Un' idea di teatro basata sulla teoria della non separabilità delle arti temporali, la sperimentazione di una nuova gestualità (in partiture dal carattere mimico-gestuale quali Negativo, Incontro a tre, Esercizi, ecc.), le realizzazioni di opere di teatro musicale (Scene del potere, Rappresentazione et esercizio, Rot, ecc.) e il contemporaneo interesse per l'improvvisazione condussero Guaccero, sul finire degli anni ' 70, a fondare il gruppo di improvvisazione teatrale Intermedia formato dallo stesso compositore, dalla cantante Lucia Vinardi, dal mimo Claudio Conti, dall'attrice Lidia Biondi (sostituita poi dalla danzatrice Claudia Venditti) ai quali poi si aggiunse il compositore Mauro Bagella. Con essi dal 1978 in poi realizzò diversi spettacoli basati su esercizi di improvvisazione strumentale, vocale, parlata, mimico-gestuale.
Le Tesi per "Intermedia" sono degli appunti trovati nell'archivio dell'autore, non pensati per una pubblicazione, i quali possono essere però un valido contributo per chiarire i presupposti teorici che erano alla base del lavoro di Intermedia.

TESI PER "INTERMEDIA"

1.1. Lo "strumentista" suona strumenti, il "cantante" canta, il "danzatore" danza, il mimo "mima", l' "attore" recita: ognuno opera solo in un settore con altri del settore, rifiutandosi di uscire dal settore. E' lo "specialista".

1.2. "INTERMEDIA" opera in ragione opposta allo specialismo. Il teatro extraeuropeo o il teatro antico sono antispecialistici. L'opera lirica, almeno in alcune sue manifestazioni, è tendenzialmente antispecialistica.

1.3. Specie nel mondo occidentale l' "opera d'insieme" (il Gesamtkunstwerk) è pur sempre una riunione di specialisti. INTERMEDIA propone non solo di far lavorare insieme specialisti di diverse arti (cantante, strumentista, attore, danzatore, mimo, etc.), ma di far lavorare ogni artista in diverse specialità.

1.4. Per ragioni storico-ambientali, tuttavia, possiamo utilizzare solo artisti che partono da tecniche e settori specifici e che sono divenuti, nel corso dell'attività, "virtuosi" di una specialità. Non occorre negare o comprimere, perciò, il virtuosismo particolare, ma far sì che questo venga integrato da una estensione del campo di azione: si tratta di acquisire una buona abilità in altre discipline facendo leva sulla propria, e di scoprire possibilità latenti o non utilizzate nel proprio campo sotto lo stimolo delle tecniche di altri campi artistici.

2.1. E' inteso che, come i singoli "specialisti" possono (e devono) non livellare in basso le proprie abilità, essi sono chiamati, con appositi esercizi a perfezionarsi secondo il massimo possibile in altri campi.

2.2. Gli artisti "specialisti" forniscono l'un l'altro esempi, esercizi, tecniche perché ognuno raggiunga livelli che impediscano allo spettatore di distinguere immediatamente chi sia lo strumentista, il cantante, l'attore o il mimo. L'ideale sarebbe di poter avere a un momento un quartetto strumentale, a un altro un gruppo di attori, a un altro un gruppo di mimi o danzatori, a un altro ancora un gruppo polifonico.

2.3. Gli specialisti propongono in particolare esercizi come segue:

a) per la composizione musicale e gli strumenti, fornire nozioni e proporre esercizi sulle forme musicali, sulla grafia, sull'improvvisazione, sui sistemi musicali, specie contemporanei, sull'approccio agli strumenti di vario genere (fiati, corde, percussioni, elettronici), sulle tecniche sperimentali sugli strumenti;

b) per la voce cantata, fornire nozioni e proporre esercizi sulla respirazione, sulle diverse impostazioni, sull'intonazione, sulle tecniche sperimentali, sulle varie "specialità" di canto (lirico, popolare, leggero, etc.) e sul loro uso in esecuzioni improvvisate o no;

c) per i movimenti corporei, fornire nozioni e proporre esercizi su elementi di danza e/o di mimo, di scioglimento muscolare, su dominio del corpo, sui rapporti fra i corpi nello spazio, di improvvisazione col movimento;

d) per le tecniche della parola, fornire nozioni e proporre esercizi su dizione, su deformazione timbrica o temporale della parola, sull'uso della parola in connessione con la voce cantata, su giochi logici con parole, su azioni con parole (teatro di prosa), sull'improvvisazione verbale.

2.4. Per raggiungere un buon grado di abilità personale e di amalgama di gruppo è necessario lavorare con costanza senza fermarsi a risultati elementari. E' indispensabile, accanto al lavoro fatto in gruppo, realizzare esercizi personali: questo è tanto più importante per gli esercizi di canto o con gli strumenti.

3.1. Sappiamo bene che i singoli specialisti sono spesso chiamati o per necessità o per interesse a formar gruppo e a espletare attività in ambiti specialistici (attori con attori, strumentisti con strumentisti, etc.): occorre, per svolgere le attività di INTERMEDIA, ritagliare spazi di tempo dalle attività specialistiche. Ogni non-continuità o fermata sui risultati ottenuti nel nostro lavoro implica regresso o approssimazione dilettantistica.

3.2. Gli esercizi in INTERMEDIA per altro arricchiscono (e hanno arricchito) anche e proprio le esperienze specialistiche. Occorre partire - ed è impossibile diversamente - nel nostro lavoro da "esercizi". Se è legittimo lavorare in vista di risultati finalizzati (esecuzioni pubbliche), è impossibile "arrangiare" esecuzioni col bagaglio di "abilità" già in possesso di ognuno. Il nostro lavoro è simile a quello di un gruppo strumentale o vocale o di un qualsiasi gruppo sperimentale che spende abbastanza tempo in esercizi e prove prima di "uscire" al pubblico.

3.3. Esempi di esercizi elementari fatti (e da riprendere) sono:

a) sul suono strumentale: esercizi di poliritmia su percussioni, di emissione di armonici da oggetti sonori (piatti, gong, campane di vetro, etc.), di emissioni elementari su strumenti a fiato, a corda, elettronici;

b) sulla voce cantata: esercizi di respirazione, di emissione (vari tipi di impostazione), di intonazione (unisono, glissati, fasce sonore), di "rumori" vocali;

c) sul movimento: esercizi di scioglimento o controllo disarticolato di parti del corpo, di controllo dello spazio, di movimento interpersonale;

d) sulla parola: esercizi di scomposizione fonetica, di timbriche diverse nell'emissione, di uso della parola per "concentrazione" interpersonale, per giochi verbali fra operatori e pubblco.

3.4. Esempi di esercizi da fare possono essere:

a) sul suono strumentale: tecniche meno elementari nel trattamento delle percussioni (poliritmia, passaggi di abilità, rullati, etc.), studio di armonici controllati, emissioni più elaborate e controllate da strumenti a fiato, corde, elettronici, esercizi con strutture strumentali da "comporre", studio elementare di tastiere;

b) sulla voce cantata: sviluppo di esercizi di respirazione, emissione e intonazione, intervalli temperati e extratemperati, studio di "armonici" controllati, esecizi con strutture da montare, esecuzione o improvvisazione in "stili" diversi (sperimentale, liricheggiante, leggero, popolare, etc.);

c) sul movimento: esercizi più elaborati di controllo del corpo e dello spazio, esecizi di montaggio di "strutture" del movimento;

d) sulla parola: sviluppo degli esercizi fatti, invenzionie di nuovi usi della parola specie in improvvisazione verbale.

3.5. Possono essere sviluppati esercizi di transizione da un medium all'altro (ad es. da suono vocale a suono/rumore strumentale a suono/rumore fonetico) o esercizi di simultaneità o successività di "media" (ad esempio parola + canto + movimento + strumenti oppure, al contrario, successione di solo canto, solo strumenti, solo parola, solo movimento). E' possibile, cioè, eseguire "eventi totali" o eventi specialistici eseguiti da tutti gli operatori: un'azione mimica in silenzio, una scena di "teatro di prosa", un brano polifonico, un brano strumentale.

3.6. Sono stati usati (e possono usarsi) oggetti sonori e visivi.

Oggetti sonori sono:

a) gli strumenti: a percussione (tamburi, piatti, gong, campanelli, lastre, maracas, campana di vetro, etc.), a corda (pianoforte, saranghi, vahila, altri cordofoni semplici), a fiato (trombone, flauti dolci, fischietti vari), elettronici (tastiere, sintetizzatori),
b) i modificari di suono: microfoni, sistemi di filtraggio per voci e strumenti.

Oggetti visivi sono:

a) gli oggetti scenici: maschere, elementi scenici,
b) elementi d'illuminazione: luci comandate direttamente dagli esecutori, specie in situazioni d'improvvisazione.

In genere in INTERMEDIA sono usati gli operatori e quanto attiene alla loro diretta operazione. Da qui l'assenza di scene, elementi di "racconto" o "ambientazione" narrativa. Altri oggetti sonori o visivi potranno essere introdotti.

3.7. E' bene venga fornito un prontuario di esercizi di base da parte degli "specialisti" affinché gli altri del gruppo possano esercitarsi anche a parte, da soli o in incontri a due o a tre (v. 2.4.)

4.1. I tipi di realizzazione proposti o da proporre al pubblico, come risultato di esercizi, possono essere:

a) eventi a improvvisazione totale (gli operatori giungono di fronte al pubblico con i loro oggetti senza aver concordato alcun schema di svolgimento),

b) eventi elaborati su canovaccio (gli operatori eseguono sulla base di una traccia, che può essere un "percorso" di eventi - da principio a fine - o un "montaggio improvvisato di strutture preordinate),

c) esecuzione di opere scritte (gli operatori agiscono come esecutori di fronte a una partitura o a un copione).

4.2. Le prospettive di organizzazione e di operatività di INTERMEDIA, partendo in primo luogo come iniziativa di musicista e di teatro musicale, sono legate ai circuiti in ispecie musicali, senza per questo trascurare altri circuiti teatrali.Il circuito musicale ha il vantaggio di essere legato a un particolare tipo di sovvenzionamento, che può evitare alcuni impacci del circuito teatrale (obbligo di un certo numero di repliche, borderau, etc.). In particolare il circuito più agevole è quello dell'attività in sedi concertistiche.

4.3. Le possibilità operative potranno essere di due tipi: a) attività autogestita, con propria sovvenzione, b) attività a scrittura presso le sedi concertistiche ufficiali.

4.4. Il lavoro immediato, da fare e su cui impegnarsi, può essere così schematizzato:

a) stages mensili, con un numero di ore da distribuire possibilmente accorpate, per seminari ed esercitazioni,

b) attività autogestita da effettuare in tardo autunno su sovvenzione già assegnata,

c) attività a scrittura da promuovere con invio di dépliants.

Testo da mettere di seguito alle "Tesi"

I tipi di azione musicale che presenta INTERMEDIA possono essere: testi completamente scritti, montaggi di azioni scritte o suggerite, canovacci su cui improvvisare, improvvisazioni senza schema.
L'organico base è costituito da quattro esecutori, ma è allargabile secondo le esigenze.
Sono preferiti ambienti di esecuzione privi di strutture fisse, come ad esempio un palcoscenico o una sala "da opera", anche eventuali situazioni policentriche. Meglio, comunque, ambienti tipo "sale da concerto", da visionare e concordare di volta in volta. E' necessario poter disporre dell'erogazione di energia elettrica per ... Watt.