Le chiese di Campobasso


Il Molise è una delle regioni più piccole (solo la Valle d'Aosta ha un'estensione minore) e meno conosciute della nostra penisola. Di solito gli itinerari turistici più battuti tendono a escludere questa regione che, malgrado la scarsa considerazione di cui gode, rappresenta per il turista attento un'inesauribile fonte di sorprese. Una regione e un capoluogo, Campobasso, che, una volta visitati, lasciano una traccia indelebile nella memoria del viaggiatore. Non si riesce a dimenticare facilmente il suggestivo paesaggio molisano, che per taluni aspetti ricorda molto da vicino gli ambienti selvaggi e rustici delle alture scozzesi o irlandesi. Incastonati tra massicci rocciosi di notevole impatto visivo, avvolte da ampie distese di vegetazione selvaggia, si trovano i resti delle costruzioni che testimoniano l'intensa vitalità storica della regione. Secoli di storia e di storie hanno costellato il Molise di torri, castelli, fortificazioni e, dal medioevo in avanti, chiese cristiane. Parlare di tutte le testimonianze storiche e delle meraviglie ambientali del Molise è impresa non da poco, ma un buon punto di partenza per un itinerario turistico "alternativo" potrebbe essere quello che tocca tutte le chiese più importanti della città di Campobasso. Il capoluogo della regione si può virtualmente dividere in due zone, la prima rappresentata dalla parte più antica della città, dominata dall'imponente castello Monforte (1459), che conserva ancora una marcata estetica medioevale, e la seconda, ovvero la città moderna, che si trova ai piedi della prima. Nella zona della città vecchia si trovano le chiese di San Giorgio (XII sec.), di San Bartolomeo (XIV sec.) e di San'Antonio Abate (XVI sec.). L'origine della città risale ai tempi della dominazione longobarda, periodo durante il quale la città si estese fino a ricoprire tutta l'altura al centro della quale si trovava il castello dei conti del Molise. A metà del Settecento gli abitanti della cittadina, in quel periodo in forte espansione, si videro costretti ad abbattere le mura di cinta della città vecchia e a edificare anche nella pianura sottostante, in latino Campus Bassus, da cui il nome della città. Oltre alle chiese già menzionate altri monumenti importanti sono la cattedrale neoclassica, il museo dei Sanniti, il collegio M. Pagano (1800) e il monumento a Gabrile Pepe. I devoti di Padre Pio non possono inoltre tralasciare di visitare la chiesa di Santa Maria del Monte, dove li attende una graditissima sorpresa.
Per chi volesse informazioni più dettagliate corredate di foto e di cenni riguardanti le tradizioni il folklore della provincia di Campobasso potrebbe essere utile visitare il sito http://www.netpoint.it/turismo/ept/holiday.htm .


La Cattedrale

La chiesa sede vescovile di Campobasso fu costruita nel 1504 al di fuori della cerchia delle mura della città vecchia. Qui un tempo si trovava la sede della congrega dell'ordine dei Trinitari. La chiesa, come appare oggi, fu ricostruita in seguito al terremoto del 1805 secondo lo stile neoclassico, quello in auge all'epoca dei restauri. La facciata si presenta in stile neoclassico con il tipico frontone triangolare. L'abside della chiesa è abbellito dall'affresco "La Pentecoste" di Romeo Musa mentre nella sacrestia è situato un dipinto napoletano su tela dell'Incoronata risalente alla fine del Seicento. Delle tre navate della chiesa due sono dotate di grosse cappelle mentre nel presbiterio è possibile ammirare il baldacchino sostenuto da capitelli corinzi. Essendo stata un tempo sede della congrega dei Trinitari tutte le vetrate policrome della chiesa rappresentano i santi e i vescovi difensori del dogma della trinità.


Chiesa di Santa Maria del Monte

La chiesa di Santa Maria ha una saletta appositamente dedicata ala conservazione degli oggetti appartenuti a Padre Pio durante il periodo in cui visse nel convento annesso alla chiesa, dal 1905 al 1909. Questo edificio sacro in passato era adibito a luogo di sepoltura per i membri delle più importanti famiglie feudatarie di Campobasso. Sono di notevole interesse i materiali utilizzati sia per la copertura della facciata (paramento in pietra di Vinchiaturo con bugne disposte irregolarmente in senso orizzontale) sia per la realizzazione dell'altare (marmi policromi) che si trova nella navata centrale delle tre che si dividono lo spazio interno della costruzione. L'atmosfera è resa ancora più intima e suggestiva dagli addobbi, tappeti e coperte ricamate, applicati alle finestre.

 


Chiesa di San Giorgio

Si tratta di quella che probabilmente è la chiesa più antica della provincia. La leggenda narra che sia sorta sulle spoglie di un tempio pagano ai tempi dell'introduzione del cristianesimo nella regione. La chiesa è collocata nelle immediate vicinanze del castello della città vecchia ed è in stile romanico. La struttura globale della chiesa è la risultante di vari ampliamenti e modifiche sostanziali che ne hanno stravolto le sembianze originali. La facciata ad esempio mostra chiari segni di ampliamento, in particolare si nota come al corpo centrale della chiesa siano state aggiunte due sezioni laterali. Sul lato sinistro della costruzione si possono vedere le recinzioni che in epoca medioevale racchiudevano un piccolo cimitero. Sulla lunetta del portale della chiesa è raffigurato l'Agnello Crocifero, uno dei simboli più spesso rappresentati negli edifici romanici del Molise. La facciata è divisa in quattro parti da altrettante colonne, due delle quali sono decorate con capitelli con rilievi raffiguranti leoni o foglie d'acanto. In altre sezioni della chiesa si riscontrano vari rilievi tra cui spiccano per originalità un pellicano, la testa di un bue e un volto umano con capelli a fiamma da intendersi come personificazione del sole. La cappella ottagonale della navata centrale è decorata con affreschi.

 

Chiesa di San Bartolomeo

Percorrendo la lunga scalinata che attraversa tutto il centro storico di Campobasso ad un certo punto ci si imbatte in un torrione di epoca medioevale, costruzione prospiciente alla chiesa di San Bartolomeo. L'edificio ha una struttura con una facciata il cui portale presenta una lunetta decorata. La raffigurazione decorativa della facciata riproduce il Redentore seduto su un trono mentre regge un libro nella mano sinistra e con la destra benedice chi entra nella chiesa. Invece del tipico rosone che ci si attenderebbe si ha una grossa finestra circolare. Alla fine della navata principale delle tre che ripartiscono l'interno di San Bartolomeo si trova un absidiola.

 

Chiesa di San Leonardo

Lo stile architettonico della chiesa è un gotico che probabilmente si è sovrapposto a un romanico di cui ancora si rintracciano alcuni elementi (sul un lato della facciata c'è una decorazione con lo stesso identico tema già affrontato nella lunetta della chiesa di San Giorgio). Degne di nota sono alcune sculture risalenti alla prima parte del tredicesimo secolo.

 

Santa Maria De Foras

Una delle chiesette ubicata al di fuori del centro vero e proprio della città di Campobasso, di notevole valore soprattutto per i filologi appassionati di iscrizioni latine. Al di sopra del portale della chiesa si legge infatti un'interessante iscrizione datata 1177 nella quale si apprende che qui un certo Abate Giovanni abbia chiesto perdono per un peccato commesso. Oltre all'inscrizione non vanno trascurate le sculture dei capitelli e delle cornici.


Chiesa di Sant'Antonio Abate.

Nella chiesa si contano cinque preziosi altari in marmo lavorati seguendo i dettami dello stile barocco. Qui si trovano dei dipinti apposti alle pareti realizzati da Guergino, o da allievi della sua scuola, tra cui spicca per notorietà il miracolo di San Benedetto. Il portale dell'ingresso è di epoca tardo rinascimentale e nella facciata destra c'è la tipica lunetta decorata con un agnello mistico.

 

Santa Maria della Croce

Come la cattedrale di Campobasso fu sede della congrega dei trinitari la chiesa di Santa Maria della Croce fu sede dell'antichissima confraternita dei Crociati. È la sola delle chiese di Campobasso a presentare una cupola posizionata sopra il centro dell'edificio. La chiesa fu eretta dai Normanni e venne distrutta dal terremoto del 1805. La ricostruzione avvenne solo introno al 1930. La chiesa conserva tre statue importanti, quelle in legno di san Nicola da Tolentino e della Madonna della Consolazione e quella dell'Addolorata che viene portata in processione il venerdì santo.