101brepeats7.gif (5203 byte)   Stelle nel cielo    101brepeats7.gif (5203 byte)


Alla taverna arrivo' un cavaliere. Non che ci sia qualcosa di strano che in una taverna arrivino dei cavalieri, ma dall'angolo in cui ero solita sedermi avevo osservato tutti gli avventori e qualcosa nell'uomo appena entrato mi incuriosiva. Il suo sguardo era freddo, eppure riuscivo a vederne celata la tristezza. Sorseggiava lentamente una birra scura, forse nemmeno troppo fresca. Sul suo volto comparve un sorriso che gli disegno' intorno agli occhi piccole rughe... ma c'era qualcosa. Qualcosa che mi fece muovere nella sua direzione. Lo fissai per un lungo momento, i nostri occhi si incontrarono... non volevo niente, solo sapere la sua storia.  - Non sono in vena d'avventure... - disse. Poi, notando la spada che portavo al fianco - Da quando giovani fanciulle girano con simili armi? - Il suo tono brusco forse era stato adottato per allontanarmi; forse voleva essere lasciato in pace... ma lo sentivo tanto simile a me che sullo stesso tono risposi: - Da quando non ci sono uomini con abbastanza fegato per proteggere i confini di questa
città. - Torno' a bere la sua birra. Poi, esplose in una fragorosa risata e mi invito' a sedere accanto a lui. Raccontammo le nostre storie... non erano poi cosi' diverse... combattevamo per degli ideali di giustizia... non sopportavamo i soprusi... sapevamo cos'era il dolore... diventammo compagni d'armi. Le nostre spade non erano piu' al servizio di alcun re, volevamo solo che la guerra finisse... ma non c'e' modo indolore in cui una guerra possa finire...
Ricordo la battaglia... sento le lacrime salire ma, a fatica, le rimando indietro. Non posso permettermi una simile debolezza!
In quella battaglia combattemmo fino allo stremo delle forze. Il nemico avanzava veloce e molti erano i caduti. Guardai il cavaliere in cerca di un consiglio, non c'era bisogno di parole tra noi... lui mi capiva.
Rispondendo alla mia muta richiesta disse: - Possiamo avanzare e penetrare ancora un po' nelle loro file, ma e' meglio ritirarci. Ne abbiamo persi troppi dei nostri e loro sono piu' di noi. Dobbiamo riorganizzarci. -
Ci ritirammo nel bosco affidandoci al fatto che il nemico non conoscesse bene quei posti. Speravamo che non si sarebbero avventurati in luoghi poco conosciuti essendo ormai calata la notte. I feriti vennero curati come meglio si poteva e non avevamo tempo per dare una degna sepoltura ai compagni caduti in battaglia. Dopo aver montato la guardia, il cavaliere ed io andammo a dormire, ma eravamo troppo tesi per cedere al sonno.
Ci sedemmo davanti al tenue fuoco da campo osservando gli strani riflessi delle lingue di fuoco sulle bronzee armature dei soldati.
Alzai gli occhi al cielo e vidi le stelle. Chissa' perche' pensai che era una notte splendida. Ne avevo viste altre di notti come quella... ma mai in guerra avevo pensato alla bellezza di un cielo stellato. Il cavaliere segui' il mio sguardo e mi chiese:
- Dove vorresti essere in questo momento? -
- Non qui a combattere, ma ho fatto un giuramento... -
- Di che parli? Non sei piu' al servizio del tuo re. -
- Sai benissimo di che parlo: ho giurato di difendere gli inermi ed aiutare coloro che soffrono, indipendentemente dal legame nei confronti di qualche sovrano. -
- Si', so cosa intendi. E' lo stesso giuramento che feci anch'io. Quel giorno... il giorno del nostro incontro, nei tuoi occhi ho visto il mio stesso spirito combattivo, per questo ho cercato di allontanarti. Volevo risparmiarti dolore e sofferenza... ma la tua risposta mi fece capire che i nostri cammini, da quel momento, si sarebbero uniti... -
- I nostri destini, cavaliere, sono intrecciati da un filo sottile. In qualsiasi epoca e in qualunque momento delle nostre esistenze, siamo destinati a ritrovarci. Le nostre anime si riconosceranno e le stelle ce ne daranno la conferma... c'e' una leggenda a riguardo: "Quando due stelle brilleranno piu' delle altre nel cielo, due anime si riconosceranno sulla terra. I loro destini si intrecceranno, le loro forze uniranno e faranno di tutto per riportare la pace dove nascerà la guerra..." Il resto non me lo ricordo, ma mi e' tornato in mente questo passo guardando il cielo. -
Il cavaliere rimase in silenzio per qualche minuto, poi con quel suo sorriso stanco disse:
- E' una bella leggenda... quando guarderai su nel cielo e vedrai una stella brillare su tutte le altre saprai di avermi ritrovato. -
Rimasi dolcemente stupita da tali parole... in fondo conoscevo poco quel cavaliere, eppure mi bastava sentire la sua voce per sentirmi sicura e forte... tornai ad ammirare la notte stellata. Cedetti alla stanchezza e mi lasciai cullare dal rumore delle foglie mosse dal vento leggero che si era alzato.
La notte fu tranquilla anche se le preoccupazioni per la battaglia dell'indomani erano vive e presenti. Pensavamo d'agire d'astuzia, per sopperire alla nostra inferiorità numerica... quale vana speranza.
Vorrei cedere alle lacrime che di nuovo si fanno strada, ma di nuovo
le rimando indietro. Ho il cuore gonfio di tristezza ma non posso
rinunciare a quei ricordi...
Sentii i primi raggi di sole sulla pelle e la lieve brezza mattutina.
Aprii gli occhi e non vidi le sentinelle. Una sensazione di pericolo mi invase, giusto in tempo per accorgermi che il nemico si era inoltrato nel bosco e ci stava attaccando. Diedi l'allarme... fummo costretti a mettere velocemente mano alle armi... urla di battaglia e rumore di spade echeggiarono nell'aria. Fu tutto troppo veloce perche' possa ricordare nitidamente... la spada volo' via dalla mia mano...  un gesto istintivo... mi abbassai per raccoglierla... una folata di vento... il cavaliere colpito per salvarmi... il mio cuore gonfio di
rabbia e dolore... le sue ultime parole "Le guerre avranno mai fine?"
Grosse nubi oscurarono il sole. Le prime gocce di pioggia bagnarono il terreno su cui si stava combattendo e si mescolarono al mio pianto.
Stupidamente rigettai lontano la spada. Un "Nooooo, non puoi lasciarmi!" urlato al cielo fermo' il mondo per un istante. Non c'era piu' il rumore delle spade, non si sentivano piu' i respiri affannosi, non si sentivano piu' le urla e i lamenti... il mondo era in pace... ma duro' solo un breve momento...
Violentemente venni riportata alla realtà da uno dei miei compagni...
- Attenta! Alle tue spalle! - La spada del cavaliere vicina a  me fu la mia salvezza... fu la vittoria... fu la fine della guerra... fu il dolore della perdita piu' grande...

La mia mente ha vagato per simili ricordi ricordando il cavaliere con cui ho condiviso gloria, vittorie e sconfitte. Quel cavaliere non c'e' piu' e non ho altro modo per essere ancora con lui se non ricordare...
Sono al bancone di una taverna e sorseggio una birra scura... sorrido... forse e' stata quella a farmi tornare in mente tutti questi ricordi. Qualcuno si avvicina... sento i passi lenti muoversi verso di me... incontro gli occhi di un uomo...
- Da quando giovani fanciulle girano con simili armi? -
Le stesse parole... questa volta non ho risposta... sorrido ancora.
Esco dalla taverna e torno a vagare, cercando qualcosa che fino alla
morte non potrò piu' trovare... l'amicizia di quel cavaliere...

 

I LAVORI DEGLI ALTRI