In: La Civiltà Cattolica n. 3757, 2007http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2007/3757/index_3757.html


Eberhard Bethge, Leggere Bonhoeffer,

Brescia, Queriniana, 2006


In occasione del 100° anniversario della nascita di D. Bonhoeffer, appare in traduzione italiana questa sua breve biografia, successo editoriale in Germania, versione breve di un precedente lavoro dal titolo: Dietrich Bonhoeffer. Teologo cristiano contemporaneo. L’A., pastore evangelico, amico e profondo conoscitore di Bonhoeffer, è stato anche suo corrispondente delle Lettere «teologiche dal carcere».

Di questa esistenza che ha lasciato un segno nella storia e continua a far parlare di sé, l’A. presenta innanzitutto i passaggi biografici chiave: l’infanzia, gli anni della formazione e della docenza, il periodo dell’incarico pastorale, quello del seminario di predicazione, la cospirazione e la prigionia, fino alla morte per impiccagione per opera dei nazisti. Ci si confronta, così, con le variabili più importanti che entrano in gioco nella breve vita di Bonhoeffer (1906-45) e, soprattutto, con la sua rielaborazione davvero particolare di questi dati di partenza.

Ed ecco trasparire una vita profondamente orientata verso Dio, ma altrettanto radicalmente incarnata nella realtà, in un luogo e un tempo storico decisivi. È un’esistenza che si intreccia progressivamente con avvenimenti tra i più delicati e importanti della recente storia tedesca ed europea. Bonhoeffer non è vittima passiva degli avvenimenti, ma, coerente con la propria visione cristiana, cerca di determinarli, fino a pagarne con la vita le conseguenze.

Oltre alla biografia l’A. analizza anche la produzione di Bonhoeffer, passando in rassegna il divenire del suo pensiero e mettendone in evidenza le tematiche di fondo. Secondo Bethge, «il tema teologico della sua vita è rimasto sempre lo stesso; si tratta di Cristo e della sua Chiesa. Bonhoeffer ha iniziato con la priorità della Chiesa e ha finito con quella del Cristo» (p. 135). Al tema di chi sia Cristo per noi oggi Bonhoeffer risponde: «Gesù, l’uomo per gli altri».

E, secondo l’A., tale risposta nella vita del teologo suo amico ha assunto tre forme diverse, di volta in volta modificate dalla storia: «Dapprima si trattava della pace contro il militarismo nazionalistico; poi del razzismo antisemita; infine della sottovalutazione della Chiesa; la sua risposta fu ogni volta arrischiata. Ogni nuovo passo era impopolare e carico di pericoli, come lo è anche oggi» (p. 160). Al termine della lettura si rimane colpiti da tanta coerenza e coraggio, ma ci si sente anche provocati da quest’uomo che, in un modo davvero personale, ha incarnato l’immagine di una Chiesa inserita nella storia, chiamata a testimoniare — senza compromessi — la radicalità del messaggio cristiano.

Il testo, introdotto da un editoriale di R. Gibellini, è corredato da utili sussidi: una tavola cronologica, alcune significative testimonianze di relazioni personali con Bonhoeffer, una bibliografia internazionale e una italiana selettiva. È una lettura accattivante e agile, che non sacrifica nessuno dei tratti salienti di questa grande figura del XX secolo, e invoglia il lettore a ulteriori approfondimenti, soprattutto al confronto diretto con le opere del Bonhoeffer.

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