SYSTEM OF A DOWN









LA STORIA: Los Angeles, 1993: in uno studio di registrazione il cantante Serj Tankian incontra Daron Malakian, un giovane chitarrista di origini armene, proprio come le sue. Nonostante suonino in due gruppi separati i due si rendono conto di avere in comune molte cose, e inizia così a nascere in Daron l'idea di formare un proprio gruppo proprio composto da soli armeni. Nascono così i Soil, con Serj alla voce e Daron alla chitarra, il gruppo che formerà la base dei System Of A Down. Intanto i due conoscono Shavo Odadjian, un chitarrista-bassista, da poco trasferitosi nelle vicinanze; Shavo inizia a frequentare i due e a suonare di tanto in tanto con loro, per poi diventare il loro manager. Alla batteria arriva Andranik "Andy" Khatchadurian. Nel 1995 avviene un cambiamento radicale nella band: Shavo diventa il bassista ufficiale, e John Dolmayan prende il posto di Andy alla batteria. Da quel giorno il gruppo cambia nome: da Soil a Victims Of A Down, per poi diventare il definitivo e attuale System Of A Down. La domanda che molti si fanno sui System Of A Down è il significato del loro nome: il nome viene da una poesia di Daron, intitolata "Victims of a down" e successivamente adattata da Serj appunto in "System Of A Down", in quanto fa riferimento a una fascia più ampia, non solo a un gruppo di persone, ma alla società stessa. Serj stesso è solito dire: "Date il vostro personale significato al nostro nome; significa cose differenti per gente differente. Questa è la sua bellezza: è come mettere un quadro su una parete e chiedere 'che cosa ne pensi?'. È molte cose differenti, personali, un livello politico; e lo lasciamo aperto all'interpretazione.". Il primo show è al Roxy di Hollywood, dove il promotore dà ai componenti della band alcuni biglietti in prevendita e loro li rivendono al doppio del prezzo. Poi fanno da spalla a band come i Manhole, gli Human Waste Project e gli Engines Of Aggression; così i SOAD iniziano un giro di performance live, a cui la gente non manca mai: le fanzine locali li paragonano a un fuoco incontrollato. Ma la loro fortuna nasce una sera al Viper Room, sempre a Hollywood, quando Guy Oseary, della Maverick Records, porta ad assistere a una loro performance il suo amico Rick Rubin, produttore e proprietario della American Recordings, scopritore di famosi gurppi rap degli anni '80. Rubin rimane senza fiato - testuale commento - , e il risultato è la sottoscrizione di un contratto con l'etichetta di Rubin della American. Esce così il loro primo album "System Of A Down", in collaborazione con Silvia Massey. Nel 1997 i SOAD iniziano quindi la loro vincente avventura con l'American Recordings, iniziando sin dai primi tour a fare da spalla a gruppi prestigiosi, come gli Slayer, prima della definitiva rivelazione come futuro del metal all'"Ozzfest tour" del 1998. In seguito entrano di nuovo in sala di registrazione nella primavera del 2001. I System Of A Down hanno scritto in totale trentatrè pezzi, ma solo quattordici sono stati inseriti nell'album. Il suo produttore, Rick Rubin, si é detto molto soddisfatto del nuovo lavoro dei System Of A Down, lodando più volte l'operato della band, in particolare le doti vocali di Serj. Nei mesi successivi i System Of A Down hanno suonato in diversi festival sia negli Stati Uniti che in Europa, per poi partire a settembre con gli Slipknot per un tour di due mesi, "Pledge of allegiance". "Fin da quando ci siamo formati" dice Serj "avevamo in mente di fare una musica non di solo intrattenimento, ma dove potevamo parlare delle nostre origini. Parlo spesso di queste cose ai concerti, di contro-informazione, delle cose che non vengono a galla così facilmente. Noi facciamo metal e in Armenia di solito questa musica non è suonata. La musica tradizionale armena è drammatica, come la nostra. C'è una cosa che molti non sanno: il nostro popolo è stato massacrato, c'è stato un genocidio pari quasi a quello degli ebrei nella seconda guerra mondiale... e molti non lo sanno. Morti su morti dimenticati dal mondo e questo non ci sembra giusto. L'ingiustizia commessa dallo stato turco è stata una dei punti che mi hanno caratterizzato fin dar ragazzo, per questo ho sempre cercato di interessarmi di cosa succede nel mondo, perché le ingiustizie ci sono e vengono nascoste, e questo mi ha fatto aprire gli occhi. Questo si sente nella nostra musica, questo ci motiva; l'Armenia è un influenza più o meno presente in ogni nostra canzone.". Usano una struttura ritmica a 4/4, senza alcun strumento tradizionale, ma le vibrazioni e i suoni presenti nelle loro canzoni richiamano sempre le loro origini medio-orientali. La questione armena è spiegata in "P.L.U.C.K.", una canzone rivoluzionaria che deve far pensare a come le ingiustizie vengano commesse e come non vengano mai fuori. Sono i testi a dominare sulla musica, spesso vengono prima scritti e poi adattati alla ritmica, e così capita che una canzone abbia più testi, a seconda dello stato d'animo del gruppo al momento di comporla. "Il nostro obiettivo è sempre stato di essere aperti a qualunque corrente ci guidasse nelle nostre vite: musicalmente, tematicamente, in ogni modo, per essere noi stessi." spiega Serj "Le nostre canzoni e i temi vanno dalla politica al sociale all'angoscia del vivere quotidiano. Facciamo musica perché l'amiamo, e il nostro programma non è solo politico. Ci piacerebbe toccare ogni senso del nostro pubblico: vista, udito, gusto, tatto. Non ci concentriamo solamente su un'emozione aggressiva, anche se è quella che noi proviamo. La rabbia diventa più rabbiosa se parti tranquillo all'inizio. È la chiave delle nostre dinamiche, abbiamo l'apertura per andare ovunque. Va da sé che siamo una heavy band, ma possiamo anche fare una canzone d'amore. Abbiamo un sacco di persone a cui piace il nostro sound che non sono mai state dentro la musica heavy. Abbiamo tipi incrociati di amanti della musica.".