Ciao amico

 

Nel turbine ruggente alla mercede

d'un mondo senza pace e nel periglio,

è stata la tua mano che mi diede

la spinta per uscirne dal groviglio.

Ti stimo e ti ringrazio o car amico.

E nel pensier, vedendoti ti dico:

 

Caro, caro amico,

come corre in fretta

il tempo.

E rivedo fermo ancora

nel mio cuore,

quell'abbraccio

che ci demmo

quel giorno sulla strada

che per sempre separò,

dal mio,

il tuo destino.

 

Negli anni verdi andammo alla ventura

lontan lontan dal nostro casolare.

La vita, aihmè! E’ stata molto dura

laggiù nella città porto di mare.

Per quello che m'hai dato, o caro amico,

col cuore ti ringrazio e poi ti dico:

 

Caro, caro amico,

come corre in fretta

il tempo.

 . . . . . . . . . . . . . . . .

 . . . . . . . . . . . . . . . .