Ciao amico |
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Nel turbine ruggente alla mercede d'un mondo senza pace e nel periglio, è stata la tua mano che mi diede la spinta per uscirne dal groviglio. Ti stimo e ti ringrazio o car amico. E nel pensier, vedendoti ti dico:
Caro, caro amico, come corre in fretta il tempo. E rivedo fermo ancora nel mio cuore, quell'abbraccio che ci demmo quel giorno sulla strada che per sempre separò, dal mio, il tuo destino.
Negli anni verdi andammo alla ventura lontan lontan dal nostro casolare. La vita, aihmè! E’ stata molto dura laggiù nella città porto di mare. Per quello che m'hai dato, o caro amico, col cuore ti ringrazio e poi ti dico:
Caro, caro amico, come corre in fretta il tempo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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