Una favola d'amore

E' una bella giornata di primavera ed il sole comincia a far sentire sulla pelle, stanca del freddo invernale, la sua calda carezza. Il mare è calmo e quasi non si avverte il movimento delle onde che, al termine del loro lungo viaggio, vengono a addormentarsi dolcemente sulla battigia. Cammino lungo la spiaggia quando, improvvisamente, il mio sguardo è catturato dal riflesso di una bottiglia semi coperta dalla sabbia. Mi avvicino e grande è la sorpresa nel vedere che all'interno di essa c'è un foglio arrotolato… che sia la mappa del tesoro che sognavo quando, nella fanciullezza, facevo volare la fantasia? Mi affretto a raccoglierla e mi apparto dietro ad una barca, quasi stessi commettendo chissà quale azione disonesta… la curiosità si sta impadronendo di me. Le domande si affollano nella mente mentre mi accingo all'apertura: da dove arriva… da quanto tempo è in acqua… chi avrà affidato al mare il messaggio e cosa ci sarà scritto. 

Con difficoltà riesco a togliere la chiusura: un tappo metallico a vite che l'acqua salata sembra aver saldato al vetro. E' una bottiglia piuttosto recente, anche se porta i segni di una lunga permanenza in acqua… e questo mi fa dare un addio all'idea della mappa del tesoro (il bambino che è in me ha, per un attimo, preso il sopravvento), lasciando però la curiosità intatta. Aiutandomi con un bastoncino e facendo molta attenzione a non danneggiarlo, riesco ad estrarre il foglio; è arrotolato strettamente su se stesso e impiego qualche minuto prima di essere in grado di leggerne il contenuto. La scritta è piuttosto sbiadita…probabilmente a causa del sole, ma leggibile.

 

In alto, a sinistra, porta la data del 13 dicembre 1982 e subito sotto inizia la lettera, scritta con una delicata calligrafia, decisamente femminile:

"Amore mio, questo è un giorno che rimarrà per sempre nella mia memoria, ma, soprattutto, nel mio cuore. Mi hai detto d'amarmi… e io aspettavo queste parole da molto tempo. Non riuscivo a credere che tutto questo stesse capitando proprio a me…e ti ho chiesto di ripeterle nuovamente. Non puoi immaginare l'esplosione di emozioni che si sono susseguite alle tue parole. Mi sono messa a piangere e la mia reazione ti ha forse spaventato, facendo si che tu mi chiedessi la ragione delle lacrime. Non sono stata in grado di spiegartela…l'unica cosa che riuscivo a fare era quella d'assaporare quel momento, per me unico. Forse avrai pensato che sono una sciocca, emotiva bambina, ma ora voglio dirla al mondo, affidando le mie parole alle onde del mare. Per la prima volta, nella mia giovane vita, ho sentito il cuore riempirsi di musica e questa musica è così forte, ma nello stesso tempo così dolce, che sta traboccando e si diffonde nell'aria attorno. Questa è la ragione delle lacrime che tu hai visto scorrere lungo le mie guance: sono felice, ho voglia di urlare la mia felicità…e questo lo devo a te e vorrei che tutto ciò che mi circonda sentisse ciò che io sento. Se questo è l'amore, vorrò sempre essere innamorata. Grazie per il bellissimo dono che mi hai fatto."

La lettera termina con un nome: Lucia.

 

Rileggo più volte il foglio… sono stupito e commosso dall'intensità del sentimento che traspare da queste poche righe. Ciò che ho trovato non è una mappa del tesoro, ma qualcosa di più prezioso: è il tesoro stesso, racchiuso in una bottiglia che ha vagato per anni spinta dai venti e dalle correnti. Queste dolcissime e tenere parole sono state scritte su un foglio strappato ad un quaderno, forse nell'intervallo tra una lezione e l'altra oppure nel caldo rifugio di una cameretta e chissà... forse quella parola, che appare più sbiadita delle altre, è stata colpita da una lacrima.

Mi sorprendo a pensare a te, a quegli anni, Lucia… t'immagino ragazza giovane, piena d'entusiasmo e desiderosa di aprirsi alla vita. Forse questo è stato il tuo primo, grande amore…. chissà se ti ha fatto soffrire oppure se ti ha dato ciò che speravi. Ti vedo nell'atto di scrivere quelle poche righe e rileggerne le parole, con gli occhi stupiti di giovane ragazza innamorata; ti guardo arrotolare il foglio, inserirlo nella bottiglia, chiuderla, chiedendoti se resisterà alla forza delle tempeste e, finalmente, lanciarla nelle acque increspate e bianche di un mare di dicembre, per l'inizio di quello che sarà un lungo viaggio.

Quanti anni avevi Lucia? diciotto? diciassette? Chissà se questo tuo amore, nato tra le mura scolastiche, è maturato oppure è svanito nell'arco di una stagione. Sono passati molti anni e quante cose possono essere cambiate da quel 13 Dicembre!

Chissà…terminati gli studi avrai trovato un lavoro e ti sarai inserita nella società. Avrai probabilmente avuto altri amori, avrai gioito e sofferto e, forse, anche trovato l'uomo della tua vita.

Oggi potresti essere felicemente sposata con intorno bambini che ti fanno impazzire ma che, contemporaneamente, allietano le tue giornate e ti chiamano mamma. 

Oppure nulla di tutto questo… forse sei diventata una di quelle donne in carriera che dedicano la loro vita interamente al lavoro, pronte a relegare i sentimenti nell'angolo più nascosto del loro cuore, dimenticando i sogni giovanili.

O potresti far parte di quelle persone votate ad un ideale, anche tu pronta ad immedesimarti in chi soffre, dimenticando la voglia di potere e di ricchezza, paga del sorriso di chi hai aiutato.

Già, cara Lucia…quante cose possono essere successe in questi vent'anni ma, ovunque in questo momento tu possa trovarti e qualunque cosa tu stia facendo, mi auguro che il tempo non abbia cancellato dal tuo cuore la voglia di guardare intorno con occhi curiosi, pronta a meravigliarti di un mondo che sempre ha qualcosa con cui stupirci. Sicuramente non ti sarai però dimenticata del ragazzo che, un giorno, ha fatto scivolare dai tuoi occhi le prime gocce di felicità.

Se i miracoli fossero possibili, mi piacerebbe incontrarti per raccontarti della bottiglia che, dopo quasi vent'anni, è giunta puntuale all'appuntamento che il destino aveva preso per me, nel momento in cui, dopo un ultimo saluto, l'avevi lanciata nelle acque del tuo mare. Vorrei trasmetterti le emozioni che ho avuto leggendo le tue parole, farti sapere che la felicità che tu hai provato quel giorno e che, incontenibile, è traboccata dal tuo cuore, mi ha raggiunto ed è entrata in me, rendendomi felice della tua gioia. Sarei felice anche di confidarti un mio piccolo, innocente segreto: un giorno, molti anni fa, anch'io ho affidato alle onde del mare una bottiglia con dentro un foglio che parlava d'amore, sperando che qualcuno lo ritrovasse e lo leggesse. Come te, volevo far partecipe anche gli altri della mia felicità. Siamo degli ingenui? Dei sognatori? Forse… ma sono contento di essere stato io ad aver raccolto il tuo messaggio e di sapere che ci sono, ci sono state e certamente continueranno ad esserci persone che, come noi, guardano al futuro con speranza e con gli occhi limpidi del bambino.

 

Cara amica, ora prenderò il tuo foglio e ripeterò le azioni che tu, molti anni fa, hai fatto. Lo arrotolerò con cura e, nuovamente, lo inserirò in questa bottiglia. Sigillerò con amore la chiusura, perché le tue parole continuino ad esistere e lancerò questo cofanetto nel mio mare, perché qualche altra persona possa, un domani, ritrovarlo e godere dei momenti magici che tu mi hai donato

(Albino)

(Albinoo