yosaka1
. Ricordi che non ti abbandonano
E’ di nuovo arrivato il Santo Natale,una festa che unisce la famiglia e che porta pace nel cuore di tutti. Io ho sempre amato questa festa,anche se a dir la verità mi mette ormai da anni tanta tristezza perché in questi giorni riaffiorano in me molti ricordi…..
Ricordo mio padre che cominciava da prima della festa dell’Immacolata a preparare per noi bambini l’albero,che ogni anno a me e mio fratello,che lo aiutavamo a decorarlo,sembrava sempre più bello….forse perché era fatto con tanto amore……Ed era ancora più bello la sera quando lui si metteva comodo sulla sua poltrona,dopo un giorno di duro lavoro,dedicando a noi, anche se era stanco il suo tempo,il mio papà non è mai stato un padre scostante,era sempre molto affettuoso,giocava con noi,ci chiedeva della nostra giornata e ci raccontava sempre una storia nuova, il tutto avveniva mentre la mia mamma preparava la cena,tra un bagliore e l’altro della luci ad intermittenza dell’albero.
Passavano così i giorni prima del Santo Natale,in tranquillità,una tranquillità che loro ci trasmettevano perché erano dei genitori meravigliosi.
Non eravamo una famiglia ricca,in casa lavorava solo il mio papà,eppure eravamo felici,quel poco che avevamo ci sembrava tanto e non ci sentivamo inferiori a nessuno.
Nei giorni delle feste, sulla nostra tavola c’era tutto quello che la tradizione voleva,naturalmente senza spreco,ed anche per noi Babbo Natale metteva sempre qualcosa sotto l’albero.La mattina del 25 era sempre mio fratello a svegliarsi per primo(forse non dormiva per l’eccitazione),correva nella piccola sala e dopo essersi accertato che Babbo Natale era già passato dalla nostra casa,veniva a svegliarmi e tutti e due senza fare troppo rumore andavamo insieme ad aprire i regali,naturalmente dopo aver scartato le scatole,quel silenzio cessava,partiva sempre il solito urlo di gioia . Arrivavano così anche mamma e papà a condividere con noi la nostra felicità,ed i loro occhi,”e come se ancora li vedessi”,brillavano mentre ci osservavano.
Mio padre puntualmente si metteva a giocare con mio fratello,facendo finta di non sapere come funzionasse il giocattolo…..ma io lo so…….lo faceva solo perché mio fratello si potesse dare le sue solite arie.Io e la mamma invece correvamo nel lettone,a rimetterci sotto le coperte al caldo, e lei accarezzandomi i lunghi capelli mi diceva:sei contenta hai visto che Babbo natale ti ha perdonata anche se sei stata una birbante: Come è bella questa bambola,guarda piange come facevi tu quando eri un piccolo fagottino,ora riposa domani avrai tutto il tempo per giocare,dopo poco ci raggiungevano il mio papà e mio fratello, e tutti e quattro ci stringevamo l’uno all’altro,e noi ci addormentavamo tra le loro braccia,quelle braccia che erano sempre pronte a stringerci forte forte e dove noi ci sentivamo protetti.
Tutti i Natali per me sono stati così,c’era una atmosfera magica ,ed io non li dimenticherò mai,ma li terrò sempre nel mio cuore.
…Nel frattempo arrivava le befana,la sera del 5 si andava a letto presto,però prima appendevamo ai nostri lettini (non avevamo il camino) il solito calzettone,che la mamma con la sua fantasia ogni anno rendeva più bello (non potevamo permetterci una calza elegante) ma per me era bellissimo (ed ancora lo conservo nella scatola dei miei ricordi),ed anche nella calza il giorno dopo trovavamo sempre qualcosa.
….Che belle giornate abbiamo trascorso grazie alla mia mamma ed al mio papà,loro non ci facevano mai pesare i problemi o le difficoltà,per noi avevano sempre il sorriso……..anche se qualche volta io che ero furbetta di nascosto li osservavo quando erano da soli, e non nascondo che qualche volta li vedevo tristi…….ma io non capivo il perché……..,solo ora capisco il perché.
…..Ora mi restano solo i ricordi ,perché loro non ci sono più,anche se io li ho sempre vicino a me, oltre che nel mio cuore,ed ogni anno rivivo questa favola,per me molto importante,perché i principali protagonisti sono loro,i miei genitori,che con il loro immenso amore ci hanno riempito la vita,facendoci vivere in un ambiente sereno, anche se avevano poco da offrirci
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