e dalla parte del tronco tranciato.

Si è scelto di utilizzare la parte più interna del tronco considerata più giovane 

e più flessibile visto che la linfa passa in quantità maggiori all'interno di questa sezione.

Dopo aver reso le estremità dell'arco abbastanza flessibili attraverso l'applicazione 

di un particolare collagene,si è passati a rivestire la parte dell'impugnatura.

Per l'impugnatura si è scelta uno strato di pelle sormontato da uno strato di sughero 

per traspirare il sudore e per rendere l'impugnatura dell'arco massima.

La massima impugnatura consente pertanto di ottenere una massima precisione di tiro.

Infine è stata applicata all'arco una corda davvero molto strana: la sua caratteristica 

che la rende diversa dalle corde realizzate per esempio dalle budella dei vitelli,

è che questo tipo di corda è stata ottenuta con la lavorazione di un particolare 

collagene e di fibre vegetali stagionate.

Tale particolarità ha conferito alla corda molta resistenza e un adeguata 

flessibilità che rendono l'arco davvero un ottima arma per cacciare ma anche 

durante uno scontro improvviso.

Agli estremi vi sono due corni di ferro e sul manico vi è inciso il nome del committente