La Puglia si candida ad accogliere SuperB. Si tratta dei dodici progetti strategici del Programma nazionale di Ricerca appena decisi dal Miur ed orientati, secondo le intenzioni del Ministro Gelmini, a potenziare il nostro arsenale scientifico nei settori energetico, ambientale, aerospaziale, biomedico, nano e biotecnologico ecc. Tra questi, alcuni riguardano da vicino la Puglia: sono i progetti RitMare, che si occuperà di pesca e coste, e SuperB, per ospitare il quale e' candidato anche un sito pugliese. SuperB è un acceleratore ideato dall’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) e progettato dal fisico pugliese Pantaleo Raimondi, considerato uno dei maggiori specialisti del mondo. Destinato alla ricerca sia scientifica che industriale, questo acceleratore di nuova generazione (Super B factory, tecnologia che i fisici italiani, a Frascati come a Stanford, hanno già dimostrato di padroneggiare) sarà un acceleratore di particelle di rilevanza internazionale, in grado non solo di valorizzare i nostri cervelli, ma anche di attrarne dall’estero: in particolare da Europa e Usa, paesi direttamente coinvolti nella sua realizzazione, per la quale saranno investiti nei prossimi sei anni 650 milioni (250 a carico del nostro paese). Quale sia il valore aggiunto del progetto lo spiega in poche parole Roberto Petronzio, presidente dell’Infn : SuperB consentirà ai fisici di indagare sempre più a fondo la natura dell’Universo , ma aprirà anche la strada a ricerche interdisciplinari, che vanno dalla biologia alle nanotecnologie. Non è infatti un caso che uno dei partner sia IIT, Istituto Italiano di Tecnologia diretto da un altro noto fisico pugliese, Roberto Cingolani. SuperB fornira', infatti, una sorgente di luce ad alta brillanza che fara' dell’acceleratore un prezioso strumento di sviluppo nei settori della Biologia,Chimica e ambiente, Beni Culturali , Microelettronica, Diagnostica e applicazioni mediche, Materiali innovativi , Nanotecnologie (campo in cui la Puglia vanta una realtà di pregio come NNL, Nanotech National Laboratory di Lecce). Tra i molti esempi di ricadute: radiografie superveloci, scansioni radiografiche di grandi oggetti (ad es. container), studio di complessi processi biochimici, indagini molecolari sulla struttura dei materiali, creazione di microdispositivi in oggetti come dispenser sottocutanei di farmaci ecc. Il progetto, secondo il Direttore della sezione Infn di Bari Eugenio Nappi, potrebbe rivelarsi un potente volano anche, in particolare, per lo sviluppo della regione che riuscirà ad ospitare un'infrastruttura di tale valore strategico. Il progetto SuperB si basa sull'idea che si possano ottenere risultati importanti anche con energie piu' basse e con acceleratori piu' piccoli rispetto ai grandi acceleratori come LHC (CERN). La sfida consiste nel creare fasci di particelle supercompatti, corti ma molto densi, per moltiplicare il numero degli scontri tra particelle e delle reazioni prodotte. L'incrocio ad angolo dei fasci è un punto di forza di SuperB, poichè permette a un pacchetto di particelle di muoversi esattamente sullo stesso percorso di quello che si muove in senso inverso. Le simulazioni mostrano che SuperB potrà produrre 1000 coppie di mesoni B, altrettante coppie di leptoni tau, e diverse migliaia di mesoni D al secondo. Il che e' un record mondiale. Ricostruire la storia dell’Universo cercando gli eventi piu' rari attraverso una tecnologia di precisione estrema. E’ questo il progetto dell’INFN per realizzare SuperB, l’acceleratore di particelle a base italiana e a partecipazione planetaria che il Ministero dell’Istruzione, Universita' e Ricerca ha deciso di valorizzare e finanziare come progetto bandiera. E' un progetto che realizzera' ricerca di base a livelli altissimi, sviluppando tecniche innovative e producendo importanti ricadute tecnologiche e per altri filoni scientifici. Ma sara' anche un qualificatissimo centro internazionale di ricerca realizzato in Italia. La fase di progetto ha gia' visto la partecipazione di istitituti di 10 Paesi oltre al nostro. Come dice il decreto ministeriale “il progetto vede il coinvolgimento di enti e Università, nonché di aziende di vari settori di attivita'. Numerose e prevedibili appaiono le ricadute in settori di interesse del paese, soprattutto nei confronti dell’ampliamento di orizzonti scientifici di base e particolari applicazioni riguardanti la rivelazione di particelle, tecniche avanzate di simulazione, metrologia nanometrica eccetera”. Non a caso al progetto collabora anche l’Istituto Italiano di Tecnologia: sara' infatti possibile, ad esempio, sfruttare l'acceleratore come sorgente di luce ad alta brillanza. La macchina sarà dotata di varie linee di luce utilizzabili anche in scienza della materia e in applicazioni biotecnologiche. Il progetto SuperB parte da una idea di fondo: si possono ottenere ottimi risultati scientifici anche con acceleratori di particelle piu' piccoli dei “giganti” attuali e con energie molto più basse. Il nodo sta nel riuscire a far scontrare fasci di particelle estremamente compatti, piccoli e corti, densissimi. SuperB vuole aumentare così di 100 volte rispetto al limite attuale il numero di reazioni prodotte nella stessa unità di tempo in laboratorio. In questo modo, attraverso lo studio di processi estremamente rari di decadimento di particelle già note, si possono evidenziare piccolissimi effetti non previsti dalle teorie. Il balzo in avanti di SuperB si basa su idee sviluppate in Italia e sperimentate dalla divisione acceleratori dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, con la macchina Dafne. In particolare l'incrocio ad angolo dei fasci costituisce uno dei punti di forza del progetto, perche' permette a un pacchetto di particelle di muoversi esattamente sullo stesso percorso di quello che si muove in senso inverso. Gli esperimenti e le simulazioni sin qui compiute mostrano che SuperB sara' in grado di soddisfare la richiesta della fisica e produrre 1000 coppie di mesoni B, altrettante coppie di leptoni t e diverse migliaia di mesoni D per ogni secondo di operazione a pieno regime. Un vero record mondiale. |