RISPOSTE E CONTRORISPOSTE - INTERVENTI SUGL'INTERVENTI

 2010

 

Questa documentazione si ferma ad aprile. Ci furono dei ritardi nella trascrizione, poi una panne del computer fece perdere il resto.

 

 

Indice

La legge sul legittimo impedimento non doveva essere approvata, 15/04/010

La legge sull'aborto non è ingiusta, 10/04/010

Un PD propositivo e che va alla gente, 6/04/010

Crimini di pedofilia e chiesa, 29/03/010 -

Continua la persecuzione  degli omosessuali, 8/03/010

Documento inviato alla Corte europea dei diritti umani, 4/03/010

No all'egemonia degli Usa nel mondo, 15/02/010

No a chi ha pendenze con la giustizia, 13/02/010

Presenza del crocifisso e laicità dello stato, 1/02/010          l'ampia discussione

Basta con lo sfruttamento inumano degli immigrati, 23/01/010

Chiesa e immigrati: principio di accoglienza, principio fraterno, 16/01/010

La politica ambigua del PD, 9/01/010

 

 

 

8/01 - G.M.B.

Grazie soprattutto per la costante informazione politica e morale, che con immutata costanza ci fai avere, lasciandoci sperare in un futuro migliore dello squallore del presente.

16/01 - R.

Quanto tu dici dell'attività del Movimento ci consola molto, essendo questa una lotta nella quale siamo impegnati e nella quale vogliamo continuare.
 

 

 

 

15/04 . La legge sul legittimo impedimento non doveva essere approvata

16/04 . Luciano Corradini

Hai ragione. Ma il guaio è che la maggioranza si è convinta che sia un perseguitato e che tutto quello che viene dalla sinistra sia invidia e menzogna. Vulgus vult decipi, si diceva una volta.

17/04 . R.

Quello che mi dici veramente mi addolora e mi preoccupa, per la profonda degradazione della coscienza popolare, la quale per la sua sovranità ha anche la responsabilità finale. Bisogna darci da fare, anche alla spicciola, coi nostri amici e parenti, allievi, vicini, io credo.

 

16/04 - Nico Perrona

Hai fatto molto, molto bene a sottolineare questa brutta faccenda. Ma se volessimo elencare le cose pessime che ha fatto Napolitano, avremmo tutti i motivi per auspicare - se non fosse morto! - il ritorno di Leone!

17/04 - R.

Dai, il ritorno di Leone, il peggiore dei nostri presidenti io credo, non mi sembra proprio  auspicabile.

 

15/04 . Annamaria Ferramosca

Anche stavolta sono in perfetto accordo.

18/04 - R.

Grazie, Annamaria, vorrei chiederti di spedire il documento ai destinatari: è importante ch'essi ne ricevano molti, qui il numero fa forza; oltre che
diffonderlo agli amici.
 

.

10/04/010 - La legge sull'aborto non è ingiusta

10/04 - Pietro Ancona

Sarebbe davvero giusto se non prevedesse l'obiezione di coscienza dei medici che ha reso davvero difficile l'accesso ai diritti. Perchè un medico che percepisce uno stipendio dallo Stato dovrebbe rifiutare di eseguire una legge?

12/04 - R.

 L'obiezione di coscienza è prevista perché la soppressione del feto è di per sé un reato, un atto illecito; soppressione di quella che, almeno dopo il 14° giorno, quando inizia la differenziazione delle cellule, gli studiosi considerano una presenza personale, sia pure incoativa. Sul tempo di questa presenza si discute, ma in dubio facti non v'è libertà; non posso sparare se dubito che dietro un cespuglio ci sia una persona anziché un coniglio. L'oggetto è  complesso e la legge lo tratta nella sua complessità. 

 

10/04 - Giuseppe Lodoli

Dici molte cose giuste qui, ma in questo problema - intricato e complesso - occorre tener presente anche il diritto dell'individuo che nasce (o non nasce), che sta in grembo ad una donna ma - attraverso di lei e non solo - è legato all'intera umanità. Non si può caricare solo la donna di una (pesante) responsabilità che è di tutti. Per la verità i Cattolici - col Movimento per la Vita - fanno parecchio e bene per aiutare le donne in difficoltà (peccato che il M. p. la V. sia schierato e spostato parecchio a destra in politica). Piuttosto la Chiesa (se intendi con questo la Gerarchia cattolica), potrebbe fare di più sul piano dell'indirizzo etico evitando - nel predicare da un livello ideale di totale astrazione - di confondere e mettere quasi sullo stesso piano il male dell'aborto con la contraccezione (non abortiva).

12/04 - R.

Il rigore, secondo gli studiosi, inizia non prima del 14° giorno, quando la cellule iniziano a differenziarsi. Sul dopo, sulla presenza di una persona, e quindi di un diritto dopo quel giorno, si discute. La decisione finale è lasciata alla donna, ma è condivisa da quelli che con lei discutono ed operano, e dallo stato stesso, cioè dalla comunità che nello stato si accoglie, e che ha varato la legge e l'ha fatta permissiva. Questo direi. La contraccezione è altra cosa, è la necessaria distinzione tra momento amoroso (che può abbracciare una vita intera) e momento procreativo (che può intervenire anche una sola volta in vita). Questo il Vaticano non sembra volerlo capire, nonostante il parere di interi episcopati come quello statunitense.

 

 

6/04/010 - Un PD propositivo e che va alla gente

7/04 - Pietro Ancona

Meglio passivo che propositivo. Il suo gruppo senatoriale ha presentato un ddl sul CUI che aggiungerà un altro girone all'inferno della legga Biagi.

12/04 - R.

Se lo passivizzi, lo uccidi del tutto. Non so se vuoi questo, se vuoi la morte totale del pensiero e dell'azione politica.

 

7/04 - Elena Manigrasso

Sarebbe bello far rinascere le case del popolo ... la speranza è l'ultima a morire.

12/04 - R.

Direi però che la speranza non muore, è ben viva e genera impegno, azione

 

29/03/010 - Crimini di pedofilia e chiesa

1/04 - Mirella Sartori

Grazie! Pubblicato alla pagina   http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=010347

2/04 - R.

Grazie a voi della pubblicazione, e un augurio per il vostro lavoro

 

8/03/010 - Continua la persecuzione  degli omosessuali

9/03 - Amici di Lazzaro

Chiediamo di essere rimossi dalla vostra lista di distribuzione. buon lavoro.

10/03 - R.

Per quale ragione, cari amici di Lazzaro? siete per la persecuzione degli omosessuali? oppure non ammettete critiche all'autorità religiosa? Due cose riprovevoli.

 

8/03 - Gianfranco Aurilio

Grazie per il suo messaggio. Nel mio piccolofaccio anch'io qualcosa. Se non Le ho ancora inviato la mia posta elettronica con cui sto cercato di divulgare gratuitamente le mie due raccolte di poesie e disegni, dal titolo "Teneramente" e "Intorno a me", colgo quest'occasione per invitarLa a visitare il mio sito http://www.gianfrancoaurilio.it, in cui queste e altre tematiche sono affrontate con vigore e passione e questo è uno dei
temi che caratterizza tutta la mia produzione. Una delle frasi che uso per pubblicizzare le poesie è: "sono poesie d'amore, amore per l'amore e amore per la vita,...amore in tutte le sue forme ed espressioni". Mi farebbe veramente piacere se persone come Lei, che capiscono il vero senso dell'amore, trovassero il tempo per leggere le mie poesie e guardare i miei disegni. E' quasi pronta una terza raccolta dagli stessi contenuti. La ringrazio ancora un volta per la Sua posta elettronica e per l'attenzione.

 

 

4/03 - Documento inviato alla Corte europea dei diritti umani

4/03 - Romano Mazzon

la lettura del Vostro documento mi ha lasciato alquanto perplesso.
In pratica sostenete che, visto che solo il 5% degli italiani si dichiarano agnostici e atei, mentre l'80% considera la religione una buona scusa per addobbare feste di matrimonio, prime comunioni e simili, la maggioranza vince e ci si tiene tutti il crocefisso.
Sostenete che lo Stato in Italia è laico, lo sostenete in maniera del tutto arbitraria, considerando che i poteri ecclesiastici continuano a mantenere un inopportuno controllo sulle leggi dello Stato che regolano i diritti civili. Difendete quel crocefisso che l'On. Bossi si vanta di toccare come simbolo scaramantico prima di uscire di casa.
Difendete quel crocefisso sotto la cui egida, nel nostro Paese, sono stati commessi crimini disumani sino alla prima metà del secolo scorso.
Difendete il crocefisso, simbolo del figlio che muore per il padre.
Difendete il crocefisso che, anche stando alla religione, indica che la via della resurrezione non è la resurrezione, in pratica il dito al posto della Luna.
Il diritto non serve a tutelare chi è già tutelato ma i più deboli.
Il giorno in cui vivremo in uno Stato realmente laico, in cui chi ha una fede religiosa sarà libero di professarla senza far sì che il dettato delle Tavole della Legge sia Legge dello Stato, allora si potrà parlare di crocefisso come semplice suppellettile. Al momento esso è un simbolo di potere e di controllo sociale.
Sicuramente non sono questioni che la Corte Europea può aiutarci a risolvere e, sfortunatamente, nemmeno l'educazione, visto che è controllata dalla Sacra Romana Chiesa Cattolica e Apostolica (non dai cristiani in genere ma da una forza politica ed economica che si è imposta con la forza).
In pratica dite che chi non si riconosce in quel simbolo lo deve tollerare,  attendendo che anche chi si vi si riconosce impari a tollerare gli altri; sino a quel momento vale la legge del più forte. E non valgono i grandi esempi di uomini cattolici che si sono battuti per i diritti, sono stati dei casi singoli, grandi uomini che hanno saputo sacrificare la propria esistenza perché i diritti fossero di tutti, anche su questa Terra, non solo in un fantomatico aldilà. Questa capacità, però, non è stata solo di uomini cattolici, l'umanità è varia e i caratteri non sono determinati da appartenenze religiose o di provenienza geografica, come invece gli strenui difensori del crocefisso stanno facendo passare soffiando sul fuoco del razzismo e delle guerre.

10/03 - R.

Attento a non banalizzare la fede, la quale non consiste in feste di matrimonio.
Lo stato italiano è laico, certo; la gerarchia tenta spesso d'interferire anche nelle decisioni del parlamento, e questo è da parte sua un grave errore, che le viene rimproverato.
Che del Crocifisso si sia abusato è verissimo, e i crimini del potere ecclesiastico sono molti; ma ciò non tocca la dignità e il valore simbolico ed educativo del Crocifisso, cioè il potere di redenzione del dolore.
La tolleranza, e anzi la comprensione fraterna del comportamento altrui, è necessaria alla convivenza umana, è uno stretto dovere.

 

4/03 - Marco Cecalupo

Ma tu come fai a sapere che il crocifisso non offende gli atei e tutti i non-cristiani? lo hai chiesto a qualcuno? e tu come cristiano, invece, ti sentiresti offeso se entrassi in un'aula senza simboli religiosi? e se si, da cosa ti sentiresti offeso? lo sai che le scuole cattoliche olandesi non hanno il crocifisso proprio per rispetto delle convinzioni religiose dei propri studenti? e lo sai che alcuni milioni di persone in questo stato lavorano anche la domenica per darti da mangiare, per farti telefonare, per farti accendere la luce, per farti muovere, per correggere i compiti di tuo figlio, per badare a tua madre, per curarti, insomma, per te?! credi DAVVERO che uno stato laico o una federazione di stati laici come la UE debba puntare su "la puissance rédemptrice du sacrifice"? in quale legge europea c'è scritto questo?

31/03 - R.

Scusa se ho tardato a risponderti, ma in questo periodo sono molto preso. Hai fatto bene a riscrivermi. Perché il nostro principio è di rispondere sempre. Mi chiedo: perché il crocifisso dovrebbe offendere gli atei e i non cristiani? E' il simbolo di una religione e credo che i simboli di tutte le religioni debbano essere rispettati, così come debba essere rispettata la convinzione dell'ateo. E' un fratello che la pensa diversamente e ha il mio rispetto e il amore fraterno. Se entrassi in un'aula senza crocifisso non mi sentirei offeso; anche se penso che la fede di un popolo, della società civile, debba avere la sua presenza nello stato, che altro non è se non la stessa società civile organizzata giuridicamente.
Le persone che lavorano la domenica anche per me hanno tutta la mia solidarietà e riconoscenza.
E quanto alla "puissance rédemptrice du sacrifice" penso che sia un valore universale, che come tale non si possa rifiutare.

 

4/03 - Walter Peruzzi

Solo in malafede si può sostenere che il simbolo della religione cattolica rappresenti anche quanti quella religione rifiutano. In uno stato laico tutti hanno diritto di occupare lo spazio pubblico (ospedali, tribunali, scuole) senza essere disturbati dagli altrui amuleti, cristi, corni o prtafortune vari che siano.
In ogni caso il ricorso del governo clericofascista non è stato accolto nel merito ma solo dichiarato ammissibile e girato alla grande Camera che dovrà pronunciarsi.

31/03 - R.

Guarda che il documento non diceva che il simbolo rappresenta anche quelli che lo rifiutano; ma che rappresenta la stragrande maggioranza della società civile italiana che si organizza nello stato. E che a questo simbolo, come ad ogni altro simbolo religioso, tutti devono rispetto; così come rispetto è dovuto all'ateo, alla sua convinzione. Perché disturbato dal crocifisso? non è un amuleto ma la figura di un uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli. Credo che il principio di tolleranza, maturato in Europa al seguito delle guerre di religione, debba essere accettato da tutti. Tolleranza, non solo, rispetto per la fede degli altri, di chi ti è fratello.

31/03 - Replica

All'indomani delle elezioni regionali vinte dal razzista Cota e dalla postfascista e filomafiosa Polverini anche grazie al sostegno attivo che hanno dato a questi signori Bagnasco e gli altri maiali, credo che uno dovrebbe sentirsi imbarazzato ad avere qualcosa da spartire con i cattolici e il crocifisso che li rappresenta.
La stragrande maggioranza della società civile italiana, che poi stragrande non è, ha il dovere di rispettare le minoranze, che tanto piccole non sono (ivi compresi i valdesi che al pari di noi atei non vogliono crocifissi fra le palle). E questo rispetto si manifesta in due modi:
a) togliendo il loro crocifisso dai luoghi pubblici
b) consentendo che a fianco del loro crocifisso ci siano anche i simboli di tutte le minoranze che lo vogliono:  la cicciolina per gli appassionati del genere, marx per i marxisti, che guevara, hitler, buddha, siva e visnù etc.
Cristo non è un amuleto: per te non lo sarà, per te sarà uno che si è sacrificato per i fratelli; per me - posto che sia esistito - è uno che hanno spacciato come figlio di dio, morto per redimerci da un peccato che nessuno di noi ha commesso. In altre parole: Dio ha condannato gli uomini per un peccato commesso SOLO da Adamo e poi ha mandato il suo figlio a redimerci. Bastava che si comportasse da persona per bene e non ci condannasseper una colpa mai commessa e non avrebbe avuto bisogno di tutta la sceneggiata della morte e della resurrezione e redenzione. Come vedi siamo piuttosto lontani. Io sono stufo di sentire gente che crede ancora alle favole, a dii, angeli, madonne assunte in cielo e angeli che volano.
Dopo di che rispetto tutti, purché non invadano il mio pubblico - come la chiesa e i suoi adepti fanno fino alla nausea. Fino, appunto, a impormi come governatore il razzista Cota.

1/04 - R.

Attento Walter a non scrivere cose fuori luogo, a non mettere tra i simboli religiosi anche Hitler.
Quanto alla redenzione, non so dove hai trovato che il Cristo ci ha redento o che noi siamo condannati per il peccato di un solo. Questa storia del peccato originale che si trasmette anche ai bambini neppure i teologi la credono più. Si tratta, com'è detto nei vangeli, del "peccato del mondo", di tutto ciò che di male ha commesso l'umanità; cioè di qualcosa di enorme, se solo pensi al dispotismo, alle guerre e ai massacri, alla schiavitù. E anche l'inferno è ormai riconosciuto come un castigo senza senso.

Certo il cattolicesimo ha avuto una brutta storia, di repressione, di condanna. Ma questa è la sua degenerazione gerarchica e papale. Ha avuto anche una storia di bontà, dono, sacrificio per amore dei fratelli, la sua storia più autentica.

7/04 - Replica

Ho detto di proposito Hitler per dire che o si consente a ciascuno di attaccare nello spazio pubblico i propri "idoli", religiosi o meno, per orridi che siano, o, come mi pare sensato, lo si vieta a tutti. Non si può certo consentire quelli della maggioranza.
Quanto alla redenzione, non so dove hai trovato che il Cristo ci ha redento o che noi siamo condannati per il peccato di "uno solo". Mi chiedi.
Presto detto. L'ho trovato nel Catechismo della Chiesa cattolica tuttora in vigore, prefato da Benedetto XVI.
Anche Giovanni Paolo II ha definito il peccato originale il peccato dei progenitori. E nello stesso libriccino ho trovato anche quel castigo "senza senso" che è l'inferno.

Questa è la dottrina cattolica, quale almeno la insegna la Chiesa, ai suoi fedeli, fin da piccoli ed è quella in cui crede "la stragrande maggioranza" che vuole i crocifissi. Che poi ci siano alcuni teologi mattacchioni alla Mancuso che si fabbricano un cattolicesimo a loro uso e consumo "più potabile", senza peccato originale e senza inferno, lo so anch'Io. Ma perché dovrei dare più credito a loro che a Benedetto XVI, finché questo resta il papa dei cattolici con quel che segue? Lo destituiscano e cambino la dottrina. Per ora resta quella sancita già da papa Zosimo nel 418 al concilio di Cartagine che condannò Pelagio..

7/04 - R.

Non si tratta di teologi mattacchioni ma della ricerca teologica profonda, seria, che va cercando di capire meglio il mistero cristiano. Dubarle ad es. per il cosiddetto peccato di origine; la chiesa gerarchica arriverà poi, se pur arriverà. Ma questi teologi preferiscono non parlare più di peccato originale, idea nata da una lettura della cattiva traduzione latina del testo di Paolo, oltre che dalla lettura ingenua del racconto biblico del primo peccato inteso come racconto storico; mentre ora si sa che di storico non ha nulla, ma è solo un racconto simbolico. Perciò essi preferiscono parlare di "peccato del mondo", intendendovi tutto il male che l'umanità ha commesso nel tempo. Così come si è rivelata assurda l'idea che i bambini nascessero già col peccato, e che per questo andassero al limbo. Luogo fantastico cui anche il Vaticano ha rinunziato in seguito ai lavori di una commissione apposita. Col Vaticano e con la chiesa gerarchica bisogna portare pazienza, e persistere nella fede.

8/04 - Replica

Io non ho nessuna "fede" e quindi nessun bisogno di "portare pazienza". Guardando dall'esterno la Chiesa cattolica mi pare che sia piuttosto arduo affermare che essa è rappresentata da Vito Mancuso e non da Benedetto XVI. Come se uno nell'URSS di Stalin avesse detto che il regime sovietico era rappresentato da qualche scalcagnato oppositore posteggiato nei gulag.
La Chiesa, quella che parla, che si sente, che seguono milioni di cattolici nel mondo è con tutta evidenza e nonostante le crisi quella di Benedetto XVI, e il catechismo che recitano e insegnano in tutte le comunità cattoliche è il suo, non quello di Vito Mancuso. Allo stato dunque il cattolicesimo reale è quello. Punto. Ma mettiamo per assurdo che si arrivi a concludere che il peccato originale non è vero, che è il peccato del mondo ecc. (o altre stravaganti sciocchezze raccontate da Mancuso per schivare l'inferno come quella che i buoni, cioè lui, hanno l'anima immortale, gli altri muoiono...). Dovremmo concluderne che per duemila anni quelli che hanno creduto al peccato originale hanno sbagliato, hanno creduto a panzane. E perché allora non ipotizzare che fra altri duemila anni risulteranno panzane anche quelle sul "peccato del mondo". Dove va a finire la "verità assoluta"? Sciogliete le file e ognuno crede quel che gli pare. il cattrolicesimo chiude bottega (che non sarebbe male).
In realtà le religioni sono come le squadre di calcio. Quasi tutti tifano per quella di casa e ritiene "sbagliate" quelle di fuori. In realtà sono sbagliate tutte.

12/04 - R.

Non ho parlato di Mancuso o di qualche scalcagnato oppositore, ma del lavoro che i teologi portano innanzi nel tentativo di comprendere meglio il mistero cristiano; di correggere incomprensioni ed errori del passato. Di cui portavo alcuni esempi. Il cattolicesimo (amo di più la parola cristianesimo) non è la gerarchia soltanto; che anzi essa è la parte più pesante, conservatrice, autoritaria, che si arroga un'infallibilità negata dalla storia, la quale è colma dei suoi errori. Perciò parlavo di pazienza da parte del credente. Né si può mai parlare, per l'uomo nella sua finitudine, di verità assoluta.
Ma, a sua volta, non considererei l'ateismo un acquisto, piuttosto una perdita.
Quanto al cattolicesimo "reale", allude agli errori? Sarebbe semplicistico

 

4/03 - Elena Manigrasso

Grazie per la sua preziosa mail e per il suo impegno civico.

31/03 - R.

Scusa se solo ora ti rispondo. Grazie a te della tua solidarietà

 

15/02/010 - No all'egemonia degli Usa nel mondo

15/02 - Nico Perrone

Magari! A me è tornato quel guaio allergico-influenzale che mi aveva impedito di venire alla tua manifestazione.

15/02 - R.

Perché magari? Il no è reciso, l'elisione dell'egemonia avverrà nel tempo. Spero di non aver provocato io l'allergia

 

15/02 - Rosario Gallipoli

Mentre voi chiedete, Gli Amerikani fanno i fatti agli ordini del presidente " pacifista" Obama.Gli interessi economici, politici e strategici delle multinazionali dell'  "impero unico mondiale" vengono prima e devono servire l'arricchimento continuo e inarrestabile di potenti famiglie sioniste e guerrafondaie.Questa è la realtà e la verità, non dire ciò, equivale a essere complici (inconsapevoli?).

15/02 - R.

Noi dunque sbagliamo a chiedere, meglio lasciare che tutto continui come sempre. E siccome non parliamo delle multinazionali, siamo complici. Bell'idea. Quanto poi alle potenti famiglie sioniste? solo i ricchi ebrei? gli altri no? o c'è ancora dell'antisemitismo?

 

16/02 - Pietro Ancona

Il tuo approccio  è paternalistico e supponente. Non credo sia adatto a sviluppare il dibattito. In ogni caso io non mi sono lamentato e non ti considero né amico né nemico ma soltanto come una email pervenutami. Il fatto che io taccia è una tua invenzione. Sarebbe interessante sapere da dove hai preso il mio indirizzo. Evita di scrivermi anche perché non credo che ci troveremo mai d'accordo.

16/02 - R.

Ti trovo molto perentorio, più che paternalistico e supponente. Per parte mia ho risposto con forza ad attacchi forti, ma con certi tuoi scritti mi trovo d'accordo.

 

 

13/02/010 - No a chi ha pendenze con la giustizia

13/02 - Nico Perrone

benissimo fai a denunciare questa indecenza!

14/02 - R.

Grazie della solidarietà.

 

13/02 - Mario Lunetta

Che io sia d'accordo con quanto dici di IdV e PD in ordine a certe candidature, è - ça va sans dire - fisiologico.Tutti si stanno, chi più chi meno, normalizzando al clima berlusconiano. Questo è un paese defunto.Fatti inviare da Manni il mio poema "La forma dell'Italia": avrai una conferma di come la penso.

 

13/02 - Cosimo De Giorgio

Parole sacrosante che ho subito trasmesso; ho anche incollato il messaggio sul blog di Di Pietro del quale allego  le giustificazioni alla sua incondivisibile scelta: "tra due delinquenti sto con chi delinque meno".
 

Di Pietro:
Sento il bisogno di spiegare a voi della Rete le ragioni per cui Italia dei Valori si é determinata ad appoggiare la candidatura di De Luca come candidato governatore della Regione Campania. Lo devo fare perché da diversi di voi sono arrivate delle critiche importanti, fondate, che sento mie.Dite che De Luca é sotto processo per reati contro la pubblica amministrazione, e ci chiedete perché appoggiamo la sua candidatura, e perché non potevamo fare diversamente. Questo è il dramma: diversamente come? Quando c'è un’elezione regionale si presentano alcuni candidati alla carica di presidente alla Regione con i partiti che lo appoggiano.

Il centrodestra appoggia Cosentino, quel sottosegretario nei confronti del quale pende un provvedimento restrittivo per associazione a delinquere, proprio perché accusato di aver rapporti con il clan dei Casalesi in Campania. Quel Centrodestra ha indicato il proprio candidato, Caldoro, che potrebbe vincere le elezioni. Dal 29 di marzo, e per 5 anni, se dovesse vincere, affideremo la Campania a personaggi che hanno legami con il clan dei Casalesi e con la camorra. Non mi riferisco solo al candidato presidente Caldoro, ma a quell’insieme di personaggi, di quel sottobosco politico del Centrodestra, che lo appoggiano e che gli fanno da copertura, da trait d'union tra il sistema clientelare della regione campana e il sistema camorristico che governa di fatto il territorio.

Una forza politica come l'Italia dei Valori, prima di mettersi “di traverso” a tutto e a tutti, deve sapere che se non fa il possibile, il 29 marzo, per evitare che la Campania sia affidata al controllo di fatto del clan dei Casalesi, deve rendersi conto che deve assumersi una responsabilità. Io mi sto assumendo questa responsabilità, perché di fronte dell’eventualità che i prossimi cinque anni il governo regionale della Campania sia in mano ad un sistema nelle mani di soggetti che non faranno sconti a nessuno (chiedete a Sandokan), rispetto a tutto questo, bisogna costruire un'alternativa democratica di resistenza e di difesa. Come si fa? O fai la rivoluzione, e in questo caso non la puoi fare, oppure devi costruire un quadro di alleanze per tentare di raggiungere il 51% alle prossime elezioni.

Ci vorrebbe, e sarebbe stato meglio, un candidato presidente di rottura, dell'alternativa. Come Italia dei Valori, prima di arrenderci, abbiamo cercato un candidato dell'alternativa, abbiamo chiesto anche a de Magistris di candidarsi, ma Luigi ha fatto presente un fatto giustissimo: è stato appena nominato parlamentare europeo, Presidente della commissione di Controllo bilancio di tutti i fondi europei, ed è stato nominato per i voti ricevuti da tutta Italia, e non possiamo chiedergli di fare il “traditore”.

Ho fatto appelli via radio, attraverso la Rete, anche quando sono stato ospite a "Repubblica TV", qualche giorno fa, e ho detto: “Possibile che non si riesca a trovare un candidato di rottura che possa rappresentare l'unità degli elettori del centrosinistra in Campania?”. Nessuno ha dato la sua disponibilità. Mi sono trovato davanti ad un'alternativa drammatica. Da una parte affidare la Campania al clan dei Casalesi. Dall'altra quella di appoggiare una candidatura, quella di De Luca, che è sotto processo ed è già stato indicato come candidato dagli altri partiti. In tutto questo con la consapevolezza che, trovandoci d’accordo tutti quanti nell’appoggio alla sua candidatura, si poteva fermare quella deriva casalese.

Ho chiamato De Luca, l'ho fatto venire davanti a migliaia di testimoni di fronte al congresso nazionale dell'Italia dei Valori, di fronte alla Rete e alle televisioni, affinché fossero testimoni e notai di cinque impegni formali che lui dovrà prendere.

Primo: se lo condannano deve dimettersi.

Secondo: nel periodo del suo mandato non deve mai invocare il legittimo impedimento. Deve correre dal giudice e farsi giudicare il più velocemente possibile.

Terzo: non deve permettersi di attaccare la magistratura anche se è sotto processo.

Quarto: se riesce a diventare presidente, come primo atto deve prendere la ramazza e togliere di mezzo tutta quella classe dirigente, di nomina politica, che ha rappresentato il clientelismo, l'affarismo e il nepotismo di tutti questi anni.

Quinto: deve istituire una casa di vetro regionale, trasmettendo sul web tutti i consigli e le giunte regionali, e deve mettere in Rete ogni provvedimento che prende. Insomma, una casa trasparente certificata da un assessorato alla trasparenza e al controllo, affidata a persone esterne, che possano verificarne la legittimità.

Vogliamo davvero pretendere tutto e ottenere niente? Se l'Italia dei Valori va da sola, chi candida per ottenere l'alternativa? Una persona che potrà prendere tutti i voti che volete, ma non arriverà mai al 51%, facendo cosi vincere il Centrodestra, affidando per cinque anni la Campania ad un clan piuttosto che ad un governo. Avremmo potuto fare di più, ma non è stato fatto, perché chi doveva assumersi la responsabilità di trovare un candidato terzo non c'è riuscito. Parlo innanzitutto degli altri partiti che già governavano la regione e che dovevano avere il coraggio e l'umiltà di mettere da parte coloro che erano sotto inchiesta.

Abbiamo fatto questa scelta di campo: vogliamo salvare il salvabile, vogliamo salvare la Campania da una deriva criminale. Per questa ragione ho detto a De Luca di assumersi queste responsabilità. Cercate di capirmi, se fossi solo un cittadino, anche io la penserei come voi, ma sono il responsabile di un partito e dalle mie decisioni dipende il futuro della Campania e del Paese. Sento il dovere di mettere insieme Guelfi e Ghibellini per evitare che dall'altra parte arrivi qualche personaggio che si mangi la democrazia, l'economia e il riscatto del Paese.

Ho cercato di fare il possibile, mi sono assunto questa responsabilità. Chiedo la vostra comprensione e la vostra responsabilità, perché è troppo facile criticare dicendo che non si poteva fare. L'alternativa a questa soluzione era la consegna, senza lotta, della Campania al clan dei Casalesi.

 

Questo dal suo sito. Faccio miei e trasmetto quasi tutti i tuoi messaggi e ti ringrazio per l'opportunità che mi dai di far sentire la nostra voce a coloro che in questo sfortunato paese gestiscono la "cosa pubblica" come "cosa nostra".

14/02 - R.

Ho letto con attenzione il testo di Di Pietro, ma trovo strano che proprio non ci fosse un altro candidato; che in tutto il PD e IDV non si trovasse nessuno. Incredibile. Le condizioni poste sono apprezzabili, ma il principio è sacrosanto e non credo si possa decampare.

 

 

1/02/010 - Presenza del crocifisso e laicità dello Stato

1/02 - Paolo Veronese

Il crocifisso rappresenta gli ultimi e l'identità della nostra nazione e dell'Europa. E' inutile ricamarci sopra e che tu ti sforzi di negare questa evidenza. 

Il laicismo che tu rappresenti rischia di distruggere la nostra società e la nostra civiltà che si fonda sul cristianesimo.Cristus vincit et Cristus impera!

2/02 - R.

Guarda che il discorso del documento non è né laicista né clericale. E' una semplice riflessione sullo stato e la società civile; sullo stato che si genera e si compone di una società civile, e la deve esprimere; una società civile essenzialmente cristiana.

 

1/02 - Arch. Angelo Saracini

Concordo con le tue considerazioni e rigiro ai miei contatti.

2/02 - R.

Grazie della tua solidarietà, che un po' mi conforta da certi attacchi.

2/02 - Replica

Purtroppo di attacchi …quanti ne vuoi, e soprattutto in un momento di squallore politico come questo, almeno che ci resti la speranza di continuare a lottare.

3/02 - R.

Dici bene, continuare a lottare sostiene la nostra speranza.

5/02 - Aggiunta

Ti puo’ interessare,se gia’ non la conosci.

Lettera al Consiglio d'Europa, al Parlamento europeo, Alla Corte europea dei diritti umani, Roma 2/02/010

Vi scriviamo, come associazioni e come cittadini italiani ed europei, per fare sentire chiaramente la nostra voce al resto dell’Europa.

Lo scorso 3 Novembre la Corte Europea dei Diritti Umani, sezione seconda, ha preso una importante decisione nel caso Lautsi c. Italia, tutelando non solo i diritti della Sig.ra Lautsi e dei suoi figli ma anche quelli di milioni di cittadini italiani ed europei.

La questione in discussione era l’imposizione per gli studenti di frequentare le lezioni in classi in cui domina il Crocifisso, un simbolo religioso. Una pratica che viola l’art. 9 della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e l’art. 2 del Primo Protocollo Addizionale.

Il dibattito che ne è seguito in Italia è stato aggressivo e violento contro non-credenti, i non cattolici, i cattolici non allineati e, ultimo ma non per importanza, contro i giudici della Corte Europea dei Diritti Umani.

Individualmente ed a nome delle migliaia di membri delle nostre associazioni vogliamo ringraziare la Corte e scusarci per il comportamento insultante di alcuni membri del Governo italiano dai quali sentiamo il dovere di dissociarci. Il nostro Stato soffre sempre più l’influenza politica delle gerarchie della Chiesa cattolica. Benché il numero di quanti seguono le direttive delle gerarchie sia in costante diminuzione, queste chiedono sempre maggiori privilegi e insistono per imporre le proprie visioni ai non cattolici ed ai non credenti. Inoltre la maggior parte dei leaders politici sono proni nell’accettare tali richieste senza riguardo per i diritti e le libertà, le vite e le storie personali, il credo e le scelte di milioni di donne e uomini. Questo accade regolarmente, ad esempio, per quanto riguarda i simboli religiosi, l’insegnamento religioso nelle scuole, la protezione giuridica per le coppie dello stesso sesso, la libertà di matrimonio, la libertà di divorzio, la procreazione medicalmente assistita, le direttive anticipate di trattamento e le volontà di fine vita, il finanziamento delle attività religiose della Chiesa cattolica.

Alcuni di noi sono credenti e tutti noi rispettiamo i credenti, ma non possiamo accettare che una religione, neppure la più influente, sia imposta a tutti e tutte. Il principio di libertà religiosa e di laicità è racchiuso nella stessa Costituzione italiana, è parte della nostra storia come cittadini italiani e come cittadini europei. Faremo del nostro meglio per tenere i nostri passi sulla via della libertà, della democrazia dell’eguale dignità sociale per tutti e tutte, con l’aiuto di tutti i cittadini europei.

Seguono le firme di moltissime associazioni

5/02 - R.

Avevo letto del documento inviato, ma non ne ero a conoscenza, né sapevo della imponente mobilitazione (i firmatari) e della diffusione.

Non è però vero ciò che viene detto, che la presenza del crocifisso viola l'art 9 della Convenzione per i diritti umani e l'art. 2 del Protocollo addizionale, i quali sono molto generici. Inoltre il documento non adduce ragioni valide; mentre resta fondamentale il rapporto stato società civile, che è l'anima del nostro intervento.

Noi avevamo già preparato un testo francese del nostro documento per inviarlo alla Corte di Strasburgo. Adesso ci daremo da fare per diffonderlo. Intanto continua la discussione per email. Ma i corrispondenti non entrano merito dell'argomento stato società civile, che è il punto nodale della questione.

 

1/02 - Claudio Giusti

 Mi sembra evidente che lei non ha capito nulla di libertà di religione.

2/02 - R.

Vedi di non essere arrogante: io non avrei capito nulla ecc. Libertà di religione certo, ma anche mutua comprensione e mutuo rispetto, e doveri di ospitalità da parte di immigrati ospiti, doveri di corresponsione da parte di minoranze.

2/02 - Replica

Se qui c'è qualcuno arrogante è lei che mi vuole imporre la sua religione.

5/02 - R.

Attento a non dire falsità! Nel testo non si parla affatto d'imposizione; si parla anzi di rispetto per le posizioni di ognuno.

 

1/02 - Luciano Corradini

Condivido e plaudo per la sobrietà e la pacatezza dell’argomentazione, che porta ad una conclusione equilibrata

2/02 - R.

Grazie della tua solidarietà, che mi conforta dai molti attacchi; i quali provengono dalla passione (quando non dall'ignoranza) di contro alla ragione.

 

1/02 - Tullio Cardia

 Non mandatemi più queste vostre cazzate clericali e nocive per la mente di ogni libero cittadino.
A Roma non solo siamo pieni di crocifissi e di altre centinaia di cimeli che rappresentano le superstizioni degli ignoranti, ma ogni giorno dobbiamo subire le continue prepotenze informative, radiofoniche, giornalistiche, televisive ecc... di tutti gli sciamani religiosi (compreso quello vostro vestito di bianco), fino al ripasso serale e notturno di tutti questi, offensivo per tutti a cominciare dai garibaldini che sono morti a Porta Pia per cacciarli via a cannonate da questa nostra Roma.

Andatevene via, facendovi riconoscere a tutti chi siete, con la tonaca e in processione con tutta la chincaglieria che nascondete. Vergogna!

2/02 - R.

Guardia che il mio discorso non ha nulla a che fare col clericalismo di cui tu ti lamenti a ragione. Il mio è un semplice discorso su stato e società civile; su di uno stato che si genera  e si compone di una società civile, e ne deve esprimere le forme. Lo stato laico non è una entità astratta, il popolo comunica e detiene il potere, e lo stato gli deve corrispondere. E poi l'irreligioso deve rispettare il religioso, come il religioso deve rispettare l'irreligioso; rispettarlo e amarlo fraternamente. E' il moderno principio di tolleranza,

 

1/02 - Elisabetta

Per me è offensivo ( e non puoi stabilire tu, a priori, che per me non lo sia).

2/02 - R.

Vorrei sapere in che il documento è offensivo. E verso chi? le altre religioni? i musulmani? ma sono una piccola minoranza e devono rispetto alla società in cui si sono immessi. I non credenti? ma in che il crocifisso li offende? l'immagine di un uomo che sacrifica se stesso per il bene di tutti. E poi la tolleranza reciproca è indispensabile. In ogni caso il discorso su stato e società civile è fondamentale, e inevitabile. 

2/02 - Replica

E' offensivo per me, ed è offensivo il fatto che io non mi possa "per principio" offendere (ed insieme a me a tutte le alterità che, in quanto tali, seguendo il tuo discorso, dovrebbero necessariamente essere schiacciate rimanendo silenti). Ma che senso ha, tutto questo, in una mailing list che dovrebbe occuparsi di pace e rispetto reciproco?

5/02 - R.

Offensivo in che? e perché? E' un fatto di storia, di tradizione, di fede di un popolo, della sua maggioranza; un popolo nel quale siamo tutti fratelli, anche se abbiamo concezioni diverse. Nessuno viene schiacciato, c'è libertà di coscienza, come di parola e di associazione. Nell'organizzarsi della società civile prevale la cultura della maggioranza. Si dice che gli agnostici ed atei siano un 5 %; ma anche se fossero un 10 % nulla cambierebbe. Tra maggioranza e minoranza dev'esserci una mutua comprensione come una  mutua stima. E il crocifisso, la figura di un uomo sofferente per amore dei suoi fratelli, penso dovrebb'essere considerata da tutti con simpatia. La grande forza dell’amore e del dolore. O no?

 

1/02 - Piervincenzo Canale

Brava Elisabetta. Anche ammettendo che quest'offesa non esista per i non carttolici allora perche' non tappezziamo i muri delle scuole, dei tribunali, degli uffici comunali, insomma in breve di tutte le sedi stituzionali laiche di tutti i simboli religiosi e non?

2/02 - R.

Ma quale offesa? chi viene offeso dalla presenza del crocifisso? i non credenti? ma devono essere tolleranti rispetto alla maggioranza credente.  Ti offende il crocifisso e non ti offende la festa del Natale? che è poi la nascita come l'altro è la morte della stessa persona. Ma il discorso su stato e società civile è fondamentale e non facilmente discutibile; su questo bisogna riflettere.

2/02 - Replica

Fermo restando che quello che dici mi sembra condivisibile, è evidente il fatto che il paese in cui sono nato, come peraltro molti altri paesi occidentali cosiddetti 'sviluppati', non riesca a trovare un modo di convivenza in questo mondo multipolare. Un mondo in cui i credi, non solo quelli religiosi, gli stili di vita, in breve i costumi, convivono. E saranno sempre più costretti a farlo. Per adesso un pezzo di legno, qual è una croce appesa al muro di una scuola o di un tribunale, viene ben difeso dai credenti che, mi sembra, si sentirebbero minacciati se quel pezzo di legno venisse tolto da un muro (come se la fede religiosa dipendesse da un legnetto o da una statua), in un prossimo futuro non troppo lontano potremmo ritrovarci costretti a dover decidere se varrà di più un crocifisso in una scuola o la pace per le strade sempre più abitate da quei "nuovi italiani" che sono stati presi a colpi di fucile e spranghe di ferro dalle nostre Rosarno, Castelvolturno, Villa Literno, solo per citare gli ultimi esempi.
Per farla breve, ho sempre più l'impressione che su questa storia del crocefisso la religione non c'entri proprio nulla. Piuttosto mi sembra la solita difesa di un potere costituito. Ultimi rimasugli di un passato che sta scomparendo.

5/02 - R.

Il discorso concerne la società civile, la sua storia, la sua tradizione, la sua fede. Certo una società evolve, sempre; può evolvere in tante cose, anche nella fede. Si vedrà, come, in che misura. Per ora il non credente dev'essere rispettoso del credente, della maggioranza credente; e, penso, guardare al crocifisso con simpatia, non con astio, nel legame fraterno che tutti ci lega.

1/02 - Nico Perrone

Come cittadino italiano, potresti fare anche qualche altra considerazione.
Per esempio: che la religione cattolica non è più totalitaria, che si avvia forse a non essere più neppure maggioritaria. E che, anche se fosse totalitaria, ci sarebbero sempre i diritti dei non credenti.
Dal punto di vista politico (oserei dire di politica della chiesa cattolica), la tua campagna non mi sembra neppure destinata a effetti positivi. Mi vengono in mente, per esempio, i sacerdoti cattolici Comboniani, che non sentono alcun bisogno di mettere sotto gli occhi di tutti i simboli della loro fede, ma tutti accolcono, senza bisogno di simbolo alcuno se non quello della fratellanza che offrono verso tutti. E in tal modo avvicinano anche chi fosse lontano da loro.

2/02 - R.

Guarda che io ho parlato solo come cittadino, oltre che come studioso. Ho parlato di stato e società civile. Tutto il resto è chiacchiera.

2/02 - Replica

Ti ringrazio del tuo messaggio, che però non risponde alla questione che avevo posto.Tu, giudicando dall'alto, dici che "è chiacchiera": evidentemente quello che ti avevo detto. Quanto al parlare "solo come cittadino, oltre che come studioso" - come tu dici - rispettosamente osservo che non lo si può fare mai. Ognuno di noi parla per quello che è, nella sua interezza.

5/02 - R.

Scusa, Nico, ma dicevo che è chiacchiera tutto il resto nel senso che il discorso essenziale era quello su stato e società civile. Nel documento era quello il perno del discorso. Quanto al fatto di parlare come cittadino e come studioso prescindendo dal resto, come filosofo credo che lo si possa fare, e che anzi un filosofo autentico lo faccia ogni giorno.


2/02 - Walter Peruzzi

Trovo semplicemente vergognoso che si trattino da "frange" che non hanno diritto di veder rispettati i loro sentimenti a-cattolici, anti-cattolici, agnostici o altro, quanti non sono parte della supposta "stragrande" maggioranza cristiano-cattolica. Come se la democrazia non si lisurasse proprio dal rispetto verso le minoranze, essendo quello verso la maggioranza assai facile e scontato. E come se toccasse al Movimento, che a questo punto devo presumere clericale, da lei rappresentato stabilire ciò che offende o non offende i sentimenti di atei o agnostici, buddisti o quant'altro. Chissà perché poi atei e agnostici e altre confessioni "minoritarie o marginali" dovrebbero inchinarsi ai simboli della maggioranza, ritenerli a forza loro, condividerli perché così pensano i cattolici e altre sciocchezze.
Ilcrocifisso, simbolo delle crociate, dell'evangelizzazione forzata delle indie, della conquista coloniale dell'Europa ecc.  ecc., attaccatevelo nella vostra cameretta o dove vi pare; ma non nei luoghi pubblici dove c'è gente che ha e ha il diritto di avere anche sul crocifisso idee diverse dalle vostre.

2/02 - R.

Guarda, caro Peruzzi, che qui il clericalismo non c'entra niente: il discorso volgeva su stato e società civile, essendo lo stato generato da una cessione di diritto della società civile per la sua tutela e promozione; promozione in tutti i suoi ambiti, anche in quello religioso, che qui è un ambito culturale come un altro. Le minoranze sono pienamente tutelate nei loro diritti di cittadini, ma non possono pretendere di abbattere il tessuto culturale della società civile nella sua stragrande maggioranza. Devono rispettare il fatto religioso, come il religioso rispetta la coscienza irreligiosa ed atea, con spirito fraterno. E' vero che si è abusato del crocifisso come tu dici, ma il nostro discorso non entra qui nel merito della gerarchia cattolica e dei suoi misfatti, né della chiesa come tale; resta un discorso di società civile e della sua cultura prevalente. Anche per l'ateo il crocifisso è sempre la figura di un
uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli. O no?

3/02 - Replica

Anche per l'ateo il crocifisso è sempre la figura di un uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli. O no?
No. Per me è un simbolo usato per marcare il territorio e prego di rispettare la mia coscienza irreligosa togliendomelo dai piedi.

5/02 - R.

Dunque per l'ateo il crocifisso non rappresenta un uomo che si è sacrificato per i suoi fratelli? Ciò mi stupisce. Marcare il territorio? forse in termini di potere, non in termini di fede, che erano quelli del discorso fatto.

2/02 - Davide Bertok

Non mi pare un esempio lampante il tuo. Il Natale posso scegliere di non farlo entrare in casa mia, io posso evitare la chiesa durante il Natale e persino evitare una piazza e un negozio con i relativi addobbi. Ma la scuola per un figlio (se l'avessi, diciamo di si in questo esempio) non la posso evitare, quella è obbligatoria. O meglio potrei,  se avessi i soldi, e lo mando in una scuola privata. Ma siccome da umile plebeo non ho abbastanza soldi lo mando in una scuola pubblica, una scuola laica dove se voglio posso anche far saltare la religione a mio figlio e se in famiglia non festeggiamo il Natale la maestra non ne farebbe una colpa e darebbe un tema diverso a mio figlio. Perché è espressione di una scuola per tutti, di una repubblica
democratica (almeno apparentemente) che deve rispettare le diversità. Ma non lo è se impone il simbolo di solo una parte della società. Avrebbe più senso mettere una foto di Berlusconi in una scuola dove la maggioranza dei genitori di Sinistra: almeno si potrebbe dire "è stato eletto democraticamente, ma anche se non ci piace rappresenta il nostro governo".
Il Cristo, per quanto portatore di un messaggio universale, non è uscito dalle urne elettorali (perdonatemi, non voglio risultare blasfemo con questa frase, spero di non offendere nessun credente ma anzi essere piuttosto capito nel mio concetto). Comunque è più "su questo che bisogna riflettere".

3/02 - R.

Il punto chiave del nostro discorso è il rapporto stato e società civile; lo stato non inteso come una struttura sovrapposta ma come la società civile che si organizza, attraverso la cessione di diritto che fa lo stato. Si organizza secondo la sua storia, tradizione, cultura; che è quella di una società in grande prevalenza cristiana. Perciò le grandi feste, perciò il crocifisso. Con ciò non fa nessuna offesa né alle altre religioni minoritarie né ai non credenti, coi quali ha in comune i  diritti fondamentali, la libertà di coscienza, il rispetto della dignità di ognuno.
Perché voler negare la storia e la cultura di una società? Penso che i non credenti, più che adontarsene, dovrebbero partecipare a quanto di buono e di giusto la società cristiana porta in sé. Così come le altre religioni. Così come penso debba essere rispettato e ammirato il Buddha nella via che ha tracciato per ovviare al dolore umano e raggiungere una suprema saggezza.

4/02 - Replica

Qui non si tratta di negare la storia e la società, fuori dalle scuole è pieno di chiese che possiamo anche visitare come turisti! I libri di storia possono parlare ampliamente del ruolo che ha avuto la chiesa nella cultura italiana ma questo è un altro discorso. Tu potresti anche aver ragione ma il tutto può funzionare finché la società non muta: cambiano i modi di vedere e di pensare. In 40 anni è stato accettato il divorzio, l'aborto, la convivenza prima
del matrimonio, ora si stanno accettando anche l'omosessualità (tranne alcuni casi di cronaca isolati) e i figli in una coppia non sposata. Cambiano le mentalità per cui non dovrebbe essere un dramma accettare cambiamenti che prima erano intoccabili. Altrimenti non capirei perché il crocifisso deve restare e invece non circolare nelle scuole certi insegnamenti universali del vangelo: tipo non ammazzare e ama il prossimo tuo.

5/02 - R.

I cambiamenti di cui tu parli se li è dati la società civile stessa attraverso i suoi rappresentanti, il parlamento. Così il divorzio ( ma teologi anche maggiori, come Haering, dubitano che nel vangelo si affermi il matrimonio indissolubile come norma; solo come ideale!), l'aborto (che lo stato ha rinunziato a colpire per la sua complessità); la convivenza prima del matrimonio è spesso consigliata; l'omosessualità, secondo i maggiori teologi, non ha alcuna valenza morale, è un modo d'essere, secondo il quale si vive (vedi il rapporto della Società teologica americana, in italiano col titolo "La sessualità umana"). Questo per chiarire che v'è una società civile in maggioranza cristiana che evolve e matura, e che è distinta dal potere ecclesiastico e dalle sue posizioni spesso retrograde. Questa società cristiana ha pieno diritto di esporre il crocifisso nei pubblici uffici come segno della sua identità, e anche della sua moralità e dei suoi ideali, che sono poi ideali universalmente umani. Se poi vorrà rinunziarci, lo farà attraverso il parlamento.Ci sono anche le interferenze del potere ecclesiastico, che devono essere condannate perché ledono l'autonomia dello stato, sancita pure dal concordato.

2/02 - Nicoletta Crocella

D'accordo con chi discute la presenza del crocefisso, con una piccola nota: accanto ad una forte diminuzione della vera fede, quella a cui le persone aderiscono con convinzione, adeguando la propria vita a tali convinzioni, non imponendosi alle altre, vi è una recrudescenza della violenza con cui i simboli del potere religioso vengono nuovamente imposti, in cui la nostra vita viene regolata dalle funzioni ecclesiastiche, al punto che ahimé, accetti anche che tua figlia di tre anni partecipi alle varie festicciole/recite ecc. .per il Natale, per evitare che venga emarginata e rimanga da sola in un angolo mentre gli altri bambini lavorano. Questo capita in mille piccoli paesi, dove è già una fortuna aver ottenuto una scuola materna statale, ma troppo spesso ancora l'unico servizio offerto è quello delle organizzazioni religiose, molto più capillari dello stato! Ed aggiungo che proprio questo sforzo di onnipresenza, impone la non integrazione dei bambini che vengano da una religione diversa. I genitori devono inventare  modi di partecipazione che proteggano i figli, o magari investirli in età assolutamente precoce di portatori di una radicale differenza, non integrabile!  I mussulmani sono pochi e si devono adeguare? e gli ebrei?, e i testimoni di Geova? spesso pochi, pochissimi bambini o bambine in una classe provengono da famiglie con convinzioni religiose diverse, e neppure possono comprendere per età, per storia familiare e così via, i motivi della loro emarginazione! E questo sarebbe un paese laico?
Il crocefisso nelle scuole, negli uffici pubblici, nei tribunali, è soltanto la testimonianza storica di una arroganza di potere, a mio parere questo si chiama "segnare il territorio" e gli altri dovrebbero essere tolleranti, perché minoranza? E tutti i non credenti che devono subirsi le prediche sul valore universale del crocifisso, delle pratiche e convinzioni religiose? Avete mai provato a fare una festa di nascita, senza battesimo? od un funerale non religioso? Non  parliamo di tolleranza!

5/02 - R.

Ti lamenti giustamente dell'abuso di potere compiuto spesso dalla chiesa. Questo è vero, e contro questo dobbiamo lottare. Il fatto che ad esempio il Vaticano, anche minacciando i parlamentari cattolici, non consenta si faccia una legge che tuteli le coppie di fatto e le coppie omosessuali. E' grave, è una interferenza insostenibile. Ma noi parliamo della società civile e del modo in cui essa si organizza secondo la sua storia e la sua fede.

Quello che però non capisco è perché chi non condivide la fede della maggioranza non debba tuttavia considerarla con spirito fraterno, con simpatia. Perché il crocifisso, una figura d'uomo che va incontro alla sofferenza per amore dei suoi fratelli non debba essere considerata con simpatia da chiunque sia persona umana. E così la festa del Natale, che poi è festa di amore,  festa di famiglia e dei bambini. Si può spiegare ai bambini il senso del crocifisso anche se la propria fede è diversa, se diversa è la propria convinzione. O no?

Capisco che il vicinato sia spesso intollerante, specie nei piccoli centri; che non assecondi la libertà di coscienza e di azione del vicino. E' un punto di crescita dell'umanità che non è ancora avvenuto; che bisogna sopportare, ma con serenità, direi, senza adontarsi.

 

2/02 - Lorenzo Dellacorte

Ci risiamo, ancora una volta la Sinistra abbandona la sua connotazione di classe, abbandona la lotta per il salario, per la casa, per il lavoro, per la nazionalizzazione delle banche ecc., e si accoda a perdere tempo alla lotta della massoneria borghese contro la religione!!! Certo è molto più facile staccare un crocefisso da una parete che difendere un posto di lavoro di un precario, e poi queste sono le uniche battaglie concesse!! Complimenti!!

5/02 - R.

Dici bene, quando parli di vere lotte della Sinistra. Il crocifisso, poi, e la parola del Cristo, l'amore fraterno come legge suprema, e il suo esempio, è molto presente nella Sinistra almeno socialista, la linea francese, da Saint-Simon a Fourier, a Cabet, a Proudhon; e Nesti, un sociologo fiorentino, ha scritto un libro sulla tradizione popolare del "Gesù socialista". Non capisco perché il crocifisso debba essere considerato con tanta ostilità. Del resto il mio discorso si sviluppava su stato e società civile.

 

2/02 - Stellecadenti

La discussione mi sembra davvero fuorviante! Le cose sono ben collegate! e sono le persone che perdono il lavoro che non possono scegliere nulla per i propri figli, perchè non possono permettersi quel che si permette qualunque persona benestante. E in quanto alla difesa del posto di lavoro, non sarebbe ora di fare un discorso globale, sulla modifica del modello di vita, di sviluppo, di produzione? La pagano i dipendenti ed i lavoratori, perché sono rimasti in una situazione di dipendenza dalle grandi organizzazioni per la propria sopravvivenza, e per l'adesione ad un modello di sviluppo e di società in cui sono e rimangono pedine ed ostaggi delle scelte del potere. Provate a chiedere che i grossi gruppi mollino insieme alle persone i
finanziamenti che hanno ricevuto, le strutture che hanno costruito con lo sfruttamento del lavoro dipendente e fatevi carico di riprogettare, per ogni gruppo, per ogni unità un modello di  produzione davvero utile ed alternativo! Forse sarebbe ora di fare una decodifica della storia sociale di almeno 200 anni, per capire come mai a questo siamo arrivati! E che cosa bisogna cambiare, e da dove: casa, lavoro, salario sono un pezzo delle necessità, insieme ci stanno la salute, cioè aria ed acqua pulite, ed il benessere, sentirsi bene, che non vuol dire essere ricchi, ma avere il necessario e poterselo
procurare senza spasmi e sfruttamento! Dove sta la Sinistra? E quale Sinistra? Quella che si autodistrugge in mille frammenti, o quella che si accoda alla destra? Credo che non ci siano scorciatoie, ogni tassello è collegato agli altri. Mi sembra che ognuna delle discussioni che conduciamo segnalino degli aspetti di problematicità, e per far progredire i diritti globali, dobbiamo tener presente che stiamo osservando alcuni fili di una matassa difficile da sbrogliare, anche se è imprescindibile trovare il modo. E penso che il lavoro sia lungo e complesso, perché implica anche uno sguardo diverso...
In quanto al muro, crollato quello di Berlino, per cui stiamo ancora festeggiando, ne sono cresciuti tanti, anche nelle nostre teste, e ci ritroviamo a fare i conti con interi popoli che non hanno per definizione diritti, che possono essere rinchiusi, schiacciati, impediti persino a ricostruire dopo i bombardamenti, e mi riferisco in primis ai palestinesi, anche l'Egitto si impegna, aiutato dagli sponsor americani, a rinchiudere definitivamente Gaza in un assedio senza respiro, e la vita in tutta la Palestina è sempre più amara, ma anche gli altri non scherzano, il muro di separazione, di esclusione,
di difesa, come lo volete chiamare è l'unica soluzione pensata per ogni situazione di conflitto, che viene fomentato, invece di essere gestito. E tutti noi dopo uno sguardo rassegnato continuiamo le nostre tranquille giornate, mentre a poca distanza da noi succede di tutto.In nome del lavoro alcune cooperative rosse(?!)"hanno accettato di scavare in Val di Susa, al di là della non volontà del territorio di avere la TAV, ed altre hanno accettato, od accetteranno, di costruire la base di Vicenza... Un mio giovane conoscente che ha scelto di fare il militare, quando gli ho fatto osservare che potrebbe
trovarsi ad uccidere, mi ha detto, con un sorriso storto, che SI TRATTA DI UNA SCELTA DI LAVORO.... vedete voi, c'è molto da pensare sul lavoro, e molto da applicarsi per trovare la via...

5/02 - R.

Il discorso che tu fai sul lavoro è verissimo, e per parte nostra è uno dei punti d'intervento e di lotta, anche se il sindacato non sembra essere molto sensibile, quando noi lo sollecitiamo sul problema della decadenza dei salari, perciò del salario minimo garantito, delle delocalizzazioni che non possono essere concesse se non a precise condizioni, o dei diritti degli immigrati. E parlo degli stessi amici della GCIL, che dovrebbero essere i più attenti a questi problemi. Il fatto che la Sinistra sia così divisa è veramente scandaloso, e noi siamo intervenuti più volte, già quando ancora c'era Bertinotti, che era più sensibile al problema. Scandalosa e incomprensibile questa frammentazione di forze che, unite, potrebbero raggiungere un 10% e che invece divise sono sul 2% e non significano quasi nulla per la nazione come per il mondo operaio. La posizione del PD è molto incerta; si spera che una chiarificazione avvenga. Il problema della TAV è diverso; è un problema nazionale oltre che locale, e una soluzione dev'essere trovata insieme.Bisogna che nessuno di noi si rassegni ma che la lotta continui comunque.

 

2/02 - Davide Ferrari, Bologna

In sostanza, viva l'arroganza e la prevaricazione! Ma non ti preoccupare perché ci sono parlamentari del mio partito (il PD) che la pensano come te ed hanno presentato una proposta di legge per rendere obbligatorio il crocifisso. Continuiamo così, alla prossima fermata la Stella gialla obbligatoria, così chi non si riconosce in quella società civile maggioritaria almeno lo inquadriamo per bene. La speranza e la giustizia (che sono nel titolo del tuo movimento)....aspetteranno.

5/02 - R.

Che c'entra l'arroganza e la prevaricazione? dove mai la trovi nel nostro discorso? Che è un discorso di filosofia politica, di stato e società civile; di una società civile che attraverso una cessione di diritto genera lo stato e perciò ne è sovrana (la sovranità popolare) e vi si organizza secondo la sua storia, tradizione, cultura; una società in maggioranza cristiana si organizza come tale, pur nel rispetto delle minoranze. E però non si capisce perché queste minoranze guardino  al crocifisso con rancore anziché con simpatia, trattandosi di un uomo che si è sacrificato per amore dei suoi fratelli.

 

3/02 - Giorgio Vitali

GLI ACCORDI DEL PCI BORGHESE DI TOGLIATTI CON LA MASSONERIA DIVENTANO MOLTO STRETTI DURANTE L'ULTIMO CONFLITTO. DICIAMO MEGLIO CHE LA VERA TRIMURTI: PCI-MASSOMAFIA-VATICANO è QUELLA CHE HA RETTO LE COSE D'ITALIA FINO AD OGGI. Chi conosce il ruolo delle famiglie notabili  (Berlinguer, Pintor, Cossiga e Segni) tutte chissà perché....sarde... NON si stupisce, ma SA LEGGERE nel passato e .... nel destino. D'altronde... la candidatura della Bonino (donna...o uomo?) alla Trilateral e al Bildelberg è sotto gli occhi di tutti ma, come diceva il crocifisso (beninteso prima di essere crocifisso )...<hanno gli occhi per vedere ma non vedono>.

5/02 - R.

Non credo molto a queste macchinazioni, né dubito che la Bonino sia donna, né credo che sia congiunta alla Trilateral ecc. Ho parlato di stato e società civile, e questo mi sembra il discorso essenziale.

 

5/02 - Pietro Ancona

Mi piacerebbe capire per quale motivo anziché togliere il crocifisso non ci si puo' aggiungere a fianco una mezza luna islamica. Scrivo da laico, ben conscio del rapporto fra uso della religione (e del "sacro") in funzione della gestione del potere. Così come non riesco a capire per quale ragione non possano avere accesso all'8 per mille i rappresentanti del mondo Islamico. E se qualcuno avesse obiezioni rispetto alla questione del "fondamentalismo" sarebbe sufficiente rispondergli che proprio con l'8 per mille devoluto allo Stato sono state finanziate le cosiddette "missioni di pace". 
10/02 - R.
Il motivo per cui al Crocifisso non si può aggiungere la mezzaluna islamica è quel rapporto tra società civile e stato di cui parla il documento; dove non c'è  uso alcuno della religione per il potere. Quanto all'8 per mille non credo ci siano difficoltà per le comunità islamiche; penso che basti un accordo in proposito.

 

23/01/010 - Basta con lo sfruttamento inumano degl'immigrati

23/01 - Vittorio Baccelli

Rimandiamoli da dove sono venuti!!!

26/01 - R.

Mi stupisci, con la tua risposta totalmente inumana.

 

 

16/01/010 - Chiesa e immigrati: principio fraterno, principio di accoglienza

16/01 - Luciano Corradini

Ti mando l’editoriale di don Mimmo Battaglia, presidente della FICT, calabrese.  Si muove nella stessa linea, anche se non prende di petto i vertici della Chiesa come fai tu. Preferirei un tono più propositivo e meno accusatorio. Ma si sa che Gesù non era un diplomatico.

18/01 - R.

Grazie dell'editoriale di Battaglia. Non ho capito quando a un certo punto parla "dell'onore offeso degli abitanti della piana", mentre a Rosarno è stata l'intera popolazione a cacciare gl'immigrati. Guarda poi che il documento era altamente propositivo: proponeva che si parlasse infine con chiarezza del rapporto fraterno e dell'accoglienza come dovere cristiano. Che è l'essenza del vangelo.
Che poi, se la gerarchia non ne parla, mi sembra giusto richiamarla, sperando di ottenere un qualche effetto. Se la gerarchia non parla con le parole del vangelo, allora che ci sta a fare?

.

17/01 - Patrizia

Una sintesi più approfondita.

18/01 - R.

Ma il documento partiva dai fatti di Rosarno per richiamare la gerarchia ecclesiastica ad un'azione autenticamente cristiana e insieme popolare che potrebbe rovesciare la situazione xenofoba fomentata dalla Lega e dal governo. Questo lo scopo.

 

 

9/01/010 - La politica ambigua del PD

9/01 - Nicoletta Forcheri

Casini=Caltagirone=MPS=AXA e Morgan=SuezGazdeFrance=BNPParibas=creditori del debito pubblico e azionista di banche centrali. Capito perché il PD vuole allearsi con il socio dei suoi capi?

14/01 - R.

Non so se si possono attribuire a Casini tutte queste alleanze, a parte quella col potere di Caltagirone.

 

9/01 - Aldo Ferrara

Ottime deduzioni che però Di Pietro persegua una politica di moralità rubando i contributi elettorali ed intascandoli, fatto su cui finalmente, la Magistratura sta finalmente aprendo un’inchiesta, E’ PURA IDIOZIA POLITICA

14/01 - R.

Quale idiozia politica? e quale furto di contributi elettorali? Spiegati, se è possibile. Riteniamo Di Pietro persona retta  e in tal senso una forza positiva per la nazione.

 

10/01 - Adam Vaccaro

Ricevo e diffondo questo documento di sintesi delle carenze di identità e progettualità alternativa del PD. Un vuoto che si traduce in assenza rispetto alle vicende gravi come quelle di Rosarno e di altre migliaia di lavoratori dei settori del precariato più sfruttato, riempito solo di prediche buoniste o di basso e perdente tatticismo delle astutissime manovre dalemiane.

 

10/01 - Giulio Mancabelli

Sperabilmente grazie alla sempre maggiore "encefalizzazione della terrà" tramite internet ecc., non ci si potrà più permettere di continuare a speculare, barare!!! Pertanto anche per le scelte strutturali delle riforme politiche occorrerà richiamarsi ad un comportamento etico di rispetto ed applicarlo nelle prassi, nelle decisioni sul come riformare per poter estendere e non contrarre democraticità ecc., senza palesarlo solo virtualmente!!!

Urgono soluzioni capaci di poter meglio rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!

14/01 - R.

Grazie dell'intervento. Ma perché encefalizzazione? semmai umanizzazione, e non certo soltanto con Internet. Il comportamento etico è certo la base di tutto; e così l'estensione del modello democratico, cioè del concreto esercizio della sovranità popolare, ora ridotta a quel misero voto ogni cinque anni. Per questo bisogna lottare.

 

11/01 - Giuseppe Altieri

perché non fondiamo una volta per tutte il Partito Cristiano Italiano?

14/01 - R.

Fondiamolo: un partito autenticamente nello spirito dell'annunzio evangelico e quindi anche di una moralità e onestà irreprensibile.