GLI
EMARGINATI
Noi
siamo la grande carovana
degli
emarginati
degli
esclusi;
siamo
la folla degli infelici
dei
disperati
degli
analfabeti
dei
solitari
degli
emigrati
degli
esiliati
dei
condannati alla guerra
dei
traditi
degli
scomunicati
degli
anormali.
Fra
di noi ci sono anche i disprezzati
coloro
che non hanno nemmeno un posto
fra
le opere di misericordia.
La
disperazione
è
tante volte
l’unico
nostro pezzo di pane.
Quale
può essere la nostra preghiera a Te,
Dio
della libertà e fratello degli oppressi?
Non
è facile per noi
credere
in Te
se
tanti che dicono di amarti
ci
dimenticano o ci sfruttano.
Perdonaci
se
incontrando qualcuno
che
non si vergogna di spezzare con noi
il
pane delle nostre lotte
e
delle nostre disfatte
lo
confrontiamo con Te
e
lo adoriamo come il nostro Dio.
Aiutaci
a credere
che
la nostra miseria
possa
essere al principio
della
nostra forza e della nostra liberazione;
perché
forse è vero che nessuno
è
più forte e più libero
di
chi non ha niente da perdere.
Ricordaci,
nel
cuore della nostra solitudine,
che
non saranno mai le armi
a
far finire le guerre
ma
che anche le catene
possono
diventare scuola di libertà.
Juan
Arias