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Il
canto del mare non termina sulla riva e nemmeno in un cuore che sa
ascoltarlo. Perché il mare rappresenta la vita e solo un cuore
inaridito e spento o arrogante e presuntuoso è incapace di ascoltare il
canto della vita. Un canto composto di mille suoni, e ogni suono è una
melodia fatta d’altri mille suoni, che solo un cuore aperto e disposto
a recepirli può fare suoi e comunicare agli altri.
Così come il canto del mare può essere struggente, meraviglioso,
travolgente, triste, melodioso, gioioso, melanconico, solitario, il
canto della vita ci trasmette ogni istante infinite sensazioni e
infiniti stati d’animo.
Solo un cuore chiuso alla vita è incapace di ascoltare il canto
meraviglioso degli occhi di un bambino, o il canto triste di una persona
sola, oppure il canto del cuore di una mamma o di un papà che gioisce o
che soffre, o il dolore di una persona.
Ma dico ancora il canto delizioso di una piantina che cresce, della luce
e del buio, il canto dei colori. Si, perché anche i colori hanno il
loro canto.
Questi infiniti canti, belli o brutti, gioiosi o tristi, chiassosi o
solitari, luminosi o bui, messi tutti insieme formano questa cosa
meravigliosa, incommensurabile, unica e irripetibile che è la vita.
Meravigliosa in qualunque modo sia vissuta.
Ho imparato ad ascoltare il canto del mare e della vita e a deliziarmi,
col sorriso, con le infinite note che lo compongono. Una vita da amare
nonostante le ondate travolgenti e burrascose. E il canto che ci riempie
il cuore non deve restare racchiuso in noi, ma deve continuare il suo
viaggio verso altri cuori, per trasmettere ad altri granellini di sabbia
gli infiniti sentimenti che ci hanno costruito e resi degni d’essere
uomini.
Come un CD che si ascolta e che si regala ad un amico, che ci ha
trasmesso emozioni con le sue canzoni e che vogliamo far provare ad
altri.
Pasquale |
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