QUEL DIO CHE È NATO FUORI LE MURA...

Tra colline di sporcizia e rifiuti fumanti come vulcani, sotto un sole cocente, attenuato da un leggero vento, un misto di acido e polvere, nel cuore di Mukuru - la discarica di Nairobi - celebro l'eucaristia. Seduti su cumuli di sporcizia, centinaia di raccoglitori di rifiuti, in religioso silenzio, aspettano, con il sacco in mano, di scattare non appena i camion della nettezza urbana scaricheranno il loro prezioso fardello. Accanto a loro centinaia di enormi uccellacci rapaci, brutti e spennacchiati (bong'au) in cerca anche loro di cibo... Una vera visione apocalittica.

Sotto di noi, a un tiro di schioppo, Korogocho, che come serpente si perde all'orizzonte.

"Il Signore è con voi!", urlo a questa straordinaria assemblea. Il Signore è davvero con questa gente (è l'Emmanuele). Se c'è, non può essere che qui. Dò il benvenuto (karibuni) alla prima e alla seconda comunità di Mukuru e a tutti i raccoglitori di rifiuti, a tutti i ragazzi di strada. Guardo quei volti, sporchi di polvere e sudore... "lo sono il Buon Pastore - così recita la Parola del Vangelo -, conosco le mie pecore ed esse mi conoscono... Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

I paria della storia sanno che Lui è il Padre Buono (gli altri sono ladri e briganti!). Lui li chiama, uno per uno, per nome (a Nairobi sono dei vermi!). Ma anch'essi lo conoscono. È venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. "Come voi?", chiedo. "La nostra non è vita!", mi rispondono.

Entro nei loro problemi vitali. Decidono di citare in tribunale gli ospedali che buttano nella discarica siringhe, sangue... (quanta gente si è presa l'AIDS raccogliendo rifiuti!). Decidono anche di organizzarsi per controllare le incessanti esalazioni che rovinano i polmoni di chi lavora in questo inferno...

Qui la Parola è sempre così vera, attuale... "È Lui il Padre Buono che con mano potente ci sta tirando fuori dall'Egitto, da questo inferno - dice Sarah della piccola comunità cristiana di Mukuru. Voglio cantare le sue meraviglie". Poi tutti iniziano la preghiera. Sono invocazioni a voce alta, che ti toccano il cuore. Poi Sarah gira tra la gente benedicendola con l'acqua... Spezziamo il Pane "dato per voi" con questa grande cerchia di uomini, donne e bambini che vivono sui rifiuti della società. La grande famiglia di Dio, la famiglia dei poveri. È l'alleanza, "il calice del mio sangue", dell'Abbà con gli ultimi della terra. È il Dio-con-noi: è l'Emmanuele, è Natale!

In quel momento arrivano i camion della nettezza urbana... e i raccoglitori corrono verso i rifiuti. Rimango con pochi attorno all'altare improvvisato su un pezzo di legno e vimini scartati.

È Natale... Lo celebrerò così alla discarica spezzando il Pane con gli ultimi della terra.

E il vostro dove sarà? Lo potete ancora celebrare nell'opulenza delle vostre città illuminate a giorno? Quel Bambino che è nato "fuori le mura della città" può ancora nascere in quel vostro mondo opulento?

Ci capisco sempre di meno. Ma di una cosa sono certo: Gesù, oggi, nasce a Mukuru.