kanthorf

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Le tre rose

Apro la porta ,

Guardo il giardino

e con orrore vedo

che le tre rose

che con amore piantai

me le hanno rubate.

Con rabbia le cerco

ma non ci sono.

Dove sono le mie rose?

Dopo in Chatanta Bis

vedo con gioia

che le tre rose

che con amore piantai

coronano la testa

di una fanciulla

che con la sua voce

affascinò il cuore

del ruffiano

che le mie rose rubò.

E penso:

"Benedetto quel ruffiano

che fece

che le rose di un umile giardino

crescessero nel cuore

di una principessa"

 

QUESTA PRINCIPESSA

SEI TU, CELLISA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'angelo nero

Giocavi col tuo pallone

in un campo di papaveri

quando, per una piccola distrazione,

una maledetta mina fece

che in cinque secondi

i tuoi sogni di giocare in Europa

davanti miglia di spettatori

si sfumarono nell'aria

così velocemente

come la tua anima

al cielo arrivò

e davanti a Dio si presentò. 

Quando Dio vide  che il tuo corpo di ebano

un'anima pulita e rilucente nascondeva,

ti diede un paio di ali e un pallone,

perché lì nel cielo,

tu continuassi a sognare

di essere un David Beckham

acclamato da centinai di tifosi.

Ieri passai per la chiesa del tuo paese

e con stupore osservai

che il pittore, che nei muri

cercò di ritrarre il cielo,

dimenticò di pitturare un angioletto nero

che una mina pestò

e non poté già essere Beckham

ed io mi chiesi:

"Pittore, se gli angioletti neri

li ama anche Dio

perché pitturasti solo angioletti bianchi?"

 

 

 

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Non so perchè ti amo

Seduto davanti al mare

ti sognai

e mentre la luna piena

vedeva come le mie lacrime

inondavano la sabbia,

i miei pensamenti

attraversavano l'oceano

e ti trovavano in un albergo

circondata da altri uomini

che bevevano una bottiglia

di bollicine di lussuria.

E nel frattempo io guardavo il mare.

Sognavo di essere una nave

che, guidata dalla luce rilucente

irradiata dai tuoi occhi neri,

cercava di vincere una tempesta

che voleva distruggere la mia vita.

E quando alla fine raggiungevo la costa

tu ti allontanavi insieme ad altri,

ed io rimanevo tutto solo;

tutto solo nel mezzo del mare

e solo la luna piena mi consolava.

Non so perché ti amo.

Per te sono un oceano senza acqua

che non merita

nemmeno un soffio di brezza.

Per te sono un'orchestra

senza musica

che non merita

nemmeno un triste valzer.

Per te sono come un'acca

che non merita

nemmeno una frase

detta dalla tua bocca.

Ma malgrado tutto,

ti amo

e, senza sapere

perché ti amo ancora,

continuo a sedermi

davanti al mare

con la speranza

di essere un giorno

un capitano di una nave

che, dopo il lottare contro una tempesta,

riesce a raggiungere un porto.

grazie all'aiuto del faro

dei tuoi occhi neri.

Ma nel frattempo,

io guardo il mare