In: La Civiltà Cattolica n. 3747-3748, 2006http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2007/3747-3748/index_3747-3748.html


Roberto De Mattei, La Biblioteca delle «Amicizie» -

Repertorio critico della cultura cattolica nell’epoca della Rivoluzione 1770-1830,

Napoli, Bibliopolis, 2005


L’A. insegna Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Cassino e, dal 2004, è vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si interessa soprattutto alla storia delle idee religiose e politiche tra il XVI e il XX secolo. Nell’ambito di tali interessi, l’A. propone ora questo Repertorio della cultura cattolica nell’epoca della Rivoluzione francese. Una dotta introduzione consente al lettore di comprendere il quadro storico in cui si inserisce il Repertorio e di apprezzarne il valore. In tal modo si comprende meglio perché, dall’apparizione della stampa a metà del XV secolo e con la successiva rapida diffusione dei libri, si impose la necessità di fornire ai lettori indicazioni sulla produzione editoriale cattolica.

E così, già sul finire del Cinquecento, ecco la prima opera dedicata a questo fine: la Bibliotheca selecta del gesuita A. Possevino (1533-1611), concepita come aiuto per l’uomo della Contro-Riforma. Successivamente, terminato il potere inquisitorio della Chiesa negli Stati italiani e sciolta la Compagnia di Gesù nel 1773, è la «Amicizia Cristiana», poi «Cattolica», a farsi carico di «raccogliere, pubblicare, diffondere un prezioso catalogo di libri “scelti”, formandone un vero e proprio “arsenale” bibliografico per il cristiano che avesse voluto combattere la “buona famiglia” nell’epoca burrascosa della Rivoluzione Francese» (p. 9). Il catalogo, progressivamente arricchito e aggiornato, viene conservato negli archivi degli Oblati di Maria Vergine.

Ciò che l’A. propone con il presente testo è proprio il catalogo «ragionato» della Biblioteca delle «Amicizie». Scorrendolo, si pone in evidenza il progetto culturale cui esso risponde, dalle coordinate prevalentemente teologiche, e più precisamente «apologetiche» con finalità pedagogiche. In tale ottica non meraviglia come, nella Biblioteca, vi sia una larga prevalenza di autori gesuiti, nonché dei grandi temi della cultura gesuitica.

L’ampia produzione raccolta nella Biblioteca ha diversi aspetti, tutti coerenti con il progetto di fondo. Tra questi risaltano: la polemica contro l’incredulità, finalizzata alla dimostrazione dell’esistenza di Dio, la lotta contro il protestantesimo e il giansenismo, la teoria della cospirazione anticristiana. Nella Biblioteca, poi, trovano spazio le opere di storia e di storia ecclesiastica, le storie della conquista missionaria, le opere di letteratura, prosa e poesia, e quelle destinate ad essere musicate. Uno spazio rilevante è riservato ai commentatori degli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola, alle opere relative alla pratica della vita cristiana e alle devozioni, soprattutto alla Madonna e al Sacro Cuore.

Per ogni autore sono rese disponibili indicazioni biografiche essenziali, nonché riferimenti bibliografici sulle opere. Scorrendo il ricco Repertorio trova ampia conferma l’affermazione del De Mattei nella sua ricca Introduzione: «Se il processo di laicizzazione del XVIII secolo è inseparabile dalla circolazione libraria, anche il tentativo di “risacralizzazione” della società europea dopo la Rivoluzione francese ebbe nel libro il suo strumento privilegiato» (p. 40).

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