" La fanciulla aprì gli occhi, e vide un mondo che le piacque parecchio."
Qualcuno.
- Sono sicura di amarlo veramente, questa volta non è una delle solite
storielle. Solo che, come dire, è passato tanto tempo da quando ci siamo
messi insieme e mi sembra che qualcosa nella nostra relazione sia, che qualcosa
non vada più tanto bene. Non riesco più a pensare al nostro rapporto
come facevo prima, non penso che ci sposeremo, alla fine. -
- Ti capisco benissimo, mi trovo nella tua stessa situazione. All'inizio era
un'emozione continua, ogni istante che passavamo insieme mi riempiva il cuore
di gioia. Poi piano piano... eppure sento di amarlo ancora alla follia. Anche
lui pensa le stesse cose, cioè non dice mai di annoiarsi quando con me,
insomma, si capisce.-
- Siamo proprio nella stessa situazione. Senti questa sera i miei escono e non
voglio parlare di queste faccende al telefono. Vuoi venire a trovarmi a casa?
-
- Anche i miei escono, il lunedì di solito escono sempre. -
- Anche i miei escono sempre il lunedì, che coincidenza. Puoi essere
qua per le sette? -
- Ok, non ci sono problemi. Ci vediamo alle sette. -
Alle sette meno tre Anna, tredici anni, scende dall'autobus. Mentre si avvicina alla casa di Mary, quattordici anni appena compiuti, vede la Mercedes blu dei sui genitori che esce dal box e si allontana velocemente.
- Ciao Mary, come
va? -
- Ciao bella, sono disperata. Mentre ti aspettavo stavo guardando i miei genitori
e pensavo che loro sì che sono una bella coppia. È uno spettacolo
guardarli mentre si preparano per uscire la sera. Sono sempre lì che
scherzano e dicono cose tipo 'vedrai questa sera come ci divertiremo' 'sarà
una serata speciale'. Si mettono tutti in tiro, pensa che ci mettono due ore
a prepararsi. -
- Incredibile quante cose abbiamo in comune noi due. Mi hai appena raccontato
la stessa identica scena che mi tocca vedere a casa mia ogni lunedì sera,
solo che a me i miei sembrano due vecchiazzi melassosi. Incredibile. Certo che
effettivamente anche i miei sono una coppia fantastica. Sembrano due piccioncini,
un po' troppo melassosi, ma carini.
- Si divertano con cose proprio da genitori, si accontentano di poco. In questo
paese sfigato dove vuoi che se ne vadano? Andranno nel solito ristorantino e
poi a vedere lo spettacolo al teatro del comune. Le solite cose insomma che
fanno tutti i genitori, invece a sentirli parlare sembra che facciano chissà
che cosa di trasgressivo, come se andassero in discoteca. Figurati che fino
a pochi mesi fa litigavano in continuazione e a casa mia tirava veramente una
brutta aria. Poi di colpo hanno ripreso a uscire la sera. Avranno trovato qualche
locale interessante, o forse avranno capito che arrivati alla loro età
fanno bene ad accontentarsi di come stanno. Fatto sta che ora vanno d'amore
e d'accordo. -
- Quando escono hanno una luce negli occhi, una brillantezza che ormai io e
Andrea abbiamo perso. Certo che a pensarci bene forse è normale che le
cose tra me e Andrea comincino a scricchiolare, ormai è un mese e dieci
giorni che stiamo insieme. Non ero mai stata così tanto con un ragazzo.-
- Questa è una sciocchezza, io e Marco stiamo insieme da due mesi e una
settimana, tra l'altro proprio domani, e solo adesso cominciamo ad avere problemi.
Lo amo, ma così la nostra relazione è troppo noiosa.-
- Bisognerebbe trovare qualcosa per ravvivare le nostre relazioni. Come i nostri
genitori, loro sì che sono un bell'esempio. Purtroppo non mi viene in
mente nulla. Forse dovremmo lasciarli, che ne dici? -
- Dico che sei pazza, Marco e Andrea sono i due ragazzi più sbavati della
scuola. Come puoi pensare di lasciare Andrea, è così bello, a
scuola con lui ci starebbero tutte, e poi è troppo simpatico. Per stare
con un ragazzo come il tuo Andrea io stessa farei di tutto. -
- O, ma pensi davvero che Andrea sia tutta sta grande cosa? Sai, diciamo pure
che secondo me confronto al tuo Marco, effettivamente cioè Marco a me
sembra più... come dire, diciamolo pure... ancora più figo di
Andrea. Quell'orecchino, i capelli rasati di lato, poi mi sembra più
macho. -
- Ma cosa stai dicendo, certo non posso lamentarmi, Marco effettivamente è
super, però se tra i due, cioè se noi due fossimo libere, e loro
pure, se potessi scegliere tra i due, praticamente Marco o Andrea, alla fine...
forse Andrea, anzi Andrea sicuramente. Sempre che non fosse il tuo ragazzo,
e non ci fosse neanche Marco, e soprattutto che lui ci stesse. O che tu non
te la prendessi. O magari mi perdonassi. Comunque rimane il fatto che dovrebbe
starci pure lui, insomma gli dovrei interessare.-
- Se fosse solo per l'ultima cosa che hai detto non ci sarebbero problemi. Ogni
volta che Andrea ti vede ti guarda come un maiale e poi comincia a dirmi che
sei una gran bella ragazza, che hai un bel sedere e va avanti mezzora. Sono
cose che se non sapessi che sta scherzando mi farebbero incavolare come una
bestia.-
- Sai che anche Marco quando ti vede, cioè non è esplicito come
Andrea, sai che lui è più timido, però si capisce proprio
che gli piaci, e mi sa anche parecchio. Secondo me se tu gli chiedessi...-
A questo punto la conversazione si interrompe. Per qualche minuto le due ragazze si guardano imbarazzate. Arrossiscono, volgono lo sguardo verso il televisore, spento. Le loro teste vengono a attraversate da strane sensazioni, poi da abbozzi di idee, che diventano mezze idee, idee definitive, progetti, progetti dettagliati fino ad arrivare a prendere la forma delle fantasie più sconce e irraccontabili che abbiano mai immaginato o anche solo pensato di poter un giorno arrivare a immaginare.
Se Mary fosse d'accordo, se Marco e Andrea fossero d'accordo, ma questo è sicuro, cosa ci sarebbe di male. La situazione è critica, qualcosa bisognerà pur fare. E poi Marco, che figo!
Anna, come la prenderebbe se le proponessi... forse rimarrebbe sconvolta. I suoi le hanno dato un'educazione da bacchettona, come i miei del resto a me, che però certe cose le penso, i nostri genitori invece certe cose nemmeno se le sognano.
- Anna, a cosa
stai pensando? Prima che tu mi dica qualsiasi cosa... sappi che se per te va
bene, per me va bene. -
- Posso aver pensato tante cose in questi due minuti, dimmi cosa intendi tu
precisamente, se è quello che immagino per me va bene, ma dimmelo chiaramente.
-
- Io te lo dico, però non capire male... cioè invece... insomma,
un, come dire, qualcosa per trasgredire, una prova. Io, tu. Marco, Andrea, cioè
io, e Marco. E tu. E anche Andrea, oppure io e... Andrea? E tu e Marco? Un...
un rimescolamento...-
- Intendi una cosa occasionale, solo una volta, per ravvivare, per riuscire
ha far brillare quella luce nei nostri occhi... una volta sola, niente di sconvolgente,
niente di totale. E sicuramente che non si sappia mai. Sicuramente! Nessuno
dovrebbe saperlo. Mai. -
- Sì, per trasgredire, per dare un po' di sale, sei d'accordo? Sì,
sicuramente, certissimamente top secret.-
- Non mi sembra una cattiva idea, cioè cattiva magari un po', però
mica male. Certo bisogna convincere i ragazzi, ma non sarà troppo difficile.
-
- Non sarà difficile convincerli, sarà difficile non farglielo
dire in giro. -
- Se si viene a sapere in giro siamo rovinate, già a scuola non abbiamo
una reputazione eccezionale per colpa di quel paio bacetti che ci siamo fatte
dare da un paio di ragazzi, un paio di volte, ma questo sarebbe tutta un'altra
cosa. -
- Magari ti sei dimenticata anche qualche paio di palpatine oltre a qualche
paio di bacetti, e forse i ragazzi erano un paio di paia...-
- Piantala dai, siamo giovani, se non ci divertiamo adesso. Non pensi però
che forse è un'idea esagerata, non è troppo per noi? Magari è
il primo passo verso una vita disgraziata, forse diventeremo delle vaccone!-
- Siamo giovani, se non ci divertiamo adesso... Ma se penso ai miei e quello
che dicono... se i miei sapessero che ho fatto, o anche solo pensato una cosa
del genere mi manderebbero in un collegio di suore in Svizzera! -
- I nostri genitori non dovranno mai saperlo, altrimenti siamo fatte. -
- Stai cambiando idea? Io voglio farlo, comunque. Per una volta freghiamocene
dei nostri genitori, facciamo come se non esistessero.-
- Magari non esistessero, invece ci sono. Ti rendi conto, quello che vogliamo
fare è uno scambio di coppie! Se i nostri genitori ci beccassero, bigotti
come sono, ci ammazzerebbero. Ma, sono già le undici, abbiamo parlato
per tutto questo tempo! -
- Non c'è fretta i miei tornano a notte fonda, anzi tornano praticamente
di mattina. Comunque chiamiamo un taxi. Ma a che ora tornano i tuoi? -
- Tardissimo, non li sento neanche rientrare, dormo da un pezzo quando tornano.
Dov'è il telefono?-
- Usa questo. Sai il numero del radio taxi? -
- Non me lo ricordo mai. Dove lo cerchiamo? Non hai un'agendina con i numeri
di questo tipo?-
- Qua no, però andiamo nella stanza dei miei, forse la tengono sul comodino.
Qui, non c'è, forse è in un cassetto. Eccola qua, dovrebbe essere
questa, l'agendina di mio padre. Tieni, cerca tu. -
- Ok, cerco sotto radiotaxi, r, r Rosso, Rosso Fuoco, ma questo numero, questo
è il numero di telefono del cellulare di mio padre. Perché è
nell'agenda di tuo padre? I nostri genitori non si sono mai incontrati vero?
-
- Magari si conoscono e noi neanche lo sappiamo, in un paesino così piccolo
tutti si conoscono. -
- Secondo me è impossibile. I miei lavorano lontano e ci siamo trasferiti
qui solo da un anno. -
- Che strano però, perché si trova sotto 'Rosso Fuoco'? I tuoi
hanno i capelli rossi come te? Sarà per questo. C'è scritto anche
'coppia' e 'lunedì' , una coppia rosso fuoco, ma cosa vuol dire? Sicura
che sia il numero di telefono di tuo padre? -
- Sicurissima. Guarda questi numeri, Brutus e Olivia, coppia, lunedì.
Scolaretta, single, lunedì- giovedì. Cosciotto e Culotta, coppia,
bisex, lunedì, giovedì. Ce ne sono un sacco. -
- Non ci posso credere... -
- Ecco cosa fanno il lunedì, i nostri genitori.-
- E noi che ci facevano dei problemi per qualche bacetto.-
- Chiamiamo il taxi? -
- Chiamiamo i ragazzi, diciamogli di tenersi liberi il prossimo lunedì
sera, abbiamo la casa libera.-