PERCHÉ LA TERRA SIA RESTITUITA
Spesso
pensiamo che il problema della terra sia tipicamente
latinoamericano. Scopriamo invece che sta assumendo toni
drammatici anche in Africa. Il Kenya ne è un esempio lampante.
In un paese come il Mozambico, dove multinazionali e boeri stanno
comprando enormi appezzamenti di terreno, è diventato oggi un
dramma nazionale.
Per
noi a Korogocho la terra è il problema centrale. Abbiamo
riflettuto a lungo con un gruppo di lavoro (il Land Caucus) che
si incontra mensilmente. Abbiamo preparato una lettera che
servisse di riflessione per i vescovi del Kenya, i quali l'hanno
presentata all'incontro degli episcopati dell'Africa che si è
tenuto in Sudafrica nel mese di settembre 1997. Lo stesso tema è
stato accolto nell'agenda dei lavori anche dalla Conferenza
continentale delle chiese protestanti d'Africa (AACC), nella
riunione dell'ottobre 1997 ad Addis Abeba.
È
importante che le chiese inizino a riflettere in chiave biblica,
etica ed evangelica sul tema della terra e sulla sua importanza
per l'Africa. "Noi pensiamo che la chiesa sia il solo punto
di riferimento al quale la gente può rivolgersi per un aiuto -
abbiamo scritto nella lettera. - La chiesa è depositaria di una
lunga tradizione profetica che va da Mosè a Gesù. La terra è
centrale nell'alleanza di Mosè: la terra di Dio deve essere a
beneficio di tutti e non di pochi. Quando il sogno di Dio è
stato tradito, soprattutto sotto la monarchia, i profeti hanno
messo sotto accusa lo status quo che favoriva i ricchi a spese di
molti morti di fame. E Gesù, depositario di questa forte
tradizione profetica, rilancia il sogno di Dio".
Nel
frattempo abbiamo agito localmente favorendo l'aggregazione delle
baraccopoli di Nairobi per la lotta per la terra. Il 26 settembre
1997 abbiamo assistito ad un vero miracolo: oltre un migliaio di
persone, in rappresentanza di 45 baraccopoli della capitale, si
sono ritrovate in centro città per lanciare il loro manifesto
sulla terra. Era commovente vedere i volti dei baraccati decisi a
lottare (sono in due milioni a dover vivere nell'un per cento
della terra disponibile a Nairobi e che appartiene al governo).
Sono
decisi a raccogliere un milione di firme da portare al governo
perché riconosca loro il diritto alla terra dove risiedono. Al
grido Umoja ni silaha ya maskini (L'unità è l'arma dei poveri),
i baraccati hanno cantato, protestato, gridato per un'intera
giornata! È davvero l'inizio di un'alleanza fra tutti i
baraccati di Nairobi che rivendicano il diritto alla terra. Ma è
anche la lotta di tutto un continente dove c'è così tanta terra,
ma purtroppo nelle mani di pochi!
È
quanto abbiamo scritto ai vescovi dell'Africa, chiedendo una
riflessione e un impegno. "Questo sarebbe un grande dono
mentre ci prepariamo a celebrare il grande Giubileo del 2000, il
cui scopo nella Bibbia è la restituzione della terra ai suoi
veri proprietari. Il Giubileo del 2000 è una buona occasione per
porre la terra tra le preoccupazioni centrali della chiesa in
Africa".