Galassia di Bode
Ascensione Retta | 09h 55.6m |
Declinazione | 69° 04´ |
Distanza | 12.000.000 al |
Magnitudine Visuale | 6,8 |
Dimensioni Apparenti | 21´x 10´ |
E' una delle galassie dell'emisfero settentrionale più facili ed appaganti da osservare per gli astrofili.
Questa galassia, dal maestoso disegno ben pronunciato di spirale è la più luminosa di una notevole coppia fisica, con la vicina M82, ed è, probabilmente, il membro dominante di un gruppo a noi prossimo denominato gruppo di M81. Poche decine di milioni di anni fa, tempi quasi recenti su scala cosmica, è avvenuto un incontro ravvicinato tra M81 ed M82. Nel corso di questo evento M81, molto più massiva e grande, ha drammaticamente deformato M82 per interazione gravitazionale.. L'incontro ha lasciato tracce anche nella struttura a spirale della più grande e luminosa M81: innànzi tutto rendendola complessivamente più pronunciata e secondariamente formando la struttura lineare scura nella parte inferiore a sinistra della regione del nucleo. Le galassie sono ancora molto vicine essendo i loro centri separati da solo 150.000 anni luce.
Nel 1993, ben prima della sua riparazione, un team guidato da Wendy Freedman della Carnegie Institution of Washington utilizzando l'Hubble Space Telescope ha studiato 32 variabili cefeidi in M81, determinandone la distanza in 11 milioni di anni luce. Accoppiata alla correzione della scala della distanza apportata dai risultati del satellite Hipparcos dell'ESA, la vera distanza di M81 è probabilmente prossima a 12 milioni di anni luce.
Domenica 28 marzo 1993, esplose in M81 una supernova (1993J) di tipo II, scoperta dall'astrofilo spagnolo Francisco Garcia Diaz di Lugo (Spagna), che raggiunse una luminosità massima di 10,5 magnitudini. Il resto di questa supernova è stato osservato alla lunghezza d'onda radio di 3,6 cm da, quasi, il sesto mese per i 18 mesi seguenti con il radiotelescopio del VLA del NRAO.
Ricerche compiute nel 1994 hanno formito la prova che M81 ha poca materia oscura perché la sua curva di rotazione cala sensibilmente nelle regioni esterne.
Nel dicembre 1990, la missione Space Shuttle ASTRO-1 (STS-35) trasportò in orbita terrestre dei telescopi tra cui l'UIT (Ultraviolet Imaging Telescope) che realizzò delle immagini di M81 (nella luce ultravioletta queste riprese furono comparate a quelle nella luce visibile e combinate per formare una sovrapposizione interessante e ricca di informazioni). In precedenza, la radiazione UV di M81 era stata studiata dall'osservatorio orbitale sovietico Astron. Bill Keel ha messo insieme una serie di immagini nelle differenti parti dello spettro elettromagnetico dalla regione radio a quella X.