Racconti di Pepitarock
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Saggio Breve
Adolescenza: tematiche e problematiche


E' innegabile che l'adolescenza sia una fase difficile, ma importante della vita d'ogni individuo, caratterizzata da cambiamenti fisici e psicologici. I genitori, che hanno scritto il saggio a più mani "L'adolescenza come la vedono loro", hanno evidenziato i cambiamenti positivi, come la "nuova" personalità dei figli con cui condividere o meno idee, e negativi, come a volte l'incomunicabilità con i genitori, che fanno notare l'arrivo di questa critica età. I
disturbi più frequenti fra gli adolescenti sono l'isolamento
relazionale, le preoccupazioni fisiche e l'ansia patologica; tali problemi, se non affrontati con serietà, possono diventare distruttivi per gli stessi adolescenti. Una prova di questa teoria è il disprezzo per il proprio corpo, che può diventare una malattia come l'anoressia e la bulimia che si manifestano, rispettivamente, con una totale autoprivazione del cibo e con il bisogno di ingozzarsi fino al vomito per poi mangiare nuovamente andando a formare un ciclo che si ripete all'infinito.
L'isolamento relazionale, più frequente con i genitori, è dovuto all'intolleranza dell'adolescente nei confronti del mondo o, in questo caso, in quelli dei genitori dai quali, nonostante il comportamento ostile, pretende l'affetto e le attenzioni. Nel caso in cui l'adolescente tagli i ponti con i genitori, quasi sempre, dà un'importanza eccessiva al giudizio positivo degli altri ragazzi per il quale è disposto a fare qualsiasi cosa; testimonia tale fatto la storia del romanzo biografico "Noi, ragazzi dello zoo di Berlino" che parla di Christiane, una ragazzina che per accattivarsi il consenso dei ragazzi più grandi comincia a fumare hashish fino ad arrivare alla dipendenza dall'eroina, dalla quale per ogni tossicodipendente è difficile liberarsi.
L'ansia patologica provoca stati d'umore eccessivamente variabili, che se assumono dimensioni esagerate possono sfociare in depressione o in fobie; tali problemi portati all'esasperazione possono portare l'adolescente al gesto atroce e definitivo del suicidio, argomento trattato da Zucconi nel saggio "Overdose di benessere" che, a mio parere, ha posto l'accento su un'altra causa importante del suicidio, ovvero l'overdose di benessere che porta i ragazzi in uno stato in cui non possono chiedere niente di più e che quindi non trovano niente per cui vale vivere e fanno il passo decisivo e come già detto definitivo del suicidio.
Un ulteriore problema, che affligge il mondo adolescente e non, è la violenza degli adolescenti che, riunendosi in effettivi branchi, per il semplice gusto di superare i propri limiti infrangono le leggi e mettono a rischio la propria e l'altrui incolumità.
Emerge chiaramente da quanto detto, che i problemi adolescenziali non debbano mai essere sottovalutati, ma valutati con equilibrio e senza allarmismi.

Piaciuto? Ciao Pepi

La Mia Stramba Famiglia

La mia famiglia è composta di tanti strani personaggi, con le fisse e le fantasie più divertenti, che anche una sorella distratta come me nota. Ho scritto questo testo ironico una notte che non riuscivo a dormire, perciò se trovate degli errori abbiate pietà di me.Cominceremo con la maggiore fino ad arrivare alla più piccolina.

  M.E. (26) pensa a F. (suo marito) tutta la mattina, tutta la sera e tutta la notte (anche durante il sonno!). E’ una ragazza mentalmente disturbata e paranoica. Basti pensare che le sue preoccupazioni maggiori sono la pulizia del bagno e le gocce che macchiano il lavello.

  F. (24) vive per le sue teorie parafisiche, che produce in quantità industriale, e per i messaggi che DEVE mandare alla sua ragazza S. prima, dopo e durante “Vivere” (Bleah).

R. (21) è attratto dai telefilm e/o film cupi e violenti, che hanno come protagonisti personaggi pieni di tic nervosi; un esempio lampante di tutto ciò è la sua sfrenata passione per New York Police Departement (N.Y.P.D.) e Sipowich (Dennis Franz).

  A. (11) nei suoi giochi interpreta maestre ed intraprendenti madri o figlie, dalla voce acuta e stridula, è, inoltre, una seviziatrice di povere bambole costrette ad ingurgitare litri e litri d’acqua per il suo piacere personale.

  S. (5) nei suoi giochi interpreta donnine e mamme in perpetua agitazione e con una vocina capace di ridare l’udito ad un sordo; inoltre elabora e discute (tutto da sola) teorie a proposito di cartoni animati, a volte mi sembra una vecchietta di cinque anni.

                                                     Pepi