Sul tema della donna pensosa

 

 

                            1.

Lenta la sera scendeva e una bruma densa

si stendeva sul fiume sulla pianura che uguale

vicino lontano correva, invisibile correva

                            uguale sempre

                        e una donna sul sentiero incerta

avanzava, il sentiero che scende, incerta la donna

lo scialle avvolge il collo, grigio lo scialle di un bel grigio

argenteo, pensosa avanza l’occhio asciutto ormai

arido dopo il pianto i giorni del pianto le notti

la vita che le sfugge la gioia di vivere la giovinezza

che veloce si consuma l’amore che ha perduto

da tempo, forse mai conosciuto l’amore vero che invade

incanta la vita l’amore che sazia la fame di sempre

l’amore l’estasi che la vita esalta

                                                      Sul sentiero

cammina sola pensosa, nel nulla delle cose sperduta

nel nulla dell’essere sperduta cammina

 

 

2.

Lenta la sera scendeva e una bruma densa

inondava il mondo vicino lontano, ogni cosa

sperduta smarrita, la pianura che invisibile corre

uguale sempre

                        e una donna verso il fiume

scendeva pensosa incerta il suo passato e dolore

quando bambina il padre cercava la madre

l’affetto primordiale che a nessuno è negato

a nessuno che in una casa qualunque nasce

una bambina qualunque e però amata

di quell’amore semplice amore primordiale

che a nessuno è negato

                                     Sul sentiero la donna

scende sola pensosa verso il fiume verso

il nulla dell’essere sperduta cammina

 

 

3.

Lenta la sera scendeva e una bruma densa

pesante tenace avvolgeva il mondo le cose vicine lontane

smarrite sperdute la pianura che invisibile corre

uguale sempre

                        e una donna scendeva verso il fiume

scendeva pensosa incerta la speranza a tratti

ancora si affacciava all’anima  un istante,

all’anima smarrita sperduta si affacciava

la speranza vana che tutto ha provato ha tentato

invano ha bussato, le amiche gli amici

in cui confidava, trattenendo il pianto

con parola scevra calma d’anima dignitosa

calma apparente cui sottende l’angoscia

                                                                 Sul sentiero

disperata la donna scende verso il fiume verso

il nulla dell’essere disperata scende

 

 

4.

Fitta densa era la sera ormai, la bruma densa

densissima avvolgeva attanagliava il mondo le cose

vicine lontane, le case smarrite sperdute

lungo il fiume, la pianura che invisibile corre

uguale sempre

                        e la donna nel fiume scendeva

nell’acqua i piedi già immersi avanzava

decisa indomita, nell’acqua gelida la gonna

la giacca e il collo che la sciarpa avvolge

grigioargentea e quel volto che l’uomo adora

quei capelli in cui si estasia nell’acqua

affondavano e ormai scomparsa era e la corrente

la trascinava lenta inesorabile tra i gorghi

i mulinelli, l’acqua gialla fangosa viscida

la trascinava lontano

                                  Pel sentiero di solitudine

la donna era scesa cercando pace cercando

nel nulla tenebroso dell’essere la luce