NON ABITUIAMOCI ALLA GUERRA
Da molto tempo è in atto una guerra.
La cosa più terribile che sta accadendo è che ci stiamo abituando alla guerra, ci stiamo abituando alla morte.
A forza di vedere sofferenze e massacri non rimaniamo più colpiti, la nostra coscienza quasi non grida più.
Fra qualche tempo i profughi non faranno più notizia e anche la solidarietà economica di noi italiani ( che in un primo tempo è stata così forte) potrebbe diminuire.
Se ci abitueremo alla violenza e nulla più ci stupirà allora la pace avrà perso.
Perché affinché ci sia la pace ci devono essere persone che non tollerano la violenza, non accettano l'ingiustizia e si impegnano a essere portatori di pace.
Molti pensano: "Cosa posso fare per la pace? Non dipende da me la guerra !"
Anche se ci
sentiamo impotenti cerchiamo di fare qualcosa per la pace, ognuno
secondo le sue possibilità, e convinciamoci che:
"
POSSO FARE QUALCOSA PER LA PACE !".
"In queste ore di grandi pericoli vorrei ripetere con forza che la guerra non può essere un mezzo adeguato per risolvere i problemi esistenti fra le nazioni. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Continuo a sperare che ciò che è iniziato abbia fine al più presto."
(Giovanni Paolo II, 17 gennaio 1991, primo giorno della guerra del Golfo)
INVITIAMO TUTTE LE PERSONE CHE DESIDERANO LA FINE DI TUTTE QUESTE SOFFERENZE AD ENTRARE IN CHIESA, ANCHE PER POCHI MINUTI, E PREGARE AFFINCHÉ' TORNINO LA PACE E LA LIBERTÀ' NEI BALCANI.