In: La Civiltà Cattolica n. 3799, 2008http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2008/3799/index_3799.html


Eucaristia. La mia autostrada per Cielo. Biografia di Carlo Acutis (1991-2006), a cura di Nicola Gori,

Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2007


Carlo Acutis nasce in una famiglia dalle solide tradizioni religiose. Fin dagli inizi risulta un ragazzo vispo, pacifico, loquace, spontaneo, sereno, proteso ad aiutare i compagni più in difficoltà. Da subito denota particolari capacità di apprendimento, anche da autodidatta: da solo, ad esempio, impara a suonare il sassofono. Frequenta il liceo classico presso l’Istituto Leone XIII di Milano, tenuto dai gesuiti. In ambito scolastico si rivela particolarmente capace in informatica.

A tutti dà l’impressione di avere un’età superiore a quella reale. In ogni situazione, anche a costo di essere deriso, difende le ragioni della fede e le posizioni della Chiesa, ad esempio sulla famiglia e l’aborto. In quanti lo incontrano lascia sempre una buona impressione e, in particolare, tutti decantano la sua purezza.

Sotto il profilo spirituale conduce una vita davvero insolita per la sua età. Al centro di tutto pone Gesù. Per questo, innanzitutto, la sua giornata è scandita dalla celebrazione Eucaristica. Nulla deve impedirgli la Comunione e anche per tale motivo si accosta regolarmente al sacramento della riconciliazione. Quando può, inoltre, partecipa all’adorazione eucaristica, e lo fa con una intensità che stupisce i presenti.

Pure la Vergine Maria ha un posto assolutamente centrale nella sua vita e non passa giorno senza la recita del Rosario. Carlo, poi, ha una devozione particolare per gli angeli custodi e per i santi. È affascinato in particolare da Francesco d’Assisi, di cui imita soprattutto l’umiltà, ed è devoto anche a sant’Antonio, di cui ammira soprattutto la pietà eucaristica. L’esempio dei due santi incita Carlo alla carità, ed è proprio la carità il tratto caratteristico che tutti gli riconoscono.

Profondamente convinto che la sua «autostrada per il Cielo» sia l’Eucaristia, Carlo la pone al centro della propria spiritualità. In tale ottica, allora, non meraviglia la sua particolare devozione al Sacro Cuore.

Il gesuita Roberto Gazzaniga, animatore spirituale al Leone XIII, testimonia che: «l’amore per la vita e per le persone, lo stile e il suo modo di procedere così personale, trasparente e bello, non lo dimenticheremo mai. Tutti siamo convinti che era il flusso di un’interiorità cristallina e festante» (p. 54). A 15 anni, il 12 ottobre 2006, dopo appena dieci giorni di quella che appariva influenza, morì di leucemia.

La narrazione dell’A. è arricchita e sostenuta da numerose e interessanti testimonianze. Tutte concordano su un punto: la singolarità di Carlo, pienamente inserito nella realtà e contemporaneamente così diverso dai suoi coetanei: una differenza data soltanto dalla sua fede e dal suo incarnarla senza compromessi nella vita ordinaria.

RecensioniGiuseppe_Esposito%3A_Recensioni.html