In: La Civiltà Cattolica n. 3749, 2006http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2007/3749/index_3749.html


Francesco Lambiasi, Nella casa di Gesù. Esercizi spirituali con l’evangelista Giovanni,

Roma, Editrice AVE, 2007


L’A., assistente generale dell’Azione Cattolica, con il presente testo continua e porta a compimento un percorso di esercizi spirituali tracciati sui Vangeli. E così, dopo le precedenti proposte: Esercizi di contemplazione con l’evangelista Marco, Itinerario spirituale guidato dall’evangelista Luca, Sette settimane di preghiera con l’evangelista Matteo, ecco ora: Gli Esercizi spirituali con l’evangelista Giovanni. Così come nei tre libri precedenti, anche in questo caso mons. Lambiasi non propone un commentario o un profilo esegetico, bensì un itinerario di contemplazione.

E a tal fine il quarto Vangelo, certamente il più amato dai contemplativi, è particolarmente indicato: «Frutto di lunga contemplazione, il racconto di Giovanni si presenta come un grande affresco della storia di Cristo, dipinto attraverso una serie di scene paradigmatiche, che si distendono tra l’origine eterna della Parola e il suo ritorno, attraverso la Pasqua, nel grembo del Padre» (p. 7). Il percorso per tale itinerario spirituale è scandito in nove tappe, che corrispondono ai nove grandi simboli cristologici propri della riflessione giovannea: la via vera, l’acqua viva, il pane dal cielo, il vino nuovo, la luce del mondo, la vita eterna, il pastore bello, l’agnello immolato, la parola incarnata.

Nel dominante clima di relativismo e alle prese con la valorizzazione dell’Io e di vaghe spiritualità impersonali, anche il cristiano corre il rischio di relativizzare la verità, di avere come vero obiettivo più l’Io che il Tu, di preferire più la ricerca su Dio che la relazione con Dio. E così l’A. ricorda: «Noi viviamo in tempi di pensiero debole: per la nostra cultura occidentale […] il valore supremo non è la verità ma la veracità, la sincerità, l’autenticità […]. Oggi la ricerca della verità sembra a molti più importante della verità stessa» (p. 21).

Soprattutto se impiegato non come oggetto di riflessione ma come strumento di preghiera, e anche grazie al suo linguaggio chiaro e coinvolgente, il testo risulta stimolante. Il lettore può sentirsi spinto a prendere la decisione, scegliere la persona Gesù, rischiare e finalmente avviare con lui un rapporto interpersonale io-Tu.

Ma per questo è essenziale confrontarsi con la sua parola nell’intimità della preghiera, avere fiducia in lui e credere vera la sua parola anche quando, in controtendenza con l’attuale cultura dominante, egli non si propone come una delle diverse possibili risposte al bisogno umano di trascendenza, ma si definisce come la Verità.

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