Ma fin che c'è

(duetto)

 

 Musicata dal Maestro V. Pinotti

 

Amor o dolce amor, aspetta e spera...

tu sei mia ma però

se noi guardiam l'età non lusinghiera,

complimenti ti farò.

E quando avrò soltanto un dente in bocca,

con voce del nonnin

d'amor ti canterò la filastrocca,

fra le rose e i gelsomin.

 

Andiamo a fare l'amor con tenerezza,

l'abat-jour sorriderà.

E ci daremo un bacio e una carezza,

non ci importa l’età.

Ma fin che c'è,

lasciamolo bruciar l'ardente amor,

che ogni età infiamma i cuor,

nel gran vial del tempo con premura,

per darci il gusto ancor dell'avventura.

 

E un nonsochè,

ci fa sentir nel cuor quel pensier,

che in abbandon con il piacer

ci fa sentir d'amor la gran arsura.

E tu con mè,

insieme troverem la gran virtù,

virtù di gioventù

che fa congiura ancor con la passion.

 

Per quell tuo saper far, o bell tesoro

orator del tribunal,

le donne fra di lor dicono in coro,

che in amore tu sei fatal.

 

Però Stemegna caro ascolta e impara,

se vuoi tu seren il ciel

dovrai tener vicin la portinara

che col cuor ti è fedel.

 

Noi siam di mezz'età, questo è scontato,

e volersi tanto ben,

unire i nostri cuor non è peccato.

E l'amor non è velen.