Gli elfi Noldor a Lot

 

La storia dei Noldor è una storia avventurosa e cruenta che ha alimentato l’epica degli Elfi della Terra di mezzo per tutte le Ere. I Noldor furono una delle tre tribù che accolsero la chiamata dei Valar per attraversare il mare verso le bianche sponde del Reame Beato di Valinor. Li guidava Finwe loro capo ed essi crebbero in sapienza e possanza sotto la tutela dei Signori dell’Occidente. In particolare erano cari ad Aule ed egli e i suoi spesso si recavano da loro. Grande divenne l’abilità e la scienza dei Noldor; ma ancora maggiore era la loro sete di nuove conoscenze, e in molte cose presto superarono i loro maestri. Erano di linguaggio mutevole perché avevano una vera passione per le parole, e sempre erano alla ricerca dei nomi più adatti alle cose che conoscevano o immaginavano. E accadde che i muratori della casa di Finwe, cavando pietre tra le colline (poiché essi si dilettavano ad erigere alte Torri), scoprissero per primi le gemme della terra e le estrassero in quantità innumerevole; e elaborarono strumenti per tagliarle e foggiarle, e conferivano loro molte forme. Non le tesoreggiavano, ma le davano liberamente, e con il loro lavoro arricchivano tutta Valinor.

Finwe era Re dei Noldor. I figli di Finwe furono Feanor, Fingolfin e Finarfin; la madre di Feanor era Mìriel Serinde, mentre la madre di Fingolfin e Finarfin era Indis dei Vanyar.

Feanor era supremo in quanto ad abilità di lingua e di mano, più dotto dei suoi fratelli; lo spirito in lui ardeva come fiamma e a lui e alla sua progenie è legata maggiormente la storia dei Noldor , anche a Lot.

Fu Feanor ad inventare la scrittura e ad intrappolare la luce degli Alberi di Valinor in gemme che chiamò Silmaril, fu lui che forgiò le prime armi per difendere i suoi tesori. Melkor il valar però, nella sua perversione uccise Finwe e rubò i Silmaril scappando oltre il mare, e su di lui cadde l’ira della Casa di Feanor. Questi con parole di fuoco convinse i Noldor seguirlo verso la Terra di Mezzo alla caccia di Morgoth, giurando coi suoi figli di uccidere chiunque si fosse messo tra la sua famiglia e le pietre beate.

La partenza dei Noldor da Valinor però fu macchiata dal sangue.

Feanor condusse le sue schiere al porto di Alqualonde, la città dei Teleri e si impadronì delle loro navi per raggiungere la Terra di Mezzo con la forza. Il Fratricidio di Alqualonde e la disubbidienza ai Valar che dissuasero i Noldor dal partire, costò loro la maledizione di Mandos:

 

"Lacrime innumerevoli voi verserete; e i Valar fortificheranno Valinor contro di voi e ve ne escluderanno, sì che neppure l’eco del vostro lamento varcherà le montagne. Sulla Casa di Feanor, l’ira dei Valar piomberà da Occidente fino all’Oriente estremo, ed essa sarà anche su tutti coloro che ne seguiranno i membri. Il loro Giuramento li impellerà, e tuttavia li tradirà, per sempre privandoli di quei tesori che hanno giurato di perseguire. A un’infausta fine volgeranno tutte le cose che essi ben cominciano; e questo accadrà per il tradimento di una stirpe verso l’altra, e per la paura di tradimento. Gli Spodestati essi saranno per sempre.

Voi avete sparso ingiustamente il sangue dei vostri fratelli e avete insozzato la terra di Aman. Sconterete il sangue col sangue ,e fuori di Aman dimorerete nell’ombra di Morte. Chè, sebbene Eru vi abbia destinati a non morire in Ea, e sebbene le malattie non vi assalgano, pure potete essere uccisi ,e uccisi sarete : da armi e tormento e dolore; e i vostri spiriti raminghi verranno poi a Mandos. Ivi a lungo dimorerete bramando i vostri corpi , e troverete scarsa pietà sebbene tutti coloro che avete ucciso impetrino per voi. E coloro che perdurano nella Terra di Mezzo e non verranno a Mandos, finiranno per essere stanchi del mondo come di un greve fardello, e deperiranno e diverranno quali ombre di rimorso agli occhi della razza più giovane che verrà. I Valar han detto."

 

Le parole di Mandos però dissuasero solo Finarfin e la sua gente, imparentata coi Teleri , che ritornò sui suoi passi ottenendo il perdono dei Valar e la corona dei Noldor in Valinor.

Feanor, i suoi sette figli Maedrhos, Maglor, Celgorm, Caranthir, Curufin, Amrod e Amras, Fingolfin, i suoi figli e i figli di Finarfin giunsero così nel Beleriand iniziando una guerra secolare contro Morgoth- Melkor

I tre Silmaril portarono la loro eredità di dolore e Morte nella Terra di Mezzo e solo l’amore di Beren l’Uomo e Luthien l’Elfa riuscì a strapparli dalla Corona di Ferro di Morgoth unendo per sempre i destini di Uomini ed Elfi. Earendil e la loro nipote Elwing guidati dalla luce di uno dei Silmaril giunsero a Valinor e ottennero l’intervento dei Valar che con la Guerra d’Ira spazzarono via la minaccia di Morgoth , recuperarono i Silmaril e sospesero la maledizione di Mandos.

 

In quei secoli di guerra di tutti i Signori dei Noldor solo Maedrhos, Maglor e Galadriel figlia di Finarfin erano sopravvissuti tra quelli partiti da Alqualonde.

Alla fine della Guerra d’Ira Maedrhos convinse il fratello Maglor a recuperare con la forza i due Silmaril rimasti dal campo dei Valar vittoriosi. Nessuno li fermò.

Maedrhos restò bruciato dal contatto con la pietra e impazzito dal dolore si gettò con essa in un cratere infuocato nelle viscere della terra.

Maglor sopravvisse gettando il suo nel mare e vagò per anni per le coste occidentali della Terra di Mezzo in uno stato di oblio.

I Valar tornarono a Valinor e portarono con loro chi volle seguirli sollevando il bando di Mandos e perdonando gli Spodestati.

I Noldor che, troppo legati alla Terra di Mezzo, decisero di restare si unirono a Dama Galadriel o a Cirdan il Carpentiere.

Galadriel fondò Ost-in-Edhil , la Fortezza degli Eldar, in Eregion e con lei prese dimora anche Celebrimbor, figlio di Curufin erede dell’abilità di suo padre Feanor, che forgiò gli Anelli del Potere. La città fu spazzata via dagli attacchi delle truppe di Sauron e Celebrimbor morì lasciando orfano il giovane figlio Isil che riparò con la Corte in Lorien.

Anni dopo giunse nel Bosco d’Oro un viandante incappucciato, un elfo Noldor dallo sguardo fiero che disse chiamarsi Gil-Estel e chiese di vedere Dama Galadriel

Presentato alla Signora il Noldor affermò essere l’unico figlio di Maglor, cresciuto in segreto ai Porti Grigi, sotto la tutela di Cirdan e Gil-Galad, venuto a reclamare la tutela del nipote Isil.

Le lettere di accompagnamento dell’Elfo e il simbolo della casata di Feanor che portava al collo provarono le sue parole e fu così che Isil lasciò Lorien con lo zio.

 

Isil divenne così il Bardo di Mare e apprese da Elrond e dagli altri Noldor in esilio tutta la sapienza e le tradizioni del suo popolo. Apprese anche dell’esistenza di un suo Cugino, figlio di Gil-Estel , di poco più anziano di lui il cui nome veniva tenuto nascosto.

Isil e il Cugino, che negli anni che seguirono si fece chiamare nel Ducato di Lot Roderik, crebbero assieme sulle sponde del mare Occidentale. Assieme viaggiarono per tutta la Terra di Mezzo, Isil Maestro di Conoscenza e Roderik Menestrello e Guerriero.

Dimorarono per qualche tempo a Rivendell dove Isil fu tutore nelle Arti Magiche di Arwen la Bella e Roderik fu sovrintendente di Corte di Elrond e Maestro di Spada dei fratelli Elladan e Elrohir.

I loro cuori però erano irrequieti, il fuoco della Casa di Feanor ardeva nel loro petto e la sete di conoscenza e avventura li consumava impedendo loro di trovare requie tra la loro gente, Roderik in particolare sentiva incombere ancora la Maledizione di Mandos sul suo destino mentre Isil si sentiva legato alla sorte degli Anelli forgiati da suo padre.

Purtroppo durante la guerra dell’Anello i due Cugini si trovavano a Oriente alla Corte degli Istari Blu e non poterono partecipare alla caduta di Sauron che tanta parte aveva avuto nella malasorte del loro casato. Fu a questo punto che si decisero a salpare.

Chiaramente la loro presenza sulla Terra di Mezzo aveva perso di significato. La distruzione dell’Unico segnava la fine dell’influenza della Casa di Feanor e probabilmente anche la fine di ogni strascico della Maledizione di Mandos sulle terre che avevano percorso in lungo e in largo.

Si recarono così ai Porti che li avevano visti bambini e, assieme ai pochi fedeli della loro stirpe che li avevano aspettati, salparono alla volta di Aman assieme al padre di Roderik, Gil-Estel , ma evidentemente la sorte dei discendenti della Casa di Feanor era segnata.

 

Una enorme tempesta condusse Isil e Roderik sulle sponde di una terra sconosciuta, la loro nave si infranse sulle scogliere, Gil-Estel disperso.

 

Questa terra era il Ducato di Lot.

 

Fu sulle spiagge di Lot che il cugino di Isil, impressionato dall’inesorabilità della Maledizione di Mandos , rinunciò al suo nome elfico per promettere a Varda e a tutti i Valar l’inizio di una nuova era per i Noldor Spodestati.

Su quelle spiagge si ribattezzò Roderik e guidò quello che era restato della sua stirpe all’interno delle mura della Città di Lot facendo giurare ad ogni membro della sua stirpe di mettere le sue arti al servizio del Bene e della Pace.

La sapienza di Isil e la nobiltà di Roderik, che aveva rinunciato all’uso delle armi all’interno del Ducato e si era votato al celibato per dar peso al suo giuramento a Varda , attrassero l’attenzione della Regina degli Elfi di Lot, Squirrel che li accolse presto nella sua Corte salvo poi scoprire una reale parentela tra loro.

 

I Noldor di Lot contribuirono quindi allo splendore del Ducato che li aveva accolti nel bisogno mettendo al servizio dei fratelli elfi le loro arti di fabbri e Maestri della tradizione e la loro antica sapienza e possanza.

 

Con una cerimonia ufficiale il giorno delle nozze della Regina Squirrel i Noldor furono riconosciuti come stirpe ufficiale del Ducato e Roderik fu nominato Custode dei Sigilli della Casa Reale degli Elfi di Lot.

 

Isil e Roderik presero dimora nella Torre di Minas Tilsul, Punta del vento.

 

 

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