- Ciao mamma, per
favore non mi disturbare sono stanco e voglio andare in camera a riposare. -
- Sei tornato tardi anche stasera. Ancora una brutta giornata a lavoro vero?
Quel negriero del tuo nuovo capo ti fa lavorare come una bestia, con due lire
che ti dà pensa di poterti trattare come uno schiavo. -
- Mamma sono stanco per un altro motivo. Oggi dopo il lavoro io e le mie tre
colleghe ci siamo riuniti per discutere di, di come ci tratta il nostro capo.
Oggi ha oltrepassato ogni limite. Ha palpato davanti a tutti il sedere della
ragazza che divide con me la scrivania e ha detto delle cose tipo che tutto
quello che è nell'ufficio è suo compreso il culo delle sue dipendenti,
poi mi ha guardato e ha detto che se dipendesse da lui non ci sarebbero uomini
oltre a lui in quell'ufficio e bla bla bla. Tutto questo l'ha detto ha voce
alta. È fuori di testa. -
- Ma le tue colleghe perché non lo prendono a schiaffi? -
- Perché perché perché. Te lo dico io il perché,
perché in questo paese di topi le cose vanno sempre avanti così,
per inerzia. Nessuno mai si sbatte per cambiare niente. Non succede niente,
non cambia niente. Tutto fila via sempre allo stesso modo, così, per
inerzia. Quella carogna del nuovo capufficio palpa le mie tre colleghe, le tratta
come delle bagasce e la colpa di chi è se succede questo? Del capufficio,
no, non è sua. Non è solo sua. È colpa delle mie colleghe
che come dici tu dovrebbero prenderlo a calci? No, non è neanche solo
colpa loro. Dovrebbero sbraitare e infuriarsi? Invece non lo fanno, perché?
Perché in questo paese di topi le cose vanno avanti per inerzia, e non
succede mai niente di nuovo, sono tutti piccoli, viscidi topi. -
- Stai calmo adesso, vedrai che le cose si aggiusteranno, e poi a te non va
tanto male. Se le tue colleghe non fanno niente, saranno anche fatti loro.-
- E no mamma, le cose per me vanno malissimo. Non ce la faccio più a
vivere in questo posto schifoso. Mi tocca vedere cose che mi fanno rivoltare
le budella. Mi da fastidio che quelle tre cretine non si ribellino. Parlano
parlano e poi non fanno niente. E lo sai perché mi fa infuriare questa
storia? -
- Stai tranquillo, non ti ho mai visto così arrabbiato. E non te la prendere
con me, io... -
- Te lo dico io perché mi fa infuriare questa situazione. Non me ne frega
proprio niente se il nuovo capufficio palpeggia il sedere alle mie colleghe,
e se rimangono là a farselo toccare sono fatti loro. Mi da fastidio perché
alla fine anch'io sono come loro. Ho un lavoro che fa schifo, che non mi piace
per niente, per non parlare della paga. Come se non bastasse sono due anni ormai
che sto con una ragazza stupida e viziata che per di più se ne frega
altamente di me e non faccio nulla, sto immobile, aspetto, chissà cosa.
Quante volte ti ho detto che volevo lasciarla? -
- Stai tranquillo adesso. Ti preparo...-
- Quante volte! -
- Ti preparo una...-
- Quante volte! Quante VOLTE! -
- E va bene, me lo dici tutti i mercoledì e le domeniche mattina, cioè
le mattine dopo le sere che vi vedete. Ormai sono quasi due anni che mi ripeti
la solita storia. -
- Appunto, praticamente è da una settimana dopo che ci siamo messi insieme
che la voglio mollare. Due volte la settimana per quasi due anni fanno, fanno
un sacco di volte. Ho parlato e parlato e alla fine non ho fatto niente. Perché
qua non succede mai niente. Vincesse una lotteria qualcuno, ci fosse una rapina,
un crollo di un palazzo, un ritrovamento archeologico, uno scandalo a sfondo
sessuale un contrabbando di materiale radioattivo. Niente. -
- Vedrai che domattina ti sembrerà tutto diverso, dopo una nottata di
riposo tutto sembra diverso. -
- La verità è che è l'aria di questo paese che ci riduce
tutti così. Non possiamo scegliere. È un paese di topi, qui non
succede mai nulla, tutti viscidoni. Tutti uguali, tutti fanno le stesse cose,
non pensavo che avrei mai usato questa parola, ma mi sento "alienato".
Alienato, che bella parola. Ecco cose serve andare a scuola, a imparare parole
che ti sono così ridicole che quando capisci che vanno bene per definire
la tua situazione vuol dire che sei messo proprio male. -
- Cosa vuol dire tesoro alienato? -
- Significa che mi sono rotto i cosiddetti. -
- Che cosa? E cosa centrano gli alieni! -
- Alienato allora mamma significa che le mie palle sono diventate grosse e verdi
come le teste degli alieni. -
- Adesso ho capito. -
- Insomma mamma, stasera abbiamo parlato e abbiamo deciso che domani mattina
come prima cosa appena entra nell'ufficio gliene dico quattro, a nome di tutto
lo staff dell'ufficio, ma soprattutto a nome mio. Poi lo mando a quel paese.
Poi aspetto la sua reazione, e poi vedo se rompergli il naso con un cartone
e poi, comunque sia, mi licenzio. Così quelle cretine se la sbrigheranno
da sole. -
- E poi e poi, e poi quello ti denuncia. E poi rimani senza lavoro. E se anche
non ti denuncia, guarda che comunque hai combinato un casino...-
- Non voglio pensare alle conseguenze. Per una volta nella mia vita, anzi, per
una volta nella vita di tutto il paese qualcuno tirerà fuori le palle!
-
- Che sono grosse e verdi come gli extraterrestri. -
- Vedi di non prendermi in giro perché io sono serio. E comunque sì,
sono grosse e verdi e spaventeranno qualche lurido topo. Anzi sai cosa ti dico,
siccome ho deciso che da domani prenderò in mano la mia vita, lo farò
come si deve. Prima ancora di andare in ufficio domattina chiamo pure lei e
chiudo la nostra storia. Ma questa volta veramente, lo faccio. Da domani, da
domani cambia tutto. -
- Domani, domani, come diceva il nonno domani non sai neanche se sarai vivo!
Pensa ad adesso e vieni a mangiare che è pronto da un pezzo. -
- A che ora sorge il sole domattina? -
- Non lo so, guarda sul giornale dei programmi della tele. Perché lo
vuoi sapere? -
- Domani per me, e per tutto questo paese di topi, sarà un giorno speciale,
e me lo voglio godere dall'inizio alla fine, dal primo all'ultimo secondo! Ecco
qua, domani, 11 Aprile il sole sorge alle ore 5.48. devo regolare la sveglia.
-
- Guarda che io a quell'ora dormo, e se fai casino e mi svegli mi viene il mal
di testa e mi rovino tutta la giornata. -
- Non ti preoccupare, non sentirai volare una mosca. Da domani all'alba cambia
tutto, nella mia vita e in quella di tutto il paese. -
- E liberaci dal male. Amen. Vieni a prendere l'eucaristia che è pronto
da un pezzo. -
Cinque e quarantasette.
Suona la sveglia. Dopo essersi alzato dal letto si avvicina alla finestra. Mentre
tira su la tapparella, poco dopo il CRASH! immediatamente dopo il BANG! un istante
prima che le schegge insanguinate tagliuzzino la moquette, quando ancora non
si scorge nella stanza il chiarore dei raggi del sole, che è in ritardo
di quasi un minuto rispetto alla guida dei programmi, una pallottola gli trapassa
cranio.