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TERRE DES HOMMES

Diversi anni or sono una rivista propose alle lettrici, con l'iniziativa "Mille mamme per mille bambini", di intraprendere l'adozione a distanza di un bambino/a per permettergli/le di condurre una vita decorosa, ossia di mangiare, vestirsi ed avere un'istruzione , il tutto con un minimo di L.30.000 al mese.
Aderii immediatamente: le associazioni che partecipavano a questa iniziativa erano moltissime, la sorte fece sì che fosse "Terre des hommes" quella che mi affidò, all'epoca, Kathoon Samira, bambina indiana di circa 11 anni, per la cui crescita ho potuto contribuire fino all'inizio del 1997 circa.
Con la cifra di L.40.000 al mese la bambina, che aveva una famiglia molto numerosa, un padre con occupazioni precarie, una casa senza i servizi minimi indispensabili, poteva mangiare regolarmente, andare a scuola fino al conseguimento di un diploma minimo, vestirsi decorosamente, il tutto grazie all'associazione Terre des Hommes che era presente sul territorio fornendo servizi pubblici, insegnanti, medici, etc.
Ogni sei mesi ho sempre avuto un regolare resoconto della situazione della bimba e di quel che la circondava, ho ricevuto fotografie e disegni ed un notiziario sulle attività dell'associazone.

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A causa di vari problemi da alcuni anni i volontari di Terre des hommes non possono più prestare la loro opera in alcune parti dell'India, così non hanno potuto più provvedere al mantenimento di Samira, ma mi hanno proposto di continuare a contribuire con la stessa cifra per un "progetto familia", sempre in India...

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Ho accettato, alzando il contributo a L.50.000 mensili, anche perché l'idea della casa famiglia era interessante: i bambini, in gruppi di 12-15, vengono allevati e curati ogni gruppo da una coppia di sposi, generalmente del luogo,  in modo anche da mantenere intatte le tradizioni e le abitudini. Ovviamente la mia quota, assieme a quella di molti altri, serve perché i bambini possano mangiare, crescere, studiare e perché le case dove abitano possano essere mantenute ad un livello decoroso di abitabilità, perché la scuola stessa sia decorosa, perché ci sia una struttura sanitaria di primo soccorso...c'è da dire che Terre de hommes conta su moltissimi volontari, ed i notiziari sono, purtroppo, pieni di notizie su queste persone che rimangono uccise, soprattutto in territori di guerra...
Anche dalla "mia" casa famiglia arrivano periodicamente notizie e fotografie.

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Ho avuto l'ultimo aggiornamento datato agosto 2001: per una stagione monsonica terribile verso la fine dello scorso anno, nel Bengala la popolazione, costretta alle inondazioni a vivere sui tetti delle case, aveva un'enorme difficoltà a reperire viveri, acqua e medicine. A Familia i bambini, per contribuire, si sono messi a dieta vegetariana, risparmiando su carne, pesce e uova, risparmiando quindi 16 mila rupie, devolute per gli aiuti alla popolazione più bisognosa.
A gennaio un terremoto ha devastato la regione e di nuovo a Familia hanno contribuito alla raccolta i fondi per i terremotati, digiunando il sabato sera, ma solo i ragazzi più grandi e gli adulti.
Un esempio che andrebbe imitato, non pensate?
Per il resto la vita scorre a Familia: le ragazze del centro, trovata la dote si sposano (in India la dote è ancora indispensabile perché una ragazza si sposi), alcuni bambini riescono a tornare alle loro famiglie, altri ne arrivano, i bufali hanno soppiantato le mucche ( ce ne sono ora 22), le vasche per la piscicultura sono in potenziamento...
Ed ecco una foto recente

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Notizie ulteriori sull'attività dell'associazione Terre des hommes sono rintracciabili sul sito http://www.tdhitaly.org

 

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