GIUBILEO DEGLI OPPRESSI 2000

E ORA TOCCA A NOI...

Tocca a noi

anzitutto sviluppare una spiritualità giubilare che affonda le sue radici nella tradizione biblica, ebraica e cristiana, tradizione che sta dalla parte degli esclusi perché il Dio di Mosè, il Dio di Gesù, non è il Dio del faraone e dell’impero romano, ma è il Dio degli schiavi e dei crocifissi.

Una spiritualità che si alimenta di contemplazione e di Parola. E nella contemplazione scopre e assume il Sogno di Dio, sogno di una economia e di una società alternative all’impero.

  Concretamente, ci impegniamo

a dare tempo alla lettura e all’ascolto della Parola, alla contemplazione, al silenzio, alla preghiera.

  Tocca a noi migliorare la nostra formazione con un impegno personale e comunitario, per conoscere e riflettere sulle situazioni del mondo e capirne i meccanismi e trovare modi di intervento per cambiarne la logica.

Ci impegniamo a leggere strumenti di informazione alternativa, come Nigrizia, e a prendere sul serio campagne di sensibilizzazione.

Ci impegniamo a resistere all’impero del denaro e del mercato, consumando solo lo stretto necessario (definito coi criteri dei poveri), sia nel mangiare, sia nel vestire, sia nel viaggiare, e riducendo il consumo di energia, acqua, elettricità, petrolio e derivati. Coltivando la cultura del limite nell’uso delle cose e della sobrietà, adottando la metodologia dei bilanci di giustizia e usando preferibilmente i prodotti del commercio equo e solidale.

Ci impegniamo a consumare in modo critico, rifiutando di essere complici di ogni sfruttamento dell’uomo, della donna e dei bambini.Ci impegniamo a guadagnare il nostro denaro onestamente, fuggendo ogni tipo di speculazione finanziaria.

Ci impegniamo a non accumulare, dando ai poveri ciò che supera lo stretto necessario.

Ci impegniamo a investire saggiamente i nostri risparmi, impedendo che servano a produrre armi e altri fattori negativi per la vita dell’umanità; per questo mettiamo i nostri risparmi nella Banca Etica o comunque in circuiti trasparenti e puliti. Ci impegniamo a far conoscere queste realtà nel nostro ambiente, ad amici e conoscenti.

Ci impegniamo a riconoscere e promuovere la dignità di ogni uomo e di ogni donna; noi vogliamo osare l’accoglienza: per questo collaboriamo perché gli immigrati abbiano lavoro e casa – non solo lavoro, ma lavoro e casa, perché possano vivere una vita normale. Come missionari comboniani abbiamo cominciato mettendo a disposizione dell’accoglienza dei lavoratori immigrati la maggior parte dell’ex seminario comboniano di Thiene.

Ci impegniamo a lottare contro la tratta delle donne per la prostituzione, affinché nessuna donna sia costretta dalla necessità a vendere il proprio corpo. Come comboniani siamo coinvolti con vari missionari in questo impegno diretto, a Cestelvolturno di Caserta come a Verona e altrove.

Ci impegniamo a promuovere la pace sempre e ovunque, ad essere sentinelle attente e pronte a gridare contro ogni ingiustizia, a denunciare con forza il delitto continuo delle guerre volutamente dimenticate dalle grandi agenzie di informazione che sono nelle mani dell’impero, come le guerre in Sudan, Congo, Ruanda, Burundi, Somalia, Eritrea, Etiopia, Angola, Sierra Leone, Colombia, e altre. Un mezzo concreto di pressione è oggi la Campagna Break the silence.

Ci impegniamo perché la chiesa italiana assuma come istanza propria la non violenza attiva. Come comboniani continuiamo a dare il nostro contributo anche attraverso Nigrizia e con una presenza di animazione nelle comunità cristiane.

Ci impegniamo a gridare forte l’ingiustizia di cui sono oggetto milioni di persone private della loro terra, come gli indios e i baraccati delle grandi città. Cercheremo di coordinarci, con l’aiuto dei nostri mezzi di comunicazione, in maniera di esercitare una pressione sulle autorità responsabili.

Ci impegniamo a lottare contro una politica che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo; vogliamo invece una politica attenta alle fasce più deboli e impegnata in relazioni internazionali tese a creare un mondo solidale, dove i beni sono distribuiti equamente. Diciamo no ad una politica che è a servizio di un’economia di sfruttamento che arricchisce solo i ricchi.

Concretamente ci impegniamo a chiedere ai candidati alle elezioni, politiche o amministrative, cosa intendano fare riguardo a problemi come le povertà, le nuove schiavitù, le relazioni con i paesi impoveriti, l’economia liberista... E ci impegniamo a rifiutare il nostro voto a candidati che propongono una politica che continua a favorire i ricchi e a impoverire i poveri, in Italia come nel resto del mondo.

 

Ci impegniamo a collaborare sul territorio con tutte le realtà cristiane e laiche che condividono gli stessi ideali, lo stesso Sogno di Dio per un mondo più bello e fraterno. Come comboniani ci impegniamo a dare la nostra adesione alla rete locale di Lilliput

Noi non ci rassegniamo a questa situazione del mondo: resisteremo e lotteremo insieme.

  Noi resteremo uniti: isolati, saremo presto assorbiti dall’impero che continua a divorare i poveri, anzi rischiamo di diventarne complici.

 

Insieme saremo forti e riusciremo a produrre qualche crepa nell’edificio dell’impero che oggi appare solido e vincente. Per restare uniti siamo pronti ad usare ogni mezzo, anche le moderne tecnologie informatiche. Come comboniani mettiamo a disposizione un sito per entrare in altri mondi (www.giovaniemissione.it )

  Noi continueremo a riunirci per aiutarci a conoscere, a riflettere e ad agire come veri discepoli di Gesù Cristo affinché

tutti siano riconosciuti

figli dello stesso Padre

chiamati a vivere da fratelli.

Solo allora sarà festa!

Solo allora sarà giubileo degli oppressi e millennio senza esclusi.