RISPOSTE E CONTRORISPOSTE - INTERVENTI SUGL'INTERVENTI
2010
Questa documentazione si ferma ad aprile. Ci furono dei ritardi nella trascrizione, poi una panne del computer fece perdere il resto.
Indice
La legge sul legittimo impedimento non doveva essere approvata, 15/04/010
La legge sull'aborto non è ingiusta, 10/04/010
Un PD propositivo e che va alla gente, 6/04/010
Crimini di pedofilia e chiesa, 29/03/010 -
Continua la persecuzione degli omosessuali, 8/03/010
Documento inviato alla Corte europea dei diritti umani, 4/03/010
No all'egemonia degli Usa nel mondo, 15/02/010
No a chi ha pendenze con la giustizia, 13/02/010
Presenza del crocifisso e laicità dello stato, 1/02/010 l'ampia discussione
Basta con lo sfruttamento inumano degli immigrati, 23/01/010
Chiesa e immigrati: principio di accoglienza, principio fraterno, 16/01/010
La politica ambigua del PD, 9/01/010
8/01 - G.M.B.
Grazie soprattutto per la costante informazione politica e morale, che con immutata costanza ci fai avere, lasciandoci sperare in un futuro migliore dello squallore del presente.
16/01 - R.
Quanto tu dici dell'attività del
Movimento ci consola molto, essendo questa una lotta nella quale siamo impegnati
e nella quale vogliamo continuare.
15/04 . La legge sul legittimo impedimento non doveva essere approvata
16/04 . Luciano Corradini
Hai ragione. Ma il guaio è che la maggioranza si è convinta che sia un perseguitato e che tutto quello che viene dalla sinistra sia invidia e menzogna. Vulgus vult decipi, si diceva una volta.
17/04 . R.
Quello che mi dici veramente mi addolora e mi preoccupa, per la profonda degradazione della coscienza popolare, la quale per la sua sovranità ha anche la responsabilità finale. Bisogna darci da fare, anche alla spicciola, coi nostri amici e parenti, allievi, vicini, io credo.
16/04 - Nico Perrona
Hai fatto molto, molto bene a sottolineare questa brutta faccenda. Ma se volessimo elencare le cose pessime che ha fatto Napolitano, avremmo tutti i motivi per auspicare - se non fosse morto! - il ritorno di Leone!
17/04 - R.
Dai, il ritorno di Leone, il peggiore dei nostri presidenti io credo, non mi sembra proprio auspicabile.
15/04 . Annamaria Ferramosca
Anche stavolta sono in perfetto accordo.
18/04 - R.
Grazie, Annamaria, vorrei chiederti
di spedire il documento ai destinatari: è importante ch'essi ne ricevano molti,
qui il numero fa forza; oltre che
diffonderlo agli amici.
.
10/04/010 - La legge sull'aborto non è ingiusta
10/04 - Pietro Ancona
12/04 - R.
L'obiezione di coscienza è prevista perché la soppressione del feto è di per sé un reato, un atto illecito; soppressione di quella che, almeno dopo il 14° giorno, quando inizia la differenziazione delle cellule, gli studiosi considerano una presenza personale, sia pure incoativa. Sul tempo di questa presenza si discute, ma in dubio facti non v'è libertà; non posso sparare se dubito che dietro un cespuglio ci sia una persona anziché un coniglio. L'oggetto è complesso e la legge lo tratta nella sua complessità.
10/04 - Giuseppe Lodoli
Dici molte cose giuste qui, ma in questo problema - intricato e complesso - occorre tener presente anche il diritto dell'individuo che nasce (o non nasce), che sta in grembo ad una donna ma - attraverso di lei e non solo - è legato all'intera umanità. Non si può caricare solo la donna di una (pesante) responsabilità che è di tutti. Per la verità i Cattolici - col Movimento per la Vita - fanno parecchio e bene per aiutare le donne in difficoltà (peccato che il M. p. la V. sia schierato e spostato parecchio a destra in politica). Piuttosto la Chiesa (se intendi con questo la Gerarchia cattolica), potrebbe fare di più sul piano dell'indirizzo etico evitando - nel predicare da un livello ideale di totale astrazione - di confondere e mettere quasi sullo stesso piano il male dell'aborto con la contraccezione (non abortiva).
12/04 - R.
6/04/010 - Un PD propositivo e che va alla gente
7/04 - Pietro Ancona
Meglio passivo che propositivo. Il suo gruppo senatoriale ha presentato un ddl sul CUI che aggiungerà un altro girone all'inferno della legga Biagi.
12/04 - R.
Se lo passivizzi, lo uccidi del tutto. Non so se vuoi questo, se vuoi la morte totale del pensiero e dell'azione politica.
7/04 - Elena Manigrasso
Sarebbe bello far rinascere le case del popolo ... la speranza è l'ultima a morire.
12/04 - R.
Direi però che la speranza non muore, è ben viva e genera impegno, azione
29/03/010 - Crimini di pedofilia e chiesa
1/04 - Mirella Sartori
Grazie! Pubblicato alla pagina http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=010347
2/04 - R.
Grazie a voi della pubblicazione, e un augurio per il vostro lavoro
8/03/010 - Continua la persecuzione degli omosessuali
9/03 - Amici di Lazzaro
Chiediamo di essere rimossi dalla vostra lista di distribuzione. buon lavoro.
10/03 - R.
Per quale ragione, cari amici di Lazzaro? siete per la persecuzione degli omosessuali? oppure non ammettete critiche all'autorità religiosa? Due cose riprovevoli.
8/03 - Gianfranco Aurilio
Grazie per il suo messaggio. Nel
mio piccolofaccio anch'io qualcosa. Se non Le ho ancora inviato la mia posta
elettronica con cui sto cercato di divulgare gratuitamente le mie due
raccolte di poesie e disegni, dal titolo "Teneramente" e "Intorno a me",
colgo quest'occasione per invitarLa a visitare il mio sito
http://www.gianfrancoaurilio.it,
in cui queste e altre tematiche sono affrontate con vigore e passione e
questo è uno dei
temi che caratterizza tutta la mia produzione. Una delle frasi che uso per
pubblicizzare le poesie è: "sono poesie d'amore, amore per l'amore e amore
per la vita,...amore in tutte le sue forme ed espressioni". Mi farebbe
veramente piacere se persone come Lei, che capiscono il vero senso
dell'amore, trovassero il tempo per leggere le mie poesie e guardare i miei
disegni. E' quasi pronta una terza raccolta dagli stessi contenuti. La
ringrazio ancora un volta per la Sua posta elettronica e per l'attenzione.
4/03 - Documento inviato alla Corte europea dei diritti umani
4/03 - Romano Mazzon
la lettura del Vostro documento mi ha
lasciato alquanto perplesso.
In pratica sostenete che, visto che solo il 5% degli italiani si dichiarano
agnostici e atei, mentre l'80% considera la religione una buona scusa per
addobbare feste di matrimonio, prime comunioni e simili, la maggioranza vince e
ci si tiene tutti il crocefisso.
Sostenete che lo Stato in Italia è laico, lo sostenete in maniera del tutto
arbitraria, considerando che i poteri ecclesiastici continuano a mantenere un
inopportuno controllo sulle leggi dello Stato che regolano i diritti civili.
Difendete quel crocefisso che l'On. Bossi si vanta di toccare come simbolo
scaramantico prima di uscire di casa.
Difendete quel crocefisso sotto la cui egida, nel nostro Paese, sono stati
commessi crimini disumani sino alla prima metà del secolo scorso.
Difendete il crocefisso, simbolo del figlio che muore per il padre.
Difendete il crocefisso che, anche stando alla religione, indica che la via
della resurrezione non è la resurrezione, in pratica il dito al posto della
Luna.
Il diritto non serve a tutelare chi è già tutelato ma i più deboli.
Il giorno in cui vivremo in uno Stato realmente laico, in cui chi ha una fede
religiosa sarà libero di professarla senza far sì che il dettato delle Tavole
della Legge sia Legge dello Stato, allora si potrà parlare di crocefisso come
semplice suppellettile. Al momento esso è un simbolo di potere e di controllo
sociale.
Sicuramente non sono questioni che la Corte Europea può aiutarci a risolvere e,
sfortunatamente, nemmeno l'educazione, visto che è controllata dalla Sacra
Romana Chiesa Cattolica e Apostolica (non dai cristiani in genere ma da una
forza politica ed economica che si è imposta con la forza).
In pratica dite che chi non si riconosce in quel simbolo lo deve tollerare,
attendendo che anche chi si vi si riconosce impari a tollerare gli altri; sino a
quel momento vale la legge del più forte. E non valgono i grandi esempi di
uomini cattolici che si sono battuti per i diritti, sono stati dei casi singoli,
grandi uomini che hanno saputo sacrificare la propria esistenza perché i diritti
fossero di tutti, anche su questa Terra, non solo in un fantomatico aldilà.
Questa capacità, però, non è stata solo di uomini cattolici, l'umanità è varia e
i caratteri non sono determinati da appartenenze religiose o di provenienza
geografica, come invece gli strenui difensori del crocefisso stanno facendo
passare soffiando sul fuoco del razzismo e delle guerre.
10/03 - R.
4/03 - Marco Cecalupo
Ma tu come fai a sapere che il crocifisso non offende gli atei e tutti i non-cristiani? lo hai chiesto a qualcuno? e tu come cristiano, invece, ti sentiresti offeso se entrassi in un'aula senza simboli religiosi? e se si, da cosa ti sentiresti offeso? lo sai che le scuole cattoliche olandesi non hanno il crocifisso proprio per rispetto delle convinzioni religiose dei propri studenti? e lo sai che alcuni milioni di persone in questo stato lavorano anche la domenica per darti da mangiare, per farti telefonare, per farti accendere la luce, per farti muovere, per correggere i compiti di tuo figlio, per badare a tua madre, per curarti, insomma, per te?! credi DAVVERO che uno stato laico o una federazione di stati laici come la UE debba puntare su "la puissance rédemptrice du sacrifice"? in quale legge europea c'è scritto questo?
31/03 - R.
4/03 - Walter Peruzzi
Solo in malafede si può sostenere
che il simbolo della religione cattolica rappresenti anche quanti quella
religione rifiutano. In uno stato laico tutti hanno diritto di occupare lo
spazio pubblico (ospedali, tribunali, scuole) senza essere disturbati dagli
altrui amuleti, cristi, corni o prtafortune vari che siano.
In ogni caso il ricorso del governo clericofascista non è stato accolto nel
merito ma solo dichiarato ammissibile e girato alla grande Camera che dovrà
pronunciarsi.
31/03 - R.
Guarda che il documento non diceva che il simbolo rappresenta anche quelli che lo rifiutano; ma che rappresenta la stragrande maggioranza della società civile italiana che si organizza nello stato. E che a questo simbolo, come ad ogni altro simbolo religioso, tutti devono rispetto; così come rispetto è dovuto all'ateo, alla sua convinzione. Perché disturbato dal crocifisso? non è un amuleto ma la figura di un uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli. Credo che il principio di tolleranza, maturato in Europa al seguito delle guerre di religione, debba essere accettato da tutti. Tolleranza, non solo, rispetto per la fede degli altri, di chi ti è fratello.
31/03 - Replica
All'indomani delle elezioni
regionali vinte dal razzista Cota e dalla postfascista e filomafiosa
Polverini anche grazie al sostegno attivo che hanno dato a questi signori
Bagnasco e gli altri maiali, credo che uno dovrebbe sentirsi imbarazzato ad
avere qualcosa da spartire con i cattolici e il crocifisso che li
rappresenta.
La stragrande maggioranza della società civile italiana, che poi stragrande
non è, ha il dovere di rispettare le minoranze, che tanto piccole non sono
(ivi compresi i valdesi che al pari di noi atei non vogliono crocifissi fra
le palle). E questo rispetto si manifesta in due modi:
a) togliendo il loro crocifisso dai luoghi pubblici
b) consentendo che a fianco del loro crocifisso ci siano anche i simboli di
tutte le minoranze che lo vogliono: la cicciolina per gli appassionati del
genere, marx per i marxisti, che guevara, hitler, buddha, siva e visnù etc.
Cristo non è un amuleto: per te non lo sarà, per te sarà uno che si è
sacrificato per i fratelli; per me - posto che sia esistito - è uno che
hanno spacciato come figlio di dio, morto per redimerci da un peccato che
nessuno di noi ha commesso. In altre parole: Dio ha condannato gli uomini
per un peccato commesso SOLO da Adamo e poi ha mandato il suo figlio a
redimerci. Bastava che si comportasse da persona per bene e non ci
condannasseper una colpa mai commessa e non avrebbe avuto bisogno di tutta
la sceneggiata della morte e della resurrezione e redenzione. Come vedi
siamo piuttosto lontani. Io sono stufo di sentire gente che crede ancora
alle favole, a dii, angeli, madonne assunte in cielo e angeli che volano.
Dopo di che rispetto tutti, purché non invadano il mio pubblico - come la
chiesa e i suoi adepti fanno fino alla nausea. Fino, appunto, a impormi come
governatore il razzista Cota.
1/04 - R.
Certo il cattolicesimo ha avuto una brutta storia, di repressione, di condanna. Ma questa è la sua degenerazione gerarchica e papale. Ha avuto anche una storia di bontà, dono, sacrificio per amore dei fratelli, la sua storia più autentica.
7/04 - Replica
Ho detto di proposito Hitler
per dire che o si consente a ciascuno di attaccare nello spazio pubblico i
propri "idoli", religiosi o meno, per orridi che siano, o, come mi pare
sensato, lo si vieta a tutti. Non si può certo consentire quelli della
maggioranza.
Quanto alla redenzione, non so dove hai trovato che il Cristo ci ha
redento o che noi siamo condannati per il peccato di "uno solo". Mi
chiedi.
Presto detto. L'ho trovato nel Catechismo della Chiesa cattolica tuttora
in vigore, prefato da Benedetto XVI.
Anche Giovanni Paolo II ha definito il peccato originale il
peccato dei progenitori. E nello stesso libriccino ho trovato anche
quel castigo "senza senso" che è l'inferno.
Questa è la dottrina cattolica, quale almeno la insegna la Chiesa, ai suoi fedeli, fin da piccoli ed è quella in cui crede "la stragrande maggioranza" che vuole i crocifissi. Che poi ci siano alcuni teologi mattacchioni alla Mancuso che si fabbricano un cattolicesimo a loro uso e consumo "più potabile", senza peccato originale e senza inferno, lo so anch'Io. Ma perché dovrei dare più credito a loro che a Benedetto XVI, finché questo resta il papa dei cattolici con quel che segue? Lo destituiscano e cambino la dottrina. Per ora resta quella sancita già da papa Zosimo nel 418 al concilio di Cartagine che condannò Pelagio..
7/04 - R.
Non si tratta di teologi mattacchioni ma della ricerca teologica profonda, seria, che va cercando di capire meglio il mistero cristiano. Dubarle ad es. per il cosiddetto peccato di origine; la chiesa gerarchica arriverà poi, se pur arriverà. Ma questi teologi preferiscono non parlare più di peccato originale, idea nata da una lettura della cattiva traduzione latina del testo di Paolo, oltre che dalla lettura ingenua del racconto biblico del primo peccato inteso come racconto storico; mentre ora si sa che di storico non ha nulla, ma è solo un racconto simbolico. Perciò essi preferiscono parlare di "peccato del mondo", intendendovi tutto il male che l'umanità ha commesso nel tempo. Così come si è rivelata assurda l'idea che i bambini nascessero già col peccato, e che per questo andassero al limbo. Luogo fantastico cui anche il Vaticano ha rinunziato in seguito ai lavori di una commissione apposita. Col Vaticano e con la chiesa gerarchica bisogna portare pazienza, e persistere nella fede.
8/04 - Replica
Io non ho nessuna "fede" e
quindi nessun bisogno di "portare pazienza". Guardando dall'esterno la
Chiesa cattolica mi pare che sia piuttosto arduo affermare che essa è
rappresentata da Vito Mancuso e non da Benedetto XVI. Come se uno
nell'URSS di Stalin avesse detto che il regime sovietico era rappresentato
da qualche scalcagnato oppositore posteggiato nei gulag.
La Chiesa, quella che parla, che si sente, che seguono milioni di
cattolici nel mondo è con tutta evidenza e nonostante le crisi quella di
Benedetto XVI, e il catechismo che recitano e insegnano in tutte le
comunità cattoliche è il suo, non quello di Vito Mancuso. Allo stato
dunque il cattolicesimo reale è quello. Punto. Ma mettiamo per assurdo che
si arrivi a concludere che il peccato originale non è vero, che è il
peccato del mondo ecc. (o altre stravaganti sciocchezze raccontate da
Mancuso per schivare l'inferno come quella che i buoni, cioè lui, hanno
l'anima immortale, gli altri muoiono...). Dovremmo concluderne che per
duemila anni quelli che hanno creduto al peccato originale hanno
sbagliato, hanno creduto a panzane. E perché allora non ipotizzare che fra
altri duemila anni risulteranno panzane anche quelle sul "peccato del
mondo". Dove va a finire la "verità assoluta"? Sciogliete le file e ognuno
crede quel che gli pare. il cattrolicesimo chiude bottega (che non sarebbe
male).
In realtà le religioni sono come le squadre di calcio. Quasi tutti tifano
per quella di casa e ritiene "sbagliate" quelle di fuori. In realtà sono
sbagliate tutte.
12/04 - R.
4/03 - Elena Manigrasso
Grazie per la sua preziosa mail e per il suo impegno civico.
31/03 - R.
Scusa se solo ora ti rispondo. Grazie a te della tua solidarietà
15/02/010 - No all'egemonia degli Usa nel mondo
15/02 - Nico Perrone
Magari! A me è tornato quel guaio allergico-influenzale che mi aveva impedito di venire alla tua manifestazione.
15/02 - R.
Perché magari? Il no è reciso, l'elisione dell'egemonia avverrà nel tempo. Spero di non aver provocato io l'allergia
15/02 - Rosario Gallipoli
15/02 - R.
Noi dunque sbagliamo a chiedere, meglio lasciare che tutto continui come sempre. E siccome non parliamo delle multinazionali, siamo complici. Bell'idea. Quanto poi alle potenti famiglie sioniste? solo i ricchi ebrei? gli altri no? o c'è ancora dell'antisemitismo?
16/02 - Pietro Ancona
Il tuo approccio è paternalistico e supponente. Non credo sia adatto a sviluppare il dibattito. In ogni caso io non mi sono lamentato e non ti considero né amico né nemico ma soltanto come una email pervenutami. Il fatto che io taccia è una tua invenzione. Sarebbe interessante sapere da dove hai preso il mio indirizzo. Evita di scrivermi anche perché non credo che ci troveremo mai d'accordo.
16/02 - R.
Ti trovo molto perentorio, più che paternalistico e supponente. Per parte mia ho risposto con forza ad attacchi forti, ma con certi tuoi scritti mi trovo d'accordo.
13/02/010 - No a chi ha pendenze con la giustizia
13/02 - Nico Perrone
benissimo fai a denunciare questa indecenza!
14/02 - R.
Grazie della solidarietà.
13/02 - Mario Lunetta
13/02 - Cosimo De Giorgio
Parole sacrosante che ho subito
trasmesso; ho anche incollato il messaggio sul blog di Di Pietro del quale
allego le giustificazioni alla sua incondivisibile scelta: "tra due
delinquenti sto con chi delinque meno".
Di Pietro:
Sento il bisogno di spiegare a voi della Rete le ragioni per cui Italia dei
Valori si é determinata ad appoggiare la candidatura di De Luca
come candidato governatore della Regione Campania. Lo devo fare perché da
diversi di voi sono arrivate delle critiche importanti, fondate, che sento mie.Dite
che De Luca é sotto processo per reati contro la pubblica amministrazione,
e ci chiedete perché appoggiamo la sua candidatura, e perché non potevamo fare
diversamente. Questo è il dramma: diversamente come? Quando c'è un’elezione
regionale si presentano alcuni candidati alla carica di presidente alla Regione
con i partiti che lo appoggiano.
Il centrodestra appoggia Cosentino, quel sottosegretario nei confronti del quale pende un provvedimento restrittivo per associazione a delinquere, proprio perché accusato di aver rapporti con il clan dei Casalesi in Campania. Quel Centrodestra ha indicato il proprio candidato, Caldoro, che potrebbe vincere le elezioni. Dal 29 di marzo, e per 5 anni, se dovesse vincere, affideremo la Campania a personaggi che hanno legami con il clan dei Casalesi e con la camorra. Non mi riferisco solo al candidato presidente Caldoro, ma a quell’insieme di personaggi, di quel sottobosco politico del Centrodestra, che lo appoggiano e che gli fanno da copertura, da trait d'union tra il sistema clientelare della regione campana e il sistema camorristico che governa di fatto il territorio.
Una forza politica come l'Italia dei Valori, prima di mettersi “di traverso” a tutto e a tutti, deve sapere che se non fa il possibile, il 29 marzo, per evitare che la Campania sia affidata al controllo di fatto del clan dei Casalesi, deve rendersi conto che deve assumersi una responsabilità. Io mi sto assumendo questa responsabilità, perché di fronte dell’eventualità che i prossimi cinque anni il governo regionale della Campania sia in mano ad un sistema nelle mani di soggetti che non faranno sconti a nessuno (chiedete a Sandokan), rispetto a tutto questo, bisogna costruire un'alternativa democratica di resistenza e di difesa. Come si fa? O fai la rivoluzione, e in questo caso non la puoi fare, oppure devi costruire un quadro di alleanze per tentare di raggiungere il 51% alle prossime elezioni.
Ci vorrebbe, e sarebbe stato meglio, un candidato presidente di rottura, dell'alternativa. Come Italia dei Valori, prima di arrenderci, abbiamo cercato un candidato dell'alternativa, abbiamo chiesto anche a de Magistris di candidarsi, ma Luigi ha fatto presente un fatto giustissimo: è stato appena nominato parlamentare europeo, Presidente della commissione di Controllo bilancio di tutti i fondi europei, ed è stato nominato per i voti ricevuti da tutta Italia, e non possiamo chiedergli di fare il “traditore”.
Ho fatto appelli via radio, attraverso la Rete, anche quando sono stato ospite a "Repubblica TV", qualche giorno fa, e ho detto: “Possibile che non si riesca a trovare un candidato di rottura che possa rappresentare l'unità degli elettori del centrosinistra in Campania?”. Nessuno ha dato la sua disponibilità. Mi sono trovato davanti ad un'alternativa drammatica. Da una parte affidare la Campania al clan dei Casalesi. Dall'altra quella di appoggiare una candidatura, quella di De Luca, che è sotto processo ed è già stato indicato come candidato dagli altri partiti. In tutto questo con la consapevolezza che, trovandoci d’accordo tutti quanti nell’appoggio alla sua candidatura, si poteva fermare quella deriva casalese.
Ho chiamato De Luca, l'ho fatto venire davanti a migliaia di testimoni di fronte al congresso nazionale dell'Italia dei Valori, di fronte alla Rete e alle televisioni, affinché fossero testimoni e notai di cinque impegni formali che lui dovrà prendere.
Primo: se lo condannano deve dimettersi.
Secondo: nel periodo del suo mandato non deve mai invocare il legittimo impedimento. Deve correre dal giudice e farsi giudicare il più velocemente possibile.
Terzo: non deve permettersi di attaccare la magistratura anche se è sotto processo.
Quarto: se riesce a diventare presidente, come primo atto deve prendere la ramazza e togliere di mezzo tutta quella classe dirigente, di nomina politica, che ha rappresentato il clientelismo, l'affarismo e il nepotismo di tutti questi anni.
Quinto: deve istituire una casa di vetro regionale, trasmettendo sul web tutti i consigli e le giunte regionali, e deve mettere in Rete ogni provvedimento che prende. Insomma, una casa trasparente certificata da un assessorato alla trasparenza e al controllo, affidata a persone esterne, che possano verificarne la legittimità.
Vogliamo davvero pretendere tutto e ottenere niente? Se l'Italia dei Valori va da sola, chi candida per ottenere l'alternativa? Una persona che potrà prendere tutti i voti che volete, ma non arriverà mai al 51%, facendo cosi vincere il Centrodestra, affidando per cinque anni la Campania ad un clan piuttosto che ad un governo. Avremmo potuto fare di più, ma non è stato fatto, perché chi doveva assumersi la responsabilità di trovare un candidato terzo non c'è riuscito. Parlo innanzitutto degli altri partiti che già governavano la regione e che dovevano avere il coraggio e l'umiltà di mettere da parte coloro che erano sotto inchiesta.
Abbiamo fatto questa scelta di campo: vogliamo salvare il salvabile, vogliamo salvare la Campania da una deriva criminale. Per questa ragione ho detto a De Luca di assumersi queste responsabilità. Cercate di capirmi, se fossi solo un cittadino, anche io la penserei come voi, ma sono il responsabile di un partito e dalle mie decisioni dipende il futuro della Campania e del Paese. Sento il dovere di mettere insieme Guelfi e Ghibellini per evitare che dall'altra parte arrivi qualche personaggio che si mangi la democrazia, l'economia e il riscatto del Paese.
Ho cercato di fare il possibile, mi sono assunto questa responsabilità. Chiedo la vostra comprensione e la vostra responsabilità, perché è troppo facile criticare dicendo che non si poteva fare. L'alternativa a questa soluzione era la consegna, senza lotta, della Campania al clan dei Casalesi.
Questo dal suo sito. Faccio miei e trasmetto quasi tutti i tuoi messaggi e ti ringrazio per l'opportunità che mi dai di far sentire la nostra voce a coloro che in questo sfortunato paese gestiscono la "cosa pubblica" come "cosa nostra".
14/02 - R.
Ho letto con attenzione il testo di Di Pietro, ma trovo strano che proprio non ci fosse un altro candidato; che in tutto il PD e IDV non si trovasse nessuno. Incredibile. Le condizioni poste sono apprezzabili, ma il principio è sacrosanto e non credo si possa decampare.
1/02/010 - Presenza del crocifisso e laicità dello Stato
1/02 - Paolo Veronese
Il laicismo che tu rappresenti rischia di distruggere la nostra società e la nostra civiltà che si fonda sul cristianesimo.Cristus vincit et Cristus impera!
2/02 - R.
Guarda che il discorso del documento non è né laicista né clericale. E' una semplice riflessione sullo stato e la società civile; sullo stato che si genera e si compone di una società civile, e la deve esprimere; una società civile essenzialmente cristiana.
1/02 - Arch. Angelo Saracini
Concordo con le tue considerazioni e rigiro ai miei contatti.
2/02 - R.
Grazie della tua solidarietà, che un po' mi conforta da certi attacchi.
2/02 - Replica
Purtroppo di attacchi …quanti ne vuoi, e soprattutto in un momento di squallore politico come questo, almeno che ci resti la speranza di continuare a lottare.
3/02 - R.
Dici bene, continuare a lottare sostiene la nostra speranza.
5/02 - Aggiunta
Ti puo’ interessare,se gia’ non la conosci.
Lettera al Consiglio d'Europa, al Parlamento europeo, Alla Corte europea dei diritti umani, Roma 2/02/010
Vi scriviamo, come associazioni e come cittadini italiani ed europei, per fare sentire chiaramente la nostra voce al resto dell’Europa.
Lo scorso 3 Novembre la Corte Europea dei Diritti Umani, sezione seconda, ha preso una importante decisione nel caso Lautsi c. Italia, tutelando non solo i diritti della Sig.ra Lautsi e dei suoi figli ma anche quelli di milioni di cittadini italiani ed europei.
La questione in discussione era l’imposizione per gli studenti di frequentare le lezioni in classi in cui domina il Crocifisso, un simbolo religioso. Una pratica che viola l’art. 9 della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e l’art. 2 del Primo Protocollo Addizionale.
Il dibattito che ne è seguito in Italia è stato aggressivo e violento contro non-credenti, i non cattolici, i cattolici non allineati e, ultimo ma non per importanza, contro i giudici della Corte Europea dei Diritti Umani.
Individualmente ed a nome delle migliaia di membri delle nostre associazioni vogliamo ringraziare la Corte e scusarci per il comportamento insultante di alcuni membri del Governo italiano dai quali sentiamo il dovere di dissociarci. Il nostro Stato soffre sempre più l’influenza politica delle gerarchie della Chiesa cattolica. Benché il numero di quanti seguono le direttive delle gerarchie sia in costante diminuzione, queste chiedono sempre maggiori privilegi e insistono per imporre le proprie visioni ai non cattolici ed ai non credenti. Inoltre la maggior parte dei leaders politici sono proni nell’accettare tali richieste senza riguardo per i diritti e le libertà, le vite e le storie personali, il credo e le scelte di milioni di donne e uomini. Questo accade regolarmente, ad esempio, per quanto riguarda i simboli religiosi, l’insegnamento religioso nelle scuole, la protezione giuridica per le coppie dello stesso sesso, la libertà di matrimonio, la libertà di divorzio, la procreazione medicalmente assistita, le direttive anticipate di trattamento e le volontà di fine vita, il finanziamento delle attività religiose della Chiesa cattolica.
Alcuni di noi sono credenti e tutti noi rispettiamo i credenti, ma non possiamo accettare che una religione, neppure la più influente, sia imposta a tutti e tutte. Il principio di libertà religiosa e di laicità è racchiuso nella stessa Costituzione italiana, è parte della nostra storia come cittadini italiani e come cittadini europei. Faremo del nostro meglio per tenere i nostri passi sulla via della libertà, della democrazia dell’eguale dignità sociale per tutti e tutte, con l’aiuto di tutti i cittadini europei.
Seguono le firme di moltissime associazioni
5/02 - R.
Avevo letto del documento inviato, ma non ne ero a conoscenza, né sapevo della imponente mobilitazione (i firmatari) e della diffusione.
Non è però vero ciò che viene detto, che la presenza del crocifisso viola l'art 9 della Convenzione per i diritti umani e l'art. 2 del Protocollo addizionale, i quali sono molto generici. Inoltre il documento non adduce ragioni valide; mentre resta fondamentale il rapporto stato società civile, che è l'anima del nostro intervento.
1/02 - Claudio Giusti
Mi sembra evidente che lei non ha capito nulla di libertà di religione.
2/02 - R.
Vedi di non essere arrogante: io non avrei capito nulla ecc. Libertà di religione certo, ma anche mutua comprensione e mutuo rispetto, e doveri di ospitalità da parte di immigrati ospiti, doveri di corresponsione da parte di minoranze.
2/02 - Replica
Se qui c'è qualcuno arrogante è lei che mi vuole imporre la sua religione.
5/02 - R.
Attento a non dire falsità! Nel testo non si parla affatto d'imposizione; si parla anzi di rispetto per le posizioni di ognuno.
1/02 - Luciano Corradini
Condivido e plaudo per la sobrietà e la pacatezza dell’argomentazione, che porta ad una conclusione equilibrata
2/02 - R.
Grazie della tua solidarietà, che mi conforta dai molti attacchi; i quali provengono dalla passione (quando non dall'ignoranza) di contro alla ragione.
1/02 - Tullio Cardia
Andatevene via, facendovi riconoscere a tutti chi siete, con la tonaca e in processione con tutta la chincaglieria che nascondete. Vergogna!
2/02 - R.
Guardia che il mio discorso non ha nulla a che fare col clericalismo di cui tu ti lamenti a ragione. Il mio è un semplice discorso su stato e società civile; su di uno stato che si genera e si compone di una società civile, e ne deve esprimere le forme. Lo stato laico non è una entità astratta, il popolo comunica e detiene il potere, e lo stato gli deve corrispondere. E poi l'irreligioso deve rispettare il religioso, come il religioso deve rispettare l'irreligioso; rispettarlo e amarlo fraternamente. E' il moderno principio di tolleranza,
1/02 - Elisabetta
Per me è offensivo ( e non puoi stabilire tu, a priori, che per me non lo sia).
2/02 - R.
Vorrei sapere in che il documento è offensivo. E verso chi? le altre religioni? i musulmani? ma sono una piccola minoranza e devono rispetto alla società in cui si sono immessi. I non credenti? ma in che il crocifisso li offende? l'immagine di un uomo che sacrifica se stesso per il bene di tutti. E poi la tolleranza reciproca è indispensabile. In ogni caso il discorso su stato e società civile è fondamentale, e inevitabile.
2/02 - Replica
E' offensivo per me, ed è offensivo il fatto che io non mi possa "per principio" offendere (ed insieme a me a tutte le alterità che, in quanto tali, seguendo il tuo discorso, dovrebbero necessariamente essere schiacciate rimanendo silenti). Ma che senso ha, tutto questo, in una mailing list che dovrebbe occuparsi di pace e rispetto reciproco?
5/02 - R.
Offensivo in che? e perché? E' un fatto di storia, di tradizione, di fede di un popolo, della sua maggioranza; un popolo nel quale siamo tutti fratelli, anche se abbiamo concezioni diverse. Nessuno viene schiacciato, c'è libertà di coscienza, come di parola e di associazione. Nell'organizzarsi della società civile prevale la cultura della maggioranza. Si dice che gli agnostici ed atei siano un 5 %; ma anche se fossero un 10 % nulla cambierebbe. Tra maggioranza e minoranza dev'esserci una mutua comprensione come una mutua stima. E il crocifisso, la figura di un uomo sofferente per amore dei suoi fratelli, penso dovrebb'essere considerata da tutti con simpatia. La grande forza dell’amore e del dolore. O no?
1/02 - Piervincenzo Canale
Brava Elisabetta. Anche ammettendo che quest'offesa non esista per i non carttolici allora perche' non tappezziamo i muri delle scuole, dei tribunali, degli uffici comunali, insomma in breve di tutte le sedi stituzionali laiche di tutti i simboli religiosi e non?
2/02 - R.
Ma quale offesa? chi viene offeso dalla presenza del crocifisso? i non credenti? ma devono essere tolleranti rispetto alla maggioranza credente. Ti offende il crocifisso e non ti offende la festa del Natale? che è poi la nascita come l'altro è la morte della stessa persona. Ma il discorso su stato e società civile è fondamentale e non facilmente discutibile; su questo bisogna riflettere.
2/02 - Replica
Fermo restando che quello che
dici mi sembra condivisibile, è evidente il fatto che il paese in cui
sono nato, come peraltro molti altri paesi occidentali cosiddetti 'sviluppati',
non riesca a trovare un modo di convivenza in questo mondo multipolare.
Un mondo in cui i credi, non solo quelli religiosi, gli stili di vita,
in breve i costumi, convivono. E saranno sempre più costretti a farlo.
Per adesso un pezzo di legno, qual è una croce appesa al muro di una
scuola o di un tribunale, viene ben difeso dai credenti che, mi sembra,
si sentirebbero minacciati se quel pezzo di legno venisse tolto da un
muro (come se la fede religiosa dipendesse da un legnetto o da una
statua), in un prossimo futuro non troppo lontano potremmo ritrovarci
costretti a dover decidere se varrà di più un crocifisso in una scuola o
la pace per le strade sempre più abitate da quei "nuovi italiani" che
sono stati presi a colpi di fucile e spranghe di ferro dalle nostre
Rosarno, Castelvolturno, Villa Literno, solo per citare gli ultimi
esempi.
Per farla breve, ho sempre più l'impressione che su questa storia del
crocefisso la religione non c'entri proprio nulla. Piuttosto mi sembra
la solita difesa di un potere costituito. Ultimi rimasugli di un passato
che sta scomparendo.
5/02 - R.
Il discorso concerne la
società civile, la sua storia, la sua tradizione, la sua fede. Certo una
società evolve, sempre; può evolvere in tante cose, anche nella fede. Si
vedrà, come, in che misura. Per ora il non credente dev'essere
rispettoso del credente, della maggioranza credente; e, penso, guardare
al crocifisso con simpatia, non con astio, nel legame fraterno che tutti
ci lega.
1/02 - Nico Perrone
Come cittadino italiano,
potresti fare anche qualche altra considerazione.
Per esempio: che la religione cattolica non è più totalitaria, che si
avvia forse a non essere più neppure maggioritaria. E che, anche se
fosse totalitaria, ci sarebbero sempre i diritti dei non credenti.
Dal punto di vista politico (oserei dire di politica della chiesa
cattolica), la tua campagna non mi sembra neppure destinata a effetti
positivi. Mi vengono in mente, per esempio, i sacerdoti cattolici
Comboniani, che non sentono alcun bisogno di mettere sotto gli occhi di
tutti i simboli della loro fede, ma tutti accolcono, senza bisogno di
simbolo alcuno se non quello della fratellanza che offrono verso tutti.
E in tal modo avvicinano anche chi fosse lontano da loro.
2/02 - R.
Guarda che io ho parlato solo come cittadino, oltre che come studioso. Ho parlato di stato e società civile. Tutto il resto è chiacchiera.
2/02 - Replica
Ti ringrazio del tuo messaggio, che però non risponde alla questione che avevo posto.Tu, giudicando dall'alto, dici che "è chiacchiera": evidentemente quello che ti avevo detto. Quanto al parlare "solo come cittadino, oltre che come studioso" - come tu dici - rispettosamente osservo che non lo si può fare mai. Ognuno di noi parla per quello che è, nella sua interezza.
5/02 - R.
2/02 - Walter Peruzzi
Trovo semplicemente
vergognoso che si trattino da "frange" che non hanno diritto di veder
rispettati i loro sentimenti a-cattolici, anti-cattolici, agnostici o
altro, quanti non sono parte della supposta "stragrande" maggioranza
cristiano-cattolica. Come se la democrazia non si lisurasse proprio
dal rispetto verso le minoranze, essendo quello verso la maggioranza
assai facile e scontato. E come se toccasse al Movimento, che a questo
punto devo presumere clericale, da lei rappresentato stabilire ciò che
offende o non offende i sentimenti di atei o agnostici, buddisti o
quant'altro. Chissà perché poi atei e agnostici e altre confessioni
"minoritarie o marginali" dovrebbero inchinarsi ai simboli della
maggioranza, ritenerli a forza loro, condividerli perché così pensano
i cattolici e altre sciocchezze.
Ilcrocifisso, simbolo delle crociate, dell'evangelizzazione forzata
delle indie, della conquista coloniale dell'Europa ecc. ecc.,
attaccatevelo nella vostra cameretta o dove vi pare; ma non nei luoghi
pubblici dove c'è gente che ha e ha il diritto di avere anche sul
crocifisso idee diverse dalle vostre.
2/02 - R.
Guarda, caro Peruzzi, che
qui il clericalismo non c'entra niente: il discorso volgeva su stato e
società civile, essendo lo stato generato da una cessione di diritto
della società civile per la sua tutela e promozione; promozione in
tutti i suoi ambiti, anche in quello religioso, che qui è un ambito
culturale come un altro. Le minoranze sono pienamente tutelate nei
loro diritti di cittadini, ma non possono pretendere di abbattere il
tessuto culturale della società civile nella sua stragrande
maggioranza. Devono rispettare il fatto religioso, come il religioso
rispetta la coscienza irreligiosa ed atea, con spirito fraterno. E'
vero che si è abusato del crocifisso come tu dici, ma il nostro
discorso non entra qui nel merito della gerarchia cattolica e dei suoi
misfatti, né della chiesa come tale; resta un discorso di società
civile e della sua cultura prevalente. Anche per l'ateo il crocifisso
è sempre la figura di un
uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli. O no?
3/02 - Replica
Anche per l'ateo il
crocifisso è sempre la figura di un uomo che si è sacrificato per i
suoi fratelli. O no?
No. Per me è un simbolo usato per marcare il territorio e prego di
rispettare la mia coscienza irreligosa togliendomelo dai piedi.
5/02 - R.
Dunque per l'ateo il
crocifisso non rappresenta un uomo che si è sacrificato per i suoi
fratelli? Ciò mi stupisce. Marcare il territorio? forse in termini di
potere, non in termini di fede, che erano quelli del discorso fatto.
2/02 - Davide Bertok
Non mi pare un esempio
lampante il tuo. Il Natale posso scegliere di non farlo entrare in
casa mia, io posso evitare la chiesa durante il Natale e persino
evitare una piazza e un negozio con i relativi addobbi. Ma la scuola
per un figlio (se l'avessi, diciamo di si in questo esempio) non la
posso evitare, quella è obbligatoria. O meglio potrei, se avessi
i soldi, e lo mando in una scuola privata. Ma siccome da umile plebeo
non ho abbastanza soldi lo mando in una scuola pubblica, una scuola
laica dove se voglio posso anche far saltare la religione a mio figlio
e se in famiglia non festeggiamo il Natale la maestra non ne farebbe
una colpa e darebbe un tema diverso a mio figlio. Perché è espressione
di una scuola per tutti, di una repubblica
democratica (almeno apparentemente) che deve rispettare le diversità.
Ma non lo è se impone il simbolo di solo una parte della società.
Avrebbe più senso mettere una foto di Berlusconi in una scuola dove la
maggioranza dei genitori di Sinistra: almeno si potrebbe dire "è stato
eletto democraticamente, ma anche se non ci piace rappresenta il
nostro governo".
Il Cristo, per quanto portatore di un messaggio universale, non è
uscito dalle urne elettorali (perdonatemi, non voglio risultare
blasfemo con questa frase, spero di non offendere nessun credente ma
anzi essere piuttosto capito nel mio concetto). Comunque è più "su
questo che bisogna riflettere".
3/02 - R.
Il punto chiave del nostro
discorso è il rapporto stato e società civile; lo stato non inteso
come una struttura sovrapposta ma come la società civile che si
organizza, attraverso la cessione di diritto che fa lo stato. Si
organizza secondo la sua storia, tradizione, cultura; che è quella di
una società in grande prevalenza cristiana. Perciò le grandi feste,
perciò il crocifisso. Con ciò non fa nessuna offesa né alle altre
religioni minoritarie né ai non credenti, coi quali ha in comune i
diritti fondamentali, la libertà di coscienza, il rispetto della
dignità di ognuno.
Perché voler negare la storia e la cultura di una società? Penso che i
non credenti, più che adontarsene, dovrebbero partecipare a quanto di
buono e di giusto la società cristiana porta in sé. Così come le altre
religioni. Così come penso debba essere rispettato e ammirato il
Buddha nella via che ha tracciato per ovviare al dolore umano e
raggiungere una suprema saggezza.
4/02 - Replica
Qui
non si tratta di negare la storia e la società, fuori dalle scuole è
pieno di chiese che possiamo anche visitare come turisti! I libri di
storia possono parlare ampliamente del ruolo che ha avuto la chiesa
nella cultura italiana ma questo è un altro discorso. Tu potresti
anche aver ragione ma il tutto può funzionare finché la società non
muta: cambiano i modi di vedere e di pensare. In 40 anni è stato
accettato il divorzio, l'aborto, la convivenza prima
del matrimonio, ora si stanno accettando anche l'omosessualità (tranne
alcuni casi di cronaca isolati) e i figli in una coppia non sposata.
Cambiano le mentalità per cui non dovrebbe essere un dramma accettare
cambiamenti che prima erano intoccabili. Altrimenti non capirei perché
il crocifisso deve restare e invece non circolare nelle scuole certi
insegnamenti universali del vangelo: tipo non ammazzare e ama il
prossimo tuo.
5/02 - R.
I cambiamenti di cui tu parli se li è dati la società civile stessa
attraverso i suoi rappresentanti, il parlamento. Così il divorzio ( ma
teologi anche maggiori, come Haering, dubitano che nel vangelo si
affermi il matrimonio indissolubile come norma; solo come ideale!),
l'aborto (che lo stato ha rinunziato a colpire per la sua
complessità); la convivenza prima del matrimonio è spesso consigliata;
l'omosessualità, secondo i maggiori teologi, non ha alcuna valenza
morale, è un modo d'essere, secondo il quale si vive (vedi il rapporto
della Società teologica americana, in italiano col titolo "La
sessualità umana"). Questo per chiarire che v'è una società civile in
maggioranza cristiana che evolve e matura, e che è distinta dal potere
ecclesiastico e dalle sue posizioni spesso retrograde. Questa società
cristiana ha pieno diritto di esporre il crocifisso nei pubblici
uffici come segno della sua identità, e anche della sua moralità e dei
suoi ideali, che sono poi ideali universalmente umani. Se poi vorrà
rinunziarci, lo farà attraverso il parlamento.Ci sono anche le
interferenze del potere ecclesiastico, che devono essere condannate
perché ledono l'autonomia dello stato, sancita pure dal concordato.
2/02 - Nicoletta Crocella
D'accordo con chi discute la presenza del crocefisso, con una piccola
nota: accanto ad una forte diminuzione della vera fede, quella a cui
le persone aderiscono con convinzione, adeguando la propria vita a
tali convinzioni, non imponendosi alle altre, vi è una recrudescenza
della violenza con cui i simboli del potere religioso vengono
nuovamente imposti, in cui la nostra vita viene regolata dalle
funzioni ecclesiastiche, al punto che ahimé, accetti anche che tua
figlia di tre anni partecipi alle varie festicciole/recite ecc. .per
il Natale, per evitare che venga emarginata e rimanga da sola in un
angolo mentre gli altri bambini lavorano. Questo capita in mille
piccoli paesi, dove è già una fortuna aver ottenuto una scuola materna
statale, ma troppo spesso ancora l'unico servizio offerto è quello
delle organizzazioni religiose, molto più capillari dello stato! Ed
aggiungo che proprio questo sforzo di onnipresenza, impone la non
integrazione dei bambini che vengano da una religione diversa. I
genitori devono inventare modi di partecipazione che proteggano i
figli, o magari investirli in età assolutamente precoce di portatori
di una radicale differenza, non integrabile! I mussulmani sono pochi
e si devono adeguare? e gli ebrei?, e i testimoni di Geova? spesso
pochi, pochissimi bambini o bambine in una classe provengono da
famiglie con convinzioni religiose diverse, e neppure possono
comprendere per età, per storia familiare e così via, i motivi della
loro emarginazione! E questo sarebbe un paese laico?
Il crocefisso nelle scuole, negli uffici pubblici, nei tribunali, è
soltanto la testimonianza storica di una arroganza di potere, a mio
parere questo si chiama "segnare il territorio" e gli altri dovrebbero
essere tolleranti, perché minoranza? E tutti i non credenti che devono
subirsi le prediche sul valore universale del crocifisso, delle
pratiche e convinzioni religiose? Avete mai provato a fare una festa
di nascita, senza battesimo? od un funerale non religioso? Non
parliamo di tolleranza!
5/02 - R.
Ti lamenti giustamente dell'abuso di potere compiuto spesso dalla chiesa. Questo è vero, e contro questo dobbiamo lottare. Il fatto che ad esempio il Vaticano, anche minacciando i parlamentari cattolici, non consenta si faccia una legge che tuteli le coppie di fatto e le coppie omosessuali. E' grave, è una interferenza insostenibile. Ma noi parliamo della società civile e del modo in cui essa si organizza secondo la sua storia e la sua fede.
Quello che però non capisco è perché chi non condivide la fede della maggioranza non debba tuttavia considerarla con spirito fraterno, con simpatia. Perché il crocifisso, una figura d'uomo che va incontro alla sofferenza per amore dei suoi fratelli non debba essere considerata con simpatia da chiunque sia persona umana. E così la festa del Natale, che poi è festa di amore, festa di famiglia e dei bambini. Si può spiegare ai bambini il senso del crocifisso anche se la propria fede è diversa, se diversa è la propria convinzione. O no?
Capisco che il vicinato sia spesso intollerante, specie nei piccoli centri; che non assecondi la libertà di coscienza e di azione del vicino. E' un punto di crescita dell'umanità che non è ancora avvenuto; che bisogna sopportare, ma con serenità, direi, senza adontarsi.
2/02 - Lorenzo Dellacorte
Ci risiamo, ancora una volta la Sinistra abbandona la sua connotazione di classe, abbandona la lotta per il salario, per la casa, per il lavoro, per la nazionalizzazione delle banche ecc., e si accoda a perdere tempo alla lotta della massoneria borghese contro la religione!!! Certo è molto più facile staccare un crocefisso da una parete che difendere un posto di lavoro di un precario, e poi queste sono le uniche battaglie concesse!! Complimenti!!
5/02 - R.
Dici bene, quando parli di vere lotte della Sinistra. Il crocifisso, poi, e la parola del Cristo, l'amore fraterno come legge suprema, e il suo esempio, è molto presente nella Sinistra almeno socialista, la linea francese, da Saint-Simon a Fourier, a Cabet, a Proudhon; e Nesti, un sociologo fiorentino, ha scritto un libro sulla tradizione popolare del "Gesù socialista". Non capisco perché il crocifisso debba essere considerato con tanta ostilità. Del resto il mio discorso si sviluppava su stato e società civile.
2/02 - Stellecadenti
La discussione mi
sembra davvero fuorviante! Le cose sono ben collegate! e sono le
persone che perdono il lavoro che non possono scegliere nulla per
i propri figli, perchè non possono permettersi quel che si
permette qualunque persona benestante. E in quanto alla difesa del
posto di lavoro, non sarebbe ora di fare un discorso globale,
sulla modifica del modello di vita, di sviluppo, di produzione? La
pagano i dipendenti ed i lavoratori, perché sono rimasti in una
situazione di dipendenza dalle grandi organizzazioni per la
propria sopravvivenza, e per l'adesione ad un modello di sviluppo
e di società in cui sono e rimangono pedine ed ostaggi delle
scelte del potere. Provate a chiedere che i grossi gruppi mollino
insieme alle persone i
finanziamenti che hanno ricevuto, le strutture che hanno costruito
con lo sfruttamento del lavoro dipendente e fatevi carico di
riprogettare, per ogni gruppo, per ogni unità un modello di
produzione davvero utile ed alternativo! Forse sarebbe ora di fare
una decodifica della storia sociale di almeno 200 anni, per capire
come mai a questo siamo arrivati! E che cosa bisogna cambiare, e
da dove: casa, lavoro, salario sono un pezzo delle necessità,
insieme ci stanno la salute, cioè aria ed acqua pulite, ed il
benessere, sentirsi bene, che non vuol dire essere ricchi, ma
avere il necessario e poterselo
procurare senza spasmi e sfruttamento! Dove sta la Sinistra? E
quale Sinistra? Quella che si autodistrugge in mille frammenti, o
quella che si accoda alla destra? Credo che non ci siano
scorciatoie, ogni tassello è collegato agli altri. Mi sembra che
ognuna delle discussioni che conduciamo segnalino degli aspetti di
problematicità, e per far progredire i diritti globali, dobbiamo
tener presente che stiamo osservando alcuni fili di una matassa
difficile da sbrogliare, anche se è imprescindibile trovare il
modo. E penso che il lavoro sia lungo e complesso, perché implica
anche uno sguardo diverso...
In quanto al muro, crollato quello di Berlino, per cui stiamo
ancora festeggiando, ne sono cresciuti tanti, anche nelle nostre
teste, e ci ritroviamo a fare i conti con interi popoli che non
hanno per definizione diritti, che possono essere rinchiusi,
schiacciati, impediti persino a ricostruire dopo i bombardamenti,
e mi riferisco in primis ai palestinesi, anche l'Egitto si
impegna, aiutato dagli sponsor americani, a rinchiudere
definitivamente Gaza in un assedio senza respiro, e la vita in
tutta la Palestina è sempre più amara, ma anche gli altri non
scherzano, il muro di separazione, di esclusione,
di difesa, come lo volete chiamare è l'unica soluzione pensata per
ogni situazione di conflitto, che viene fomentato, invece di
essere gestito. E tutti noi dopo uno sguardo rassegnato
continuiamo le nostre tranquille giornate, mentre a poca distanza
da noi succede di tutto.In nome del lavoro alcune cooperative
rosse(?!)"hanno accettato di scavare in Val di Susa, al di là
della non volontà del territorio di avere la TAV, ed altre hanno
accettato, od accetteranno, di costruire la base di Vicenza... Un
mio giovane conoscente che ha scelto di fare il militare, quando
gli ho fatto osservare che potrebbe
trovarsi ad uccidere, mi ha detto, con un sorriso storto, che SI
TRATTA DI UNA SCELTA DI LAVORO.... vedete voi, c'è molto da
pensare sul lavoro, e molto da applicarsi per trovare la via...
5/02 - R.
Il discorso che tu fai sul lavoro è verissimo, e per parte nostra è uno dei punti d'intervento e di lotta, anche se il sindacato non sembra essere molto sensibile, quando noi lo sollecitiamo sul problema della decadenza dei salari, perciò del salario minimo garantito, delle delocalizzazioni che non possono essere concesse se non a precise condizioni, o dei diritti degli immigrati. E parlo degli stessi amici della GCIL, che dovrebbero essere i più attenti a questi problemi. Il fatto che la Sinistra sia così divisa è veramente scandaloso, e noi siamo intervenuti più volte, già quando ancora c'era Bertinotti, che era più sensibile al problema. Scandalosa e incomprensibile questa frammentazione di forze che, unite, potrebbero raggiungere un 10% e che invece divise sono sul 2% e non significano quasi nulla per la nazione come per il mondo operaio. La posizione del PD è molto incerta; si spera che una chiarificazione avvenga. Il problema della TAV è diverso; è un problema nazionale oltre che locale, e una soluzione dev'essere trovata insieme.Bisogna che nessuno di noi si rassegni ma che la lotta continui comunque.
2/02 - Davide Ferrari, Bologna
In sostanza, viva l'arroganza e la prevaricazione! Ma non ti preoccupare perché ci sono parlamentari del mio partito (il PD) che la pensano come te ed hanno presentato una proposta di legge per rendere obbligatorio il crocifisso. Continuiamo così, alla prossima fermata la Stella gialla obbligatoria, così chi non si riconosce in quella società civile maggioritaria almeno lo inquadriamo per bene. La speranza e la giustizia (che sono nel titolo del tuo movimento)....aspetteranno.
5/02 - R.
Che c'entra l'arroganza e la prevaricazione? dove mai la trovi nel nostro discorso? Che è un discorso di filosofia politica, di stato e società civile; di una società civile che attraverso una cessione di diritto genera lo stato e perciò ne è sovrana (la sovranità popolare) e vi si organizza secondo la sua storia, tradizione, cultura; una società in maggioranza cristiana si organizza come tale, pur nel rispetto delle minoranze. E però non si capisce perché queste minoranze guardino al crocifisso con rancore anziché con simpatia, trattandosi di un uomo che si è sacrificato per amore dei suoi fratelli.
3/02 - Giorgio Vitali
GLI ACCORDI DEL PCI BORGHESE DI TOGLIATTI CON LA MASSONERIA DIVENTANO MOLTO STRETTI DURANTE L'ULTIMO CONFLITTO. DICIAMO MEGLIO CHE LA VERA TRIMURTI: PCI-MASSOMAFIA-VATICANO è QUELLA CHE HA RETTO LE COSE D'ITALIA FINO AD OGGI. Chi conosce il ruolo delle famiglie notabili
(Berlinguer, Pintor, Cossiga e Segni) tutte chissà perché....sarde... NON si stupisce, ma SA LEGGERE nel passato e .... nel destino. D'altronde... la candidatura della Bonino (donna...o uomo?) alla Trilateral e al Bildelberg è sotto gli occhi di tutti ma, come diceva il crocifisso (beninteso prima di essere crocifisso )...<hanno gli occhi per vedere ma non vedono>.5/02 - R.
Non credo molto a queste macchinazioni, né dubito che la Bonino sia donna, né credo che sia congiunta alla Trilateral ecc. Ho parlato di stato e società civile, e questo mi sembra il discorso essenziale.
5/02 - Pietro Ancona
23/01/010 - Basta con lo sfruttamento inumano degl'immigrati
23/01 - Vittorio Baccelli
Rimandiamoli da dove sono venuti!!!
26/01 - R.
Mi stupisci, con la tua risposta totalmente inumana.
16/01/010 - Chiesa e immigrati: principio fraterno, principio di accoglienza
16/01 - Luciano Corradini
Ti mando l’editoriale di don Mimmo Battaglia, presidente della FICT, calabrese. Si muove nella stessa linea, anche se non prende di petto i vertici della Chiesa come fai tu. Preferirei un tono più propositivo e meno accusatorio. Ma si sa che Gesù non era un diplomatico.
18/01 - R.
.
17/01 - Patrizia
Una sintesi più approfondita.
18/01 - R.
Ma il documento partiva dai fatti di Rosarno per richiamare la gerarchia ecclesiastica ad un'azione autenticamente cristiana e insieme popolare che potrebbe rovesciare la situazione xenofoba fomentata dalla Lega e dal governo. Questo lo scopo.
9/01/010 - La politica ambigua del PD
9/01 - Nicoletta Forcheri
Casini=Caltagirone=MPS=AXA e Morgan=SuezGazdeFrance=BNPParibas=creditori del debito pubblico e azionista di banche centrali. Capito perché il PD vuole allearsi con il socio dei suoi capi?
14/01 - R.
Non so se si possono attribuire a Casini tutte queste alleanze, a parte quella col potere di Caltagirone.
9/01 - Aldo Ferrara
Ottime deduzioni che però Di Pietro persegua una politica di moralità rubando i contributi elettorali ed intascandoli, fatto su cui finalmente, la Magistratura sta finalmente aprendo un’inchiesta, E’ PURA IDIOZIA POLITICA
14/01 - R.
Quale idiozia politica? e quale furto di contributi elettorali? Spiegati, se è possibile. Riteniamo Di Pietro persona retta e in tal senso una forza positiva per la nazione.
10/01 - Adam Vaccaro
Ricevo e diffondo questo documento di sintesi delle carenze di identità e progettualità alternativa del PD. Un vuoto che si traduce in assenza rispetto alle vicende gravi come quelle di Rosarno e di altre migliaia di lavoratori dei settori del precariato più sfruttato, riempito solo di prediche buoniste o di basso e perdente tatticismo delle astutissime manovre dalemiane.
10/01 - Giulio Mancabelli
Sperabilmente grazie alla sempre maggiore "encefalizzazione della terrà" tramite internet ecc., non ci si potrà più permettere di continuare a speculare, barare!!! Pertanto anche per le scelte strutturali delle riforme politiche occorrerà richiamarsi ad un comportamento etico di rispetto ed applicarlo nelle prassi, nelle decisioni sul come riformare per poter estendere e non contrarre democraticità ecc., senza palesarlo solo virtualmente!!!
Urgono soluzioni capaci di poter meglio rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!
14/01 - R.
Grazie dell'intervento. Ma perché encefalizzazione? semmai umanizzazione, e non certo soltanto con Internet. Il comportamento etico è certo la base di tutto; e così l'estensione del modello democratico, cioè del concreto esercizio della sovranità popolare, ora ridotta a quel misero voto ogni cinque anni. Per questo bisogna lottare.
11/01 - Giuseppe Altieri
perché non fondiamo una volta per tutte il Partito Cristiano Italiano?
14/01 - R.
Fondiamolo: un partito autenticamente nello spirito dell'annunzio evangelico e quindi anche di una moralità e onestà irreprensibile.