), mossa da un bialbero che sembra tolto da un'Alfa Romeo di quegli stessi anni, questa Mazda è forte di un equilibrio invidiabile tra prestazioni, capacità di adattarsi al traffico odierno, piacere della guida e soddisfazione del possesso. Logico che piaccia, ancor più oggi che, oltre a essere entrata di diritto nell'empireo delle <<auto-che-hanno-segnato-un'epoca>>, è pure conveniente nel prezzo d'acquisto, che può superare i cinquanta milioni per un esemplare splendidamente accessoriato, ma che parte da un minimo di circa 37 milioni per la versione base col motore <<millesei>>."

"Classic & Sports Car", giugno 2001 (1.6 litri)

"E' impossibile non innamorarsi della MX-5, almeno non dopo averne provata una".

"Ha catturato il look della Elan originale e ha anche carpito molto del suo spirito".

"Evo", luglio 2001 (1,8 litri sport)

"...Eppoi perché mi accingo a descrivervi le qualità dinamiche della migliore spider in commercio ad un prezzo abbordabile. Oltre i 200 milioni si trova di meglio...ripeto oltre i 200 milioni."

"...Ogni pezzo di questa vettura è stato pensato per questa vettura e basta. con questa formula la Mazda ha compiuto un vero miracolo per l'industria automobilistica moderna: produrre un'automobile con contenuti paragonabili ad una supercar dei più blasonati marchi specialistici mondiali (che hanno, però, un assetto industriale ma in fondo lavorano come fossero degli artigiani) con accessibilità e costi di gestione da auto di tutti i giorni. Non ci sono magie. Alla Mazda hanno semplicemente utilizzato il miglior schema di sospensioni che c'è, abbinandolo ad una scocca rigidissima. Costa caro ma è molto efficiente."

"...Non c'è alcun sistema di controllo della stabilità e questo potrebbe spaventare qualche neofita del mondo a trazione posteriore. Ma non c'è motivo di aver timore in primo luogo perché la potenza non è tale da innescare movimenti sull'asse d'imbardata (per capirci perdita di aderenza al retrotreno) incontrollabili e soprattutto perché quando una vettura è strutturalmente perfetta come la MX-5 non ha bisogno di essere aiutata da diavolerie elettroniche. Il passo molto corto la rende molto reattiva ma non la fa scomporre: è precisa senza essere cattiva."

"...Ora siete pregati di applaudire!"

"Evo", agosto 2001 (1,8 litri sport vs. Toyota MR2 e MGF Trophy 160 SE)

"...Tanto più che la stupenda maneggevolezza che rendeva la vecchia MX-5 tanto esplosiva è stata potenziata e nuovamente inserita nel repertorio di questo ultimo modello. Rimane ben più di una traccia della vecchia agilità, una maggiore sensazione di rapidità e determinazione al volante. Lo stesso si può dire della raffinatezza, della fluidità e del senso di familiarità. Il telaio, come quello della Elan originale, ha un equilibrio, una compostezza, una stabilità ed una sensibilità decisamente rari."

"...d'altro canto la MX-5 ora è certamente uno dei prodotti più evoluti e determinati dell'intero pianeta e, con un pizzico di potenza in più e sospensioni un po' più morbide, ha innalzato di parecchi i termini di riferimento dei roadster a motore anteriore e trazione posteriore."

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