Cutrofiano
Quasi
10.000 abitanti,è un operosa cittadina della provincia di Lecce.Situata nel centro
del SALENTO a 85m.sul livello del mare dista 27 km da Lecce, ,20 da Gallipoli sullo
Ionico,26 da Otranto sull'Adriatico,50 dal Capo di Leuca . IL nome, che può risultare
strano,ha origini nobili ed antichissime,deriva infatti dal greco e
rimanda alla lavorazione della creta. L'argilla e Cutrofiano costituiscono un binomio
inscindibile da sempre, come documentano frammenti di ceramica di riproduzione locale
ritrovati in siti diversi del vasto agro cutrofianese, ed attualmente conservati
presso il Museo della Ceramica. Tali rinvenimenti attestano che Cutrofiano era abitato fin
dalla preistoria;della continuità abitativa del territorio sono prova le diverse ville
rustiche di epoca romana localizzate nelle contrade Badia, Scacciato, Castelli, Piscopio,
Padiglione, Cavallerizza. Chorion Bizantino, fu frequentato da monaci brasiliani(cripta
di S. Giovanni) e conservò il rito greco fino al XVII sec.. Distrutta nel
1480 durante "il sacco di Otranto", dal 1664 fu ducato dei Filomarini illustre
ed antica famiglia napoletana. Fino al 1860 Cutrofiano fu capoluogo di mandamento.
vecchia cartolina postale
Museo Comunale della Ceramica
è
temporaneamente alloggiato nei locali della biblioteca comunale ed accoglie un cospicuo
numero di oggetti tradizionali, in gran parte prodotti in passato dagli artigiani locali.
Questo raccolta comprende circa 500 pezzi ed è suddivisa secondo gli usi a cui erano
destinati i vari oggetti.Accanto a questa raccolta tradizionale vi è conservato anche del
materiale archeologico, costituito soprattutto da frammenti raccolti nella campagna
cutrofianese. Questo materiale va dal periodo medievale fino a quello romano, ed in
piccola parte alla preistoria.
Piazza felice Cavallotti |
piazza felice cavallotti
Attività ECONOMICHE
Cutrofiano è uno dei più estesi e
fertili territori agricoli, in cui fin dal XVI sec. si coltiva l'ulivo e la vigna.
L'esperienza, la tecnologia e le esigenze del moderno mercato hanno determinato un
progressivo affinamento e miglioramento dei prodotti.
Il grano qui lo si può gustare
"stumpatu" (pestto nel mortaio e poi cucinato) ma anche in insalata estiva ( al
posto del riso).Si trova sempre la tradizionale " friseddhra" ed i
"taralli", o il tipico pane fresco: il "panettu" , la
"puccia" meglio se con le olive nere. Una ghiottoneria,poi, la pasta fresca con
farina d'orzo: "minchiareddhri" e "ricchie" con sugo e ricotta
"uschiante" sono una delizia!
Gran parte del tabacco levantino
prodotto in Italia è coltivato qui. Si coltivano inoltre legumi e ortaggi di ogni tipo.
Ma non dimenticate: con cibi robusti irrorate con "vinu nivvru" (vino nero),
con i più leggeri dissetatevi con rosatello fresco; l'aperitivo con il bianco e
...alla salute!
Prima di andar via controllate se ai
vostri piedi non occorra una nuova calzatura: potreste approfittare di un fortissimo e
diffusissimo mercato della calzatura a buon prezzo e di qualità.
Quel che non avete potuto vedere di
Cutrofiano è senz'altro ciò che si svolge sottoterra:da oltre cento anni qui il
materiale da costruzione lo si è cercato ed estratto a circa cento metri di
profondità, nelle cave-miniere di tufo.
Ma l'attività che caratterizza da
sempre Cutrofiano è la lavorazione della terracotta. abili artigiani modellano con le
proprie mani argilla dandole innumerevoli forme per gli usi più vari.
Calendario delle manifestazioni
17 febbraio: S. Antonio delle focare
19 Marzo :festa di San Giuseppe
12-13-14-Giugno : festa patronale di S .Antonio da Padova
21 Giugno : festa di San Luigi
Agosto : estate cutrofianese
Agosto : mostra dell'artigianato e della terracotta
3° domenica di settembre: fiera di S.Rocco
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la CONGREGA del IMMACOLATA
è un monumento notevole del tardo balocco
salentino. Edificata tra il 1764 ed il 1722 su progetto dell'architetto Felice De Palma'
presenta una facciata divisa in due parti,in quello superiore si nota il ricco stemma
borbonico sormontante la finestra centrale.Ai suoi lati si ergono due nicchie con
conchiglie che accolgono rispettivamente le statue dei santi Rocco e Filippo neri . Un
frontone monocuspidato conclude la facciata centrale sulla cui sommità è collocata la
statua della Madonna Immacolata. L' interno ,purtroppo rimaneggiato in epoca recente ,è
costituito da un ampio ed unico vano a pianta ottagonale allungata. Ricchi medaglioni in
pietra leccese stile rococò incorniciano le settecentesche e pregevoli tele di Saverio
Lillo raffiguranti episodi della vita della Vergine .
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la Chiesa Madre
, dedicata a Maria SS. della Neve, edificio più
volte ristrutturato ed ampliato tra il XVI ed il XIX sec., ha pianta longitudinale a tre
navate divise da possenti colonne in pietra leccese di ordine dorico con arco a pieno
centro.
I seicenteschi altari laterali mirabilmente scolpiti in pietra leccese, stilisticamente
attinenti ai moduli di G. Cino, incorniciano tele di scuola napoletana.
Tra queste, di notevole pregio il dipinto di Francesco Solimena (1.mo altare a sinistra)
raffigurante la Vergine col Bambino ed i Santi Gennaro e Francesco d'Assisi. Interessante
il Crocifisso ligneo di ignoto maestro del Settecento (2.do altare a destra).Le pitture
murali presenti all'interno sono d'inizio secolo, opere di Isaia Negro
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