Sul tema della chiesa
1
.Nella chiesa le volte s'alzavano si perdevano
in tenebra e crepuscolo e incanto di tenebra
e luce rada, di luce sabbia e pulviscolo rado
e polvere di luce incanta l'uomo nella tenebra,
negli spazi sperso l'occhio e l'ansia dove in luce
densa di tenebra il pulviscolo brucia, e cieco
l'occhio d'ansia e polvere, di pulviscolo e polvere
e incanto di polvere e luce cieco l'uomo
geme verso la polvere e il grano sperso
di sabbia luce, negli spazi ove la tenebra geme
in luce, ove l'alto geme, sperso geme verso la tenebra
2
Nella chiesa le volte s'alzavano in spazi spersi
oltre il pensiero e il presagio, il limite d'uomo,
l'arco che oltre il pensiero e il presagio s'inarca,
il passo e il salire e del salire potenza franta
e negli spazi spersa, le volte in spazio sperse
frante, mentre l'uomo il varco tenta, il passo
lungo l'arcata, con l'occhio sperso lo spazio,
col passo e l'occhio tenta l'arco e la volta,
col cuore, tenta ritenta lo spazio senza spazio,
da sempre franto sperso il cuore, l'occhio sperso
nell'alto, il passo, sperso geme verso l'alto
3
Nella chiesa le volte s'alzavano in spazi di spersa
luce rada e pulviscolo, lucida polvere oscura
di spazi e incanto oscuro e splendore, splendido
il regno notturno, l'incanto che sovrasta in luce
oscura mentre l'occhio sperso guarda, l'uomo,
guarda e si sperde l'essere ambiguo, si stringe
nell'ossa sperse, nel modesto spento fuoco, modesto
vuoto spazio di sé si raccoglie l'ambiguo
residuo, l'uomo, in spento scorato fuoco di solitudine
spento amore di sé sta l'uomo, persiste-desiste,
in sé si consuma il residuo consapevole
4
Nella chiesa le volte s'alzavano in fredda mite
luce di spazi, la tenebra al limite in luce
mite franta, in polvere di spazi mite, di luce
morbida quasi, di luce tepore mite nell'alto
dall'alto, dal fondo di tenebra l'incanto mite,
tiepido appena, caldo quasi sull'uomo, e indugia,
l'occhio-sperso in stupore in sospetto, se forse
non sia, mentre il gelo persiste, nel tepore indugia,
nella tiepida pioggia di luce, di tiepido freddo
intriso indugia, sciolta già quasi la crosta di gelo
e rigore, la crosta appena, un istante solo
di tepore e presagio nella pioggia di polvere
e pulviscolo, indugia nello spazio divino
5
Nella chiesa le volte s'alzavano in silenzio e pianto
di spazi, polvere e pianto di luce dagli spazi,
tenue la luce mite, il pianto, il silenzio,
la luce piange tenue mite sull'uomo, sperso
l'occhio in stupore in pianto stupore di pianto,
mentre resiste il cuore il nocciolo di gelo il vuoto
fulcro d'uomo, onde piange la luce, l'occhio,
il vuoto incapace piange d'assenza, di muto
non essere, di compianto, onde piange il Padre,
sorgente del pianto