Madre Teresa

·La vita

·La congregazione delle Missionarie della Carità

·La filosofia di Madre Teresa

·Testimonianze

 

La vita 

Agnes Ganxhe Bejaxhiu nasce il 26 gennaio 1910, a Skopje, Macedonia (ex-Iugoslavia), da genitori albanesi.

 

Dal 1925, fu permesso ai gesuiti jugoslavi di lavorare nel suo paese natio. Essi attrassero molti giovani, uno dei quali era Agnes.

Uno dei gesuiti lascia Skopje ed e’ mandato dal suo ordine in India. Da lì  invia lettere piene di entusiasmo sulla sua vita al Campo della Missione Bengal.
La giovane Agnes e’ tra coloro che si offrono volontari per la Bengal Mission. Viene messa in contatto con le suore di Loreto in Irlanda mentre queste sono al lavoro in India, presso la diocesi di Calcutta (l’India era allora colonia dell’Impero Britannico).

 

Nel 1928 parte per Dublino e poco dopo inizia  il noviziato a Darjeeling, in India.

Qui prende i primi voti  nel 1931 e, passo dopo passo, giunge ai voti finali nel 1937.  

Dal 1929 al 1948, Madre Teresa insegna geografia alla St. Mary’s  High School di Calcutta. Durante questi anni e’ direttrice della scuola e Superiore della Figlie di Sant’Anna, un  ordine indiano vicino alle Suore di Loreto.

 

Nel settembre 1946 sul treno diretto a Dajeeling avverte la chiamata di Dio, che le chiede di dare vita a un nuovo ordine che appaghi la sete d’amore e di anime di Gesu’, lavorando al servizio dei più poveri tra i poveri.

 

Nel 1948 Madre Teresa lascia cosi’ le Suore di Loreto e il suo abito tradizionale. Si veste di un sari bianco con un bordo azzurro e una croce sulla spalla.

Dopo aver frequentato un corso intensivo da infermiera, entra nei quartieri più poveri visitando  i bisognosi e prendendosi cura dei malati ed apre la sua prima scuola a Motijheel.

Nel 1949 prendono a funzionare i primi dispensari.

Nel giro di due anni alcune ragazze si uniscono a lei e, quando nel 1950 viene finalmente approvata e istituita a Calcutta la Congregazione delle Missionarie della Carità , il gruppo conta dodici sorelle.

Nel 1953 Madre Tersa getta le basi della Link of Sick and Suffering Co-Workers unendo al nuovo ordine gli ammalati e i sofferenti che offrono la proprie sofferenze per sostenere i missionari attivi nel loro servizio ai poveri.

Nel 1962 nasce una nuova congregazione all’ interno delle Missionarie della Carità, I Fratelli Missionari della Carità.

!969 L’associazione internazionale dei Collaboratori di Madre Teresa viene affiliata alla congregazione delle Missionarie della Carità.

Nel 1976 Madre Teresa fonda il “Ramo contemplativo“ delle missionarie della Carità.

 

Nel 1959 viene fondata la prima Casa missione fuori da Calcutta, nello stato indiano del Bihar.

Nel 1965 in Venezuela le Missionarie della Carità aprono la prima fondazione fuori dall’India. A questa, nel giro di quasi trent’anni, segue l’apertura di numerossimi centri in tutto il mondo.

Infatti si aprono fondazioni a Ceylon, in Italia (prima a Roma e poi aPalermo ), in Africa, in Australia, in Giordania, in Irlanda, in Russia, negli Stati Uniti, nello Yemen, in Perù, in Etiopia, in Cambogia, in Nuova Guinea.

 

Il 5 settembre 1997  Madre Teresa muore.

Prima di essere sepolto nella Casa Madre di Calcutta, il suo corpo viene lasciato esposto per una settimana nella Chiesa di San Tommaso. Migliaia e migliaia di persone giungono da tutto il mondo per porgere l’ultimo saluto.

 

Nel corso della sua vita Madre Teresa ha ricevuto moltissimi riconoscimenti :

 

1962               Premio PADMA SHRI  (“Loto ai piedi di Dio”) dal                      Presidente dell’India.

 

1971        Premio Internazionale da John F. Kennedy

 

           Laurea Honoris Causa in studi Umanistici presso

            l’Università di Washington.

 

1972         Premio per la Comprensione Internazionale  JAWAHARLAL  

            NEHRU dal Governo indiano.

 

  !973   Premio  TEMPLETON per  il “Progresso della Religione” dal

            Principe Filippo.

  

1974   Premio “MATER ET MAGISTRA”  in America.

 

1975            Medaglia della FAO a Roma.

 

Premio ALBERT SCHWEITZER negli USA.

 

1976            Laurea Honoris Causa presso Santiniketan, in India.

 

1977            Laurea Honoris Causa in Teologia dell’Università di Cambridge.

 

          Premio Internazionale BALZAN a Roma.

 

1979        Premio Nobel per la Pace

 

1980        BHARAT RATNA (“Perla d’India”),il più alto riconoscimento 

           ufficiale indiano.

 

1982        Laurea Honoris Causa all’Università di Harward.

 

1997  Medaglia d’Oro dal Congresso degli Stati Uniti.

         

 

La Congregazione delle Missionarie della Carità

La congragazione è composta da 8 sezioni:

·  le suore attive

 Dedicano la propria giornata al servizio dei più poveri tra i poveri

 ·  le suore contemplative

Pregano per la maggior parte del tempo, con l’eccezione di due

ore in cui anch’esse si dedicano al servizio nella comunità.

·  i fratelli attivi

Svolgono un lavoro simile a quello delle suore attive.

·  i fratelli contemplativi

Svolgono un lavoro simile a quello delle suore contemplative.

·  i padri missionari

 Dedicano più tempo alla contemplazione, pregano e dicono messa

·  i missionari e le missionarie laici

Prendono gli stessi voti delle sorelle , ma possono anche sposarsi e avere una famiglia. Possono associarsi direttamente alle opere di apostolato delle missionarie della Carità, oppure trovare un proprio apostolato che consenta loro di vivere il quarto voto di “servizio gratuito e appassionato ai più poveri tra i poveri ” per tutta la vita.

·  i volontari

Condividono al stessa visione dell’opera delle Missionarie della Carità e desiderano vivere “irradiando l’amore di Dio” in povertà volontaria e sacrificando ogni lusso. Lavorano al fianco dei membri dell’ordine e vivono in preghiera e con spirito di servizio  nei confronti delle proprie famiglie e della comunità.

Chiunque, di qualsiasi confessione religiosa, può unirsi ai collaboratori.

 

·  i collaboratori malati e sofferenti

Offrono le proprie sofferenze per i poveri e per il lavoro che fra loro conducono le Missionarie della Carità. Le preghiere forniscono sostegno spirituale ai missionari attivi. Pregando per il lavoro altrui, diventano una sorta di alter ego dei missionari.

 

      La filosofia di Madre Teresa

 

Da un’intervista

 

“Un giorno, mentre ero nei quartieri  poveri di Calcutta  e  stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era cosi’ forte che stavo per vomitare, anche se le stavo solo passando vicino.

Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza speranza, e mi sono detta: questa e’ la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita.

Tutto quello che volevo in quel momento, era di andarmene via il piu’ presto possibile e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai piu’.

E ho cominciato a correre, come se correre potesse aiutare quel desiderio di fuggire che mi riempiva con tanta forza. Ma prima che avessi raggiunto l’angolo successivo della strada, una luce interiore mi ha fermata. E sono rimasta li’, sul marciapiede del quartiere povero di Calcutta, che ora conosco cosi’ bene, e ho visto che quella non era l’unica donna che vi giaceva, e che veniva mangiata dai topi. Ho visto anche che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede.

Mi sono voltata e sono tornata indietro da quella donna, ho cacciato via i topi, l’ho sollevata e portata al piu’ vicino ospedale. Ma non volevano prenderla e ci hanno detto di andarcene via. Abbiamo cercato un altro ospedale, con lo stesso risultato, e con un altro ancora, finche’ non abbiamo trovato una camera privata per lei, e io stessa l’ho curata. Da quel giorno la mia vita e’ cambiata. Da quel giorno il mio progetto e’ stato chiaro: avrei dovuto vivere per e con il piu’ povero dei poveri su questa terra, dovunque lo avessi trovato.”

       

Dai primi scritti di Madre Teresa:

                          Una chiamata nella chiamata

   

10 settembre 1946

GIORNO DELL’ISPIRAZIONE

 

“Sapevo che era la Sua volonta’ e che dovevo seguirlo verso coloro che, come Gesù, non avevano un luogo dove posare il capo…il nudo, il disprezzato, l’abbandonato, il dimenticato, l’affranto…non v’era dubbio: doveva essere opera Sua…il messaggio era stato molto chiaro, era un ordine...sapevo a chi appartenevo, ma non sapevo come arrivarci, come tutto ciò sarebbe stato raggiunto, e così mi lasciai usare da Duio a modo Suo, un modo a me ignoto.”

 

 

Madre Teresa insegna :

 

Nostro Signore ci dona un esempio vivente :

    “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il    

      Figlio dell’Uomo non ha un luogo dove posare il capo.”

Dal primissimo giorno della Sua esistenza Gesù e’ cresciuto in una povertà tale che nessun essere umano sarà mai in grado di provare, perché …

    “Essendo ricco egli si fece povero”.

Dal momento che io sono una sua collaboratrice, devo essere cresciuta e nutrita da quella povertà che il signore mi chiede.

 

Non accettiamo la povertà perché costrette, ma perché sceglaimo di essere povere per amore di Gesù.

 

La povertà è amore, prima di essere rinuncia.

     

La Missione

 

“ La grandezza della nostra vocazione sta nel fatto che siamo chiamate a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del povero e del sofferente. Siamo chiamate tutti i giorni, come il prete durante la Messa, a toccare con mano il corpo di Cristo sotto forma dell’umanità sofferente, e dare Gesù a tutti coloro con i quali veniamo in contatto, diffondendo la fraganza del Suo amore ovunque noi andiamo.

Possa ognuno di noi vedere Gesù Cristo nella persona del povero. Piu’ il lavoro o le persone sono ripugnanti, tanto piu’ grandi devono essere la nostra fede, il nostro amore il nostro gioioso e devoto servizio al signore nelle dolorose sembianze del povero.

 

 

Il frutto del SILENZIO è la Preghiera

Il frutto della PREGHIERA è la Fede

Il frutto della FEDE e’ l’Amore

Il frutto dell’AMORE è il Servizio

Il frutto del SERVIZIO è la Pace. ”

       

Meditazione di Madre Teresa

           in ospedale (19 giugno 1983)

 

Che dite che io sia ?  (Mt 16,15)

 

Chi è Gesù per me?

Gesù è ilVerbo fatto uomo.

Geù è il pane della vita.

Gesù è la vittima offerta

per i nostri peccati sulla croce.

Gesù è il sacrificio offerto per i miei

e per i peccati del mondo.

Gesù è la parola che va proclamata.

Gesù è la verità, che deve essere narrata.

Gesù è la vita, che deve essere percorsa.

Gesù è la luce, che deve essere fatta splendere.

Gesù e’ la vita, che deve essere vissuta.

Gesù è l’amore, che deve essere amato.

 

Gesù è la gioia, che deve essere condivisa.

Gesù è il sacrificio, che deve essere offerto.

Gesù è la pace, che deve essere data.

Gesù è il pane della vita, che deve essere mangiato.

Gesù è l’affamato, che deve essere nutrito.

Gesù è l’assetato, che deve essere dissetato.

Gesù è l’ignudo, che deve essere rivestito.

Gesù è il senza tetto, che deve essere ospitato.

Gesù è il malato, che deve essere sanato.

Gesù è l’uomo solo, che deve essere consolato.

Gesù è il non voluto, che deve essere voluto. Gesù è il lebbroso, che deve essere lavato nelle sue ferite.

Gesù è il mendicante, che deve essere gratificato di un sorriso.

Gesù è l’ubriaco, che bisogna ascoltare .

Gesù è il malato di mente che bisogna proteggere.

Gesù è il piccolo che bisogna abbracciare.

Gesù è il cieco, che bisogna guidare.

Gesù è il muto, cui bisogna parlare.

Gesù è lo zoppo, con cui bisogna camminare.

Gesù è il drogato, che bisogna aiutare.

Gesù è la prostituta, da sottrarre al pericolo e da sostenere.

Gesù è il prigioniero, che bisogna visitare.

Gesù è il vecchio, che deve essere servito.

 

Per me

Gesù è il mio Dio

Gesù è il mio sposo

Gesù è la mia vita

Gesù è il mio solo amore

Gesù è il mio tutto di tutto.

La mia pienezza.

 

Gesù ,

ecco chi amo con tutto il cuore,

con tutto il mio essere.

Gli ho dato tutto,

persino i miei peccati.

E lui m’ha sposata a se stesso.

In tenerezza e amore.

Ora e per la vita.

Sono al sposa del mio sposo crocifisso.

 

Amen.