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UOVO DEL CUCULO

film realizzato nel 1992 per la regìa di Ernesto Gastaldi

produzione WAGON soc. coop. a r.l.

"Insanity is hereditary:

you get it from your children"

 

"La pazzia è ereditaria:

la prendete dai vostri figli"

 

scritta "Jugoslavia 1991"

S C E N A 1

STRADA . Esterno notte

1-

 

Ferma sul lato di una strada centrale, tranquilla e scura data l’ora tarda c'è un’auto coi fari spenti.

Passa lenta un'altra auto e le sue luci la illuminano: sui sedili anteriori c'è una coppia che sta amoreggiando. Poiché hanno entrambi i capelli lunghi nel breve passare della luce sembrano due donne. Si baciano in bocca.

 

S C E N A 2

AUTO. Interno Esterno notte

2-

 

L'immagine torna scura all'allontanarsi dei fari dell'auto di passaggio.

DETTAGLIO: un mano maschile, stretta a pugno, si apre mostrando una bustina di droga. Subito, rapace, la mano di una ragazza cerca di prenderla, ma la mano dell'uomo si chiude di nuovo a pugno.

Il ragazzo coi capelli lunghi, Francesco abbassa il pugno sul proprio ventre portandosi dietro la mano femminile artigliata su di esso nel tentativo di forzarne la stretta, mentre passa la punta della sua lingua sulle labbra della ragazza, Paola che supplica

PAOLA

Ne ho bisogno ... sono due giorni che non mi faccio ...

Francesco le sussurra sulla bocca

FRANCESCO

Prima paga...

La mano di Francesco forza la mano di Paola verso la zip dei suoi jeans e, tenendogliela, la costringe ad aprirglieli.

Francesco passa l’altra mano dietro il collo di Paola e le abbassa la testa verso il proprio inguine. Paola si piega oltre il bordo del cruscotto.

Francesco si distende all'indietro, contro lo schienale, apprestandosi a godere del contatto.

Il cerchio di luce di una torcia elettrica puntata sulla Mdp abbaglia lo schermo.

Francesco, illuminato violentemente, strizza gli occhi.

Accecato dalla torcia, distingue appena l'uomo che la tiene e che spalanca la portiera: è Giorgio, sui 50 anni, di corporatura robusta.

Nel cerchio di luce appare Paola, gli occhi strizzati nel tentativo di vedere, una mano sulla bocca in un gesto di vergogna.

 

 

S C E N A 3

CABINA DI TRAGHETTO. Interno notte

3-

 

Ripetendo il movimento fatto da Paola nella scena precedente, Giorgio si mette a sedere di scatto sul letto, la mano sulla bocca. Ha il volto segnato più dalla sofferenza che dall'età.

Nella cuccetta accanto Laura, sua moglie, una donna ancora bella sulla quarantina, sta raggomitolata col lenzuolo fin sulla testa, gli occhi spalancati sui propri pensieri. Sentendo Giorgio muoversi, chiude le palpebre di scatto, fingendo di dormire.

Le tendine appese davanti all'oblò dondolano per il moto ondoso della nave.

Giorgio salta giù dal letto e corre in bagno. Si aggrappa al lavandino, ha un conato di vomito ma non riesce rimettere.

Si guarda nello specchio del lavabo. Si fissa negli occhi come se stesse cercando di conoscere un estraneo.

 

 

S C E N A 4

CASA GIORGIO E LAURA. CORRIDOI0 Interno notte

4-

 

Il manrovescio colpisce in pieno il volto di Paola girandole la faccia e subito Giorgio la centra con un ceffone dall'altro lato.

Laura si mette in mezzo, in camicia da notte, cercando di proteggere la figlia

 

LAURA

Basta! Basta, Giorgio, basta!

ne approfitta Paola per evitare altri schiaffi e corre a chiudersi a chiave in camera sua.

LAURA

Che ha fatto? Che é successo?

GIORGIO

Fattelo dire da lei quello che ha fatto!

 

 

S C E N A 5

CASA GIORGIO E LAURA. CAMERA MATRIMONIALE. Int.notte

5-

 

Giorgio entra in camera, gira intorno al letto, urtando col ginocchio uno dei riccioli rococò. Impreca fra i denti e si spoglia con rabbia, mentre sente Laura che cerca invano di farsi aprire dalla figlia.

LAURA (off)

Paola... Paola, ti prego ... apri!

Giorgio si lascia andare sul letto. Ha voglia di urlare.

GIORGIO

Maledetta... maledetta schifosa... e maledetto il giorno in cui sei nata!

Laura entra, senza accendere la luce e si sdraia accanto al marito.

LAURA

Non devi picchiarla cosi.

aspetta una risposta che non viene e continua

LAURA

L'hai trovata col ragazzo?

GIORGIO

Con uno, si.

LAURA

Ormai è maggiorenne, Giorgio ... e può fare quello che vuole ...

 

GIORGIO

Non finché sta a casa mia...

Laura cerca la mano del marito. La trova serrata a pugno e gliela stringe.

 

 

S C E N A 6

CABINA DEL TRAGHETTO. BAGNO. Interno notte

6-

 

Giorgio é scosso da un conato di vomito ma non riesce a rimettere, appoggia la fronte sul fresco dello specchio.

Il vento gonfia le tendine davanti all'oblò socchiuso e Giorgio le gaurda perdendosi in un ricordo.

 

 

S C E N A 7

CASA GIORGIO E LAURA. CAMERA MATRDMIALE. Int. notte

7-

 

Un colpo di vento gonfia le tende.

Giorgio, steso sul letto, apre gli occhi. Accanto a lui Laura dorme. Dalla strada giungono delle voci:

VOCI MASCHILI

Paola! ... (un fischio)

Ehi Paola... abbiamo qualcosa da farti succhiare! (risate)

Giorgio salta giù dal letto e va a sbirciare in strada:

 

 

SCENA 8

STRADA. Esterno notte

8 –

Visto dalla finestra di Giorgio:

una vecchia auto è ferma in mezzo alla strada con la capotte di tela abbassata. Dentro l’auto tre ragazzi sui vent'anni, con delle bottiglie di birra in pugno, dirigono i loro lazzi verso la finestra della stanza di Paola.

 

 

S C E N A 9

CASA DI GIORGIO E LAURA. CORRIDOI0. Interno notte

9-

 

Giorgio, scalzo, va ad origliare dietro la porta chiusa della stanza della figlia da cui filtra la luce: de dentro proviene un suono di mani battute, non un applauso, quasi un accompagnamento musicale a una musica che non c’è, poi va a mettere una mastella sotto il rubinetto della vasca da bagno e apre l’acqua.

Dalla camera di Paola continua a venire il suono di quel batter di mani, lento, ossessivo.

 

 

 

S C E N A 10

CASA GIORGIO E LAURA. CAMERA MATRIMONIALE. Int. notte

10-

Giorgio gira intorno al letto con la mastella mezza piena d’acqua, urta col ginocchio contro il solito ricciolo rococò e soffoca un'imprecazione.

Laura dorme e Giorgio esce sul balcone.

 

S C E N A 11

STRADA. Esterno notte

11-

I ragazzi dentro l’auto ridono e schiamazzano. Uno beve alla bottiglia, un altro spalanca le braccia verso la finestra illuminata di Paola

UN RAGAZZO

Paola, amore mio, se non me la dai tu te lo do io!

La mastellata d'acqua investe i ragazzi dentro la macchina, allagando la vettura.

ALTRO RAGAZZO

Ma li mort ... a stronzoooo!

dal balcone Giorgio scaglia su di loro anche la mastella di plastica che centra il ragazzo al volante che bestemmiando ingrana la marcia e parte.

S C E N A 12

CASA GIORGIO E LAURA. CORRIDOIO. Int.notte

12-

 

Giorgio bussa alla porta chiusa della camera di Paola. Dall'interno proviene ancora il ritmico batter di mani. Chiama con voce sommessa

GIORGIO

Paola... Paola! Apri, Paola!

la ragazza non risponde. Giorgio scuote l'uscio. Il suono di mani battute prosegue con lo stesso ritmo ossessivo e non viene altra risposta.

Giorgio si china ad origliare ma c’è la chiave nella toppa, la porta e chiusa dall’interno. Preoccupato, prende un giornale da uno scaffale e ne infila un foglio sotto l'uscio, poi con una limetta per unghie fa cadere la chiave dalla serratura. Tira il foglio a sé e recupera la chiave che passa sotto l'uscio insieme al giornale. Apre la porta:

 

 

S C E N A 13

CASA DI GIORGIO E LAURA. CAMERA PAOLA. Int. notte

13-

Paola è sdraiata sul letto, indossa soltanto uno slip rosso. Si batte le mani ritmicamente sul ventre, già molto arrossato.

All'aprirsi della porta, balza dal letto, si rannicchia come un animale e ringhia.

Giorgio la fissa sbalordito. Muove un passo verso di lei ma la ragazza arretra, come una bestia braccata, verso la portafinestra spalancata sulla strada. Soffia terrore, rabbia, il suo volto è distorto da una smorfia folle.

Giorgio ha paura a parlare, le tende una mano, muove un passo verso di lei ma la ragazza balza contro la ringhiera, pronta a buttarsi nel vuoto.

Il padre si immobilizza spaventato. Non sa che fare, si guarda intorno nella stanza tappezzata da manifesti di concerti e piena di pupazzi di peluche, ricordi di passate tenerezze: su una sedia c’è una siringa.

Fa un passo indietro e Paola sembra calmarsi. Lo guarda con minor paura.

Giorgio non osa più muoversi e rimane a guardare la figlia travolta dal delirio allucinatorio, senza trovare la forza di fare alcunché.

Paola ora si soffia sul petto, sulle braccia, come dovesse scansare invisibili insetti. Con movimenti ritmici del capo, ossessivi, si copre la pelle di piccoli sputi con una saliva densa, bianca e schiumosa.

 

S C E N A 14

CABINA TRAGHETTO E BAGNO. Interno notte

14-

Giorgio chiude gli occhi per scacciare quelle immagini dolorose. Dal fondo dello specchio, il volto di Laura affiora dalla penombra

LAURA

Cos'hai?

GIORGIO

Nausea.

LAURA

Quando arriviamo?

GIORGIO (parla allo specchio)

Alle otto ... come quella mattina di vent'anni fa... è cambiato il mondo ma l’orario del traghetto no ..

LAURA

Proseguiamo subito in macchina. Ne troveremo una a noleggio?

GIORGIO

Ma si. Sparano a Vukovar, lontano.

LAURA

Dovresti dormire un po'. Hai preso il Roipnol?

GIORGIO

Stiamo rifacendo lo stesso giro del nostro viaggio di nozze (si volta) ti ricordi quella pensioncina sul lago di Scutari? E quel giorno a Titograd in cui ci rubarono i passaporti mentre stavamo pomiciando ai giardini pubblici? Adesso non si chiama più Titograd... si chiama... un nome difficile ... Podgorica o Podgoritza...

LAURA

Chissà come la trattano ... povera Paola...

GIORGIO(torna in cabina) A volte mi pare di sentire, lassù, qualcuno che ride ...

(si sciacqua la bocca e sputa) Se c'è un dio dobbiamo sembrargli buffi mentre diamo testate contro le pareti del casino in cui ci ha messo nostra figlia.

LAURA

…e con questa maledetta guerra poi ... se si ammazzano fra loro può capitarle di tutto!

GIORGIO

Ma che guerra, dai! Si sparacchieranno un po' ma poi si metteranno di nuovo tutti insieme. Proprio adesso che da comunisti stanno per diventare consumisti, vuoi che mandino tutto a puttane?

LAURA(seguendo il proprio pensiero)

Le carceri in questi Paesi saranno ancora peggio delle nostre ...

GIORGIO(cerca nella borsa)

Magari non è neppure in carcere, magari sta nella camera di sicurezza di un commissariato ....

LAURA

E sai dove sta? E cosa le stan facendo? Non vedi che in tutto il mondo c'è di nuovo voglia di uccidere? Pregherei, se credessi in qualcosa...

GIORGIO(torna in bagno)

Lassù piace l'umorismo nero. Anche questo nostro viaggio, per colpa di Paola, non male come scherzo da dio.

LAURA

Colpa di Paola! Come ti piacciono queste parole: colpa di Paola.

GIORGIO

Come vuoi! per merito di Paola che si è fatta arrestare proprio a Titograd stiamo rifacendo il viaggio di nozze ... Ho prenotato in quel nostro alberghetto ... dove restammo chiusi in stanza per tre giorni ...

LAURA

Credi che riusciremo a liberarla?

Giorgio si stacca dallo specchio e dai suoi sogni. Alza le spalle

 

GIORGIO

Meriterebbe di star dentro per un bel pezzo. Forse comincerebbe a pensare ...

LAURA

Tu saresti contento se le dessero l’ergastolo! Almeno ti leveresti il pensiero.

GIORGIO

Ah già, sono io il cattivo, quello che ha sbagliato. Scusa, me lo dimentico sempre ...

LAURA

Se tu non l’avessi mandata via di casa…perché 1'hai mandata via?

GIORGIO

L'ho mandata via di casa comprandole un appartamento! L'ho mandata via con te che dicevi che stando da sola avrebbe messo la testa a posto, si sarebbe trovata un bravo ragazzo e fatto dei bei nipotini ...

LAURA

Un padre non manda via di casa una figlia... Sono sicura che Paola vuole tornare con noi, ha bisogno della famiglia...

GIORGIO (alza la voce)

Perché, la nostra è ancora una famiglia? Paola ha distrutto tutto.

LAURA

Finché c'era Paola c'era anche la famiglia! Perché NOI siamo la tua famiglia, non quella di tua madre.

GIORGIO

Non ricominciare con le stronzate su mia madre!

LAURA

Prima deve venire tua figlia, poi io, poi tua madre!

GIORGIO

Invece per me prima venivi tu, poi ...

LAURA

Non è vero! Allora perché mi hai dato quella risposta?

GIORGIO

Quale risposta?

LAURA

Quella della torre!

Giorgio ha un gesto disperato e sbuffa

GIORGIO

Ancora? Con una figlia drogata marcia, che sta in galera, tu stai ancora a pensare a quel tuo maledettissimo quiz della torre?

LAURA

Si, perché è da quel giorno che si sono incrinati i nostri rapporti e anche quelli con Paola! Perché anche lei mi ha detto: come, papà salverebbe sua madre e butterebbe giù noi dalla torre?

GIORGIO

Nel tuo infame giochino Paola non c’era!

LAURA(come non avesse sentito)

Per me era lapalissiano, ovvio! Neppure da starci a pensare un minuto! Prima Paola, poi me, poi tua madre!

GIORGIO

Laura, io non ti butterei dalla torre..

LAURA

Tu mi hai buttata!

GIORGIO

Te 1'ho detto perché mi facevi quella domanda schifosa! Volevi sapere chi avrei ucciso tra te e mia madre ... tu che mi facevi questa ignobile domanda da nazista, non meritavi altra risposta!

LAURA

Prima i figli ...

GIORGIO

Ah, perché non era chiaro nei fatti che venivate prima tu e Paola? Sono andato via da casa che avevo vent'anni ... e da quando ci siamo sposati non ho pensato che a te e non ho mai desiderato altre donne..

LAURA

Non dovevi rispondere in quella maniera...

 

GIORGIO

Come una principessa del medioevo, mi mandi a morte perché ho risposto male all'indovinello?

LAURA

Non dovevi avere dubbi ...

GIORGIO

Piantala di ripetere le stesse parole! Per te i fatti non contano! Tu eri tutta presa dalla tua boutique, dovevi diventare una grande della moda e a Paola pensavi quando e se ne avevi il tempo! Ti ricordi o non ti ricordi che quando sei rimasta incinta mi hai detto che se non ti avessi preso una tata avresti abortito?

LAURA

Non avrei mai abortito e tu lo sai!

GIORGIO(pollice verso)

Io faccio come te: hai dato la risposta sbagliata, a morte!

LAURA

Non fare il buffone! Abbiamo sempre detto che quando uno è concepito è concepito, e basta lasciarlo lì che diventa un uomo coi baffi!

GIORGIO (sottolineando "io")

IO 1'ho sempre detto!

LAURA

Sai benissimo che non avrei mai abortito!

GIORGIO

Non so più niente, Laura ... più niente che riguardi te ... Io ho fatto a Paola da padre e da madre e adesso dici che è colpa mia se lei si droga, se fa la puttana per comprarsi la dose, se ci tratta come pezze da piedi... lei sì che ci ha buttato dalla torre!

LAURA

Perché la picchiavi? Anche quand'era piccola... ha messo la manina nella pappa e tu le hai dato un ceffone!

GIORGIO

Ah ecco! E' per quello che diventata una mignotta!

con uno scatto di nervi Laura si avventa contro Giorgio urlando

LAURA

Non devi insultare mia figliaaa!

Giorgio le sbatte la porta del bagno in faccia e si chiude dentro. Laura picchia isterica i pugni contro la porta chiusa. Grida

LAURA

Capito?! Tu 1'hai sempre disprezzata! Sempre a dirle che non capiva niente, che era una cretina, che sarebbe finita male...

 

 

S C E N A 15

BAGNO CABINA TRAGHETTO. Interno notte

15-

 

Giorgio urla verso la porta chiusa

GIORGIO

Io almeno ci ho provato! Io ho fatto di tutto per impedirle di arrivare dov'è arrivata! E tu invece che hai fatto? Eh, che hai fatto? Te lo dico io che hai fatto! Tu hai dormito! Quando Paola tornava alle tre di notte tu che facevi? Dormivi! Quando al mattino non voleva alzarsi per andare a scuola, tu che facevi? Dormivi! E quando ...

 

 

S C E N A 16

CABINA TRAGHETTO. Interno notte

16-

 

Laura urla come il marito contro la porta chiusa: stessa furia isterica, stessa disperazione.

LAURA

Nooo! Tu sei un violento! Tu entravi nella sua stanza mentre dormiva e le davi pugni in testa!

VOCE GIORGIO

Oh certo! Perché ero pazzo! Non perché non voleva andare a scuola, non perché passava la notte a drogarsi!

 

 

LAURA

S1, negli ultimi tempi eri pazzo! E me l’ha detto anche lo psichiatra: è suo marito che è malato non sua figlia. Non lo lasci solo ...

VOCE GIORGIO

E allora perché non ci hai pensato tu, eh? Perché non t'alzavi tu per farla andare a scuola e la lasciavi in mano a un pazzo? E' cosi che vuoi bene a tua figlia?

LAURA (come se non avesse sentito)

Avevi degli scoppi di rabbia che facevano spavento ...

 

 

S C E N A 17

BAGNO CABINA TRAGHETTO. Interno notte

17-

Giorgio si siede sulla tazza chiusa e si porta i pugni contro le orecchie per non sentire la voce di Laura che da fuori continua, ossessiva

VOCE LAURA

Tu hai l’esaurimento ... e io avevo paura che me la uccidessi di botte ... io avevo paura di te ... ti si gonfiavano le vene del collo ... diventavi una bestia...

Giorgio preme forte le mani sulle orecchie e la voce di Laura scompare. E' scosso da un singulto e mormora a se stesso, disperato

GIORGIO

Ho provato di tutto ... con le buone e con le cattive ... tutto ...

 

S C E N A 18

STRADA DI PERIFERIA. Esterno notte

18-

Visto attraverso il parabrezza di un auto ferma in una zona d'ombra ma col motore acceso e tenuto al minimo:

una squallida strada periferica poco illuminata, sullo sfondo palazzoni popolari. Intorno rifiuti e squallore.

Un gruppetto di ragazzi e ragazze sta comprando erba da due pusher. Una delle ragazza è Simona.

Arrivano in moto Francesco e Paola. Francesco ferma la moto accanto agli spacciatori.

FRANCESCO

Oh vedi di darmela meglio che l’ultima volta era di merda!

SPACCIATORE

Ma vedi un po' tu di andare a fanculo invece di tagliarla col bicarbonato ...

FRANCESCO

Non dire stronzate! Stasera ho solo novanta sacchi ...

dentro l’auto una mano d'uomo guantata di nero innesta una marcia.

ALTRO SPACCIATORE

Porta la tua troia a battere un altro po'... mica sono suor Teresa di Calcutta...

PAOLA

A suor Teresa, se ti viene ancora duro possiamo sistemare pure subito ...

All'improvviso l’auto piomba contro il gruppetto, i fari abbaglianti, accecano i due spacciatori. Paola e Simona balzano di lato.

SIMONA

Chi cazzo è sto pazzo!

L'auto frena facendo stridere le gomme ma urta la moto di Francesco che cade a terra insieme a Paola.

Dalla macchina balza fuori Giorgio con una catena da antifurto in pugno e si avventa contro gli spacciatori.

SPACCIATORE (evitando per poco la prima staffilata)

Ma chi sei? Rambo?! A tutto stronzo!

poi tira fuori un coltello ma un preciso colpo della catena gli spezza la mano. Urla di dolore.

Giorgio mulina la catena colpendo chiunque gli giunga a tiro.

PAOLA

Papà! Piantala, cazzo, piantala!

ma Giorgio continua a menare come un ossesso.

Un ragazzo, ben vestito, scivola nel tentativo di scappare e si ripara con le braccia urlando

RAGAZZO

Sono solo un tossico io ... non spaccio ...non faccio niente di male ...

GIORGIO

Niente di male eh? Perché non è colpa tua... non è colpa vostra se quelli vendono, vero? Se tu non compri, pezzo di merda, quelli non possono vendere!

Francesco assale Giorgio alle spalle e lo colpisce con violenza.

Giorgio urla di rabbia e si gira: evita un calcio micidiale diretto al ventre e sferza con la catena la gamba tesa di Francesco.

Il ragazzo urla e cade a terra.

Paola drizza lo scooter, ci salta sopra e da gas, sparendo in fondo alla strada.

L’altro pusher afferra un bloster d’acciaio e affronta Giorgio spalleggiato da due dei compratori: uno ha raccolto un sasso e lo spacciatore brandisce un bloster d’acciaio, ma Giorgio è una vera furia, se li scrolla di dosso, picchia con la catena sulle braccia, sulle gambe, sui corpi, facendoli ululare di dolore, Colpisce anche i due tossici senza pietà, urlando

GIORGIO

Non avete colpa, eh, maledetti imbecilli! E' colpa della società, vero? Colpa dei vostri genitori ... o magari della crisi dei valori ... colpa mia o del Papa o di chi vi si frega... non delle vostre maledette teste di merda!!!

sotto i colpi di Giorgio fuggono tutti e lui resta ansimante, con la catena in pugno, davanti a Francesco che arretra dicendo

FRANCESCO

Quella catena ficcatela nel culo, stronzo ... noi viviamo come cazzo ci pare.

GIORGIO (minaccioso)

Tu vivi come vuoi, ma lascia stare mia figlia!

Dal fondo della strada arrivano quattro moto rombanti seguite dallo scooter guidato da Paola. Dalle moto scendono quattro uomini con giacconi di cuoio e vanno verso Giorgio.

FRANCESCO (ridendo)

Adesso vediamo come la metti ...

i quattro uomini accerchiano Giorgio senza dire una parola. Due di loro lo attaccano e Giorgio si difende roteando la catena ma un terzo lo colpisce da dietro alla testa. Giorgio crolla sulle ginocchia.

I quattro lo colpiscono con calci in faccia, allo stomaco e a mezza schiena: un pestaggio violento e brevissimo, da professionisti.

Paola guarda picchiare il padre senza tradire alcuna emozione. Francesco, zoppicante si rimette a cavallo della moto e da gas.

Giorgio resta dolorante a terra, semisvenuto, coperto di sangue. Vede uno dei picchiatori avvicinarsi alla figlia e tenderle due bustine di droga:

PICCHIATORE

Questa è per te, perché ci hai chiamati. Però qui non vogliamo casini. Trovati un altro pusher.

senza aspettare risposta, l’uomo salta sulla sua moto: in un gran rombare di motori i picchiatori se ne vanno e Giorgio, la faccia insanguinata e gonfia, incontra lo sguardo di Paola che passa aggrappata alla schiena di Francesco che se ne va con la propria moto.

Non c'è alcuna comunicazione in questi sguardi.

 

 

S C E N A 19

CABINA TRAGHETTO E BAGM. Interno notte

19-

Giorgio stacca le mani dalle orecchie e se ne passa una sulla faccia. Da fuori, dietro la porta chiusa, Laura continua a strepitare

LAURA

E quella volta che 1'hai inseguita nell'ascensore? Hai cercato di romperle un braccio, te lo ricordi o ti sei dimenticato anche di questo? ... io avevo paura di te! Di te avevo paura...

Giorgio va al lavabo e si sciacqua la faccia. Poi apre la porta del bagno e Laura fa un passo indietro nel. vederselo di fronte con la faccia grondante d'acqua.

LAURA

... perché 1'hai mandata via di casa? Perché 1'hai mandata via?

Giorgio afferra Laura per le spalle e la scuote

GIORGIO

Perché non ne potevamo più! Perché non potevo vederla in quello stato e non far niente! Perché mi avevi convinto che una volta sola si sarebbe resa conto di quel che stava facendo della sua vita!

LAURA

Paola aveva bisogno di un padre diverso. Un padre che le parlasse che cercasse di capirla...

GIORGIO

E di una madre no?

LAURA

Guarda che fra me e Paola c'era una confidenza che neanche te la immagini!

GIORGIO

Ma se hai sempre detto che era gelosa di te!

LAURA

Da bambina! Tutte le bambine sono un po' gelose delle loro madri.

GIORGIO

E come mai con tutta questa confidenza non ti ha detto che si drogava?

LAURA

E' stata quella sua amica a farla cominciare ... e poi aveva avuto una delusione d'amore.. ti ricordi che si era innamorata di Piero, quel ragazzo che abitava al primo piano?

GIORGIO

Me lo ricordo s! ... forse è per questo grande amore che poi ha puntato una siringa alla gola della nonna di quel bamboccio per farsi dare dei soldi ...

LAURA

Tu sei bravo solo a fare il tuo stupido sarcasmo! Lo sanno tutti che i ragazzi drogati fanno qualunque cosa per procurarsi i soldi e comprarsi la roba.

GIORGIO

Già ... e Paola fa proprio qualunque cosa ... come quando 1'ho trovata in camera sua con quel disgraziato dai capelli bianchi!

LAURA

L'hai sbattuto fuori a calci perché tu sai solo picchiare!

GIORGIO

E che gli dovevo dire? Chiedere educatamente se aveva finito di scopare la mia figlia minorenne?

LAURA

Che faceva poi ti tanto tragico? Faceva l'amore! Sei tu che hai sempre dato troppa importanza al sesso! Forse per l’educazione bigotta che ti ha dato tua madre ...

GIORGIO

Ah, io ho avuto un'educazione bigotta? Ma quando ci siamo incontrati la prima volta chi era vergine, io o tu? E avevi ventidue anni mica dodici!

LAURA

Che c'entra! Io non avevo mai incontrato uno per cui valesse la pena...

GIORGIO

Invece Paola, eh? Bastano centomila lire perché ne valga la pena! E come si chiamano quelle che la danno a pagamento? Troie si chiamano!

LAURA

Ti ho già detto di non insultare mia figlia! La droga è come una malattia... non puoi giudicarla come se fosse sana!

GIORGIO

Certo che è una malattia! Della mente! Perché bisogna avere qualcosa che non funziona qui dentro per ridursi come s'é ridotta lei!

LAURA

Ha cominciato tanto per provare come tanti.

GIORGIO

Come tanti stronzi! E poi provare ... ! Non basta una volta e neanche due per diventare tossici. Bisogna avere una testa bacata e un animo da verme! Io e te andavamo d'accordo, no non solo d'accordo ... io e te ci amavamo proprio e tanto, soldi non ce ne sono mai mancati, Paola aveva tutto quello che le serviva e pure di più ... perché allora? Perché?

LAURA

Le cattive compagnie ... la tua continua violenza... non andava a scuola? non era la fine del mondo!

 

 

GIORGIO

Tanto lo so che è colpa mia! Forse lo dici per poter sopravvivere ... qualcuno devi odiare, e non vuoi odiare tua figlia...

LAURA

Tu la odii, io mai! Mai!

GIORGIO

Però è colpa sua, è colpa di Paola, se la nostra vita è diventata così! ... sai cos'è che non posso perdonarle? D’aver ammazzato la donna che amavo, perché tu non sei più quella donna!

LAURA

Sei tu che sei cambiato. Ma Paola non c’entra...

GIORGIO

Non c'entra? Lo sai che mi disse dopo che cacciai via quel miserabile dalla sua stanza da letto? Mi disse che se le davo le centomila che le servivano il "servizio" l’avrebbe fatto anche a me!

Laura leva contro Giorgio i pugni chiusi in un impeto di rabbia isterica. Il suo sguardo è pieno d'odio. Urla

LAURA

Ma che fai, maledetto? Ogni giorno ne inventi un pezzo?

GIORGIO

No! E' che le porcate peggiori non te l’ho mai volute dire! Perché ... io son morto di vergogna cento volte per colpa sua!

LAURA

Ecco la verità! Ti sei sempre vergognato di lei! Perché andava male a scuola, perché non aveva uno dei vostri maledetti orologi al posto del cuore, come te! perché piaceva ai ragazzi, perché ... non è che eri tu ad essere geloso?

 

Giorgio non le risponde. Prende dall'armadio il soprabito e se lo infila sopra il pigiama. Esce e sbatte la porta della cabina in faccia alla moglie che resta coi pugni serrati, tremante.

Laura si vede riflessa nello specchio dell'armadio e si fissa. Apre i pugni e si costringe a rilassarsi.

Domina la voglia di piangere. Va al comodino calmando il respiro affannoso che le solleva il petto e guarda l’ora: sono le quattro di mattina.

Cerca un calmante nella borsa, trova la scatola vuota che butta. Rovescia il contenuto della borsa sul letto e lo sparge con le mani alla ricerca di un'altra confezione che non trova.

Raccoglie invece un piccolo portafoto, di quelli che danno in omaggio i negozi di ottica, e lo apre:

Laura sorride a Paola bambina davanti ad una grande torta con tre candeline.

Il volto della bambina è felice.

VOCE PAOLA BAMBINA

Tanti baci alla mia mamma che è brutta cattiva antipatica e intilligente!

Un'altra foto mostra Laura novella sposa con tanto di abito bianco e velo che, seduta su una poltrona, tende una mano verso Giorgio che, in piedi, la sta aiutando ad alzarsi:

ZOOM sul P.P.P. di Laura nella foto.

VOCE LAURA (giovanile e dolce)

Dal fondo della mia incertezza tendo le mani, porgimi la tua se m’ami e aiutami a salire.

ZOOM sul P.P.P. di Giorgio nella foto.

VOCE GIORGIO (giovane e scanzonata)

Mi chiedi una mano e te la do, però mostrami anche l’altra… che non nasconda un coltello!

Un singhiozzo scuote Laura che lascia cadere il portafoto. Con le lacrime che le colano sul viso rimette a posto tutti gli oggetti nella propria borsa. Nel farlo prende un telegramma. Lo apre:

 

C 0 N S 0 L A T 0 D ' I T A L I A

L'AUTORITA' DI POLIZIA DI PODGORITZA INFORMA QUESTO CONSOLATO DELL'AVVENUTO ARRESTO IN LOCALITA' NIKSIC DELLA SIGNORINA PAOLA CRITTERI, SENZA FISSA DIMORA E CON PASSAPORTO ITALIANO SCADUTO, PER POSSESSO ILLEGALE DI HASHISH. STOP.

 

 

 

 

S C E N A 20

PONTE DI POPPA DEL TRAGHETTO. Esterno notte

20-

Non è una bella notte: il vento soffia a raffiche e dal buio del mare a tratti si alzano creste fosforescenti di grosse onde.

Il rombo sordo dei motori è coperto a tratti da fragorosi rumori d'acqua.

Giorgio si stringe il soprabito addosso, i capelli brizzolati scompigliati dal vento.

Chiude gli occhi e respira profondamente. Poi guarda in giù, in quel buio liquido solcato da una lunga striscia di spuma che si lascia a poppa il traghetto.

La voce della moglie gli suona nelle orecchie: una voce giovane, dolce, sexy:

VOCE LAURA

Tigellino, mi ami tu?

Giorgio resta immobile ma un sorriso gli torce un po' le labbra mentre si ascolta rispondere ridendo:

VOCE GIORGIO

Sì e tu lo sai bene ....

Si sente una risatina e Giorgio si volta a guardare verso il castello di poppa...

F L A S H B A C K VIAGGIO DI NOZZE

... e vede se stesso in quella che sembra essere sempre la stessa notte, con Laura avvolta in una pelliccia di volpe.

Giorgio, anche lui vestito con eleganza, il bavero della giacca alzato per il vento e un bonnet calcato sulla fronte la abbraccia, infilandole le mani sotto la pelliccia e la guida verso una murata. La bacia sulla bocca mentre la costringe con una gamba ad aprire le proprie:

GIORGIO ( di spalle)

... ma il ponte della nave no ... facciamoglielo vedere ...

Laura gode dei baci e della stretta di Giorgio, poi ridendo gli sussurra

LAURA

Quando i miei capelli saranno grigi ... verrai tu a dirmi "ti amo ancora come quella sera in maggio?"

 

GIORGIO

Se ci verranno grigi insieme a furia di far l’amore, sì! ...

si avvinghia a lei cominciando ad amarla.

F I N E D E L F L A S H B A C K

Giorgio, adesso, i capelli scompigliati dal vento, gli occhi annebbiati di pianto fissa la murata vuota, perduto nel ricordo.

 

 

S C E N A 21

PORTO. MERNO GIORNO

21-

Dal traghetto, attraccato alla banchina, scendono i passeggeri.

Giorgio e Laura scendono con le tre valigie: due le porta lui e una lei.

GIORGIO

S'era detto di portare il minimo indispensabile ...

LAURA

Ho preso qualcosa anche per la bambina...

GIORGIO

Ah già, qualcosa per la bambina...

 

 

S C E N A 22

AUTONOLEGGIO. Esterno giorno

22-

L'uomo porge la chiave di un auto di media cilindrata e dei documenti

INSERVIENTE (con accento)

Tre settimane signori, dopo tre settimane noi dichiariamo dispersi e fare pratica con l’assicurazione, da?

Giorgio e Laura sono già dentro l’auto, le valigie sono nel bagagliaio, una sui sedili posteriori.

GIORGIO

Speriamo di tornare anche prima.

INSERVIENTE ( con accento)

State sulla costa.

GIORGIO

E’ più sicuro?

INSERVIENTE (con accento)

Qui di sicuro ormai c'è solo che niente è sicuro.

GIORGIO

Grazie.

avvia l’auto e sorride alla moglie

GIORGIO

Incoraggiante.

LAURA

Che chiedi a fare? Tanto noi dobbiamo andarci comunque.

GIORGIO

Per curiosità. Mi piace conoscere la probabilità che ho di morire.

 

 

S C E N A 23

STRADA GENERICA. Esterno giorno

23-

 

Qualche passaggio.

Giorgio frena e Laura, che aveva chiuso g1i occhi, sobbalza

LAURA

Che c'è?

Giorgio risponde con un gesto indicando oltre il parabrezza:

Una fila di camion militari sta transitando: occupano tutta la sede stradale.

GIORGIO

Cominciamo bene ...

LAURA

Non ci fanno passare?

GIORGIO (irritato)

E che ne so.

LAURA

Vai a parlarci. Digli che dobbiamo andare da nostra figlia...

GIORGIO

Sai che gliene frega a questi dei nostri problemi ...

LAURA

Ci vado io.

si muove per scendere dall'auto e Giorgio la precede sbuffando

GIORGIO

Buona!

scende dall'auto e si avvia. Laura lo segue con lo sguardo.

Giorgio si avvicina ad un soldato e lo saluta portandosi due dita verso la fronte, poi si sente sciocco e gli chiede

GIORGIO

Do you speak english?

SOLDATO IN MIMETICA

Parlare taliano. Tu taliano?

GIORGIO

Sì! ...

SOLDATO IN MIMETICA

Noi vedere tv. Tuo paese molto ricco ... voi stare bene . Molto felici ...

GIORGIO

Una favola. Senti, io devo andare a Podgoritza, che strada mi conviene fare?

SOLDATO IN MIMETICA

Prendi quella. Non sulla costa perché serbi sparano da navi. Sud tutto calmo. Niente guerra sud, capito? Tu perché qui?

 

GIORGIO

Turista...

sogghigna ironico e torna verso l’auto. Rientra. Rimette in moto.

LAURA

Che ti ha detto?

GIORGIO

Che siamo stronzi a ficcarci in questa guerra di stronzi.

Giorgio da un'occhiata a Laura che resta impassibile. Gira il volante e imbocca la strada indicatagli dal soldato.

 

 

S C E N A 24

STRADA GENERICA. Esterno giorno

24-

Giorgio guida lungo una strada dissestata, ingrugnato, in silenzio.

Non si vedono aerei eppure si sente il rombo dei loro motori.

Giorgio rallenta e si sporge dal finestrino a guardare il cielo. che è vuoto, poi sfreccia una squadriglia di caccia e il rombo dei loro motori arriva che sono già scomparsi.

Si rimette alla guida ma il rombo di un'esplosione tremenda, seguita da altre minori abbastanza vicine, lo ferma.

LAURA

Bombardano!

Giorgio scende dalla macchina: adesso tutto è silenzio.

GIORGIO

C'è del fumo laggiù. Stai lì. Vado a vedere.

 

 

S C E N A 25

CIGLIO DI STRADA. Esterno giorno

25-

Il grande fumo di bombe appena cadute,ma è un fumo abbastanza lontano, oltre le colline. Giorgio ne approfitta per pisciare, ritto sul bordo della strada.

VOCE LAURA

Che fai?

GIORGIO

Spengo l’incendio ...

 

 

S C E N A 26

STRADA MONTANA. Esterno giorno

26-

 

La macchina di Giorgio corre lungo una strada che sale in mezzo ai monti.

Tutt'intorno un bel paesaggio e nessun segno di guerra.

Laura sembra un pop sollevata dal paesaggio verdeggiante.

Punta un dito verso un paesetto che si intravede su una collina ed esclama

LAURA

Non è quel paesetto dove ci fermammo la prima notte?

Giorgio rallenta fin quasi a fermarsi per guardare

GIORGIO

Sì, mi sembra proprio lui ... come accidenti si chiamava...

LAURA

Qualcosa che finiva con ik o ic ...

GIORGIO (trasognato)

Checazzìk... ! Sì, sì, l’abbiamo chiamato Checcazìk!

Anche Laura ricorda e si illumina. Giorgio ne approfitta per chinarsi verso di lei e sfiorarle i capelli con un bacio.

Laura chiude gli occhi e appoggia la testa contro lo schienale.

 

S C E N A 27

PAESINO. Esterno giormo

F L A S H B A C K VIAGGIO DI NOZZE

27-

Una piccola auto rossa si ferma davanti ad una chiesa. Saltan giù dall'auto, gioiosi, Giorgio e Laura: giovani e felici.

Nella piazza sostano sfaccendati che guardano, donne con grandi gerle sulle spalle, ragazzini che si rincorrono.

LAURA

Che bel paesino! Come si chiama?

GIORGIO

Boh! Sarà Checazzìk ...

Laura esplode in una risata.

 

 

 

S C E N A 28

PAESINO E AUTO GIORGIO. Interno esterno giorno

28 –

Nello stesso posto dove prima c'era la piccola auto rossa ora è ferma la macchina noleggiata da Giorgio.

La piazza è uguale a vent'anni prima peré non c'è nessuno.

Laura apre la portiera di scatto e scende. Lascia la portiera spalancata e va verso la chiesa.

Si ferma davanti al portale d'ingresso e si guarda intorno: la piazza è deserta ma DURANTE LA PANORAMICA sentiamo i rumori di vent'anni prima: il gridare dei ragazzi, i saluti della gente, lo strombettare di un furgoncino e la voce di Giorgio che dice allegro

VOCE GIORGIO (giovanile)

Dove vai? Checazzlk non sa ancora che io ti amo!

 

 

S C E N A 29

PAESINO. Esterno giorno

F L A S H B A C K VIAGGIO DI NOZZE

29-

Giorgio prende Laura in un gran e abbraccio e la bacia sulla bocca. Laura si stacca ansimando, si libera e scappa verso il portale della chiesa.

GIORGIO

Cerchi scampo in chiesa?

LAURA (ridendo)

Si ... diritto di asilo contro il mandrillo ...

GIORGIO

Non ti servirà!

LAURA

Non rispetteresti nemmeno la casa di dio?

GIORGIO

Chissà qual è casa sua. Un dio-dio sarebbe contento di vederci far l'amore sul suo altare ... questo è solo un vice, pieno di incazzature, invidie e maledizioni: guadagnerai il pane col sudore della fronte e partorirai con dolore!

Son parole da vice.

LAURA (ridendo)

Ssst... che qui comanda il vice…

spinge il portone della chiesa: l’interno è in penombra e la donna sosta sulla soglia e inizia un segno dl croce.

 

 

S C E N A 30

CHIESA. Interno giorno

oggi

30-

Laura resta a metà col segno della croce, gli occhi sgranati a guardare: ci sono dei tralicci lungo i muri, forse era in corso un restauro ma una parte della chiesa è sventrata dalle bombe.

Tra due banchi rovesciati spunta la mano di un prete morto

Alle spalle di Laura entra Giorgio, avanza in mezzo ai banchi rovesciati, stupefatto: un raggio di sole penetra dritto da un buco nel tetto e illumina un Cristo in croce a cui l’esplosione ha amputato le braccia.

GIORGIO

Siamo tutti pazzi paranoidi per massacrarci così, povero Checazzìk!

da dentro un confessionale, oltre una tenda porpora, sbuca la canna di un fucile che si punta contro la coppia.

Laura scoppia a piangere e Giorgio la abbraccia per consolarla ma la donna rifiuta il gesto e gli grida isterica

LAURA

Perché ci siamo fermati? Perché perdiamo tempo? Andiamo da Paola!

GIORGIO (grida)

Ci siamo fermati perché qui abbiamo passato una delle nostre prime notti di nozze? No!

Ci siamo fermati perché qui vent'anni fa siamo stati felici? No!

Ci siamo fermati perché sono uno stronzo, ecco perché!

respinge Laura per passare, per uscire dalla chiesa ma dal confessionale balza fuori un uomo di mezza età, con una benda insanguinata che gli avvolge la testa e gli tappa un occhio. L'uomo urla in inglese:

UOMO COL FUCILE

Hands up! Hands up!

Giorgio fa da scudo alla moglie alzando le mani e le dice in fretta

GIORGIO

Alza le mani! Vuole che alziamo le mani!

L'uomo col fucile si avvicina cauto, uan delle sue occhiaie è piena di sangue raggrumato. Li esamina stralunato col suo unico occhio pieno di follia, il dito sul grilletto pronto ad ucciderli. Laura alza le mani spaventata.

UOMO COL FUCILE (minaccioso)

Do you like garlic? Eh? Do you like garlic! Answer! Answer!,

LAURA

Che dice?

GIORGIO

Vuol sapere se ci piace l’aglio ...

UOMO COL FUCILE

You italian? Voi taliani?

GIORGIO

Sì ...

LAURA

Veniamo da Roma .... siamo appena arrivati e ... non c'entriamo niente con la vostra guerra...

UOMO COL FUCILE

Taliani piace aglio! Aglio e olio!

l'uomo abbassa il fucile e ruota il suo occhio da pazzo e sentenzia indicando il cadavere del prete

UOMO COL FUCILE

A questo non piacere aglio... a serbi invece piacere molto ... chi non piace aglio, kaput! Right?

GIORGIO

Right, right ... now we have to go ... dobbiamo andare ...

l'uomo col fucile già si disinteressa di loro e punta il fucile sul cadavere

UOMO COL FUCILE (in serbo)

Ti piace l'aglio? No!

non ricevendo risposta esplode un colpo contro il cadavere. E un altro. E un altro.

Giorgio afferra Laura per un braccio e la strattona via scappando.

 

 

S C E N A 31

PAESINO E AUTO GIORGIO. Esterno interno giorno

31-

Giorgio e Laura entrano a tutta velocità in macchina e dopo un avviamento a vuoto, Giorgio mette in moto e fuggono.

LAURA

Non era tre anni fa, erano dieci anni fa.

GIORGIO

Ma cosa dici! Sei andata quando tuo padre stava, male ...

LAURA

Non era quella volta lì.

GIORGIO

In ogni modo mi dicevi che eri felice e che speravi che durasse così tutta la vita.

LAURA

Lo speravo ma ero sicura che non sarebbe durato.

GIORGIO

Per colpa di Paola e tua che hai deciso di dare a me tutte le colpe.

LAURA

Ho capito che mi ero sbagliata.

GIORGIO

Dopo quindici anni di felicità con un uomo, all'improvviso ti accorgi di avere sbagliato: non ti viene il dubbio che sia successo qualcosa? Nella tua testa?

LAURA

E' nella tua che é successo qualcosa. Da quando Paola e diventata una donna tu...

GIORGIO

Da quando si droga vuoi dire ...

LAURA

Comunque sei diventato una bestia...

GIORGIO

Già, io non l’ho presa bene ... Perché non ti droghi anche tu? Così magari riesci a capirla e lei sentirà di avere una madre per la prima volta nella vita.

LAURA

E di te che ha più bisogno! Quando i figli son grandi han più bisogno del padre che della madre.

GIORGIO

E quando son piccoli?

LAURA

Della madre ...

GIORGIO

Ah! Peccato che tu abbia sempre detto che Paola era nata troppo presto e che prima dovevi realizzarti sul lavoro ...

LAURA

Che c'entra? E' ovvio che una...

GIORGIO (sovrastandola)

Hai sempre detto che i figli non contavano niente. Quando gli amici ti dicevano che eri fortunata ad avere un buon marito e una bella figlia tu rispondevi che quello ce l'avevano tutti.

LAURA

La famiglia, ce l'avevano tutti!

GIORGIO

Tu dicevi che i figli non contavano niente davanti a Paola!

LAURA

Io lo dicevo perché ...

GIORGIO (coprendole la voce)

Sai quante volte ho cercato di minimizzare, di buttarlo sullo scherzo ...

LAURA

Come no ...

GIORGIO (coprendole la voce)

... di farle capire che noi le volevamo bene?

LAURA

Come no! Come quando le hai urlato di andare a, buttarsi nel Tevere!

GIORGIO

Io non le ho mai detto di andarsi a buttare nel Tevere ...

LAURA

Come non gliel'hai detto!!?

GIORGIO

Non glielo detto anche se ho:! pensato mille volte che vivere come:! vive lei é peggio che morire.

LAURA

Sei pure vigliacco! Non hai neanche il coraggio delle tue stesse, parole.

Giorgio si volta di scatto e afferra Laura con violenza mentre l’auto sbanda.

 

 

GIORGIO

Sei tu che dovresti avere dei rimorsi grandi come una casa! Tu, maledizione, tu! (la scuote)

LAURA

Puoi dirmi quello che vuoi tanto non m'importa più: però non mettermi le mani addosso.

Giorgio la lascia e torna ad occuparsi del volante. Le dà un'occhiata di sbieco e le dice sommesso:

GIORGIO

Questa tua regola vale per te. La mia é diversa: non mettermi le parole addosso o ti spacco la faccia.

 

 

S C E N A 32

STRADA GENERICA CON SFONDO DI LAGO E AUTO GIORGIO. Esterno interno giorno

32-

L'auto guidata da Giorgio corre lungo una strada che costeggia un lago.

Laura tiene lo sguardo fisso sul paesaggio, ma non sembra vederlo.

Nessuno dei due parla, ognuno segue i propri pensieri disperati.

Il motore perde colpi, l’auto sobbalza, poi riprende.

LAURA (scuotendosi)

Cos'é?

GIORGIO

Forse qualcosa nel carburatore.

il difetto si riproduce e Giorgio sterza verso un punto in cui la strada si allarga.

 

 

S C E N A 33

PUNTO PANORAMICO. Esterno giorno

33-

La macchina di Giorgio lascia la strada e si va a fermare su uno spiazzo laterale da cui si gode una stupenda vista panoramica: il lago è in basso, limpido come uno specchio, incorniciato dalle verdissime propaggini dei monti che sembrano precipitarsi dentro.

Giorgio scende e apre il cofano dell'auto. Guarda pensoso.

Laura si affaccia al finestrino e lo fissa ansiosa

LAURA

Qualcosa di grave? Vabbé che tanto non ci capisci niente ....

GIORGIO

Capisco che non abbiamo fuso il motore ... non scotta... lasciamolo respirare un po'.

si stiracchia e si volta a guardare il panorama. Si fa attento, controlla a destra e a sinistra e poi torna verso l’auto

GIORGIO

Laura, Laura!

LAURA (al finestrino)

Che altro c’è?

GIORGIO

Guarda bene! Non ti ricorda niente questo posto?

LAURA

Senti, vogliamo arrivare prima di notte?

Giorgio chiude il cofano ed entra in auto.

 

 

S C E N A 34

AUTO GIORGIO. PUNTO PANORAMICO. Interno esterno giorno

34-

 

Giorgio sorride a Laura indicandole il panorama

GIORGIO

Qui abbiamo fatto 1’amore.

LAURA (fredda)

Forse. Ma mi sembra successo ad altre persone, non a noi.

 

GIORGIO (amareggiato)

Eravamo altre persone. Tu allora mi amavi e ogni posto andava bene.

LAURA

Andava bene a te.

GIORGIO

Hai cambiato anche questi ricordi? S1, andava bene a me ma eri tu che provocavi chiedendo "Tigellino, mi ami tu?" ben sapendo che io ti avrei detto "si e tu lo sai ma questo posto non lo sa: facciamoglielo vedere..."

Giorgio innesta una rabbiosa marcia indietro tornando verso la strada. Laura ne subisce lo strattone.

LAURA

Così lo bruci sicuro il motore ...

GIORGIO

Ssst. Questo posto non sa come siamo diventati. Non facciamoglielo vedere.

innesta la marcia avanti e l’auto schizza via. Un colpo di cannone cade sulla strada, pochi metri dietro l’auto. Laura urla:

LAURA

Oh mamma…accelera!

 

 

S C E N A 35

CAMPAGNA GIALLA. Esterno giorno

35-

 

Una linea di cannoni spara. non si capisce contro che cosa.

 

 

S C E N A 36

STRADA CON CASOLARI E: CAPANNONI. Esterno giorno

36-

 

Alcune cannonate cadono su un’aia e su un letamaio sollevando enormi schizzi di sterco.

 

 

S C E N A 37

CANTINA DI UN CASOLARE. Interno giorno

37-

In una cantina, oltre alcune botti, sono state attrezzate delle zone per dormire con materassi e zone per cucinare con focheracci e griglie.

Alcuni gruppi famigliari, donne bambini e vecchi aggrappati gli uni agli altri a grappoli, chini sulla paglia, gemono ad ogni esplodere di bomba.

In un angolo, rannicchiati uno contro l’altra, ci sono Giorgio e Laura.

I boati dei colpi si susseguono e tutto trema mentre dal soffitto cadono calcinacci.

Un colpo molto vicino scuote la cantina e una ventata copre tutti di terriccio e paglia.

I bambini strillano, la voce di una vecchia si alza di tono: prega in latino maccheronico e subito si leva una seconda voce che cantilena una preghiera mussulmana.

Dalle finestrelle radenti il suolo qualche cecchino spara.

Laura si stringe a Giorgio mentre un'altra esplosione fa tremare la casa.

LAURA

Usciamo di qui ... non voglio morire qui sotto come un topo ....

GIORGIO

Han detto che mitragliano tutto ciò che si muove ... non si può uscire ...

LAURA

Meno male che al sud doveva essere tutto tranquillo ...

GIORGIO

Quando si scatena, la stronzaggine umana non ha limiti.

le esplosioni cessano ma nessuno si muove. Tutti ascoltano tesi il silenzio.

Si alza un vecchio e fa segno a tutti di aspettare. Il vecchio scavalca i corpi dei rifugiati e si arrampica su per una scala di legno.

Giorgio sussurra a Laura

GIORGIO

M'é venuta in mente una domanda stupida: Laura... in questi vent'anni di matrimonio ... dico prima che Paola si drogasse ... sei mai stata felice con me? Voglio dire: felice felice felice?

LAURA

Forse, quando credevo che avessi le ali ...

GIORGIO

Eh?

LAURA

E' una cosa che mi ha detto Paola. Mi ha detto "sai mamma, ti avevo immaginato con le ali e poi ti ho odiato perché non volavi."

Giorgio accarezza Laura sui capelli

GIORGIO

Se tu avessi davvero creduto alle mie ali, io avrei volato.

Dall'alto si riaffaccia il vecchio che grida qualcosa in slavo e la gente si alza dai materassi con un allegro vociare di sollievo.

Una vecchia si avvicina ai due facendo loro cenno che si possono alzare. Punta un dito verso l’alto e dice

VECCHIA

Finito. Andare. Finito.

Giorgio si alza e aiuta Laura a mettersi in piedi.

 

S C E N A 38

AUTO GIORGIO SU STRADA ASFALTATA. Esterno intermo giorno

38-

Una coppia di buoi, guidata da un ragazzo, tira un giogo a cui é agganciata la macchina noleggiata da Giorgio e Laura.

LAURA

Non ce la faremo prima di notte ... Te l’avevo detto di portare delle taniche di benzina.

GIORGIO (infastidito)

A volte mi sembri proprio cretina. Una scheggia ha sfondato il serbatoio, che ci facevo con le taniche?

LAURA

Tutti sono cretini per te, tutti meno te!

Giorgio ha una risata amara

GIORGIO

Rischio di morire da cretino in mezzo a una guerra cretina con una moglie cretina per salvare una figlia cretina... posso non essere cretino anch'io?

LAURA

Smettila! Ti odio quando fai il cretino cosi!

Giorgio continua a ridere e agitare le mani ma nei suoi occhi c'é l'umido di un pianto trattenuto

GIORGIO

Non trovi che sia da cretina odiare un cretino quando fa il cretino?

Laura volta la testa dall'altra parte con disgusto Giorgio appoggia il capo sullo schiena dell'auto e guarda il cielo oltre il finestrino aperto

GIORGIO

E sei cretino pure tu se ci hai fatti Così cretini ... a tua immagine e somiglianza ...

chiude gli occhi e si lascia portare dal lento procedere dei buoi.

In fondo all'altopiano si intravedono le prime case di Titograd.

S C E N A 39

OFFICINA AUTOMOBILIS11CA. Esterno giorno

39-

Alla periferia di Titograd, Giorgio sta parlando con un uomo in tuta da meccanico di fronte ad un'officina. Il meccanico ha la testa tuffata sotto il cofano motore della sua auto.

Laura sta prendendo la valigia dai sedili posteriori della macchina.

MECCANICO (con pessimo accento)

There are two holes in the tank. You were very lucky, the engine would have could explode.

GIORGIO

Can you fix it for tomorrow?

MECCANICO

Tomorrow? No, sir. You need a new tank. I have to order it and, you know, with the chaos of these lousy war ...

GIORGIO

No, no, please! I need my car as soon as possible. Can you find a used tank?

MECCANICO

Used tank, sir?

Giorgio allunga una mazzetta di dollari al meccanico e conferma

GIORGIO

Used tank for tomorrow and I'll pay you twice. Okay?

MECCANICO (ride)

Okay, sir. I can speak to someone that can find, as you say, used tank...

Giorgio apre il bagagliaio e scarica le altre due valigie

LAURA

La può aggiustare?

GIORGIO

Deve cambiare il serbatoio ma credo che domani sara' pronta.

 

 

S C E N A 40

PIAZZA PALAZZO MUNICIPALE. Esterno giorno

40-

Un taxi dirige verso il palazzo municipale.

 

S C E N A 41

TAXI E CENTROCITTA'. Interno esterno giorno

41-

Dentro al taxi, tra le valigie sistemate sui sedili, Laura e Giorgio guardano la città attraverso i finestrini,

GIORGIO

Chissà se é rimasto uguale ...

LAURA

Cosa?

GIORGIO

Il nostro albergo. Ti ricordi che volevano buttar giù la porta perché non uscivamo più?

Laura non accetta di ricordare e taglia corto

LAURA

Andiamo prima alla polizia.

GIORGIO

Posiamo almeno le valigie, ci diamo una lavata e poi ...

LAURA

Prima viene Paola e poi la tua lavata.

Giorgio scuote la testa rassegnato, poi dice al tassista

GIORGIO

Scusi ... excuse me ... prima alla Polizia ... Polizei? Before to police, capito?

L’autista sorride e annuisce

TASSISTA

Capito.

 

S C E N A 42

UFFI CI0 DI POLIZIA. Interno giorno

42-

Il funzionario restituisce il telegramma del Consolato a Laura e sospira, sfogliando un dossier

FUNZIONARIO

Il reato é abbastanza grave. Vostra figlia é stata presa in una retata e aveva mezzo chilo di hashish nella borsetta.

LAURA

Paola fuma quella roba ... non la vende ...

 

FUNZIONARIO

Mezzo chilo e' un po' troppo per pensare ad un uso personale ... e poi ... (legge) ecco dalle nostre indagini risulta collegata a certo Zinzar Stefanovic, capo di una comunità di zingari, che teniamo d'occhio da tempo perché sospetto di traffico di stupefacenti dalla Bulgaria.

GIORGIO

In che senso risulta collegata?

FUNZIONARIO

Beh... non mi fa piacere dirlo a voi che siete i genitori ma... insomma a quel tale Zinzar Stefanovic fanno capo molte delle prostitute di questa zona...

Giorgio annuisce umiliato e china la testa. Laura invece resta aggressiva

LAURA

Paola é una ragazzina. Dobbiamo tirarla fuori da questo guaio, poi la riporteremo a casa e metterà la testa a posto. C'é un ragazzo a Roma che le vuol bene ... magari si sposano mettono su famiglia e queste mattane di gioventù non avranno più importanza! Ma dobbiamo tirarla fuori di prigione subito, prima che sia troppo tardi! Vero Giorgio? Io so cosa può succedere in prigione ...

FUNZIONARIO

Cosa può succedere? droga e prostituzione ... ecco quello che può succedere ... non é tanto peggio di fuori.

GIORGIO

Possiamo fare qualcosa per farla uscire subito?

FUNZIONARIO

Pagando, diciamo, una cauzione ... potrei vedere per domani mattina se ...

LAURA

Paghiamo! Quanto?

GIORGIO

Una cauzione-cauzione?

FUNZIONARIO

Una specie.

LAURA (al marito)

Che t'importa? Domani ce la ridanno! Paga e basta!

GIORGIO

Quanto?

FUNZIONARIO

Devo parlare col giudice le col direttore della prigione ... credo che cinquemila dollari basteranno.

Giorgio guarda il funzionario che si stringe nelle spalle e aggiunge

FUNZIONARIO

E' un grosso favore che vi faccio. Con questa guerra quello che si promette oggi può essere impossibile domani.

LAURA

Daglieli! Che aspetti!

GIORGIO (al funzionario)

E' sicuro, domani mattina... ?

FUNZIONARIO

La farò portare in questo ufficio. Ecco, questo é il suo passaporto, é scaduto. Andate al consolato e fatelo rinnovare. Se il documento é a posto, domani vostra figlia sarà libera.

LAURA

Ci andiamo immediatamente! Oh che gioia... grazie! Grazie! Grazie!

Giorgio blocca Laura che cerca di baciare le mani del funzionario e le sibila irritato

GIORGIO

Ringrazia questi!

e le fa passare sotto il naso una mazzetta di biglietti da cento dollari che poi consegna al funzionario.

 

S C E N A 43

STRADA CONSOLATO ITALIANO: Esterno giorno

43-

Dalla bandiera italiana al cancello del CONSOLATO ITALIANO da cui escono discutendo Giorgio e Laura e si dirigono verso il taxi che li attende con le valigie.

 

LAURA

E a cosa servono i soldi, se non per i figli ...

GIORGIO

Però ammetterai che ci sono genitori fortunati e genitori sfortunati.

LAURA

E anche figli fortunati e sfortunati. Sicuro che ha rinnovato il visto?

GIORGIO

Cosa vuoi che abbia scritto sul passaporto? La schedina del Totocalcio?


entrano nel taxi e Giorgio dice al tassista

GIORGIO

All'albergo, finalmente.

 

 

S C E N A 44

HOTEL. Esterno giorno,

44-

Una PANORAMICA dalla strada al tetto mostra un albergo nuovissimo e moderno.

Col naso all'insù Giorgio, accanto al taxi. Laura sta scendendo con le borse.

GIORGIO (al tassista)

Sicuro che e' questo? Era un alberghetto piccolo piccolo ...

TASSISTA

Hotel Miljacka, tu vuoi hotel Miljacka, questo é hotel Miljacka.

LAURA

Dai, Giorgio. Era vent'anni fa! Abbiamo prenotato no?

Giorgio annuisce, prende una delle borse di mano a Laura e paga il tassista che intasca contento

TASSISTA

Io pensare al baggage ...

Giorgio guarda l’albergo deluso, e si avvia verso l’ingresso sospirando e guardandosi intorno

GIORGIO

Mai tornare dove si é stati felici ...

 

S C E N A 45

CAMERA ALL’HOTEL. Interno giorno

45-

La stanza é bella e luminosa.

Un inserviente posa le valigie su un trespolo.

Laura si siede sul letto e si leva le scarpe. Giorgio si ferma in mezzo alla camera e si guarda intorno deluso.

GIORGIO

E' tutto diverso.

INSERVIENTE (terminando)

... cinque anni fa, signore. E' stato completamente ricostruito. Cadeva a pezzi.

Giorgio dà un dollaro al ragazzo e va alla finestra, guarda fuori.

INSERVIENTE

Grazie signore. Il panorama é rimasto la stesso, signore.

GIORGIO (ridendo)

Il panorama sarà lo stesso anche tra mille anni quando io, te, i nostri figli e figli dei figli non saremo neppure un ricordo ...

il ragazzo si stringe nelle spalle a significare che lui non ci può far nulla e se ne va.

Giorgio resta a guardare fuori dalla finestra. Laura gli si avvicina da dietro e gli prende una mano.

Giorgio la guarda, contento del gesto affettuoso e la stringe a sé cingendola per la vita

GIORGIO

Ha ragione quel ragazzo. Dentro è tutto diverso ma fuori è tutto uguale.

Giorgio tira Laura contro di sé e la bacia sulla bocca. Subito si infiamma di passione, le sue mani affondando nei suoi capelli, le accarezzano il collo, scendono lungo la schiena, costringendola ad un’aderenza totale.

Laura non oppone resistenza, ha gli occhi socchiusi, sorride un poco:

LAURA

Anche dentro non mi sembra tanto diverso ....

GIORGIO

Laura .... quanto tempo stiamo buttando via ....

Giorgio bacia di nuovo Laura che si stacca da lui e lo guarda

LAURA

Tigellino, mi ami tu?

GIORGIO

Si e questo posto lo sa .... ma rinfreschiamogli la memoria ...

solleva Laura fra le braccia e la porta sul letto, la spoglia coprendola di piccoli baci. Si amano con furia.

 

S C E N A 46

CAMERA ALL'HOTEL. Interno notte

46-

Sul letto sfatto, Giorgio e Laura giacciono nudi e esausti.

Laura posa la sua testa sul petto di lui e chiede c n voce suadente

LAURA

Giorgio ... mi prometti una cosa?

GIORGIO (con gli occhi chiusi)

Cosa... ?

LAURA

Domattina... quando ci ridanno Paola... non la rimproverare ...

 

Giorgio spalanca gli occhi e si irrigidisce. Scosta Laura da sé per guardarla in faccia. Le chiede in tono aggressivo

GIORGIO

E’ per questo che hai fatto l’amore come una volta?

LAURA

No ... ma pensavo ...

GIORGIO

Lo so cosa pensavi. Pensavi adesso lo faccio godere un po' questo poveraccio e così si placa e poi me lo rigiro come voglio ...

LAURA

Nient'affatto! Ti voglio solo chiedere di non fare le solite scene con Paola!

GIORGIO

Ma certo, amore mio, sarò dolcissimo con quella poverina che fa la puttana e spaccia hashish! Mi hai dato lo zuccherino, no?

LAURA

Ma che ti prende? E' stato così bello ...

GIORGIO

Lo so che é stato bello. E' sempre stato bello e tutte le volte sono cascato nella trappola. Se tu mi ami, se io ti amo, perché non accontentarti? Vuoi abitare in centro in mezzo al casino e allo smog mentre io vorrei vivere in mezzo al verde?

Se tu mi ami, se io ti amo, perché non accontentarti?

E abitiamo in centro.

Vuoi aprire un negozio di moda perché ti piace disegnare vestiti e senti che in confronto a te Chanel e una chiavica?

Se tu mi ami, se io ti amo ...

Ti ho aperto la boutique e perso sessanta milioni di dieci anni fa.

Vuoi un maledetto letto con gli spigoli contro cui mi sfrango le ginocchia?

Se io ti amo, se tu mi ami ... eh?

Vuoi che domani dia un bacio a Paola e le chieda scusa per avere cercato di impedirle di ammazzarsi con la droga?

Se tu mi ami , se io ti amo… cosi, dato che tu mi ami, domani le dai un bel paio di schiaffi e le dici chiaro che questa é l’ultima volta che i suoi disgraziatissimi genitori attraversano l'Europa e una guerra per salvarle il culo! Va bene?

LAURA

Lo vedi che sei pazzo? Cosa c’entra la casa, il letto, la boutique .. cosa c'entra adesso la boutique con Paola!?

GIORGIO

Certo che sono pazzo se no non sarei qui dopo vent'anni di matrimonio infoiato come la prima notte di nozze! Però la trappola non funziona più! Non avevo nessuna intenzione di fare una scenata a Paola, tanto lo so che non serve a niente, ti potevi risparmiare la scopata!

LAURA

Sei un porco!

GIORGIO

Perché chiamo le cose col loro nome? Non é più porco chi fa l’amore solo per ottenere qualcosa?

LAURA

Perché io sono venuta con te per i soldi, vero? Quando ci siamo messi insieme non avevi una lira e se avessi voluto i soldi, sai quanti ne avevo di ricchi sfondati che mi facevano la corte?

GIORGIO

Lo so!! E sai quante volte me l’hai detto? Comunque io tutto quello ho guadagnato, TUTTO, 1’ho speso per te e per le tue fisse!

LAURA

Quello che hai guadagnato é anche mio! Metà per uno!

GIORGIO

Magari., metà per uno! Gioielli, pellicce, l’appartamento a Roma, la casa al mare ... tutto per te, come e dove lo volevi tu!

LAURA

Perché tu non ci stai nella casa? Non vieni al mare?

GIORGIO

Oh grazie per la concessione! Considerando che ho sbagliato il tuo quiz, il tuo indovinello della torre, devo dire che sei generosa!

LAURA

Hai sbagliato tutto con me e Paola perché sei un violento! Le hai persino urlato di ammazzarsi! Questo si dice a una figlia?

GIORGIO

Tu cambi le cose, cambi i ricordi ... ma anche se gliel'avessi detto, vuol dire che ero disperato, vuol dire che le voglio bene e che piuttosto di vederla così ...

L'emozione soffoca le parole in gola a Giorgio. Laura lo fissa stravolta e sogghigna isterica

 

 

LAURA

... meglio morta, vero?! Tu vuoi vederla morta! Ma prima di mia figlia, crepa tu! Tu! Tu!

Laura si scaglia contro Giorgio a pugni chiusi e l'uomo la blocca con forza. Restano vicinissimi a fissarsi con odio. Lo sguardo reciproco li riporta alla normalità. Giorgio le sussurra, quasi tenero

GIORGIO

C'è qualcosa di malato nella testa di Paola. Non é colpa di nessuno. E' nata così ...

Laura nega con la testa, poi scoppia a piangere. Si libera di Giorgio e singhiozza

LAURA

Ma é mia figlia! Lo capisci? La mia unica figlia! ...

GIORGIO

Nostra figlia, nostra.

 

 

S C E N A 47

UFFICIO DI POLIZIA. Interno giorno.

47-

Accompagnata da due agenti, Paola viene introdotta nell'ufficio.

Ha il volto sciupato, senza trucco, i capelli annodati sulla nuca.

In piedi, accanto al tavolo del funzionario, ci sono Laura, Giorgio e l'ufficiale di polizia.

Laura si avvicina esitante alla figlia che guarda prima lei e poi il padre, restando con lo sguardo fisso sul padre.

Laura la abbraccia e la bacia sulle guance. Paola ricambia un po' rigida, lo sguardo fisso in quello di Giorgio che si avvicina anche lui.

GIORGIO

Come stai?

PAOLO

Come sempre, papà...

restano cosi, rigidi, a fissarsi e poi si abbracciano. Giorgio frenare la propria commozione, stringe Paola e le batte dei colpetti con la mano sulla schiena. Laura si soffia il naso e sorride, nel pianto, ai poliziotti.

FUNZIONARIO (a Paola)

Tuo padre e tua madre hanno sistemato tutto. Questo é il tuo passaporto in regola e noi ti lasciamo andare. Per, attenta, devi lasciare il paese entro tre giorni: loro hanno firmato che ti riporteranno in Italia. Qui non tornare più o farai anche la galera che oggi ti stiamo risparmiando. Intesi?

Paola annuisce senza protestare. Allunga la mano per prendere il proprio passaporto ma il funzionario lo tende a Giorgio

FUNZIONARIO

Lo tenga lei questo.

Giorgio lo prende e se lo mette in tasca, poi tende la mano al funzionario

GIORGIO

Grazie di tutto.

il funzionario gli stringe la mano, poi dice a Laura che ha preso sottobraccio la figlia

FUNZIONARIO

Le stia vicino signora e la convinca a non tornare. Anzi, se posso darvi un consiglio, partite immediatamente.

LAURA

Certo. Immediatamente. Non vedo l’ora di essere di nuovo a casa mia con mia figlia...

si stringe a Paola che le sorride in modo meccanico. Le due donne escono e Giorgio le segue.

 

 

S C E N A 48

RISTORANTE CON TERRAZZA. Esterno giorno

48-

Il coltello di Paola affonda nella grossa bistecca staccandone un bel pezzo. Paola mangia con avidità.

Seduti al tavolo di un bel ristorante con terrazza, Giorgio, Laura e Paola stanno pranzando.

LAURA

Non ti davano da mangiare, vero?

PAOLA (a bocca piena)

S! ma era sbobba... ah, papà mi dai il mio passaporto, sono maggiorenne no?

Giorgio annuisce e le dà il passaporto. Paola se lo ficca in tasca e sorride esagerando allegria

PAOLA

Lo sai che non ho un soldo? In prigione ti fan pagare tutto dieci volte tanto ...

Giorgio sorride e le passa alcuni dollari. Paola intasca e riprende a mangiare.

LAURA

Ti porto i saluti di Piero! Non t'ha mai dimenticata, appena a Roma vuole rivederti ...

Paola non risponde e taglia la carne con maggior impegno, quasi con ferocia. Giorgio la osserva preoccupato ma non dice nulla.

STACCO SU:

il cucchiaino di Paola che pesca gli ultimi pezzi di un gelato alla frutta in una coppetta.

Laura sta mangiando anch'ella il gelato ma è solo alla metà e guarda la figlia con aria beata. Giorgio beve un sorso di liquore dal bicchiere che ha in mano e scruta Paola che intanto in tanto gli lancia un'occhiata fuggevole

PAOLA

Perché mi guardi cosi, papà?

GIORGIO

Oh scusa... é che dopo tanto tempo ... sei diventata donna... stavo cercando qualcosa della mia bambina... scusa, sono io che divento vecchio.

PAOLA

No, scusa tu papà. Per tutto.

 

gli appoggia una mano su una delle sue. Gli occhi di Giorgio si riempiono di pianto.

PAOLA

Ti voglio bene papà.

 

GIORGIO

Anch'io ...

PAOLA

Però non chiedermi di fare quello che non posso fare.

GIORGIO

Cosa non puoi fare?

Paola non risponde e succhia le ultime gocce di gelato dalla coppetta. Laura rompe il silenzio imbarazzante

LAURA

Chiedi il conto, Giorgio. Se ci sbrighiamo prendiamo il traghetto delle otto.

Paola sorride alla madre, ma é un sorriso tirato, artificiale. Si alza

PAOLA

Vado un attimo alla toilette ...

Paola entra in fretta nel ristorante mentre Giorgio dice a un cameriere

GIORGIO

A bottle of Champagne and the bill, please. Il conto.

il cameriere annuisce e corre via. Giorgio si alza e sorride a Laura che lo guarda interrogativa finendo il suo gelato

GIORGIO

Scusa, vado a far pipì.

 

S C E N A 49

RISTORANTE CON TERRAZZA. Interno giorno

49-

Paola si é fatta cambiare un dollaro alla cassa e ora va al telefono a gettoni. Infila un gettone e compone un numero.

Giorgio la vede entrando dal terrazzo. Si ferma e cerca di capire quello che dice, ma é troppo lontano.

Paola parla fitto, da un'occhiata al proprio orologio,

dice ancora poche parole e poi riattacca. C'è uno specchio vicino al telefono e Paola si da' un'occhiata: si scioglie la crocchia e scuote il capo per fa disporre i capelli in modo armonico intorno al volto.

S C E N A 50

CAMERA ALL'HOTEL. Interno giorno

50-

Le mani di Laura alzano i capelli di Paola alla ricerca di una foggia migliore: le due donne sono davanti allo specchio dell'armadio, nella camera d'albergo. Paola è truccata e Laura é in deshabillée.

Giorgio è sdraiato sul letto e sta guardando scene di guerra alla televisione.

LAURA

... ecco così ... tirati su, stai bene ... come ti pettinavo io da bambina che eri proprio carina...

Paola si sottrae alle mani della madre e scrolla forte la testa per mettere disordine nei capelli, le sorride impaziente, il volto contratto da un lieve tic nevrotico

PAOLA

Odiavo quella pettinatura, insieme alle scarpe di vernice e alla cuffietta di marabù...

LAURA

Ma cosa dici! Ti pavoneggiavi con le amiche ... e tutti ti facevano i complimenti!

Paola si sforza di mantenere l'autocontrollo ma é evidente che dentro di lei sta montando un attacco di nervi, in parte dovuto ad astinenza, in parte ad un suo difetto endogeno. Si avvicina alla madre, aggressiva, si alza i capelli e le grida in faccia

PAOLA

Io avrei voluto i capelli corti, cosi, sopra le orecchie!

Giorgio parla con allegria forzata

 

GIORGIO

E perché non 1'hai mai detto? Così avrei evitato di farti piangere tutte le mattine per pettinarti ... e avremmo anche potuto dormire cinque minuti di più!

PAOLA

Sì! Adesso dici così! Allora facevi tutto quello che voleva la mamma e basta.

 

LAURA

Ma tu stai molto meglio coi capelli lunghi! E poi lo sai benissimo, perché che non te li sei mai tagliati.

PAOLA

Già. Coi capelli sei riuscita.

LAURA

A far che?

PAOLA

A condizionarmi. Io devo andare ...

LAURA

Adesso ce ne andiamo tutti insieme, tesoro ...

Giorgio spegne i televisore col telecomando e cambia discorso

GIORGIO

Questi continuano ad ammazzarsi. Sperimo nella genetica: magari speriamo che riusciremo a levarci la stronzità. Ho comprato una bottiglia champagne per festeggiare.

guarda l’ora al proprio orologio e dice alle due donne

GIORGIO

Prima vado a ritirare la macchina. Se siete pronte tra mezz'ora si parte.

Dà un bacetto sulla testa di Paola che lo afferra per un braccio, lo guarda con aria disperata ma decisa

PAOLA

Papà, io non vengo.

GIORGIO

Ma perché?

PAOLA

Non posso. Non voglio.

LAURA

Ma che dici, Paola!

 

GIORGIO

Tu stai con uno qui gli hai già telefonato dal ristorante. Se ci tieni tanto perché non ce lo presenti?

Paola ha il viso contratto da un tic sempre più frequente, fa uno sforzo eroico per non urlare

PAOLA

Mi hai spiata eh papà? Come quando andavo al liceo… beh, tanto adesso non serve più… sto con uno, sì…lavoro con uno… e lui mi dà… mi dà quel che mi serve…Andatevene, voi siete due… normali… due borghesi normali… bugiardi…spioni…voi mi volete solo rinchiudere…

GIORGIO

Ti vogliamo curare, guarire… Non sei stupida, lo sai anche tu che sei malata e da sola non ce la fai ad uscirne…

PAOLA

Che non sia stupida, detto da te, papà, è una novità. Vivo la vita che posso vivere. Non ho chiesto di nascere, non ho voluto essere come sono ... è andata cosi, per caso, come ci sono giorni di sole e giorni di pioggia... Io sono un giorno di pioggia, che ci volete fare?

LAURA

Paola... vedrai, quando sarai di nuovo a casa tutto sarà diverso ... questo ti sembrerà solo un brutto sogno.

PAOLA

E piantala, mamma! Io non torno più a casa! Questa e' la mia vita, capisci? E poi ...

GIORGIO (sommesso)

E poi?

PAOLA

Oh lasciatemi stare! Sono maggiorenne e vaccinata. Non vengo e basta!

Laura la prende per un braccio con forza

LAURA

No! Tu vieni con noi! hai sentito quello che ha detto la polizia! Tu...

 

PAOLA

Ficcatela nel culo la polizia! Me ne sbatto io di quello che dice la polizia, di quello dite voi e di tutte le cazzate della vita!

LAURA (indignata)

Paola!

PA0LA

Paola! Paola! Paola! E' tardi per fare la mamma adesso! Capito? E' tardi! Tu hai sempre pensato ai cazzi tuoi, ai tuoi vestiti, al. tuo successo!

LAURA

Ma cosa dici! Se sono sempre stata con te!

PAOLA

Anche quando eri a casa non eri con me! Eri lì fisicamente e basta! Chi mi accompagnava a scuola? Papà! Chi mi veniva a prendere? Papà! Sai quante volte uscendo da scuola ho sperato di vederti ... ma tu non c’eri mai! Tutte le altre mamme c’erano meno tu!

LAURA

Ma sono venuta un sacco di volte! E poi chi ti portava a giocare al parco? Eh? Col secchiello e la paletta...

PAOLA

Forse quand'ero cosi piccola che non me lo ricordo più. Mi ricordo pero che se piangevo di notte era sempre papà che veniva a vedere perché! Tu dormivi, te ne fregavi e hai sempre detto che non avevi senso materno!

LAURA

Ho detto che quando sei nata ero troppo giovane e che quando la suora ti ha portato ... beh, non è che una se lo può dare il senso materno, avevo ancora bisogno io della mamma...

PAOLA

Me se avevi quasi ventiquattr'anni!

LAURA

Non è questione di età ma di maturità!

PAOLA

E allora peccato, sei maturata troppo tardi!

la ragazza si libera dalla madre con uno strattone e va verso la porta. Giorgio le si mette davanti

GIORGIO

Paola, non capisci che continuando cosi, t'ammazzi?

PAOLA

Lasciami papà. Vivrò poco, che male c'è? A te piace vivere, a me no.

Paola scosta il padre che non oppone resistenza e si lascia spostare, rispondendo con un sorriso amaro

GIORGIO

Mi piaceva... una volta.

LAURA

Paola! Vieni qui!

ma la ragazza esce sbattendo la porta. Laura le corre dietro. Giorgio cerca di fermarla ma la donna si arrabbia

LAURA

Non devi lasciarla andare!

GIORGIO

E che devo fare? Legarla?

LAURA

Dobbiamo seguirla! Dobbiamo sapere dove va, con chi va! Ci dev'essere qualcuno che la ricatta, che la schiavizza!

GIORGIO

Vado io. Tu vestiti.

 

S C E N A 51

STRADA DI CITTA'. Esterno giorno

51-

Un autobus percorre una strada centrale. Nella piattaforma posteriore, dietro i vetri sporchi, si intravede Paola.

Un taxi segue l'autobus a poche decine di metri.

 

S C E N A 52

TAXI IN CITTA'. Interno esterno giorno

52-

 

Dentro il taxi, sul sedile posteriore, c'è Giorgio, piegato in avanti per non perdere di vista la figlia sull'autobus.

GIORGIO (al tassista)

Don't miss it ....

 

 

S C E N A 53

STRADA DI CITTA'. Esterno giorno

53-

L'autobus procede nella sua corsa: Paola leva il dito medio della mano destra e lo tiene bene in vista contro il vetro posteriore dell'autobus.

 

 

S C E N A 54

TAXI IN CITTA'. Interno esterno giorno

54 –

Il tassista sgrana gli occhi e poi si volta verso Giorgio e indica con la mano il gesto osceno di Paola.

Giorgio annuisce con un sorriso stanco e allunga un dollaro al tassista

GIORGIO

Don't worry and don't miss her.

 

S C E N A 55

PIAZZALE PERIFERICO. Esterno giorno

55-

 

L'autobus si ferma al capolinea. Scendono pochi passeggeri tra cui Paola che si ferma sotto la pensilina e si guarda intorno.

piazzale ha due lati confinanti con l’aperta campagna e su uno dei prati c'è un campo nomadi.

Paola si avvia verso le roulotte. Si volta due volte per guardarsi alle spalle ma il piazzale è semideserto e non ci sono taxi.

Paola entra nella roulotte più grande e solo ora il taxi con Giorgio a bordo, sbuca da dietro l'autobus e si ferma sul lato del piazzale prospiciente il campo nomadi.

Giorgio guarda verso quella roulotte in cui è entrata Paola, esita un attimo e poi si lascia andare sul sedile, dicendo all'autista

GIORGIO

Come back.

il taxi fa un'ampia manovra ad U e torna indietro.

 

 

S C E N A 56

HOTEL. Esterno giorno

56-

 

Davanti all'hotel c'è Laura in attesa, con le valigie pronte accanto alla porta.

Arriva Giorgio di nuovo alla guida dell'auto che ha noleggiato, e Laura corre verso la macchina. Guarda con angoscia i sedili vuoti

LAURA

Non l'hai presa? Dov'è Paola?

Giorgio scende dall'auto e ha un gesto di rassegnazione

GIORGIO

E’ tornata con gli zingari ... Laura, non possiamo fare di più. Per uscire dalla droga bisogna volere ... e Paola non vuole volere.

Laura ha una reazione violenta

LAURA

TU non puoi fare di più! TU non vuoi fare di più! Portami da lei! Subito! Subitooo!

GIORGIO

Ma se non vuole ....

LAURA

Portami da mia figlia!

GIORGIO

Hai pagato l'albergo?

LAURA

Sì. No. Non lo so! Non me ne frega niente ... portami da Paola!

Giorgio le spalanca la portiera e la spinge dentro irritato

GIORGIO

Sali! Sali, che ti porto da tua figlia!

sbatte la portiera e fa il giro dell'auto per poi andare a sedersi al posto di guida

GIORGIO

Mi hai detto di non fare scenate, e io non ho fatto scenate! Se la lascio andare è perché non me ne importa niente, se uso la forza sono un pazzo violento ... beh sai che c'è di nuovo? Io ti porto da tua figlia. ma stavolta te la sbrighi tu!

L’auto parte con stridor di gomme.

 

S C E N A 57

AUTO GIORGIO PER LE STRADE DI CITTA'. Interno esterno giorno

57 –

Giorgio guida l’auto noleggiata, scuro in volto. Laura siede accanto a lui, tormentandosi le mani. Parla da sola, senza aspettarsi risposta dal marito

LAURA

Io la porto su un'isola... da qualche parte ... in Polinesia... dove non c'é droga... e li per forza deve guarire ... per forza... Io e lei .... solo io e lei ...

GIORGIO

Così guarisci anche tu! Che stronzate dici ... non riusciamo neanche a farla tornare a Roma e tu la porti in Polinesia...

LAURA

Tu la lasceresti qui, vero? Lo sai che è come condannarla a morte? Lo sai?

GIORGIO (urla)

Sì, lo so! Lo so! Ma non posso farci niente! Nessuno può vivere la vita di un altro, lo vuoi capire? Neanche quella di una figlia!

LAURA

Se muore Paola m'ammazzo anch’io..

Giorgio serra le labbra, inghiottisce la voglia di piangere. Guida per un po’ in silenzio, poi allunga una mano ad accarezzare quelle della moglie

GIORGIO

Non è colpa nostra, Laura, assolutamente non è colpa nostra... C'è chi ha figli geniali e chi ha figli stronzi, chi ha figli sani e chi ha figli malati ... non è colpa di nessuno ... è come una gigantesca lotteria e noi abbiamo tirato un numero basso ...

LAURA

Questo lo pensi tu! Paola ha una grande intelligenza, una grande sensibilità, ma hai letto quello ha scritto sui suoi diari?

GIORGIO

Ma sì che li ho letti! Me li ha fatti leggere lei ... e io a dirle, Paola, come possono essere la stessa persona quella che scrive queste cose e quella fa la puttana per comprarsi la droga... E lei alzava le spalle o sorrideva senza spiegare. Perché non c'era niente che potesse essere spiegato.

LAURA

Di chi e' la colpa se si vende la droga nelle scuole? Paola ha cominciato a liceo! Chi sono i bastardi che fanno finta di combattere contro la mafia e invece son d'accordo con gli spacciatori?

GIORGIO

Di vigliacchi assassini è sempre stato pieno il mondo. La vita è una tutta una sfida, un pericolo ... e la selezione naturale è contro i piccoli di tutte le specie. Non contro gli adulti, quelli la selezione l'hanno superata. Chissà, forse quando i ragazzi dovevano conquistarsi la crescita contro la fame e diventare grandi era difficile, i più deboli o i malati cadevano prima... noi adesso i giovani li coccoliamo, li vogliamo tutti dottori, i cretini prendono ripetizioni e si comprano la laurea... forse la droga è la nuova selezione naturale.

LAURA

Heil Hitler!

GIORGIO

Che c'entra Hitler...

LAURA

Fai schifo. Questi discorsi fanno schifo! Tua figlia muore e tu mi parli della selezione naturale come se discutessimo di farfalle!

Giorgio non risponde più.

S C E N A 58

PIAZZALE DI PERIFERIA. Esterno giorno

58-

 

L'auto guidata da Giorgio si ferma sul piazzale, non lontano dalle roulotte del campo nomadi.

LAURA

In quale roulotte e' entrata?

GIORGIO

Cosa vuoi fare? Portarla via con la forza?

LAURA

Qualcosa farò! Dov'è entrata?

Giorgio sospira, si passa una mano sulla faccia e poi si stringe nelle spalle, arrendendosi

GIORGIO

Come vuoi. Attenta che può essere pericoloso. Non è che ci si ragiona tanto con questa gente ...

LAURA

Mi dici qual é la roulotte o comincio a urlare ...

GIORGIO

Quella. La più grande.

Laura scende dalla macchina e si dirige a passi decisi verso la roulotte indicatale dal marito.

Giorgio la guarda con preoccupazione. In un angolo del capo nomadi giocano alcuni bimbi seminudi.

Laura bussa con forza alla porta della roulotte.

 

S C E N A 59

ROULOTTE. Interno giorno

59-

Un piccolo lume ad olio col paraluce in vetro rosso non riesce a sciogliere tutte le ombre nella roulotte.

I colpi di Laura battuti contro la porta rimbombano assordanti.

Dal letto incastonato sul fondo, coperto da grandi cuscini, si leva un uomo a torace nudo: ne fa volare due, scoprendo Paola, seminuda, stesa sotto di lui.

PAOLA

Occupato!

L'uomo riprende a fare sesso. La ragazza lascia fare con indifferenza.

 

 

S C E N A 60

ROULOTTE . Esterno giorno

60-

 

Laura scuote la piccola porta, poi bussa contro i vetri, chiamando

LAURA

Paola! Paola! Apri o chiamo la polizia!

 

S C E N A 61

ROULOTTE . Interno giorno

61-

L'uomo salta giù dal letto, arrabbiato e afferra la sua camicia

CLIENTE

Polizia?

PAOLA

Ma no! E' quella rompicoglioni di mia madre.

l'uomo non capisce, impreca fra i denti e si infila la camicia. Paola salta giù dal letto e si infila una vestaglia mentre da fuori Laura continua a bussare

PAOLA

Piantala!

va ad aprire la porta infuriata

 

 

 

 

S C E N A 62

ROULOTTE . Esterno giorno

62-

 

Paola, spingendo via la madre

PAOLA

Ma che fai qui? Te ne vuoi andare? Guarda che se chiamo aiuto ti trovi con la testa girata dall'altra parte!

il cliente scosta Paola e salta quasi sui piedi di Laura, andandosene. Paola gli grida dietro

PAOLA( in slavo)

Mi devi trenta dollari!

l'uomo neppure si volta: leva alto il pugno col dito medio teso e si allontana.

LAURA

Chi è quel bruto?

Paola spalanca le braccia in un gesto di impotenza e torna dentro la roulotte. Laura la segue.

 

S C E N A 63

ROULOTTE . Interno giorno

63-

 

Paola prende da un sacchetto un pizzico di polvere bianca, la raccoglie nell'incavo tra pollice e indice e la aspira col naso. Laura si è fermata al centro della roulotte e si guarda intorno schifata

LAURA

Non può piacerti vivere così ...

PAOLA

E invece si e adesso o te ne vai o chiamo aiuto.

LAURA

Io da qui me ne vado solo insieme a te.

PAOLA

No! Tu te ne vai come sei venuta!

LAURA

Paola, ascoltami ....

PAOLA (urla)

No! Ti ascolto un cazzo! Porta via il tuo culo da qui, capito? Fuori! Fuori!

spintona la madre verso la porta. Laura si aggrappa dove le capita e provoca la caduta di alcune bottiglie.

LAURA

Tu vieni con me! Tu sei mia figlia! 0 vieni con le buone o chiamo la polizia!

PAOLA

Chiama chi cazzo ti pare ma non farmi più vedere quella tua faccia di merdaaaa!

LAURA

Paola! Sei fuori di te! Ti devo portar via di qui!

Paola afferra da terra un coccio di bottiglia e minaccia la madre urlando

PAOLA

Viaaa!

Laura arretra ma non se ne va

LAURA

Io sono tua madre .... mi devi ammazzare Per liberarti di me ...

sale sulla roulotte un uomo di trent'anni, alto, robusto, sprigionante una grande vitalità animale: e' Zinzar.

ZINZAR

Che succede qui dentro? Chi è questa?

PAOLA

Quella stronza di mia madre! Vuol riportarmi a casa.

ZINZAR

Non può signora. Paola non vuole e poi siamo in affari insieme.

LAURA

Affari? Che genere di affari? Chi sei tu? Che vuoi da mia figlia?

ZINZAR

E' lei che ha bisogno di me!

PAOLA

Mandala via!

ZINZAR

Sentito? Andiamo!

Zinzar afferra Laura per un braccio per trascinarla fuori ma Laura, oppone resistenza e, nel movimento la camicetta si apre mostrando il bel seno della donna, segnato da un'elegante mise di pizzo nero.

ZINZAR

Però, niente male la pupona!

Paola ride sguaiata e tira col naso un altro pizzico di polverina.

L'atteggiamento di Zinzar cambia e allunga una mano per accarezzare i fianchi di Laura

ZINZAR

Proprio niente male .... Hai ragione tu: è meglio che non te ne vai ...

Laura arretra spaventata sotto lo sguardo acceso di divertito desiderio dello zingaro che si cala la zip dei pantaloni godendo del terrore della donna

LAURA

Che fa? E impazzito? C'è mio marito fuori ...

ZINZAR

Non aver paura, cocca... dopo mi supplicherai per averne ancora...

LAURA

Paola... Paola fai qualcosa!

Zinzar afferra Laura, la gira e la piega in avanti. La donna si ribella e colpisce lo zingaro, cerca di graffiarlo di ferirlo agli occhi. Zinzar ride, la blocca, la colpisce con un manrovescio e la manda con la testa in grembo alla figlia

ZINZAR

Tienila ferma!

Paola agguanta le braccia della madre e le blocca. Laura non reagisce più: fissa allibita la figlia che le sogghigna drogata sulla faccia.

PAOLA

Dai Zinzar, fottila... che magari quello che le è mancato nella vita!

Laura fissa la figlia con occhi sgranati, scossa da un tremito nervoso, incapace di reazioni. Zinzar le alza la gonna rovesciandogliela sulla testa.

ZINZAR(come un domatore)

Buona, buona... su, buona... che non ti faccio male ... buona..

Zinzar non si avvede che nel vano della porta della roulotte, rimasta spalancata, é apparso Giorgio che entra e afferra una bottiglia.

Zinzar si volta ma solo per ricevere il colpo in piena fronte si affloscia svenuto con la faccia colante sangue.

Giorgio abbraccia Laura e cerca di rianimarla

GIORGIO

Laura! Laura...

Paola si alza sfidando con lo sguardo il padre

PAOLA (rauca)

Portala via .... e sparite per sempre ...

Giorgio scuote la testa e allunga una mano per afferrare un braccio della figlia che si ritrae

GIORGIO

Vieni con noi.

Paola nega col capo e indietreggia di quel poco che le permette l'ambiente. Giorgio le ordina duro

GIORGIO

Tu vieni con noi!

la afferra per un braccio e cerca di trascinarsela appresso. Paola, come una bestia, lancia un urlo, si aggancia al letto con una mano e da sotto il cuscino prende un pugnale che punta contro il padre.

Zinzar intanto si riprende dalla bottigliata e annaspa per alzarsi.

Giorgio tenta di disarmare la figlia che gli ferisce una mano. Furibondo, afferra il polso di Paola e lo torce, costringendola a mollare il coltello. Ora é lui ad avere il coltello in pugno e Paola gli urla

PAOLA

Io sto qui! Faccio la puttana! Tu hai una figlia puttana, capito!? E vaffanculoo!

il pugnale nella mano di Giorgio vibra e per un attimo una voglia di uccidere passa negli occhi dell'uomo. Paola la sente e offre la gola, in un’ansia masochista di farla finita.

L'esplosione di un colpo di pistola, nel chiuso della roulotte, sembra una bomba.

Giorgio, colpito, si piega per il dolore. Si aggrappa ad una bombola di gas, la solleva strappando via il tubo di gomma e se ne fa scudo.

Zinzar, barcollante col sangue che gli cola sulla faccia, spara all'impazzata: un secondo colpo miagola sul metallo della bombola e poi fa scoppiare il lume ad olio e l’olio crea una macchia di fuoco e il fuoco si attacca ad una tenda e a una sedia di paglia.

Un terzo colpo ferisce Paola che si era stretta un cuscino addosso.

Un denso fumo offusca la vista.

Giorgio si tuffa contro Zinzar che gli spara in piena faccia ma la pistola batte a vuoto. Giorgio lo colpisce con la bombola da cui esce il sibilo del gas.

 

S C E N A 64

ROULOTTE. Esterno giorno

64-

 

La roulotte va a fuoco: fumo e fiamme escono dai finestrini.

 

S C E N A 65

ROULOTTE . Interno giorno

65-

 

Nel fumo denso Paolo annaspa, tossendo, gli occhi lacrimanti, afferra e solleva tra le braccia Laura svenuta. Barcolla verso l'uscita.

La mano di Paola sbuca dal fumo, sul pavimento, e artiglia il risvolto dei pantaloni del padre. Sono attimi terribili: Giorgio guarda la figlia, gli manca il fiato, poi si strappa dalla presa disperata di Paola e rantola:

GIORGIO

Prima tua madre ...

 

S C E N A 66

ROULOTTE. Esterno giormo

66-

 

Giorgio esce dalla roulotte barcollando con Laura svenuta tra le braccia. E’ bruciacchiato e ferito. Scende i tre scalini e posa sull’erba il corpo della moglie. Si volta per tornare dentro ma una tremenda esplosione distrugge la roulotte: volano via porte e finestrini e tutto si disintegra in un inferno di fuoco.

Giorgio viene scaraventato a terra dallo spostamento d'aria, quasi addosso a Laura. Dagli altri carrozzoni escono persone allarmate e vocianti.

Giorgio guarda i resti della roulotte istupidito, riprende Laura fra le braccia e guarda la faccia della moglie e balbetta

GIORGIO

Hai visto? Ho scelto te ... sulla tua maledetta torre ho scelto te ...

e attraversa barcollando il campo nomadi.

 

S C E N A 67

PIAZZALE DI PERIFERIA. Esterno giorno

67-

L’auto ha la portiera aperta, come la lasciò Giorgio che posa la moglie svenuta sul sedile accanto alla guida e si mette al volante.

L'auto parte con grandi sobbalzi.

 

S C E N A 68

STRADA DI CITTA'. Esterno giorno

 

Giorgio ferma la macchina davanti ad una farmacia, in una strada piena di negozi.

Laura è ancora svenuta, appoggiata al sedile.

Giorgio le aggiusta i vestiti e i capelli, le pulisce il volto con un fazzoletto con gesti maniacali, da pazzo, poi se lo infila sotto la camicia a tamponare la ferita che gli ha fatto Zinzar.

Scende dall'auto, entra nella farmacia.

 

 

 

S C E N A 69

FARMACIA. Interno giorno

69-

Giorgio parla concitato alla commessa

GIORGIO

There was an accident ... un incidente ... ha preso fuoco una roulotte ... Please, Roipnol ... I need Roipnol for my wife, you know, for my wife ...

Giorgio tira fuori una mazzetta di dollari e mette una banconota da venti sul banco. La commessa esita, poi prende la banconota e se la ficca in tasca. Poggia sul banco un flacone di Roipnol.

Giorgio lo prende e ringrazia con un cenno del capo, scappando fuori dal negozio.

 

S C E N A 70

ALTRA STRADA DI CITTA'. Esterno giorno

7 0 –

 

Laura apre gli occhi, frastornata, vede Giorgio uscire da un negozio di ferramenta, con in mano una grossa busta di plastica ben gonfia.

Giorgio si accorge che Laura è tornata in sè, butta sui sedili posteriori il tubo di plastica, poi si siede accanto alla moglie.

Scarta la confezione dei bicchieri di plastica e ne prende uno. Parla in fretta, sorridendo, cercando di essere rassicurante

GIORGIO

Come ti senti? Mi ero spaventato ... sei svenuta e ...

LAURA (frastornata)

Cos'è successo? Dov'è Paola? Quel bruto ...

GIORGIO

Tutto sistemato. Paola è stata magnifica. Ha chiamato la polizia e lo ha fatto arrestare quello zingaro.

Giorgio versa alcune gocce di Roipnol e le la fa bere a Laura

GIORGIO

Bevi questo per calmarti…

Laura esegue docile. Beve e chiede a Giorgio che riavvia l’auto.

LAURA

Perché non è con noi?

Giorgio accelera, si passa una mano sul viso e poi si volta verso Laura che non é ancora del tutto presente, con un sorriso rassicurante

GIORGIO

E' tutto merito suo se è finita bene, sai ... ha colpito quel porco sulla testa con la bombola del gas e poi siamo andati a chiamare la polizia! L'hanno fermata per testimoniare ma andremo a prenderla prima di sera.

LAURA

L'ho sempre detto che è una brava ragazza... visto che avevo ragione?

GIORGIO

Oh sì, Laura... avevi proprio ragione ...

nasconde la sua voglia di piangere. Laura richiude gli occhi sorridendo, sotto l’effetto calmante della medicina e sussurra

LAURA

I giovani vanno capiti, Giorgio ... vanno aiutati ... dobbiamo starle vicino ...

GIORGIO

Certo, Laura, certo ...

 

 

S C E N A 71

PUNTO PANORAMICO. Esterno tramonto

71-

 

Giorgio ferma l’auto sul ciglio della piazzola da cui si domina un panorama stupendo, col verde delle montagne e il lago lontano tinto dal rosso di un tramonto glorioso.

Ferma senza spegnere il motore. Laura apre gli occhi e si guarda intorno stupita

LAURA

Ma... perché mi hai portata qui?

 

GIORGIO

E' lo stesso panorama bellissimo di vent'anni fa... Non ti ricordi? Abbiamo fatto l’amore davanti a questo panorama...

LAURA

Oh sì! ... è fu bellissimo ...

Giorgio le sorride e si china su di lei. Le sfiora le labbra con le proprie e le sussurra

GIORGIO

E’ stato sempre bellissimo con te ...

Laura ricambia il bacio, poi si guarda intorno e una lieve ansia la riprende

LAURA

Ma Paola... tornerà con noi?

GIORGIO

Te l’ho detto. Andiamo a prenderla stasera. Sai, ha dovuto fermarsi alla polizia per la denuncia eccetera. ma ha capito che stava sbagliando tutto. Adesso non farà più niente di male.. adesso è di nuovo la nostra bambina...

LAURA

L'ha detto lei che vuol tornare?

GIORGIO

Ma certo! Torna con noi e non ci lasceremo mai più. Tutti e tre insieme.

LAURA

Oh finalmente, Giorgio, sono felice! Ero certa che la mia Paola avrebbe capito! Lei è buona, è solo quella porcheria che prende, quella robaccia e le cattive compagnie ... mi raccomando Giorgio, sii molto paziente con lei ...

GIORGIO

Ma certo. E poi ... non ce ne sarà più bisogno. Adesso Paola é la figlia che abbiamo sempre creduto che fosse.

Giorgio si piega verso i sedili posteriori per nascondere un irrefrenabile singhiozzo. Prende la bottiglia di champagne e due bicchieri

 

 

 

GIORGIO

Dobbiamo brindare ... usciamo dal tunnel, é la fine dell'incubo. Da ora in poi saremo di nuovo felici come prima...

Giorgio stappa la bottiglia che trabocca. Laura batte le mani felice. Giorgio le sorride

GIORGIO

Chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio ...

Laura chiude gli occhi e si appoggia al sedile felice. Giorgio ne approfitta per versare nello champagne di Laura gran parte del Roipnol e il rimanente nel proprio bicchiere.

Laura riapre gli occhi sorridente

LAURA

Fatto!

GIORGIO

Che desiderio hai espresso?

LAURA

Non si dice, se no non si avvera!

GIORGIO

Dirlo a me non è proprio dirlo ...

LAURA

Ho desiderato dei bei nipotini .... e quando verrà il tempo di morire, di morire insieme ...

Giorgio annuisce e le porge il bicchiere colmo di vino

GIORGIO

Splendido. A noi due e alla faccia di chi ci vuol male in cielo, in terra e in ogni luogo!

LAURA

A te, a Paola e a me!

GIORGIO

In quell'ordine?

Laura si tende verso di lui e lo bacia dolcemente, conferma

LAURA

Sì, in quest'ordine ...

i due bevono lo champagne.

 

Il sole scompare e un colpo di vento freddo agita le foglie..

Laura appoggia la testa sul petto di Giorgio e guarda lontano. Una mano di lei va ad accarezzargli una coscia e sussurra una domanda

LAURA

Tigellino ... mi ami tu?

Giorgio le accarezza la mano e le sussurra tra i capelli

 

GIORGIO

Sì, e tu lo sai ...

Laura si abbandona felice

LAURA

Che bello ... Mi viene un sonno! ... sarà lo stress ...

e scivola nel sonno ipnotico del Roipnol.

Anche Giorgio si sente intorpidire. Sposta la testa e la mano di Laura con grande cautela, scende dall'auto, apre la portiera posteriore e prende il tubo di plastica comprato in ferramenta.

Vacilla quando si piega per incastrarlo nel tubo di scappamento, ma riesce a fissarlo. Si aggrappa alla portiera posteriore, ne cala di due dita il vetro, ci incastra l’altra estremità del tubo che soffia i gas di scarico dentro l’auto. Chiude la portiera, si leva la giacca e rimbocca l’apertura del vetro in modo da rendere l’abitacolo stagno. La camicia è sporca di sangue.

Guarda l’orizzonte che imbruna e scrive nella polvere del lunotto posteriore, tracciando con un dito la parola:

 

FANCUL0

Rientra in macchina, si risiede al volante, chiude la portiera. Riappoggia sul proprio petto la testa della mogli e la mano di lei sull'inguine: posa su quella mano la sua, in una dolce carezza. Piega il capo appoggiando la guancia sui morbidi capelli di Laura.

Mentre i fumi dei gas di scarico riempiono l’auto, Giorgio socchiude gli occhi, abbandonandosi.

Le ombre della sera si fanno più cupe.

Tutto il mondo, visto da dentro l’auto, scompare nell'addensarsi del fumo che trasforma la macchina in una camera a gas.

Le due teste di Giorgio e Laura sono poggiate l'uno contro l’altra, i loro volti sereni.

La mano di lei e di lui poggiate sull'inguine di Giorgio sono un ultimo gesto d'amore.

ZOOM INDIETRO: la macchina resta là, col motore acceso e la parolaccia scritta sul lunotto.

F I N E

 

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