In: La Civiltà Cattolica n. 3750, 2006http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2007/3750/index_3750.html


Paolo Ricca, Il cristiano davanti alla morte,

Torino, Claudiana, 2005


Paolo Ricca, pastore valdese già docente di Storia del cristianesimo presso la Facoltà valdese di Teologia a Roma, affronta il difficile tema della morte. Articola la sua riflessione lungo tre piccoli ma intensi capitoli, in cui considera la morte come problema politico, teologico e pastorale. Egli pone in evidenza innanzitutto un paradosso di cui occorre prendere coscienza: «Mai nella storia umana la vita è stata così tutelata legalmente e socialmente, e mai è stata così minacciata, manipolata, mercificata, distrutta» (p. 13).

Inoltre, questa stessa società, che produce sempre nuove forme di morte, attua la «rimozione della morte» dalla coscienza collettiva: «La nostra società da un lato produce la morte e dall’altro la desocializza» (p. 16). Il confronto teologico con la morte, invece, si imbatte con un tema centrale nella rivelazione cristiana: la Croce di Gesù e la sua risurrezione.

Nella Bibbia Dio è pensato più al di qua della linea della vita che non al di là del confine della morte e «il discorso su Dio non è collegato alla paura di morire ma alla responsabilità di vivere» (p. 33). Se la morte significa che la vita non è eterna, la risurrezione significa che la morte non è eterna. Ma il problema morte, rimane, solleva domande, mette in gioco e chiama in causa la fede del credente.

Il cristiano deve mobilitarsi contro la morte, smascherare le sue manifestazioni, impegnarsi per una sanità e una società che non produca la morte, difendere la relazionalità perché «l’essenza della morte è l’assenza di relazioni» (p. 44). Il testo, denso e infarcito di riflessioni estratte dai classici sull’argomento, si legge con facilità e risveglia la coscienza del lettore.

RecensioniGiuseppe_Esposito%3A_Recensioni.html