Testuggine Palustre (Emys orbicularis)

 

    

Voci circa la presenza di questo elusivo rettile nell'area della Cervelletta si rincorrevano da tempo, tuttavia non si era mai andati oltre qualche fugace ed incerto avvistamento, riferito con scarni particolari da alcuni accompagnatori di visite guidate. La certezza si è avuta solo nella primavera del 2001quando, il fotografo naturalista, Sergio Fiorentini documentava con numerose fotografie la presenza della Testuggine palustre. L'habitat, in effetti, è quello tipico di questo 'animale: un'area allagata nella quale permangono raccolte di acqua anche durante le stagioni più secche, con una fitta copertura di vegetazione palustre e con un sistema di fossi, scoline, canali che formano una estesa rete capillare che drena le acque verso l'Aniene. Il degrado del territorio circostante (grosse arterie stradali, edilizia abitativa, fabbriche e capannoni industriali) non ha dunque impedito alla Testuggine palustre di continuare a frequentare, forse con una piccola popolazione relitta, l'area. L' Emys orbicularis, specie diffusa in Europa, Nord Africa e Asia Minore, è presente in molte zone umide italiane, particolarmente in Pianura Padana, lungo il litorale medio Tirrenico, sul versante Adriatico, in Sardegna e Sicilia. Tuttavia si tratta di un animale seriamente minacciato in primo luogo dalla riduzione, frammentazione e degrado degli Habitat e in misura crescente dall'introduzione in natura della Testuggine palustre americana trachemys scripta elegans, fino a non molto tempo fa liberamente venduta nei negozi di animali. L'Unione Europea inserisce la Emys orbicularis nella Direttiva Habitat (92/43/CEE), tra le "specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione". Reperti fossili di Emys orbicularis sono stati rinvenuti nel deposito pleistocenico fluviale di Casal de' Pazzi, a dimostrazione che già 150.000 anni fa, insieme a forme arcaiche di Homo sapiens, la Testuggine palustre abitava la bassa valle di quello che sarebbe stato chiamato fiume Aniene. per questo motivo la sua presenza all'interno della Riserva naturale Valle dell'Aniene è un motivo in più per esercitare una rigorosa tutela del territorio.

Stefano Petrella

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