Il Mondo di Elric

 

Il mondo di Elric può essere considerato alla stregua del nostro Medioevo. Non esistono alcune invenzioni come le balestre ma è conosciuta la lavorazione del vetro, non esistono armi futuristiche ma soltanto le classiche armi medioevali. Esiste una forma molto avanzata di magia, comprendente la Demonologia, cioè la capacità di richiamare creature da altri Mondi, che rende peculiare l'ambientazione creata da M. Moorcock.

Un Mondo segnato dalla presenza costante e determinante di alcune Divinità che governano i personaggi della saga per raggiungere i propri obiettivi. Capeggiati da Lord Arioch, suprema entità del Chaos, si adoperano in tutti i modi affinché venga soverchiato l'Equilibrio, distrutta la Legge e segnata la fine delle creature che popolano i Regni Giovani. Il protagonista stesso, Elric di Melniboné incarna tutti i vizi del suo popolo: l'apatia e la crudeltà insite nella natura degli abitanti dell'Isola del Drago è ben riflessa nell'animo del Principe Albino. Mai soddisfatto delle proprie azioni e governato da forze a lui superiori, vaga nel mondo portando solo morte e disperazione. Non solo malasorte, ma un triste destino che condannerà tutti gli amici e le persone care allo sfortunato eroe ad una morte per sua mano: trafitte dalla nera spada Tempestosa, vera dominatrice dell'animo del Lupo Bianco. Quest'arma è infatti la vera protagonista della saga, determina molte scelte e decisione del suo possessore e non rivelerà mai la sua natura malvagia e perversa, o perlomeno non lo farà fino all'epopea finale...

Antagonista allo strapotere del Chaos, vi è la Legge: perfezione e conservazione di ciò che è utile e caro al mondo. Ma la Legge non è solo bontà ma anche feroce e cieca tirannia che non sa guardare al di là dei propri obiettivi. In questi concetti Moorcock si rivela eccezionalmente innovativo: la lotta tra Bene e Male diventa lotta tra Chaos e Legge, concetti ben differenti dato che in nessuna fazione è ravvisabile totale bontà o totale crudeltà. Tanto il Chaos che la Legge le contengono entrambe, hanno motivazioni diverse ma alla fine, se una dovesse prevalere sull'altra, si arriverebbe comunque alla fine del Mondo stesso: o per distruzione o per abbandono. Per questi motivi l'animo di Elric è sempre combattuto: la sua Spada Nera ed il popolo a cui appartiene lo richiamano al Chaos, mentre questi vuole opporsi in tutti i modi alla predestinazione della sua razza. Si schiera dalla parte della Legge per conservare e garantire pace nel mondo riuscendo comunque a fallire: non è ancora chiara la via da percorrere. Le meditazioni e l'introspezione tipica dei personaggi di Moorcock ma estranea alla cultura fantasy classica, portano l'Albino a scegliere per l'Equilibrio, incarnando così quelle virtù che permettono di mantenere ferma la Bilancia Cosmica.

Con consapevolezza rinasce l'eroe per incarnare il Campione Eterno, vero filo conduttore della narrativa fantasy di Moorcock. Il salvatore del Mondo ed il protettore della sua conservazione, colui che salverà tutto il complesso sistema di Universi creati dall'autore inglese: il Multiverso. Come un fiume, come le radici di un albero, l'Equilibrio scorre tra le pieghe del tempo e dello spazio, creando infiniti Mondi e creature. In alcuni di questi Mondi, il Chaos o la Legge prendono il sopravvento, trasformando il Pianeta stessa in qualcosa di diverso e corrompendo la sua natura. La furiosa battaglia di dominio per i Regni Giovani è qualcosa che va al di là delle mire di potere dei suoi protagonisti; burattini manovrati da sapienti e potenti mani di creature provenienti da altri Universi.

 

Così il Principe Elric di Melniboné, l'Uccisore di Donne, si trova ad agire con la convinzione di volere che le cose accadano, quando in realtà queste, solo in alcuni casi, accadono per suo volere.