Giubileo sociale: tempo di solidarietà e remissione dei debiti

Partecipare al Dimensione K vuol dire essere consapevoli della scelta che si fa: decidere di “impegnarsi per gli altri”.

Questa SCELTA comporta quindi un nuovo modo di dividere il nostro tempo.

Comporta decidere di dedicare una parte del nostro tempo agli “altri”, ai poveri.

 

Partecipando a questo gruppo  dobbiamo diventare tutti insieme consapevoli  di essere chiamati  a “celebrare il tempo della solidarietà”

 

Nella storia degli ebrei e di noi cristiani questo concetto del “tempo per la solidarietà”, del “tempo dell’amore per i poveri” è sempre stato presente….

 

Provocazione

Scrive p. Alex Zanotelli un missionario Africano che da molti anni vive in una baraccopoli a Korogocho:

“Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto. Ma nel settimo non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno i poveri del tuo popolo.” (Es 23,10).

Il  Giubileo aveva lo scopo di smantellare le strutture di disuguaglianza socio-economica attraverso la remissione del debito contratto da un membro della comunità, la restituzione della terra persa ai proprietari originari, la liberazione degli schiavi.

Se questo è fare Giubileo, se questa è la nostra fede, appare sempre più chiaro che noi la proclamiamo oggi scegliendo o l’impero del denaro o il Sogno di Dio.

Viviamo in un Sistema in cui economico che permette al 20% della popolazione di utilizzare l’83% dei beni di questo mondo,  mentre il 20% dei più poveri riceve meno del 2%

E’ un sistema che uccide per fame 20-30 milioni di persone l’anno e che dichiara inutili un miliardo di esseri umani. La nostra professione di fede non è fatta recitando il Credo, ma dicendo con le nostre scelte economiche quotidiane da che parte stiamo !

Quanti di voi giovani, oggi, scelgono una professione a basso reddito ma ad alto contenuto umanizzante o caritativo? Chi non si consulta con l’esperto per collocare i risparmi al massimo interesse ? Quanti giovani ritengono che sia perfettamente normale che i soldi producano i soldi ?”

 

Giubileo: “essere chiamati a celebrare il tempo della Solidarietà, l’anno di Grazia”

 

La preparazione e celebrazione del Giubileo è certamente una provvidenziale occasione per convertirci ad uno stile di vita, che riveli attenzione e predilezione verso i poveri.

Ciò sarà possibile se cominceremo a vedere i poveri non solo o prevalentemente come fonte di problemi, ma come risorsa per recuperare valori autentici […]

Questa logica va oltre l’elemosina e l’assistenzialismo per creare cultura della gratuità, della condivisione, del bene comune da anteporre a quello personale nel quadro di un vero progetto di pastorale della carità, che è fonte di:

-         revisione di atteggiamenti e di comportamenti inquinati dall’egoismo dall’attaccamento al denaro, “che è la radice di tutti i mali” (1 Tm 6,10)

-         apertura a tutte le vie della carità: nel civile, nell’ambito legislativo, nei nodi della politica e dell’economia, nell’impegno per lo sviluppo e per la pace, nell’attenzione quotidiana a tutte le sofferenze e a tutte le forme di povertà..

 

I poveri dobbiamo guardarli ed amarli  come una “presenza reale” di Gesù, che categoricamente ha detto:

“Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25,35)

 

(brano tratto da “Amore preferenziale per i poveri e Giubileo del 2000” del Comitato Nazionale per il Grande Giubileo del 2000)

 

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