CHIESA ITALIANA, CORAGGIO!

Che bello ritornare nei "sotterranei" della vita e della storia! Che bello ritornare alle piccole comunità cristiane, alle eucaristie celebrate nel cuore della notte con i malati di Aids, alla lettura del Vangelo fatta dai raccoglitori di rifiuti - la piccola comunità cristiana della discarica. Pochi giorni fa ho letto con loro il Vangelo per la festa del Sacro Cuore: "Ti lodo, Papi, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti, ai grandi, e le hai rivelate ai poveri, agli ultimi" (Mt 11,25-30). Che bello ascoltare gli ultimi, lodare il Papi perché davvero continua a compiere le sue meraviglie in loro, nella gente della discarica... qui, oggi!

Che potenza nella lettura della Parola fatta dai poveri, dai malati di AIDS, dalle ragazze di strada... Che potenza quando tutto questo diventa celebrazione solenne, festante nel giorno del Signore! Che festa la liturgia domenicale nella parrocchia di Saint John! La gente, umile e povera, esce con il sorriso sul volto... così differente dalla gente che vedevo uscire dalle nostre chiese in Italia, la domenica mattina con il viso triste! "Ma da dove venite?", mi capitava di chiedere loro. "Da messa!", mi rispondevano.

È forse questa la fotografia più vera della nostra chiesa italiana: una chiesa ricca con templi sontuosi, con chiese bellissime, ma triste e fredda! La freddezza della gente, durante le nostre liturgie (che non sono più celebrazioni) dove non si riesce quasi neanche più a darsi la mano! Cerimonie che non scaldano il cuore! Liturgie senza un popolo.

Sentita e vista ora da Korogocho, dopo che per sei mesi ho camminato con voi sulle strade d'Italia, la chiesa italiana, nel suo insieme, mi sembra ricca e fredda, distante... Ritornando dopo anni di assenza, ho trovato una chiesa ancora più inserita nel sistema, direi ancora più funzionale al sistema.

È incredibile vedere come il popolo cristiano stia assumendo, bevendo quei "valori" tipici della società consumistica. È la paganizzazione dei nostri cristiani, è la materializzazione delle nostre coscienze. Gli dèi dell'Impero del denaro (soldi, successo, potere, sesso ...) sono diventati il dio dei cristiani. È questo il grande tradimento che avviene all'interno della nostra chiesa italiana. Ed è proprio questo che alla fine ci rende sempre meno persone, sempre più cose.

Purtroppo anche i preti, in generale, sono lontani dall'essere quella voce provocatoria all'interno delle comunità cristiane. Ho trovato sacerdoti stanchi, delusi, disorientati... (con delle stupende eccezioni che mi hanno fatto gioire!). E così dicasi dei vescovi, anche qui con poche eccezioni. I vescovi sembrano prigionieri della paura. Ma paura di chi, di cosa? La nostra è una chiesa che manca di coraggio, di profezia, di futuro. Chiesa italiana, coraggio! La chiesa dei poveri ti saluta e prega per te.