ALLO
SPECCHIO
L’acqua
fredda mi colpì sul viso come uno schiaffo svegliandomi.
Avevo
fumato troppo,bevuto troppo e pensato troppo.
Spostai
il miscelatore e dopo pochi istanti l’acqua divenne bollente. Mi
lasciai andare….
La sera
prima mi ero vista con Pino che,come al solito, aveva fatto
un’analisi profonda su di me, sul mio modo di vedere le
persone,la vita e i rapporti interpersonali.
L’acqua
continuava a scrosciare e lo specchio era completamente
appannato:” Bene -pensai - non sarò costretta a guardarmi negli
occhi.”
Non
sopportavo più il mio sguardo indagatore e critico che tante
volte avevo sorpreso analizzare i miei pensieri più segreti.
Le
ginocchia si piegarono , mi rifugiai in un angolo della doccia.
Presi la testa tra le mani e mi odiai.
“Tu sei
diversa e non credo sia un bene, né per te né per chi
incontrerai nelle tua vita. Sai ho imparato a vivere di
surrogati come molti e a non rimanere mai coinvolto e travolto
dalle emozioni mentali e sentimentali,per questo riesco a
passare da una donna all’altra senza soffrire”
Le parole
di Pino mi tornavano in mente quasi in modo ossessivo nonostante
cercassi in tutti i modi di allontanarle dalla mente.” No,non
potrei vivere così,non posso odiarmi più di quello che faccio.
Non voglio criticare il tuo modo di vivere,molto probabilmente
avrai i tuoi motivi per agire e pensare cosi ma senza l’amore
cosa è un rapporto? Diviene alla fine soltanto un accoppiamento
bestiale che non lascia nulla, so che oggi il mondo la pensa
come te,so che per me sarà molto difficile rimanere illesa da
questa tendenza dilagante ma non importa….soppraviverò…
Avevo
detto queste parole tra i denti più per convincere me che Pino
che mi guardava più rammaricato che sorpreso.” Sai la mia vita
spesso è andata nella direzione opposta a quella che avrei
voluto ma non ho mai perso , neanche nei momenti più bui, la
mia coerenza sapendo che si può vincere tutto e tutti ma non se
stessi ed ancora,nonostante, le mie delusioni la penso così”.
“ Senti
Robe’….” Ma io non lo ascoltavo ,la mia mente era lontana,
irraggiungibile, mi ero rifugiata nel mio angolo coccolando le
immagini più care e i volti sfocati dal tempo.
Una
lucciola svolazzò sul vetro della macchina fermandosi proprio di
fronte a me, sorrisi ripensando ad un'altra lucciola che, anni
prima, no, meglio secoli prima, aveva osservato due sciocchi
umani stretti nella loro illusione.. Questa immagine mi incupì
, i ricordi fanno male anche se avevo imparato a viverli con
distacco, cosa che ormai mi riusciva abbastanza bene.
Mi voltai
e incrociai lo sguardo di Pino, lui si voltò accese una
sigaretta , alzò la radio rimanendo immobile con gli occhi fissi
su un punto lontano
L’acqua
continuava a scrosciare fredda e impietosa ma non avevo voglia
di uscire, fuori mi attendeva il rumore,la gente, i discorsi e
non volevo ascoltare nessuno, per cui mi rintanai ancora di più
nell’angolo.
Il mio
angolo inaccessibile a tutti dal quale uscivo raramente,mi
insaponavo e aspettavo che l’acqua portasse via il sapone per
ripetere la stessa cosa,non rammento quante volte lo feci…
“Spesso
mi ha detto che parlo da uomo, credo che siamo diversi nelle
aspettative tutto qui, tu non ami complicazioni sentimentali io
non le cerco e per questo secondo te non vivo,ma sbagli, una
come me sarebbe travolta dal tuo modo di pensare,lo so. Ricordi
quella volta che ti chiesi cosa fosse l’amore per te? Mi desti
una risposta inaspettata….accontentare qualcuno ”
“Roberta
io voglio solo soddisfare che mi cerca e questo per me è amore
e, so, che l’amore quello che intendi tu non lo so dare per cui
non lo voglio e non lo cerco, non sono un porco e spero che che
tu mi creda .”
Avevamo
passato la serata così, fermi nelle nostre convinzioni ed
entrambi sapevamo che nessuno dei due avrebbe condiviso il modo
di pensare dell’altro ma era bello lo stesso confrontarsi
,almeno per me, ma, evitai di dirglielo..
Mi
sentivo così fuori posto che apri lo sportello e scesi dalla
macchina.” Vuoi un passaggio?”mi chiese ma io non risposi, mi
allontanai senza voltarmi indietro.
I tavoli
dei caffè all’aperto erano tutti occupati così mi diressi verso
Lungotevere fermandomi di tanto in tanto a guardare le vetrine
che esponevano capi invernali “ L’ estate e’ finita per loro,già
pensano all’inverno…un nuovo inverno “ Questo pensiero mi fece
rabbrividire nonostante il calore del marciapiede,non amavo il
freddo , le giornate brevi e piovose avevano sempre avuto un
effetto negativo su di me. .
Un dolce
pensiero mi fece sorridere :” Non può essere mai come ieri
domani anche il sole sorgendo avrà un colore diverso e la vita
stessa un sapore diverso…non so quale ma diverso sicuramente”
Allungai
il passo e frettolosamente mi immersi nella gente cercandone gli
occhi,i colori il sorriso …il mio piccolo io sparì ……
Roberta
Questo
racconto è dedicato al mio amico Pino .
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