toccalenuvole

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Il soldato Ivan e la “puzza"

Tutto cominciò per caso,il paese era in guerra,una enorme armata,ben preparata ed equipaggiata aveva varcato il suolo della sacra madre patria.L’armata di invasione era comandata da quanto di meglio il popolo germanico potesse offrire in guerra.Ivan il nostro eroe,suo malgrado,conduceva una vita normale nella sua Stalingrado.Non lavorava,ma non rubava,era bravo a non far nulla,era la

sua occupazione,non fare nulla.

Da lontano arrivavano voci sulla ferocia del nemico,ma Ivan non ne aveva paura,chi poteva far del male ad un giovane capace solo di non far nulla?Ivan aspettava senza paura che il nemico arrivasse in Stalingrado.Ed il nemico puntualmente arrivò,la battaglia cominciò istantaneamente con gravi perdite da una parte e dall’altra,l’esercito della sacra madre patria dovette ritirarsi all’interno della città.Le pattuglie nemiche facevano spesso delle sortite in città causando gravi danni alle strutture della città.Il nemico arrivava all’improvviso,da terra e dal cielo,causava lutti e distruzioni,giorno dopo giorno,ogni giorno uguale a quello prima.La realtà passava davanti ad Ivan come se fosse la proiezione di un film,continuava normalmente nella sua attività principale,non far nulla.Un giorno mentre era occupato a non far nulla nei giardini di Stalingrado si ritrovò,suo malgrado,al centro degli eventi.Era seduto in una panchina che contemplava il tramonto assorto nei suoi pensieri quando udì una colpo di fucile.Il sibilo della pallottola lo sentì a meno di un soffio dalla sua testa.

In un attimo capì che il non far nulla dava fastidio,ma a chi?Saltò dentro una fontana,non c’era acqua ma era cosparsa di cadaveri.Si affacciò fuori,altro colpo,la pallottola fu fermata dal bordo in cemento della fontana.un centimetro più in alto ed Ivan non avrebbe più potuto far nulla,questa volta per sempre.Al di la dei giardini,sopra ad un albero,ben nascosto vide chi voleva porre fine al suo non far nulla,un dannato cecchino.Ma che aveva di personale contro di lui?Era la logica illogica della guerra.Non ti conosco ma ti devo uccidere.Dopo tutto le guerre le vincono gli eserciti che provocano più morti.Si guardò intorno,i cadaveri erano molti,c’erano anche delle armi.Capì in un attimo che l’unico modo di uscire da quella situazione era sparare.Raccolse il fucile più vicino,non aveva mai sparato ma sembrava che lo avesse sempre fatto.In quel momento sapeva tutto sui fucili.

Riuscì a prendere la mira con calma,partì il colpo ed il povero cecchino cadde senza vita dal suo albero.Rimise il fucile al suo posto e tornò sulla panchina a non far nulla.Era sudato,agitato, il non far nulla lo calmò.In lontananza vide avvicinarsi due persone,camminavano vicine,si tenevano per mano.Quando furono più vicino riconobbe in loro una strana puzza,si espandeva lentamente,non aveva ostacoli,era la puzza della loro storia.Ivan seppe subito che l’era del non far nulla era finita.La

sua occupazione di li in poi sarebbe stata a tempo pieno proteggere i due fidanzati e la loro puzza.

Le truppe naziste avrebbero potuto distruggere la città,raderla al suolo come stavano facendo ma non avrebbero distrutto la puzza di quella storia.Ivan sarebbe diventato il difensore della puzza,il difensore della felicità dei due ragazzi.Guardò meglio le due figure,erano sereni,complici,delicati.

Camminavano adagio non curanti dei cecchini,la puzza li proteggeva,la puzza che si espandeva in ogni dove per i giardini di una città assediata,piena di cadaveri,che nessuno più raccoglieva.Anche la neve caduta e che cadeva veniva permeata dalla puzza.Ivan doveva vegliare su di loro.Le truppe nemiche non sarebbero riuscite a scoprire quei ragazzi e la loro bella puzza,era una storia segreta,

Ivan lo aveva capito,non era una storia come le altre,i loro occhi non avevano riflessi cattivi,erano sguardi pieni di affetto ed emozioni,Ivan lo vedeva,era una bella storia che doveva sopravvivere,lui

il nuovo soldato Ivan avrebbe badato che nessun soldato nemico potesse uccidere i ragazzi.La puzza,Ivan non sentiva più la puzza.Già,mentre era intento in questi pensieri,i ragazzi continuando a camminare si erano allontanati.Il soldato Ivan raccolse un fucile di precisione nel mezzo della fontana e camminò invisibile dietro di loro.Pensò che fosse la puzza a dare questi poteri,il non essere visto.Di improvviso un nuovo colpo di fucile.Le truppe nemiche stavano sparando sulla nostra coppia.Ivan vigilava ed attirò l’attenzione dei nemici su di lui.Fu bersagliato da una miriade di pallottole ma tutte fuori bersaglio.Intanto i due giovani si allontanavano tranquillamente mano nella mano occhi negli occhi.Sguardi teneri,senza parole,sguardi di chi si ama con emozione.Erano sopravvissuti, le truppe nemiche si ritirarono nelle loro trincee ed anche Ivan riprese il cammino e la

protezione dei ragazzi.La puzza continuava ad entrare ed uscire dal naso di Ivan,la sentiva ovunque,

la sentiva sulla sua pelle e di tanto in tanto dava una annusata al suo braccio.Valeva rischiare la vita per due ragazzi e la loro puzza?Certamente si, pensò Ivan,per quella puzza e per poterla risentire avrebbe sacrificato la sua vita.

I ragazzi oramai erano arrivati a casa,non si erano detti una parola in tutto il tratto di strada,avevano camminato mano nella mano ed occhi negli occhi come solo chi prova sentimenti profondi può fare e solo chi è capace di “vedere”poteva vedere il loro sentimento come solo chi è capace di amare può sentire la loro puzza.Ivan poteva tutto questo,anni ed anni di duro allenamento nel non-fare avevano acuito i suoi sensi.Poteva vedere e sentire,la sua missione nella vita era proteggere la puzza dalle pattuglie nemiche.Il nemico si nasconde ovunque,in casa come nei boschi,nelle strade come nei giardini,il nemico è sempre occupato a distruggere.Il nemico andava combattuto con altre armi non con i fucili.Il nemico doveva essere combattuto con agguati,inganni.Il nemico doveva credere di vincere senza mai intaccare l’innocenza dei ragazzi,il nemico è ovunque in una città assediata.

Stalingrado non sarebbe caduta,la puzza prima ho poi avrebbe raggiunto e liberata la città.Il nemico,

brutto avere dei nemici ma quando si ha che fare con puzze e sentimenti così forti è molto più semplice avere dei nemici che degli amici.Ivan sapeva tutto questo,ed era per questo che voleva difendere i ragazzi e la loro storia con la puzza che sovrasta tutto.I giorni passavano sempre uguali,

distruzione era la parola d’ordine,da una parte come dall’altra,non c’era pace in Stalingrado,le pattuglie nemiche uscivano in continuazione in perlustrazione seminando morte.Ivan aveva il suo bel da fare per proteggere i due ragazzi.Uscivano tutti i giorni sempre mano nella mano nulla li sfiorava,le brutture della guerra non facevano parte della loro vita,non c’era spazio per la guerra.Il loro sentimento volava alto sui cieli di Stalingrado,nulla poteva la contraerea ed i caccia nemici.

Delle volte il soldato Ivan li vedeva volteggiare in alto liberi e leggeri,allora anche lui si alzava in volo per proteggerli,tutto intorno i colpi della contraerea esplodevano,nere nuvole di fumo si addensavano vicino i loro spiriti volteggianti,il soldato Ivan era preoccupato,temeva l’irreparabile.

Sarebbe bastato un colpo,un colpo solo e sarebbero caduti per sempre e con loro la puzza,non doveva accadere.Altre volte li si vedeva passeggiare fra le macerie incuranti del pericolo,si racconta

che in una di queste uscite si siano interrotti i combattimenti per permettere il loro passaggio,ma molto più verosimilmente era l’intervento del soldato Ivan a fermare la guerra.Il soldato Ivan era un gran combattente,capace delle azioni più disperate e pericolose,faceva incursioni veloci e precise sulle linee nemiche seminando il terrore.Lo faceva senza odio,non odiava gli uomini,odiava chi voleva distruggere la puzza,i suoi ragazzi.In un giorno uguale a tanti i due ragazzi loro malgrado dovettero rifugiarsi in un bunker.Sarebbe meglio dire che fu il soldato Ivan a far entrare i ragazzi nel bunker.La battaglia infuriava,le truppe nemiche sparavano con tutte le loro armi,Ivan non trovò niente di meglio che quel bunker per rifugio.Il bunker apparve d’improvviso,fuori città,in un bosco di pini,il profumo della resina era forte ma più forte Ivan sentiva la puzza.All’interno del bunker i ragazzi si misero sdraiati sul pavimento che era tutto ricoperto di foglie ed aghi di pino portati dal vento.Sembrava pulito,la puzza si miscelava bene con l’odore del bosco.Ivan notò che nel bunker c’era una temperatura inusuale per la stagione,era inverno e all’interno del bunker faceva caldo,il caldo per Ivan era piacevolissimo ed anche per i due ragazzi che stesi vicino-vicino si baciavano con tenerezza.Dalle pareti del bunker veniva giù un liquido che colava lentamente sul pavimento del bunker fino a raggiungere i ragazzi,la puzza ora era talmente intensa che aveva attirato l’attenzione di molte pattuglie nemiche.Il soldato Ivan si accorse che il nemico stava tentando di accerchiare il bunker,uscì fuori nella neve ed ingaggiò una battaglia furibonda con il nemico.I ragazzi si accorsero che il bunker era in pericolo e con lui la puzza,passando per una uscita dal retro,mentre Ivan sparava con tutto quello che trovava, ebbero il tempo per allontanarsi mano nella mano ed occhi negli occhi.Questa volta il buon soldato Ivan ne uscì malconcio dal bunker,aveva dolori lancinanti al basso ventre,ma non era ferito.La furia della battaglia gli aveva fatto contrarre i muscoli allo spasmo ed ora era tutto dolorante e fradicio del liquido che scorreva sulle pareti del bunker.Annusò il profumo del liquido che lo aveva tutto bagnato e risentì forte la puzza.Le pattuglie nemiche si erano allontanate e uscendo dal bunker si incamminò veloce verso i ragazzi, che come sempre, incuranti del nemico tornavano a casa.Potrei continuare all’infinito a raccontare la storia del soldato Ivan e le sue infinite battaglie con il nemico.Del bunker ed il suo liquido sulle pareti,del

suo stato termico,ma penso francamente che non interessi molto.Il soldato Ivan ha protetto con valore una puzza che pochi conoscono.Stalingrado alla fine ha vinto sul nemico ed il soldato Ivan ha contribuito come pochi alla vittoria finale.La guerra è finita ma il nemico è sempre alle porte, fino a che c’è un nemico ci sarà sempre un soldato Ivan pronto a combattere per non far morire la

“puzza”.

…….In fin dei conti,……. dedicato a me.

Toccalenuvole

 

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