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Scrivi una tua favola inventata da te e le più belle saranno pubblicate su questa pagina web. Manda la tua storia all'e-mail criluge@criluge.org

LA FORMICHINA E LA COLOMBELLA (di Rina Buongiorno)

Un giorno una colomba scese a dissetarsi nell'acqua chiara e fresca di un ruscello. Ad un tratto 
vide una formica che era caduta dentro una pozza d'acqua. Per la sfortunata formica 
quell'acqua era come un immenso oceano dalle onde smisurate. La formichina agitando 
le zampine sottili, si sforzava di tornare verso la sponda che a lei sembrava lontanissima.
Finalmente vide un filo d'erba, cercò di muoversi fino a raggiungerlo e con un grande sforzo 
riuscì ad aggrapparsi al filo. Era stata la colomba che glielo aveva buttato perché
potesse salvarsi. In quel momento un ragazzaccio che correva a piedi nudi sull'erba, 
passò lì vicino. In mano aveva un arco che si era fabbricato da sè con un ramo 
flessibile, un pezzo di spago e una freccia che aveva intagliato con un coltellino
da un pezzo di legno. Vedendo la colombella, pensò "Che magnifica preda!" e si
preparò per scoccare la freccia e colpirla a morte. La formica capì l'intento del ragazzaccio 
e pensò cosa avrebbe potuto fare per impedire quel terribile atto. Non appena il ragazzo 
si accinse a scoccare la freccia... urlò di dolore, la formichina lo aveva morso a un piede con le 
mandibole taglienti, procurandogli una piccola ferita. Il ragazzaccio lasciò così cadere l'arco e la freccia per massaggiarsi il piede e vedere quale insetto lo avesse punto. Quei pochi secondi 
bastarono alla colomba per volar via, lontano da ogni insidia. Soccorrere chi si trova in pericolo 
e' un atto generoso e buono e la riconoscenza ripaga chi lo ha compiuto.

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Ultimo aggiornamento: 03/08/2001

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