Corpo Forestale dello Stato
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre
Foresta Lino |
Fauna - Flora - Feste -Manifestazioni
La Fauna La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale (Legge n° 157/1992). I parchi naturali sono istituiti per la presenza di uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati, la cui conservazione deve essere perseguita con speciali regimi di tutela e di gestione. Conseguentemente sono vietati la cattura, l’uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali (Legge n° 394/1991). Il Corpo Forestale dello Stato, che esercita la sorveglianza, avverte più sensibilmente che altrove la necessità di adoperarsi per la tutela della fauna selvatica, impedendo il bracconaggio, soccorrendo gli esemplari feriti, diffondendo le conoscenze ed il rispetto per la vita libera degli animali. In autunno, in concomitanza dell’apertura della stagione venatoria nei territori esterni al Parco Nazionale delle Cinque Terre, i confini vengono pattugliati per evitare che i cacciatori si spingano oltre o che sparino verso l’interno. Dentro al parco è vietata la caccia, per cui i controlli sono rivolti ai cacciatori in transito, sia a piedi che in auto, che vadano o ritornino verso o dalle zone consentite. Il trasporto ed il possesso delle armi deve essere conforme alle norme vigenti (fucile scarico, eventualmente in custodia, porto d’armi e documenti la specifica autorizzazione, rilasciata dall’Ente Parco, di introduzione di armi all’interno dell’ area protetta.
Uccelli
NOME ITALIANO NOME LATINO
Rondone Apus apus Rondone pallido Apus pallidus Colombaccio Columbus palumbus Tortora Streptopelia turtur Cuculo Cuculus canorus Gabbiano argentato Laurus argentatus Picchio rosso maggiore Dendrocopos major Torcicollo Jinx torquilla Picchio verde Picus viridis Civetta Athene noctua Stryx aluco Stryx aluco Barbagianni Tyto alba
Mammiferi NOME ITALIANO NOME LATINO Topolino delle case Mus musculus Ratto delle chiaviche Rattus norvegicus Faina Martes foina Tasso Meles meles Donnola Mustela nivalis Rinolofo curiale Rhinolophus euryale Ferro di cavallo maggiore Rhinolophus ferrum-equinum Ferro di cavallo minore Rhinolophus hipposideros Scoiattolo Sciurus vulgaris Toporagno Sorex araneus Mustiolo etrusco Sunchus etruscus Toporagno nano Sorex minutus Cinghiale Sus scrofa Talpa cieca Talpa caeca Talpa europea Talpa europaea Orecchione Plecotus auritus
La Flora
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, aperto al mare e naturalmente isolato dalle vicine aree industriali e urbane più sviluppate, è favorito per accogliere specie sia migratorie che stanziali, particolarmente interessanti e protette. Non sempre sono osservabili, ma se colpite da incidenti e segnalate, manifestano la propria presenza e consentono lo studio ed il soccorso. Il recupero di esemplari feriti o morti di fauna selvatica consiste prioritariamente nella cura, nella riabilitazione e nella rimessa in libertà dei primi e nella diagnosi di eventuali infezioni, distruzione ed imbalsamazione per scopi di pubblico interesse dei secondi. Solo la tempestività e l’accuratezza degli interventi possono aumentare la generalmente scarsa probabilità di sopravvivenza di un animale selvatico gravemente ferito o debilitato. I casi più fortunati si verificano quando persone inesperte ed apprensive considerano bisognosi di cure animali soltanto stanchi e per nulla malati o feriti, per i quali il riposo e la libertà sono sufficienti ed indispensabili per recuperare le forze. Il Parco Nazionale delle cinque terre,è caratterizzato da una superficie forestale che interessa le zone fitoclimatiche del Lauretum e per una parte piu’ piccola il Castanetum, le specie arboree piu’ rappresentative che si possono trovare sono il LECCIO (Quercus ilex), il PINO MARITTIMO (Pinus pinaster) e il CASTAGNO (Castanea sativa). Una’altra formazione presente molto importante è la Macchia mediterranea che in questi ultimi decenni si è andata ad insediare sulle superfici dei coltivi abbandonati.
LA MACCHIA MEDITERRANEA
La macchia mediterranea è la formazione vegetazionale più adatta a ricoprire e proteggere il suolo in vaste regioni del Mediterraneo, sia costiere che interne. Più che la posizione geografica, infatti, è il clima che determina una vegetazione di tipo mediterraneo: Estate arida ed intensamente soleggiata; Piogge contenute entro le 100 giornate/anno, concentrate nel periodo autunno-primaverile; Temperatura del mese più caldo (Luglio) anche di 39° C., con una media di 32° C.mentre quella del mese più freddo (Gennaio) raramente scende sotto lo 0°, mantenendosi su una media di +6° C. Poco frequenti sono le precipitazioni occulte (nebbie); Nelle zone costiere si aggiunge l’azione della salsedine.
Per superare queste condizioni di criticità, le piante hanno adottato necessarie condizioni morfo-fisiologiche utili a trattenere la maggior quantità di liquidi circolanti nei tessuti, che altrimenti andrebbero persi con la traspirazione. Dette condizioni morfo-fisiologiche si possono riunire nei seguenti tratti caratteristici della maggior parte degli arbusti ed alberi costituenti le associazioni vegetazionali tipiche della macchia: Foglie coriacee (ispessimenti cuticolari) glabre e lucide, oppure scabre, tomentose, o con la sola pagina inferiore coperta da pubescenza (xerofitismo) Foglie ridotte o trasformate in spine (xerofitismo) Riposo nel periodo critico (estivazione) Attività concentrata nel settore ipogeo durante periodo critico (criptofitismo) Copiosa disseminazione, soprattutto nelle specie annuali (terofitismo) Produzione di cere o strati di copertura Stratagemmi di richiamo per la vita di relazione (produzione di oli eterei, canfore, gomme, resine, sostituzione di organi per funzioni vessillari o di richiamo sessuale)
La macchia mediterranea è quindi una boscaglia bassa e fitta, composta da piante arboree, arbustive e sufrutticose, per la maggior parte sempreverdi, resistenti alla siccità e ai venti salsi. Dato il clima favorevole, la macchia mediterranea è il tipo di bosco che più di altri ha subito profonde modificazioni a causa dell’attività dell’uomo. Il fuoco rappresenta ancor oggi, come nel passato, il fenomeno che ha profondamente alterato il paesaggio naturale. Al fuoco si è ricorso per eliminare il bosco e costruire città e strade, per la formazione di pascoli e per lo sfruttamento agrario. Si può dire che la macchia mediterranea sia, in effetti, un bosco antropico.
Secondo una distinzione climatico-forestale, si può includere la vegetazione di tipo mediterraneo nella zona fitoclimatica del LAURETUM, da “Lauro” o Alloro, in quanto è la specie che, dal punto di vista morfologico e della distribuzione geografica, risulta maggiormente rappresentativa della vegetazione mediterranea. Le associazioni forestali o vegetazionali più caratteristiche dell’orizzonte mediterraneo sono: La fustaia di conifere La lecceta La sughereta Il ceduo puro di querce sempreverdi Il ceduo misto La macchia alta o forteto La macchia bassa La gariga
Per fustaia si intende il bosco composto unicamente da specie nate da seme, caratterizzate dall’avere un fusto singolo e maggiori altezze (secondo la specie e l’età). Per ceduo (dal latino “ceduare” che significa “tagliare”) si intende il bosco di sole latifoglie (leccio, Castagno, altre querce, ecc...) composto da specie arboree che, successivamente al taglio, ricacciano dalle ceppaie originando nuovi fusti detti “polloni”. Il “forteto” è un bosco ceduo di Leccio,consociato con Corbezzolo ed Erica arborea, ovvero costituito da legna da ardere forte. Si tratta di un bosco ceduo dell’altezza media di m 8-10. I vari stadi della macchia mediterranea (alta, bassa, gariga) dipendono dallo stato di degrado ad opera delle attività antropiche, dirette o indirette, quali le utilizzazioni boschive, il pascolo e gli incendi. Il reiterato passaggio del fuoco è la prima causa della distruzione del soprassuolo boschivo e del suo degrado verso le forme inferiori (bosco di alto fusto, macchia alta, macchia bassa, gariga) e tali attività, nel corso dei secoli, hanno contribuito alla conformazione attuale del paesaggio mediterraneo. Per macchia alta si intende un ceduo di circa m 6-8 mentre la macchia bassa ha uno spessore di m 2-4 circa. Per gariga si intende una landa costituita da vegetazione per lo più erbacea o sufrutticosa, dello spessore di 50 centimetri al massimo, costituita da piccoli cespugli quali Timo, Lavanda, Eringio, Finocchio di mare, Elicriso, graminacee, ecc… La gariga rappresenta lo stadio finale dell’involuzione del bosco (oppure dell’evoluzione, se intendiamo gli stadi dinamici sempre progressivi).
Feste e Manifestazioni
Giornata mondiale dell'Acqua (Santuario di Reggio)
Molta importanza è data al rapporto con gli alunni delle scuole di ogni categoria in modo da sensibilizzare il rispetto della natura Festa dell'Albero; Giornata mondiale dell'Acqua; Legge 113/92 un albero per ogni nuovo nato |
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